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Autore: ccdd    13/02/2008    2 recensioni
Cosa succederebbe se qualcuno dopo la lunga battaglia di Harry Potter contro Voldemort, volesse far tornare quest'ultimo?
La storia si svolge quasi un anno dopo la sconfitta di Voldemort e prende in considerazione gli eventi dei 7 libri. Tranne l'epilogo '19 anni dopo'
Incentrato sul Pairing Draco/Hermione, gli altri personaggi principali sono Harry, Ron, Lucius e Blaise.
______________EXTRACT_____________________
Se c'era una cosa che poteva definire 'sicura' in quel momento, era che stava per morire.
- "Avada Kedavra!"
Solo il buio adesso.
Il sipario, era calato.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve a tutte, è la mia prima FF e non so come potrà andare.
So solo che scrivo, e lo faccio da qualche anno.
Scrivo per lo più one-shot inventate o storie che non riesco a finire, ma non ho mai fatto leggere niete a nessuno.
Poi frequentando questo sito, la mia idea di scrivere una ff è aumentata piano, piano.
Leggendo storie, drabble, e momenti di emozione che le autrici e gli autori di questo sito mi hanno regalato.
Spero che anche la mia storia regalerà un minimo, anche solo un momento di distrazione a qualcuno; spero di essere per quanto possibile, originale e di riuscire a completare una storia che sia piacevole e coerente!
Ma questo sta a voi giudicarlo, quindi per ora ringrazio le 73 persone (wow!!!) che hanno letto (oppure iniziato e poi sono scappate), Louanne che mi ha aggiunto nei preferiti (che emozione!) e Hunterd, ovvero Laura, della quale sono una grande fan, che non solo mi ha scritto il mio primo commento, ma che mi ha ispirato molto a scrivere, con la sua creatività e abilità.
Dopo l'aggiornamento di oggi mi farò attendere fino a lunedì, causa esami e per rivedere meglio il tutto.

Per ora vi ringrazio e buona lettura ;D !
Ccdd

PS- Note al capitolo precedente... spero abbiate apprezzato il mio sforzo di rendere asessuato il/la protagonista del primo capitolo che a suo tempo, si svelerà.
Per ora ripartiamo dal passato per capire meglio la situazione.

 

Capitolo 2_
UNA NUOVA VITA

 

Tre mesi prima.

Se c'era una cosa che Hermione Granger poteva definire 'sicura' in quel momento, era che la sua vita, da sette mesi a questa parte, era cambiata.
Era nuova; una nuova vita.

Non doveva più svegliarsi con il senso di oppressione e la paura di veder morire i suoi migliori amici. Con Voldemort, Harry aveva sconfitto anche tanti fantasmi dentro di lei.
Avevano avuto modo di parlare spesso di quello che era successo nel viaggio intrapreso in quello, che doveva essere il loro settimo anno ad Hogwarts, e che invece avevano impiegato alla ricerca degli Horcrux; ed Harry le aveva ripetuto più volte una frase che per lei valeva più di ogni altra cosa: 'Sei stata fondamentale, Hermione.'

Essere fondamentale. Non si era mai sentita così. Indispensabile, necessaria. Harry le aveva detto la cosa che probabilmente teneva come suo ricordo più caro.
Era stata fondamentale, per lui, per la sua missione.
E in effetti Hermione ci aveva messo cervello e cuore.
Non c'era stata voglia di combattere in lei, nessun desiderio di rivincita. Solo una grande lucidità e capacità organizzativa, che aveva permesso ai suoi amici di salvarsi più volte. Ma ancora più di questo c'era stato il desiderio, la volontà di salvarli e tenerli con se'; la forza e il coraggio di aiutare un ragazzo che si era dovuto caricare un peso troppo grosso sulle spalle, per uno della sua età:
Harry Potter, il suo migliore amico.
A volte lei scherzava, sul fatto di poterlo chiamare Harry, a dispetto della sua attuale popolarità in cui i 'Signor Potter' si sprecavano.
Ma la verità è che per lei non era il ragazzo che aveva salvato il mondo magico; era solo Harry.
Lo stesso ragazzo con cui adesso condivideva la casa di Grimmauld Place.

Dopo la battaglia di Hogwarts erano cambiate molte cose, e anche il loro gruppo era stato costretto a scegliere la sua strada.
Harry e Ron seguivano un corso speciale di addestramento per Auror, che gli permetteva, anche se in maniera più pratica di recuperare anche l'ultimo anno perso nella Scuola di Magia.
Hermione invece aveva deciso di cambiare strada.
Era stanca di combattere. Stanca di vedere le persone intorno a se' straziate dal dolore per la perdita di qualcuno che amavano.
Non aveva paura. Era solo stanca. E aveva deciso di cambiare vita.
Stava completando anche lei l'ultimo anno, ma da privatista, seguita mensilmente dalla Professoressa Mc Granitt, quindi passava la maggior parte del suo tempo a casa, a Grimmauld Place, da sola.
Lo studio e i pensieri sul suo futuro, scandivano le giornate di Hermione, la cui vita era totalmente nuova e priva di responsabilità verso gli altri. Se faceva qualcosa, doveva spiegazioni solo a se' stessa e la cosa la rilassava molto.
Non c'era più neanche Ron in un certo senso; certo, erano rimasti amici, ma dopo la rottura e da quando lui aveva ripreso a frequentare Lavanda Brown, anche le sue visite a Grimmauld Place erano diminuite.

Era domenica mattina. Una domenica piovosa, e dopo un sogno dove si vedeva veleggiare in groppa ad un ippogrifo, Hermione aprì gli occhi.
Le sei. Ogni mattina il suo orologio biologico, si sentiva in dovere di interrompere i suoi sogni e svegliarla a quell'ora. Era diventato un rito, poco piacevole tra l'altro, ma dato che sapeva che non si sarebbe riaddormentata, scese dal letto e decise di preparare la colazione anche per Harry.
Dopo mezz'ora su un vassoio troneggiavano una tazza di caffè fumante, una di succo di arancia, e due brioche di zucca fragranti. Aveva imparato lei stessa a farle, in un pomeriggio solitario, cercando tra le cose di Kreacher aveva trovato la ricetta.

Salì le scale entusiasta del suo operato, e prima di entrare inforcò la bacchetta e aggiunse un fiore alla composizione.
Chissà se Ginny sarebbe stata gelosa di queste premure.
Aprendo la porta vide la stanza colta dai primi raggi mattutini, uno dei quali illuminava il torace di Harry, che si era notevolmente scolpito durante gli addestramenti.
Hermione lo notò arrossendo decisamente, sperando che oltre al torace Harry non decidesse di manifestare il suo a quanto pare 'nudismo notturno' suscitando l'imbarazzo e l'ilarità dell'amica.
Appoggiando il vassoio sul comodino, dove troneggiava una sorridente Ginny incorniciata a dovere, Hermione posò delicatamente la mano sulla spalla del ragazzo.

- "Hey Harry, buongiorno! Ti ho preparato la colazione.."
- " ohum ohum..."
- " Dai che ti riprenderai subito con questa miscela di caffè, è caldo, muoviti..."
- " mhuhhh 'azie emmione..."
- " Indovina cosa ti ho fatto? Brioche di zucca. Sono diventata brava, ho un sacco di tempo per esercitarmi in cucina."
- " mhh 'azie mmione..."
- " eh dai Harry, iniziamo questa giornata, possiamo andare a trovare George ad Hogsmeade..o... oppure Luna, che dici?"
- " mh sì 'ione..."
- "... bhe certo non Ron, dopo che a quel maledetto pub mi avete dato il veritaserum nella burrobirra e ho detto a Lavanda che ha una ricrescita alla Rita Skeeter..."
- " 'sì 'one..."
- " oppure che ne dici di andare a Hogwarts, la Mc Granitt sta cercando di farmi fare un internato al Ministero, sai? Così potrò decidere su cosa specializzarmi il prossimo anno? Che dici?
- " 'azie..."
- " Harry mi stai ascoltando?"
- " 'mhhm..."
- " OHH! AL DIAVOLO HARRY POTTER! Io ti organizzo un dolce risveglio e tu cosa fai? Mi fai scoprire che nella stanza accanto il mio migliore amico dorme nudo come un verme, e mi ringrazi così... automaticamente...mi assecondi senza nemmeno ascoltare quello che ti devo dire! EH? E poi cavolo, sono sempre qua! Oggi ti propongo delle cose divertenti da fare, e tu decidi di stare a poltrire tutta la mattina?"
- "Herm..."
- "Sappi che se quelle che ti usciranno dalla bocca sono scusa sarà meglio che siano ben formulate!"
- "Herm sono le sei e mezza. Le sei e mezza amica mia... Tu mi conosci. Lo sai che alle sei e mezza io ho la lucidità di una puffola pigmea affogata nel FireWhisky...."
- "Perfetto. Dormi. Dormi pure! Stai diventando pigro come Ron!"
- " Oh Herm andiamo...- ma la ragazza se ne stava già andando quando una testa arruffata cercava di inforcare gli occhialetti da vista- ... torna qua! E comunque io Ron veniamo letteralmente massacrati dalla squadra degli auror... tu certo che sei piena di vita."
Con uno scatto repentino e due passi, Hermione era già tornata indietro.
- " Cosa vorresti insinuare Harry? Che ora non ti servo più a niente? Che sono inutile?"
- " Herm..."
- " Io lo so che posso ancora fare grandi cose sai. La mia vita non sarà sempre così!"
Harry poteva vedere gli occhi di Hermione che si facevano lucidi, e si rese conto che tutta quella calma apparente che aveva mostrato negli scorsi mesi, nient'altro era che un vulcano in piena attività, che aspettava solo di eruttare.
- "Hey Hermione, ascoltami.- Harry si fece serio, sbatté le palpebre per ottenere un'espressione più sveglia, e prendendo la mano di Hermione la fece sedere sul bordo del letto - tu fai grandi cose. Anche adesso. Studi il programma di un anno da sola a casa! Tu sei destinata alla grandezza, lo sai meglio di me."
- " Solo perchè ho scelto di smettere di combattere, non vuol dire che.... che non sia coraggiosa."
- " Io questo lo so. Ma perchè continui a ripeterlo a te stessa? Che ti succede Hermione?"
La ragazza cercò di ricomporsi, prese un bel respiro e si ravivvò i capelli, sfoggiando un sorriso che convinceva poco entrambi.
- " Sai cosa Harry? Hai ragione, sono un'idiota. Va tutto bene. Tutto migliorerà. Forse è ancora lo shock di qualche mese fa. Alcuni dei nostri amici... Fred, Tonks, Remus... bhe sì; deve essere quello. Ma sto bene. Va bene così! Finiti gli studi troverò anche io la mia strada. Ho una nuova vita adesso. E ne sono felice, davvero. Ora vado a farmi un bagno. A dopo."
E mentre si alzava dalla soglia del letto, Harry la seguiva con lo sguardo.
Cosa stava succedendo alla sua amica? Perchè continuava a ripetere a lui e a se' stessa che questa sua nuova vita le piaceva? Si stava autoconvincendo di tutto questo o era davvero una crisi passeggera?

Hermione si chiuse la porta alle spalle e si diresse verso il suo bagno. Dopo aver aperto il rubinetto dell'acqua calda e chiuso il tappo della vasca, sparse un po' di sali e bagnoschiuma sul fondo della vasca, la cui superficie stava lentamente sparendo in favore dell'acqua bollente.
La ragazza sospirando si legò i lunghi capelli ricci, e cominciò a svestirsi riponendo gli abiti ordinatamente sul mobiletto degli asciugamani.

'Che cos'ho che non va? Perché continuo a pensare che la mia vita... non mi soddisfi? Dovrei essere felice. Felice della tranquillità che mi circonda. Dopo tutto il dolore e l'inquietudine che ho passato; che abbiamo passato. Che mi succede?'

Era questo? Era il radicale stacco tra la trepidazione passata e la calma attuale, che l'aveva sconvolta?
Hermione si soprese a chiedersi quand'era stata l'ultima volta che aveva avuto un'emozione intensa. Positiva naturalmente. E cadde ancor più nello sconforto quando si scoprì senza risposta. Non aveva mai neanche detto 'ti amo' a nessuno; una frase che ormai ragazze della sua età usano con disinvoltura, lei anche quando credeva di amare, non era mai riuscita a dirlo.
Che ne sarebbe stato della Hermione forte e audace dell'anno passato? Quella che tutti credevano capace di poter fare tutto, quella che era stata al fianco di Harry Potter nella sua prova più difficile? Ora davanti a se' aveva solo una fragile ragazza il cui massimo svago era diventato fare brioche di zucca per il suo coinquilino.
Era tornata una odiosa perfettina? Le lacrime corsero subito agli occhi, e la sua bocca si imbronciò pronta a scoppiare.
Con un gesto goffo e veloce scagliò in terra i vestiti che inconsapevolmente aveva piegato in modo perfetto. Poi ancora più distrutta si appoggiò al mobiletto e dette sfogo alle lacrime.

Se c'era una cosa che Hermione Granger poteva definire 'sicura' in quel momento, era che la sua vita, da sette mesi a questa parte, era cambiata.
Era nuova; una nuova vita.
Una vita in cui aveva paura di aver fatto scelte irreparabilmente sbagliate e che aveva paura di non saper più affrontare da sola.
Una vita che aveva bisogno di uno scossone; e non sapeva che proprio quello scossone entro pochi giorni, l'avrebbe travolta più di un tornado.

  
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