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Autore: teambullshitmj    05/08/2013    0 recensioni
Tratto dalla storia: "Era un'altra noiosa giornata di lavoro per Louis. Il lavoro in quel vecchio pub nella periferia di Londra gli permetteva di pagare l'affitto di uno sgangherato monolocale lì vicino e di tenersi impegnato durante le noiosissime giornate. Ma c'era un altro motivo per continuare a lavorare lì per sole ottocento sterline al mese, senza nemmeno un giorno libero. E sarebbe entrato da quella porta da lì a qualche minuto. Si chiamava Harry."
[Larry Stylinson]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Louis si sentì uno stupido, quando vide Harry uscire dal locale senza guardarlo, frettolosamente. Si sentì un idiota. Lo sapeva, Harry era etero, e lui nonostante tutto ci aveva provato. Non gli avrebbe più rivolto la parola, forse non l'avrebbe più rivisto. Ma Harry aveva sorriso, sollevando la sua tazza di cappuccino e vedendo scritto il numero di Louis. Era contento, ma non sapeva esattamente il motivo. Prese il foglietto, lo mise in tasca e riprese a bere il suo cappuccino e a scrivere sul suo diario come sempre.

Harry nel pomeriggio si era rigirato più e più volte il telefono tra le mani, componendo e cancellando decine di volte il numero di Louis. Una parte di lui voleva chiamarlo disperatamente, sentire quella voce così dolce uscire delicata dalla cornetta del telefono. Un'altra parte no, non voleva parlare col ragazzo dagli occhi blu che tutti i giorni gli serviva un cappuccino caldo. Forse voleva negarlo, quella parte di lui, negare che il barista lo interessava parecchio. Voleva negare che forse gli piaceva, che forse non era più fermamente convito di amare solo ed esclusivamente ragazze. Compose per l'ennesima volta il numero, ripassando mentalmente il discorso che si era preparato per invitare il ragazzo ad uscire con lui quella sera. La mano tremante schiacciò il bottone verde senza rendersene conto. Respirò profondamente, e avvicinò il telefono al'orecchio. Fece solo due squilli, prima che il castano rispondesse.
-Pronto?- la sua voce era assonnata, forse l'aveva disturbato. Harry temeva di aver sbagliato, così tanto che per poco non chiuse il telefono. -Pronto?- ripeté la voce dolce leggermente infastidita di Louis, che aspettava dietro il bancone l'impossibile arrivo di qualche cliente a quel ora del pomeriggio.
-Ciao Lou, sono Harry.- disse il riccio dall'altro capo del telefono. Louis stentava a crederci. Pensava di aver fatto una cazzata dandogli il suo numero, e invece Harry l'aveva chiamato davvero. -Ehi, ciao Harry, dimmi!- rispose sorridendo il castano. -Mi chiedevo se stasera ti andava di... venire a prendere una pizza, con... con me.-
Harry, dal canto suo, tremava. Non di paura, ma solo perché la voce così casta del barista gli faceva uno strano effetto. L'aveva detto, l'aveva chiamato e l'aveva invitato ad uscire. Non era la prima volta che invitava qualcuno ad uscire, ma con Louis era diverso. -Erm, certo! Dove ci vediamo?- anche Louis tremava. Sentire quella voce profonda, roca, uscire da quella cornetta e chiedergli di uscire, lo aveva fatto quasi svenire. E non riusciva ancora a credere che stava succedendo davvero.
-A che ora finisci il turno al bar??- chiese Harry con il cuore che batteva forte. Sembrava che battesse forte, cercando di sgattaiolare via dal suo petto. -Smonto alle otto.- rispose il castano. Sembrava che i loro cuori fossero collegati, battevano insieme, alla stessa potenza. Forse non lo sapevano, ma c'era come un filo che collegava le loro anime. Come due pezzi di un puzzle, i loro cuori si completavano, erano come uno solo. Si amavano, anche se forse non lo sapevano. -Se vuoi ti passo a prendere io.- disse Harry, mentre si mordicchiava un unghia, nervoso. -Si... si, va bene.- rispose Louis, contento come non lo era mai stato prima d'ora. -Allora a dopo, ciao!- disse Harry. -A dopo, ciao!- rispose Louis, prima di riagganciare.

Louis stava finendo di lavare per terra, quando la porta del pub si aprì, facendo entrare Harry, vestito di tutto punto. Camicia bianca, pantaloni scuri, capelli in ordine. A Louis scappò un sorriso vedendolo. -Ehi!- lo salutò semplicemente Harry.
-Ciao! Scusa, stavo finendo di pulire.- disse Louis sorridendo. Il riccio in quel momento si rese conto di quanto fosse bello quel ragazzo. Gli occhi blu, blu come il mare, blu come non ne aveva mai visti. I capelli castani sempre perfettamente in ordine. La divisa di lavoro sempre perfetta. Era un maniaco della precisione, si vedeva. Harry no, era un tipo abbastanza disordinato, silenzioso ed introverso. Ma con Louis non lo era mai stato. Lui sapeva farlo diventare un'altra persona.
-Tranquillo!- disse Harry facendogli l'occhiolino. -Tanto ho finito.- disse Louis sorridendo. -Vado a cambiarmi, aspetta qui.- -Per me sei perfetto anche così.- si lasciò sfuggire Harry. Il castano arrossì vivacemente e sorrise. Poi si chiuse nel bagno per cambiarsi velocemente. Harry lo aspettava, impaziente. Alla fine si era arreso all'idea di essere bisessuale e di provare una certa attrazione per il barista con gli occhi color del mare. Non l'ha vissuto come un trauma, anzi. Louis uscì dal bagno dopo una decina di minuti con addosso un enorme maglione rosso scuro e jeans ed Harry non poteva negare che era davvero bellissimo. -Andiamo?- Chiese Louis sorridendo. Harry annuì e sorrise, aprendo la porta. Quella fu una serata bellissima per entrambi. Passarono tutta la sera a parlare, ridere e, ogni tanto a flirtare. Erano appena usciti dal locale, quando Harry aprì la macchina e andò elegantemente ad aprire la portiera a Louis, che sorrise imbarazzato.
-Allora Lou, dove abiti?- chiese Harry facendo partire il catorcio che era ridotto talmente male che chiamarlo 'macchina' era davvero un complimento. -Sono in affitto in un piccolo monolocale, è vicino al pub.- rispose sorridendo. -Sono stato bene, stasera, con te.-
-Anche io. Sei un ragazzo fantastico, Lou.- disse Harry, girandosi un secondo a guardare negli occhi blu il ragazzo al suo fianco. Non era la prima volta che gli occhi verdi di Harry, incontravano l'azzurro di quelli di Louis. Ma ad entrambi stavolta, il cuore battè più forte che mai. -Guarda la strada.- disse Louis, abbassando lo sguardo arrossendo. Harry sorrise e ritornò a guardare l'asfalto nero. Poco dopo arrivarono nella buia strada che portava al monolocale di Louis.
-È qui.- disse il castano indicando lo squallido palazzo grigio alla loro destra. -Che bel posto!- ironizzò Harry. -Lo so, è orribile!- rise Louis. -Allora... ci vediamo domani?- chiese Harry, guardando Louis negli occhi. -Si, si.- rispose Louis, faticando a resistere al riccio di fronte a lui. -Solita ora, solito posto?- sorrise. -Si, ovvio.- rispose lui. -Buonanotte, Lou.- lo congedò il ragazzo. -Buonanotte, Hazza.- rispose quello con un sorriso.
Aveva già aperto la portiera quando qualcosa lo fece tornare nella macchina e posare le sue labbra su quelle del riccio. Louis. Aspettava una risposta da parte del ragazzo, che però rimase immobile, anzi, lo spinse via. Louis si sentì uno stupido. Come gli era passato per la testa di baciarlo così, al primo appuntamento. Forse era stato tutto un errore, aveva sbagliato a dargli il suo numero, ad accettare di uscire con lui, a baciarlo.
-Harry! Oddio, scusa! Non... so cosa mi sia preso.- cercava di giustificarsi, vedendo il riccio immobile dinnanzi a lui. Non si muoveva, sembrava morto. -È stato un errore, perdonami.- disse Louis uscendo dalla macchina di corsa e con gli occhi gonfi di lacrime. Lo aveva perso, stavolta. Ma era stata solo la sospesa a bloccare Harry, che tutto il pomeriggio aveva sognato le labbra del castano.
E fu quel ricordo a farlo uscire dal momentaneo sgomento e farlo uscire dalla macchina di corsa e bloccare la fuga del ragazzo. -È stato l'errore più bello di sempre.- disse Harry al castano, prima di poggiare ancora le labbra su quelle del barista. Il tempo si era fermato, c'erano solo loro due, nient'altro. Solo il riccio e il castano. Gli occhi verdi e gli occhi blu. Loro due. In quel breve istante del loro 'per sempre'. Quel bacio casto, a labbra chiuse, diventò in poco tempo un bacio carico di passione, di sentimenti repressi da anni.
Fu Harry che inaspettatamente prese l'iniziativa, chiedendo l'accesso alla bocca di Louis. Poi si allontanò un secondo per chiudere la macchina, prima che il castano lo prendesse per mano, portandolo all'interno del tetro palazzo grigio. Salirono velocemente le scale che portavano alla camera di Louis, che venne aperta in meno di un secondo. I ragazzi vi entrarono dentro senza smettere un attimo di baciarsi, finendo direttamente sul letto matrimoniale di Louis. Le loro magliette volarono via in poco tempo, così come i pantaloni di Harry. -Lou, Lou aspetta.- disse Harry mentre il ragazzo gli baciava il collo. -Che succede?- chiese Louis spaventato. -Lou, ho paura.-
-È la tua prima volta?- più che una domanda quella era un'affermazione. -Con un ragazzo si...- rispose quello imbarazzato. -Se vuoi mi fermo!- disse il castano, scendendo dal corpo di Harry e stendendosi al suo fianco. -No! Non voglio che ti fermi.- disse sorridendo il riccio, che era salito su Louis con uno scatto fulmineo. -Solo... stai attento.- lo avvertì, baciandogli il collo. -Farò piano, promesso.- disse in barista, facendo scendere Harry da sopra di se per salirgli di nuovo addosso. -Mi fido di te, Lou.-
Ancora nudi, avvolti nelle coperte, abbracciati, Harry e Louis parlavano. Parlavano come non avevano mai fatto prima. Della loro vita, di tutto. -Ti amo Harry.- sussurrò Louis stringendo più forte il piccolo nelle sue braccia. -Lo so.- rispose Harry, sorridendo. -Cosa...?- -Ho finito le pagine del diario.- disse sorridendo. -Ti amo anche io, comunque.- Harry sorrise, e il più grande gli posò un bacio sulle labbra rosse. -Dove sei stato tutto questo tempo, Lou?- chiese il piccolo. -Ero dietro il bancone che ti aspettavo.- rispose l'altro. -Credo che hai smesso di aspettare, Lou.- sorrisero, guardandosi negli occhi. Il giorno dopo, e quello dopo ancora, Harry tornava nel bar, chiedendo un cappuccino ricoperto di cacao, sedendosi alla seconda sedia di fronte alla finestra. Alla seconda, perché alla prima era sempre seduto Lou.


 

Vi prego, scusatemi xD. Avrei dovuto aggiornare mooolto tempo fa, ma non ho avuto nemmeno un attimo per stare al pc.
Anyway (?) l'ho fatto :D. Comunque, non ero tanto sicura di pubblicarla...
Perciò mi piacerebbe taanto sapere che vi sembra :)
Lasciatemi una recensione, anche per mandarmi a quel paese xD, crazie :*
Ok, ora me ne vado xD, grazie per aver letto :*
  
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