Quando Mirai tornò a casa, trovò davanti agli occhi una scena raccapricciante. Sua madre stesa a terra, il lampadario ormai in frantumi... era l' alba di un nuovo terremoto.
Era appena tornata a casa dal viaggio fuori Tokyo con Kento, i due ormai erano felicemente fidanzati.
''Cosa è successo qui? Mamma! Svegliati!''
Ma lei non dava segni di vita. Cercò in tutti i modi di rianimarla, ma nulla. Non c'era più. Mirai pianse, e ora, oltre al fratellino, era anche senza madre. Il padre era stato trasferito per lavoro a Hokkaido, e Mirai ha dovuto crescere questi ultimi 6 mesi solo con sua madre. Fortunatamente Kento le è stato sempre vicino, in ogni momento. E ora ci doveva essere più che mai.
''Kento.. dove sei? Ho bisogno.. al parco, fra 10 minuti.''
Mirai s' incamminò verso il parco ripensando a quella terribile scena. Tutto era all' incirca come 6 mesi fa: Ambulanze ovunque, tende montate in ogni piazza o parcheggio, e donne che correvano con in braccio bambini. Era bastato assentarsi 3 giorni che tutta Tokyo era tornata come 6 mesi prima.
Arrivò al parco.
''Mirai..''
''Si Kento, siamo tornati al punto di prima.''
''Tua madre..''
''E' morta. Basta, non voglio sentire nulla.''
''Adesso basta. Voglio cambiare vita. Non è possibile che le persone a me care devono sempre avere una fine orribile. Io e Kento abbiamo deciso di andare a casa dei suoi genitori, a Osaka.''
Così Mirai andò a salutare un' ultima volta Mari e Ina.
''Ciao Mari''
''Mirai.. il terremoto.. è successo qualcosa?''
''No. Nulla. Ti saluto, io voglio cambiare vita.''
''I-In che senso?''
''Addio''
''Mirai! Aspetta!''
Mirai andò via con Kento, presero il primo treno per Osaka. Non voleva più sentire parlare di terremoti, adesso avrebbe cominciato una nuova vita.