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Autore: Armesia    07/08/2013    5 recensioni
“Che è successo? Hai un aspetto orribile.” chiese la signora Grey alla figlia appena rincasata.
“Harry torna in città.” rispose lei, con voce spezzata, al limite delle lacrime.
“Oh.” disse la madre. “Beh ma è una bella notizia!” continuò cambiando subito tono. “Oppure no?” concluse, vedendo la faccia sempre più sconvolta di Alysia.
“Non lo so.”
E' la mia prima FanFiction quindi vi prego entrate e ditemi cosa ne pensate (potete anche insultarmi brutalmente) grazie mille:)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Epilogo

Heartbeats fast 
Colors and promises 
How to be brave 
How can I love when I'm afraid to fall 
But watching you stand alone 
All of my doubt suddenly goes away somehow 
One step closer 
I have died everyday waiting for you 
Darling don't be afraid I have loved you 
For a thousand years 
I love you for a thousand more 


La sveglia di Alysia stava suonando, più tardi rispetto alle solite mattine. Molto lentamente scese dal letto, si legò i capelli in una coda e infilò quel vestito nero che ormai aveva indossato molte volte, troppe. Si avviò verso la chiesa, da sola, in silenzio, senza nemmeno il ronzio dei suoi pensieri a disturbarla. Da un anno la sua mente era vuota. Si trovava a fare qualunque cosa come se fosse un automa. Andava all'università, studiava, mangiava e dormiva. Nient'altro. Si era allontanata da tutto e da tutti. Si era allontanata anche da Valerie, la sua amica storica, la quale riusciva sì e no a strapparle un saluto quando si incrociavano per caso nei corridoi.
La chiesa era ancora vuota, mancava ancora qualche minuto all'inizio della funzione. Alysia si sedette in un banco laterale, in modo da non dover scambiare troppe parole con i presenti.
E lì, sola come lo era da un anno, i ricordi cominciarono a occuparle la mente. I primi mesi era così ogni giorno. Immagine di David, della loro vita insieme, della sua morte e di Harry le occupavano la mente tutto il giorno. Con il tempo aveva però imparato ad escludere questi pensieri, capendo che, se non li avrebbe vissuti di giorno, la notte gli incubi l'avrebbero lasciata in pace. Ma in quella chiesa, con la foto di David vicino all'altare, tutto prendeva forma nitidamente nella sua mente.
Loro che passeggiavano su quel marciapiede esattamente un anno prima. L'arrivo di Harry. La litigata. Il modo in cui David si era allontanato. E quella macchina. Quella maledetta macchina che gli aveva distrutto la vita, il suo sogno di diventare un cuoco, la sua voglia di vedere il mondo. Con lei.
L'autista della vettura che aveva stroncato la vita di David se l'era cavata con una misera multa. C'era stato un processo, certo, ma troppi testimoni potevano affermare come David si fosse buttato in strada, molto lontano dalle strisce pedonali, e come fosse stato impossibile per l'autista frenare in tempo.
L'urto era stato talmente violento che il ragazzo era morto sul posto. Per i medici dell'ambulanza che era arrivata poco dopo non c'era stato nulla da fare, era inutile tentare di rianimarlo, nonostante le grida di Alysia che li supplicava di tentare. Se non fosse stato per Harry che la teneva stretta a sé, probabilmente Alysia avrebbe tentato lei stessa a fare qualcosa. O avrebbe picchiato i medici finchè non avessero fatto quello che lei chiedeva.
Lei ed Harry erano tornata in Inghilterra il giorno dopo, con il corpo di David nella stiva dell'aereo. Non si erano rivolti la parola per tutto il tempo. Harry aveva tentato di confortare le urla silenziose di lei, ma non ci era riuscita. Lei continuava a tacere e ad ignorarlo, come se fosse in uno stato di trance.
Le prime persone cominciavano a prendere posti sulle panche della chiesa. Non ci sarebbe stata molta gente, come al funerale dell'anno prima. Anzi, probabilmente ce ne sarebbe stata molta meno essendo semplicemente una commemorazione.
Il signor Thomas era stato molto combattuto quando era stato il momento di decidere dove seppellire il figlio. Doveva decidere se riportarlo in America o lasciarlo a Holmes Chapel. Optò per la seconda, sarebbe stato vicino alla madre. E sarebbe stato nel luogo dove aveva lasciato il suo cuore, vicino ad Alysia.
Poco dopo il signor Thomas entrò. Si diresse verso Alysia. Ormai lei era rimasta l'unica persona che poteva considerare parte della famiglia. La salutò e si sedette vicino a lei. La ragazza non si preoccupò più di tanto, lui era diventato esattamente come lei, taciturno e solitario. D'altronde, non aveva più nessuno.
Mentre aspettava l'inizio della cerimonia, Alysia si trovò a domandarsi se Harry avrebbe partecipato. Probabilmente no, quasi sicuramente era impegnato in un qualche tour mondiale. Poteva trovarsi in Europa come in America o in Australia.
Sicuramente rivederlo sarebbe stato troppo strano e troppo triste.
Dopo l'accaduto, quando finalmente aveva ripreso l'uso della parola, Alysia si era scagliata contro Harry, urlando parole di fuoco, dicendo che era tutta colpa sua, che se lui non fosse venuto non sarebbe successo. Lui le aveva risposto di calmarsi e l'aveva baciata. Lei si era scostata dandogli uno schiaffo sulla guancia e cominciando ad urlare e piangere ancora più istericamente. Non poteva stare con Harry, era un insulto alla memoria di David. Stare con Harry, Harry che David odiava e che aveva allontanato Alysia da lui.
Non si sarebbe mai data pace.
Per questo si era completamente concentrata sulla scuola, lasciando perdere tutto il resto. Ogni minima cosa le ricordava David. Trovava insopportabile uscire e vedere i luoghi in cui andavano insieme, mangiare i cibi che tante volte lui aveva preparato per lei, ascoltare le loro canzoni. Non era più in grado di vivere.
Un giorno, qualche mese prima, Harry le aveva detto di essere in città. Lei non voleva vederlo per niente al mondo ma lui si era presentato a casa sua. Aveva detto che gli dispiaceva, che capiva se lei era arrabbiata e sconfortata e persa, ma doveva andare avanti. Aveva detto quanto la amava. Quanto avrebbe voluto confortarla e stare con lei per tutto quel tempo. Quanto le mancava. Lei aveva risposto con delle lacrime. Avrebbe voluto amarlo, davvero, ma ormai si sentiva svuotata, non aveva più le forze per amare nessuno. Certamente le sarebbe stato d'aiuto, Harry. Avere qualcuno con cui parlare, con cui sfogarsi, piangere . Qualcuno che aveva vissuto quel momento e che l'avrebbe capita. Si era allontanandola da tutti perchè non riusciva a esprimere quello che provava davvero, non riusciva ad esternare tutto il suo dolore. Ma magari con Harry sarebbe stato diverso. Ma in quel momento Alysia, suo malgrado, non ce la faceva. Era rimasta infatti in silenzio. A quel punto Harry, alzandosi, aveva detto che l'avrebbe aspettata. Alysia rispose che era inutile e lui, senza aggiungere altro, se ne era andato.

L'omelia era stata molto bella. Il prete aveva parlato di come la vita è breve, imprevedibile. Di come bisogna seguire i propri sogni e andare sempre avanti, perchè Dio ci ha dato la vita per viverla. E ciò aveva fatto ragionare Alysia. Magari doveva davvero voltare pagina. Il suo ragazzo nonché migliore amico era morto. Non era colpa di nessuno, era stato un incidente. Un fatale incidente. Lui non avrebbe voluto che lei si rovinasse la vita a causa sua.
Mentre si dirigeva verso l'uscita, per ultima, si accorse che stava piovendo, e lei aveva dimenticato l'ombrello. Il piazzale era deserto, tutti se n'erano già andati. Fatta eccezione per un isolato ombrello rosa che spiccava nel grigiore invernale. Era un uomo. Mentre scendeva i gradini, Alysia pensò che fosse una cosa buffa. L'uomo cominciò ad avvinarsi a lei, e lei lo riconobbe. Aveva dovuto immaginarlo.
Perchè non sei entrato?” chiese.
Non sonoa rrivato in tempo” rispose Harry.
Lei, improvvisamente, senza pensarci e con grande sorpresa di lui, lo abbracciò. Harry ricambiò il suo caldo abbraccio.
Ti ho portato una cosa” disse, mentre infilava una mano nella tasca del cappotto.
Ne tirò fuori un piccolo bricco di succo. Era succo alla mela.
Ho pensato che magari ti andava di berlo con me” aggiunse, estraendone un secondo.
Alysia sorrise. Era tanto tempo che non sorrideva. Si sentiva leggera e... felice.
I due ragazzi si allontanarono dalla chiesa, stretti sotto l'ombrello rosa e bevendo un bricchetto di succo come se fossero stati ancora alle elementari, bambini felice e senza alcuna preoccupazione al mondo.



Helloooo!!
Beh, come dire, sono IMBARAZZATA per il mio clamoroso ritardo. L'altro giorno mi hanno fatto notare che sono quasi due mesi che non aggiorno quindi prima di aprtire /parto domani) hho deciso di farlo. Scusatemi davvero, mi vergogno un sacco per questo ritardo. L'unica scusa che posso addurre è che è estate, evviva!! E scusate se è corto, ma lo volevo così, incisivo.
Comunque, come avrete capito, questo è l'epilogo, l'ultimo capitolo, THE END.
Detto ciò, credo sia arrivato il momento di alcune spiegazioni: forse qualcuno di voi si è chiesto perchè sul banner c'è scritto "Eternity is too long without you". Ebbene, la mia idea iniziale era di fare morire Harry, e per questo l'eternità di Alysia sarebbe stata troppo lunga senza di lui. Poi però mi sono accorta che la maggior parte di voi mi avrebbe uccisa se Harry fosse morte, quindi ho deciso da far morire David perchè qualcuno volevo che morisse. Mi dispiace per Dvaem mi stava simpatico, ma c'est la vie. Avevo anche pensato fino all'ultimo di non far tornare insieme Harry e Alysia ma in questo modo ambiguo potete immaginare quello che volete così io resto fedele alla mia idea e voi siete fleici ahahha :)
Bene, ora è il momento dei ringraziamentii. Vorrei ringraziare personalmente ciauscuno di voi. Quelli che hanno seguito questa storia dall'inizio, quelli che si sono aggiunti dopo, quelli che recensiscono, quelli che non lo fanno, insomma, tutti quelli che l'anno letta, e che soprattutto hanno sopportato me, i miei personaggi e i miei terribili ritardi. Un grazie speciale a
Twayla, che mi ha spinto a pubblicare e mi ha consigliato fin dall'inizio, finchè non me la sono cavata da sola, e alla fantastica Aries Pevensie (un tempo Mariuga) che non ha saltato la recensione ad un solo capitolo, mi ha dato un sacco di consigli, mi ha minacciato ed è diventata mia amica.
Quindi grazie a tutti, veramente, spero he questa storia vi sia piaciuta. E spero leggerete anche i mie prossimi lavori, in caso mi vengano idee brillanti!
A presto,
un super bacio a tutti, 
A.

 

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