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Autore: oceanodiperle    07/08/2013    6 recensioni
E’ bellissimo, è così perfetto e adoro la sua bocca, che ti viene voglia di fiondartici di sopra e farla tua. [...] mostro ad Harry come si deve comportare, come far divertire i bambini e il riccio impara in fretta, gli dico ciò che deve fare e lui lo fa alla perfezione, lo osservo felice, vederlo insieme agli altri bambini fa di lui un bambino, un bambino che spetta a me crescere, un bambino che deve diventare mio.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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3. L’effetto che mi fai.

Oggi a lezione sono stato più attento perché tanto Harry l’avrei visto dopo e la cosa non mi agitava affatto.
Ora mi trovo accanto al letto di Jake, Harry ancora non è arrivato.
- “A te piace Harry?” mi chiede, con la sua voce ogni giorno più sottile. L’infermiera Stewart, l’unica dipendente dell’ospedale con cui ho legato, non mi ha dato buone notizie su di lui e io, non potrei, o almeno non riesco ad immaginare la mia vita senza Jake. Lo conosco da quando è stato ricoverato in ospedale, ormai è come un fratello per me, sa anche che a me piacciono le persone del mio stesso sesso.
- “Si, è un tipo simpatico.” Rispondo.
- “Solo simpatico Lou?”
- “Si.”
- “Ma dai, quando l’infermiera te l’ha presentato sembrava che avevi visto un barattolo di nutella.” Ridacchio.
- “Lou, che aspetti a parlargliene?” continua.
- “Ancora è presto, troppo presto.” Gli sorrido.
Eccolo, finalmente è arrivato. Entra nella stanza scompigliandosi i capelli.  Cazzo quanto è affascinante, mi sento in un sogno, anzi è lui un sogno, così bello da essere un sogno.
 “Ehi piccolo.” Sorride a Jake.
 -“Ciao Harry.” Dice Jake ricambiando il sorriso. -
 - “Ciao Louis.” Mi dice mentre prende una sedia per metterla accanto a me.
 - ”Ciao Harry.” Rispondo.
Jake si avvicina per abbracciarmi, io lo stringo a me, sento il suo corpo così esile tra le mie braccia, anzi, quasi non lo sento, quella cosa così piccola, debole e indifesa, sento solo il suo cuore che batte contro il mio petto. Harry sorride a quella scena, lentamente mi stacco:
- “Scusate.” Dico, mentre mi alzo dalla sedia e mi dirigo fuori la stanza. Gli smeraldini di Harry mi guardano cercando di capire cosa mi sta succedendo.
Sono nel bagno dell’ospedale, seduto a terra con la schiena abbandonata al muro. Cerco di trattenere le lacrime, ma ne scende una e un’altra e un’altra ancora. Qualcuno si è seduto accanto a me, mi volto verso di lui, è Harry. Quando è entrato non l’ho né visto, né sentito, poi gli occhi bagnati dalle lacrime mi facevano vedere sfocato; li strofino con le mani chiuse in un pugno per vedere meglio l’immagine di Harry, così incantevole, così perfetta.
- “Ehi, che ti prende?” mi chiede.
- “Ma come? Non capisci? Jake…Jake al più presto se ne andrà.”
- “Si, capisco, capisco che questa cosa ti sta uccidendo. Però sai una cosa? Le tue lacrime non cambieranno le cose, le stai versando inutilmente. Devi stare con Jake più tempo possibile, continuare a farlo divertire, a farlo sorridere, devi lasciarlo andare via con bei ricordi e né io, né i medici, né altri ne siamo capaci, solo tu lo sei, perché solo tu riesci a farlo sorridere veramente, sai come prenderlo e sai rendere le sue giornate meravigliose nonostante le sue condizioni, invece ora sei qui a perdere una parte del tempo la quale dovresti passarla insieme a lui, non devi sprecare un secondo.
Le sue parole mi hanno rapito, ha perfettamente ragione. Lo guardo con i miei occhi rossi di pianto, lui mi sorride. Mi tira dal polso per avvicinarmi a se e mi abbraccia, il suo mento è sulla mia spalla. Delicatamente poggia le labbra sul lato destro del mio collo, lascia un bacio umido e lentamente si stacca. Avverto un brivido che mi assale tutto il corpo. I suoi smeraldini mi fissano.
- “Scusa se ti ha dato fastidio.” Mi dice.
Fastidio? La cosa migliore che poteva capitarmi in questo momento.
- “No, mi sento meglio, grazie.”
Mi sorride nuovamente.
- “Dai,  ritorniamo da Jake.” Mi dice.
Mi da la precedenza per entrare nella stanza. Senza dare il tempo a Jake di chiedere spiegazioni sulla mia reazione di prima, mi sistemo davanti la pianola, Jake suona il piano come me e i suoi genitori hanno convinto i medici per permettergli di suonare in ospedale come per passare il tempo, così gli hanno portato la sua da casa.
- “Che fai Lou?” mi chiede Jake, Harry è seduto sul suo letto.
- “Cantiamo.” Rispondo. Harry mi sorride, io anche e gli faccio un occhiolino come segno di ringraziamento. “Harry conosci ‘torn’?”
- “Si certo, amo quella canzone.”
- “Allora parti con il ritornello.” Poggio le mani sulla pianola, inondando la stanza di pura melodia.

- “There’s nothing left, I used to cry…” Dio, non avrei mai immaginato che potesse avere una voce così bella, poi lui ha una voce roca, che la rende ancora più particolare e meravigliosa.
  “my conversation has run dry…così melodiosa, naturale, originale. L’adoro.“that’s what’s going on.”
Adesso lo accompagno: Nothing’s fine I’m torn. I’m all out of faith, this I show a feel, I’m cold and I am shamed lying naked on the floor. E le nostre voci si completano formando qualcosa di magico. “Illusion never changed into something real I’m wide awake and I can see. The perfect sky is torn, you’re a little late and I’m already torn.” Tutta quella magia la fa sembrare un sogno, qualcosa che non esiste, invece è più reale di quanto posso immaginare.
 
Jake è contento, il suo sorriso brilla, come brillano le stelle nello scuro della notte e io non desideravo altro da parte sua. Ci applaudisce.

Fino ad oggi, questo è il giorno più bello della mia vita.

Sono le diciotto e un quarto, io ed Harry siamo fuori dall’ospedale perché è finito l’orario delle visite, gli ho proposto di fare una passeggiata e lui ha accettato. Ci siamo fermati in una panchina di un parco giochi, ci sono bambini ovunque, chi sull’altalena, chi sullo scivolo, che si divertono.
- “Sai, mi sarebbe piaciuto portare Jake qui una volta guarito.” Dico ad Harry.
- “E’ un pensiero davvero carino.”
- “Peccato che non posso farlo.” Dico abbassando lo sguardo.
- “Ehi, purtroppo è andata così.” Mi dice Harry abbassando la testa per guardarmi negli occhi, io rimango zitto, sempre con la testa abbassata fissando il prato verde come i suoi occhi.
- “Louis, tu hai un grandissimo cuore. Hai fatto tanto per Jake, hai dato tutto te stesso, lui ha potuto conoscere il tuo cuore, è stato fortunato in questo, ora hanno bisogno di conoscerlo altri bambini però.”
Harry mi prende la mano e me la stringe. “E…anche a me piacerebbe conoscerlo…” A quelle parole alzo lo sguardo, forse il mio sogno si sta realizzando.
- “In che senso?”
- “Scusa, non volevo. Sto sparando solo cazzate, mi dispiace.” Dice abbassando lo sguardo lui questa volta.
- “No, non è vero, continua.”
- “Louis, sei un ragazzo fantastico.”
- “Grazie Harry, tu anche sei un ragazzo fantastico.”
- “E vorrei continuare ad esserti amico, a passare i pomeriggi insieme, perché con te sto bene.” Mi sorride.
- “Si, anche io lo vorrei, perchè sai cantare, hai una voce stupenda e ho la necessità di sentirla più volte.” Ridacchio.
- “Grazie. Io amo vederti suonare il piano, lo fai così bene, ci metti passione.”
Avverto un brivido che mi fa venire la pelle d’oca. Lo sto conquistando e in così poco tempo, anzi è lui che sta conquistando me, ha tanto coraggio nel dire quello che pensa. Devo scoprire che intendeva dire con quel
E anche a me piacerebbe conoscerlo.’
- “
Non saprei come ringraziarti.” Mi sorride, osserva il mio braccio.
- “Ehi, ma perché hai la pelle d’oca? Ti fa freddo?”
Che figura di merda, non posso fare altro che dire la verità, anche perché non fa freddo, se gli dico che mi fa freddo mi prenderà per malato.
- “No è che dici delle parole bellissimo e…mi fanno questo effetto.” Nuovamente mi sorride.
- “Ora devo andare, domani sera ti va di vederci? Magari dopo cena.”
Mi ha dato un appuntamento e accetto assolutamente. Certo che mi va di vederti, ho bisogno di vedere i tuoi occhi, farmi rapire da essi come al solito ed entrare in un altro mondo, di continuare a sentire la tua voce che per le mie orecchie è melodia, di continuare a fissare la tua bocca e avere la solita voglia sfrenata di baciarla. Io ho bisogno di tutto questo, ho bisogno di te per vivere.
- “Si, per me va bene.”
- “Allora ci vediamo domani, ti mando un messaggio per farti sapere il posto e l’ora se per te va bene.”
- “Certo.”
- “Allora a domani.”


Ciao:) Ecco il tanto atteso 3° capitolo, spero che vi sia piaciuto. Per favore lasciate una recensione per farmi sapere cosa ne pensate, grazie per la lettura:)

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