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Autore: TheOtherGirlOff    07/08/2013    0 recensioni
Alison è una rock star emergente che, insieme alla sua band, sta coronando il suo sogno. Dietro la sua immagine dura e strafottente si nasconde un passato fatto di dolore, che puntualmente torna a bussare alla sua porta nei momenti di insicurezza. Attraverso la sua casa discografica, Alison incontrerà Liam durante un tragico inconveniente. Inizialmente ignara dell'identità di Liam, quando la ragazza scoprirà la verità costruirà un muro di pregiudizi nei confronti del suo stereotipo, e della sua musica, così lontana dal suo mondo. Ma le distanze tra questi due mondi, non sembrano voler supportare il muro da lei costruito. Qualcosa in quel ragazzo è vicina alla sua realtà più di quanto lei immagini..
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate
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La stringo, la stringo forte a me come se fosse l’ultima volta che la vedo. Aspettavo questo momento dal nostro ultimo abbraccio involontario, quando Alison è piombata nella mia vita quella sera ubriaca, smarrita, in cima a quel grattacielo buio. Non so spiegare quali sentimenti animino questo abbraccio, lei non è quel genere di persona che schiude il suo cuore e ti sbatte in faccia tutto il suo contenuto, è sempre rimasta lì con i suoi piedi di piombo, a tessere ragnatele di filo spinato tra lei e il mondo. Non ha mai avuto parole gentili per me, non un cedimento affettuoso, mai un “grazie”, mai nulla che mi lasciasse intendere che la mia presenza nella sua vita valesse qualcosa, ma ora che è qui tra le mie braccia tutto questo non conta.
Se ne sta qui sulle mie gambe, col viso nascosto tra le sue mani e il mio petto, cercando di nascondere le lacrime.
Dopo diversi minuti si libera lentamente dal mio abbraccio, asciugando quel che resta delle sue lacrime.
-“Vorrei chiederti perché hai pianto così all’improvviso, ma me lo dirai solo quando vorrai, se lo vorrai, mi accontento di averti aiutato in qualche modo..”-
-“Tu non puoi aiutarmi Liam.”- sussurra ancora un po’ scossa dai singhiozzi.
-“Beh, un abbraccio umano è sempre qualcosa. Pensa se fossi rimasta a piangere sul tappeto…”-
Mi guarda per un attimo ridendo, poi soffoca la sua stessa risata, come per una questione di principio.
Cerca di evitare il mio sguardo, ma con la punta delle dita volto il suo viso verso il mio, per perdermi pochi secondi nel verde dei suoi occhi.
Il suo respiro giunge sempre più vicino al mio naso, timoroso, delicato, stordendomi come una droga.
-“Liam..”- mi sussurra esitando.
Distendo la mia mano sulla sua guancia ancora umida, mi avvicino alle sue labbra come se avessi vagato per giorni nel deserto e ora fossi dinnanzi all’unica fonte di acqua. La bacio, un unico bacio. Le nostre labbra rimangono unite, immobili, ma impercettibilmente si portavano via a poco a poco un po’ dell’uno e dell’altra. Questa notte, per la prima volta, giuro di aver sentito il suo cuore battere.
Lascio che una forza sconosciuta al di sopra di noi mi lasci stendere sul suo letto, lei di fianco a me si avvolge con un braccio attorno al mio petto, raggiunge il mio viso, poggia nuovamente le sue labbra sulle mie. Non c’è nulla di razionale in tutta questa situazione, ma assurdamente vorrei potesse durare fino a domani, o ancora oltre.
La porta della stanza si apre di colpo. Louis, Harry e Lizzie son lì sul punto di fare irruzione, ma subito si bloccano mettendosi le mani sugli occhi e balzando all’indietro.
-“Accidenti cazzo Alison scusa scusa scusa scusa scusaaa!!!”-
Urla Lizzie richiudendo la porta.
Alison salta via dal mio petto come un gatto spaventato, stringendosi per l’ennesima volta nell’asciugamano.
-“Merda.”- impreca scappando via con degli indumenti in mano. –“Vado a vestirmi.”-
Rimango lì a fissare il soffitto col cuore che mi batte ancora forte, ma non per l’irruzione in camera. E’ tutto così assurdo. Decido di scendere giù, ma quando arrivo il quadro che mi si presenta è tragico.
Louis è steso quasi testa in giù, con le gambe sullo schienale del divano, accanto a lui Harry nella sua solita seduta composta, Michelle seduta al tappeto con la schiena poggiata ai suoi stinchi. Ridono a crepapelle guardando Lizzie che regge un bicchierino sulla fronte come se fosse una foca. Sul tavolino ci sono delle bottiglie vuote. Il modo di ridere sguaiatamente di Lou mi lascia intendere che ha contribuito a svuotare parte delle bottiglie.
-“Liaaaaaaaam!”- Mi fa appena arrivo in salotto. –“L’hai mai vista una foca con i capelli lunghi?”-
Harry rotola ridendo su un fianco. Sono completamente andati.
Lizzie, rimanendo col bicchiere sulla fronte, rotea gli occhi verso di me –“Sei arrivato appena in tempo amico Larry!”-
-“Liam.”-
-“Sì insomma, ti sei guadagnato il bicchiere sulla mia fronte!”-
-“Oh no tranquilla, io non bevo.”-
-“Eddai Liam!”- mi dice Harry con occhi da cerbiatto –“E’ solo uno, facciamo un brindisi!”-
Ma Alison compare alle mie spalle, con un addosso un maglione sformato, le gambe nude e i piedi scalzi. Afferra prontamente il bicchiere poggiato sulla fronte della sua compagna e lo solleva.
-“Su su, facciamo un brindisi.”-
Gli altri la fissano a bocca aperta per un attimo, probabilmente ripensando a quanto accaduto prima. Michelle riempie 5 bicchieri e li distribuisce a ciascuno di noi.
-“Adesso ognuno di noi farà un brindisi, quello col brindisi meno originale, a votazione, beve un altro bicchiere. Allora.. Io brindo.. A questo improbabile gemellaggio tra band e ok, non vi conosco, ma avete indubbiamente buon gusto nel bere..”- Dice con un sorriso stampato sul viso, alludendo alle bottiglie vuote. I ragazzi esultano, lasciando poi spazio al brindisi di Lizzie e Michelle. Rimango li a fissare i capelli mossi color autunno di Aly, poggiati lunghissimi sulla sua spalla sinistra. Persino le sfumature rosse, bionde e castane nei suoi capelli mi intrigano, mi intriga il suo modo di reggere il bicchiere tra le dita sottili, il modo in cui quel maglione la rende bellissima nonostante copra le sue forme da fotomodella.. Starei ore a guardarla.
-“Cu cu? Liam tocca a te!”- mi urla Harry sventolando una mano.
-“Ehm, sì. Allora, ehm.. Brindiamo..”- I miei occhi ricadono su Aly.
-“Brindiamo a quello che meritiamo davvero, che è sempre dietro l’angolo.”-
Harry mi fissa per diversi secondi col sopracciglio alzato, non riuscendo a interpretare le mie parole, poi tira su le spalle e urla -“Brindisiiiii!!”-
Tutti mandano giù il bicchierino in un sorso solo, io ci metto un po’ di più, l’alcool non mi è mai piaciuto, ho sempre evitato, non lo reggo.
Louis riempie un altro bicchiere e lo mette al centro del tavolino.
-“E dunque..”- annuncia in modo solenne –“La penitenza per il brindisi più schifoso se la merita…”-
-“Liam!”- urla Harry.
Tutti scoppiano a ridere. –“Non l’ha capito nessuno il tuo brindisi eh.”- Si giustifica facendomi gli occhi da cerbiatto dopo averlo ammonito con un’occhiataccia.
-“Già!”- conferma Michelle.
-“Volevamo un brindisi, non una frase filosofica…”- Ridacchia Lizzie.
 Alison seduta accanto a me accarezza il suo gatto, che nel frattempo si era acciambellato sulle sue gambe, sorridendomi con un’espressione della serie “Mi sa che ti tocca”.
Seccato prendo il bicchiere e mando giù, scatenando un applauso fragoroso.
                                       
                                                                                            *
-“Io te l’avevo detto di non bere…”- sento dire a Louis seduto sul bordo della vasca.
-“Ma stai dicendo seriamente?”- gli urlo dietro.
-“Liam, zitto e vomita.”- mi fa Alison, probabilmente stanca di reggermi la fronte da mezz’ora.
-“Tu davanti ai miei occhi non toccherai mai più un goccio di alcool.”-
-“Ma lui già non lo fa.”- le dice Louis. –“E’ astemio.”-
-“Liam!!!”- mi urla contro Alison, sballottolandomi. –“Sei un cretino!”-
Louis scoppia a ridere. –“Immagino che questa sia la prima ed ultima volta ahahaha… Dai amico, tra poco passa tutto. Però posso fartela una foto ricordo? Non mi ricapiterà mai più…”-
Con quel poco di forze che riesco a racimolare tiro su il piede di Louis che cade nella vasca vuota, ridendo come un pazzo.
Harry si affaccia alla porta del bagno –“Ow..”- grugnisce guardandomi –“Ho chiamato un taxi, così appena Liam si riprende..”-
Ma prima che Harry potesse terminare la frase vengo preso da un altro conato di vomito. Michelle si avvicina ad Alison e le sussurra all’orecchio –“Non credi sarebbe meglio se rimanessero qui? Fino a domattina, guarda come sono conciati…”-
-“Hey!”- esclama Louis ancora accartocciato nella vasca –“Io sto benissimo!”-
Alison la guarda scettica, continuando ad accarezzarmi la spalla. –“Non lo so Mic, se Matthew lo venisse a sapere si incazzerebbe, lo sai.”-
-“In realtà…”- balbetta Harry arrossendo –“Matthew sa già che siamo da voi. Mi ha chiamato mentre siete corsi in bagno con Liam per dirmi che abbiamo una riunione, e che avrebbe dovuto chiamare anche voi.”-
-“E perché mai?!”- urla Alison mollando la presa e lasciandomi cadere.
-“Perché vuole che ci siate anche voi.”- Harry si stringe nelle spalle con aria innocente.

                                                                                            *
Quando riapro gli occhi l’orologio sul camino segna le tre di notte. Intravedo la sagoma di Alison indaffarata in cucina, che raccoglie bottiglie e bicchieri.
-“Stai meglio?”- sussurra appena nota che son sveglio a guardarla.
Tendo pigramente un braccio verso di lei. Dopo qualche attimo di esitazione viene a sedersi sul divano, accarezzandomi la fronte.
-“Mi dispiace, non dovevamo spingerti a bere, hanno tutti ragione, non dovresti stare in nostra compagnia.”-
-“Hey, non preoccuparti.”- bisbiglio prendendola per mano –“Sono stato io l’irresponsabile, so di non dover bere, è stata colpa mia, mi son lasciato trascinare. E poi mi son divertito, non passavo una serata così da secoli..”-
-“Una serata a vomitare?”- ridacchia.
Sorrido. –“Quello è solo un dettaglio.. Ma c’eri tu, o meglio ci sei tu.”-
Ma contro ogni aspettativa Alison  sfila via la sua mano dalle mie dita, nascondendola nella manica del maglione.
-“Che ti prende?”- le dico poggiando la mia mano sul suo ginocchio, ma lei si alza.
-“E’ stato tutto un fraintendimento Liam davvero. Ci siam lasciati prendere dalla situazione, mettiamoci una pietra sopra.”-
Tutto d’un tratto il castello di felicità costruito nella mia mente in quelle poche ore si sgretola. Rimango li a fissarla incredulo, sperando che quelle parole assurde siano solo frutto della fervida immaginazione post- sbronza.
-“Sarà stato anche un bacio, ma io non voglio legarmi a te, non voglio legarmi a nessuno. Ora fammi uno dei tuoi soliti discorsi della serie ‘Tu hai solo paura di star male per colpa delle persone’, ma la realtà è che finiremo col farci male. E’ sempre così. Ci spolperemo fino all’osso, e quando rimarrà solo quello ci abbandoneremo. E non dirmi che sarà diverso, perché all’inizio tutto sembra bellissimo, tutto sembra indirizzato ad andare per il meglio, ma non è così, quel ‘Questa volta andrà bene’ l’ho sentito fin troppe volte. E un bicchiere aggiustato più volte non può rischiare di essere utilizzato nuovamente, chi lo utilizza ne rimarrà ferito, mentre il bicchiere in questione si romperà definitivamente e sarà impossibile ripararlo.”-
-“Tu sfrutti male la tua vita."- rigurgito questa frase senza quasi pensarci.
-"Tu non sai nulla della mia vita."-
-"Sarà, ma so solo che tutto il tempo passato a farmi questo monologo da film, avremmo potuto passarlo l'uno tra le braccia dell'altra."-

-“Ma sei stupido? Non capisci che più tempo passiamo insieme più rischiamo di caderci dentro? Voi andrete in tour, noi idem, saremo sempre lontani, e avremo voglia di rivederci e non potremo. Io ho bisogno di più di questo e anche tu ne hai bisogno.”-
Per quanto non riesca a farmene una ragione, le sue parole non sono così assurde o insensate. Forse ha molta più ragione di quanta ne abbia io. Resto lì a fissarla, mentre cerca di combattere contro se stessa per non restare.
-“Non andare via.”- sento le mie difese crollare. –“Ti sto chiedendo di restare, fingi che sia così, almeno fino a domattina.”-
  
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