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Autore: RainySky    09/08/2013    1 recensioni
L’amore. Imprevedibile, incontrollabile. Arriva, non si sa come ma arriva, per tutti. Per persone di tutte le età, a tutte le età, per coppie di ogni tipo. Può giungere in un giorno come tanti altri, o in un giorno completamente diverso dalla solita routine: è così, non ha un “modo” per arrivare. Lo fa, e basta.
Andrea è una ragazza dalla vita un po' complicata, a parte sua madre e il fratello ha alcuni problemi nel socializzare, o almeno non ha mai avuto problemi fino a quando non è stata trasferita in un'altra scuola.
Sono giunte le vacanze estive, e siamo appena alla prima settimana dopo la fine del 3° anno di liceo. Dal nulla, spunterà una persona, una ragazza di un anno più giovane di lei, una ragazza dal carattere strano, divertente e solare, che cercherà in ogni modo di fare cambiare la ragazza, e senza accorgersene, cambierà anche la propria vita, oltre a quella di Andrea.
Fin dove può arrivare l'amore?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Non so perchè ma ho accettato di seguire le due donne a fare una passeggiata sul lungo lago, considerato quanto mi annoio a casa quando mio fratello è rinchiuso con la fidanzata, probabilmente è quello il motivo per cui ho detto sì.
Chissà di cosa stanno parlando, penso distrattamente tirando fuori dalla tasca telefono e cuffiette. Faccio scorrere la playlist, devo ricordarmi di aggiungere un paio di canzoni, sono sempre le stesse.
Infine decido di far partire “Airplanes” – B.o.B & Hayley Williams.
Riprendo a camminare dietro a mia madre e Sabrina, e quando non c’è troppa gente intorno a me schiocco le dita a ritmo di musica, morendo di imbarazzo se per caso qualcuno mi nota.
Chiudo gli occhi sbadigliando.
Esattamente, quando la mia vita è diventata così monotona? Ci scommetto il mio dito mignolo che è tutto per colpa del cambio di scuola avvenuto l’anno prima. Ho perso i contatti con moltissimi dei miei ex compagni di classe e quindi eccomi qua, ad uscire con mia madre.
Riapro gli occhi in tempo per vedere una ragazzina venirmi addosso, l’impatto è talmente brusco che mi butta per terra e lei, di conseguenza mi cade addosso. Sbatto la testa contro il marciapiede, ma niente di serio.
Sento mia madre chiamarmi preoccupata, sbuffo e mi strofino gli occhi con la mano.
Beh di sicuro non è una cosa che succede tutti i giorni.
Non appena riapro gli occhi trovo lo sguardo preoccupato della ragazzina che mi è arrivata addosso.
“I..Io..Mi spiace!” balbetta lei, senza spostarsi.
Oh, ma sei pesante.
Avrei voluto dirle, ma mi sembrava troppo da cafoni. “Stavo seguendo la mia sorellina, è scappata via e..e..”, la vedo alzare lo sguardo per fissare in qualche punto, prima di diventare rossa in viso, scuote la testa “Riesci ad alzarti vero? Ti sei fatta male da qualche parte? Hai sbattuto la testa, no?”.
Mi sta facendo un quarto grado senza nemmeno darmi la possibilità di farmi rispondere, e se continua a starmi sopra come diamine faccio ad alzarmi, fra parentesi?
“Mi sei sopra..” biascico appena si spegne dal suo momento di parlantina. La ragazzina diventa ancora più rossa in viso e si alza di scatto, pestando il piede di mia madre che fa una smorfia di dolore.
“Mi scusi, mi scusi, mi scusi!” dice la piccoletta che se avesse potuto, probabilmente si sarebbe scavata la fossa da sola, in quello stesso istante.
Rido di gusto nel vedere quanto quella ragazza si stesse rendendo ridicola nel giro di pochissimi minuti, mi metto a sedere e mia madre immediatamente si sporge verso di me “Tutto ok?” mi chiede a bassa voce come se temesse mi fosse venuto mal di testa.
Vero, tra l’altro.
Annuisco e basta, rimanendo seduta per alcuni istanti, mentre osservo la folla che si era creata intorno a me, e alla “travolgitrice”. Mi alzo poco dopo e fisso la ragazza, che a sua volta sta fissando l’asfalto: non saprei dire che età abbia, è piuttosto.. “Bassa”. Non mi ero nemmeno accorta di aver parlato ad alta voce, la ragazza alza immediatamente lo sguardo facendo una smorfia offesa.
“Ehi senti. Non sono bassa, sono diversamente alta”.
Sorrido e mi accorgo del suo accento inglese, una turista, ovviamente.
Sabrina propone di andarci a sedere al bar sul lungo lago, così da non farmi affaticare troppo dopo quella caduta, e coincidenza volle che anche la ragazza che mi aveva placcata come in un gioco di rugby stesse andando da quella parte.
Mia madre e Sabrina come al solito sono più avanti, non faccio nemmeno caso a loro ormai, io vado alla mia velocità, mentre dietro a me di qualche passo c’è sempre lei.
“Tua sorella?” chiedo fermandomi, aspettando che mi raggiungesse, ma non appena le rivolgo la parola questa si blocca e guarda a terra in imbarazzo.
Mi avvicino a lei e la affianco, riprendendo a camminare e lei fa lo stesso “Non mi sono accorta di dove stesse andando.. Le sono corsa dietro senza pensarci, e stava solo raggiungendo i nostri genitori” risponde impacciatamente, torturandosi le dita della mano destra.
“Sono stata travolta da un piccolo uragano, per niente?”.
Sussurro tra me e me, portando una mano dietro alla mia testa, dove avevo battuto per terra “Ti fa male?”.
“Sopravviverò”.
 
Il piccolo tratto di strada rimanente viene fatto tutto in completo silenzio, fino a chè non arriviamo davanti al bar.
“Beh io credo andrò a prendermi una Coca Cola” sussurra la ragazza, ma prima che si potesse  allontanare la precedetti, arrivando al bancone.
Il barista mi sorride, aspettando l’ordinazione “Una Coca per la ragazza qua, e una birra piccola per me. Grazie”, mi giro e trovo la piccoletta a bocca spalancata a forma di “O”.
“Hai 18 anni?”
“17”, precisai ed evitai di dire compiuti da poco, sembra quasi da sbruffoni aggiungere “da poco”, non so perchè.
Cade di nuovo il silenzio, non so cosa dire. Non sono mai stata brava ad intrattenere conversazioni con sconosciuti, oltretutto l’essere più alta di lei mi metteva in soggezione.
“Hai un anno in più di me quindi”.
La guardo, stupita.
Seriamente?
Ha 16 anni ed è alta un metro ed uno sputo?
Scoppio a ridere, probabilmente lei intuisce il motivo di tale risata e mette il broncio.
“Screw you” sussurra girandosi dall’altra parte, rido, bevo un sorso della mia birra e mi abbasso verso di lei.
“Per tua sfortuna conosco l’inglese”, arrossisce di nuovo. In un certo senso è carina, quando è messa in difficoltà ed è terribilmente in imbarazzo, mi rialzo prendendo in mano il bicchiere della birra e bevendone un altro sorso.
“Sei straniera vero?”.
Lei si limita ad annuire mentre tutto d’un fiato beve mezzo bicchiere di Cola, “Si bhe, viviamo qui in Italia da un po’. Di origine comunque sono Inglese”.
“L’avevo immaginato. Solo in Inghilterra ci sono ragazze così basse!”
“Ti ripeto, che non sono poi tanto bassa..”
Nonostante finga di essere arrabbiata, la vedo sorridere. Occhio e croce, è 10 centimetri più bassa di me, ma evito di renderla partecipe delle mie osservazioni.
“Comunque io mi chiamo Faith”.
“Andrea”.
Faith sorride vittoriosa, alzo un sopracciglio cercando di capire.
“Andrea è un nome da ragazzo. Adesso ho anche io qualcosa su cui stuzzicarti”, le faccio assaporare quel millisecondo di soddisfazione mentre col telefono sono già su Google, a cercare la pagina dei possibili nomi italiani per ragazze, scorro la lunga lista dei nomi che cominciano in “A” finchè non lo trovo, e allungo il mio Sony Xperia alla ragazza.
“Ah.. e quindi è anche un nome da ragazza? Che delusione”.
Vittoria, penso contenta, finendo il bicchiere di birra.



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Ancora una volta, buona sera! / Buon giorno! Dipende da quando leggerete questo capitolo!
Ringrazio le persone che hanno cominciato a seguire la mia storia, e ancora una volta vi sarei grata se poteste lasciare un piccolo parere, per darmi una dritta su svolgimenti futuri. :)

In ogni caso!
In questo capitolo vediamo la comparsa di Faith e della sua famiglia - per ora maggiormente incentrato su Faith comunque - , lo stile di scrittura è ancora in prima persona, e non so se portarla in terza persona nei capitoli futuri e renderla tipo "Il suo nome è Paige" come stile narrativo.
Già da questo piccolo capitolo notiamo che Faith è un terremoto, una ragazzina piuttosto eccentrica e solare. Il perfetto contrario di Andrea, è possibile che due opposti del genere possano andare d'accordo?
E poi un incidente del genere può anche portare due famiglie a mantenere i contatti fra loro?
Mah, chi lo sa, sono un po' scettica al riguardo lol.

Grazie per aver letto questo capitolo, e ci si riaggiorna presto! :)
Un bacione
Rain
  
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