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Autore: ccdd    17/02/2008    3 recensioni
Cosa succederebbe se qualcuno dopo la lunga battaglia di Harry Potter contro Voldemort, volesse far tornare quest'ultimo?
La storia si svolge quasi un anno dopo la sconfitta di Voldemort e prende in considerazione gli eventi dei 7 libri. Tranne l'epilogo '19 anni dopo'
Incentrato sul Pairing Draco/Hermione, gli altri personaggi principali sono Harry, Ron, Lucius e Blaise.
______________EXTRACT_____________________
Se c'era una cosa che poteva definire 'sicura' in quel momento, era che stava per morire.
- "Avada Kedavra!"
Solo il buio adesso.
Il sipario, era calato.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Wow! Devo dire che sono davvero agitata... Quasi 200 letture totali.. 2 recensioni e 6 preferiti! Quindi ringrazio Hunterd, Kucciolaflea, Leleo 91, Louanne, Lovetakescourage & Punkymarty.
Questo capitolo è dedicato a voi che mi avete dato una grande iniezione di fiducia!
Spero di aggiornare il più presto possibile, ma dato che voglio che questa storia venga bene e si indirizzi nel modo giusto preferisco perdermi un po' di più a scrivere! Naturalmente questi capitoli saranno tutti nella fascia temporale di quello precedente, cioè tre mesi prima di 'Sentire la morte'.

Ciao a tutte! Buona lettura!
Ccdd




Capitolo 3_
REDENZIONE

 

Se c'era una cosa che James Hume poteva definire 'sicura' in quel momento, era che quel nome, quell'identità che proponeva in giro, non lo rappresentava.
E questo semplicemente perchè non era se' stesso.

Quando il ragazzo ebbe finito il suo caffè mattutino, si alzò dal tavolo del bar di Covent Garden e lasciò le solite due sterline, mancia compresa, al barista Hugo, con il quale si scambiò un'occhiata di circostanza prima di lasciare il locale.
Era inverno, Londra era fredda e anche se si era appena girato intorno al collo la sua inconfondibile sciarpa verde, poteva chiaramente sentire le guance che gli facevano male, a causa dell'impatto con il vento gelido che gli sbatteva contro.
Mentre camminava sull'argine del Tamigi, quasi trascinato dalla folla, gli sembrava di ripetere esattamente i movimenti dell'uomo che gli stava accanto e questo gli dava sicurezza.
Si sentiva protetto dall'indifferenza che lo circondava e quell'ordinarietà che un tempo aveva disprezzato nelle altre persone, lo faceva sentire bene adesso. Questo però non era un buon motivo per sorridere.
In realtà non si ricordava se avesse mai avuto davvero dei motivi per sorridere, se non le cazzate dette con i suoi compagni di scuola, o i momenti in cui sorridere significava 'sfottere' chi gli stava davanti.
Ma ora tutto quello era passato. Doveva solo concentrarsi sulla sua vita e sul suo lavoro che aveva ottenuto da appena un mese. Forse un giorno avrebbe trovato qualcosa o qualcuno per cui valeva la pena di sorridere.

Entrò nell'edificio specchiato che a dispetto delle sue dimensioni, recava solo una piccola targhetta platinata sopra al citofono. L.D.A.
Quasi a significare che solo chi sapeva il significato di quella sigla era degno di entrarvi. Aperta la prima porta un sensore cominciò a scansionare il ragazzo e dopo qualche secondo ed un sonoro 'beep', il ragazzo prese fiato e pronunciò scanditamente e con voce sicura:
- "Hume."

Solo allora la seconda porta si aprì e chi era all'esterno dell'edificio, potè vedere un ragazzo ordinario, probabilmente impiegato, che come ogni mattina seguiva la routine lavorativa e entrava nell'edificio che l'avrebbe ospitato per le successive 6 ore.

- "Salve signor Hume."
- "Salve Millicent."
- "Mi dia pure il cappotto. Il signor Straume la sta aspettando nel suo ufficio. Le posso portare qualcosa? Un caffè?"
- "No Millicent, va bene così."
Detto questo il ragazzo si aggiustò la cravatta, si ravvivò il ciuffo ribelle di capelli castani e entrò con decisione e freddezza nell'ufficio del suo principale."

- "Hume. Bel lavoro. Hai addestrato bene l'ultimo carico di ragazzi che ti ho mandato. Sono tutti molto capaci."
- "Signor Straume, ho fatto del mio meglio."
- "Sai James... tu per questo lavoro, sei incredibilmente adatto. Quando il tuo amico è venuto a presentarti, bhe, non l'avrei mai detto. Eppure eccoti qui. Così giovane, senza nessuna esperienza, ma con un intuito geniale per estorcere informazioni. E quei ragazzi che stai preparando; hanno un potenziale. Non certo come te. Tu hai qualcosa, che... non so spiegartelo. So che quando ti portiamo qualcuno da interrogare, nel tuo sguardo si accende qualcosa. E' come se capissi subito chi hai davanti e che tutte le domande che fai fossero superflue."
- "Non lo sono signore."
- "Certo, certo.- continuò pacatamente l'uomo- non ti ho certo fatto chiamare per criticare i tuoi metodi James... Volevo solo farti i complimenti e dirti che siamo fieri del tuo lavoro. Insomma... Io non so come tu faccia. Chiunque passa da te entro una settimana confessa quello che deve confessare. E' come se tu li sottoponessi ad una pressione tale, che per loro diventa quasi una liberazione aiutarci. Ma come diavolo fai? Senza spargimenti di sangue, che diciamocelo, nel nostro lavoro non sono poi così obsoleti... Sei davvero un mago Hume!"
- "No signore. Non c'è nessuna magia nella mia vita. Sono solo... bravo a leggere le persone. Tutto qui."
- " Eh sì ragazzo mio... sei davvero bravo."
- "Grazie signore. Ora con il suo permesso..."
- " Sì, certo vai. Ah, Hume?"
- " Sì signor Straume?"
- " Non so se sei così freddo per natura, ma volevo dirti comunque, che quando sei a casa... ecco... non pensare che quello che fai qui sia 'male'. Noi lavoriamo per il paese. Per proteggerlo. Dobbiamo usare, certi metodi. - il ragazzo guardava l'uomo senza parlare, assecondandolo con lo sguardo, sperando solo di uscire da quell'ufficio il prima possibile. - Sai ragazzo, in qualche modo, aiutiamo queste persone. E' così che si trova la rendenzione sai? Scontando quello che di male si è fatto."
- "Certo, signore."

 

Erano le sei meno un quarto del pomeriggio e un ragazzo moro e slanciato nel suo appartamento di Covent Garden si apprestava a chiudere le finestre prima di fare il bucato. Pratica insolita per chiunque. Ma non per un mago.
- "Gratta e netta! Oddio, adoro chi ha inventato quest'incantesimo; stupide lavatrici babbane- disse guardando in cagnesco una camicia che poteva tranquillamente aver acquistato nel reparto bambini di un qualsiasi negozio di abbigliamento.- Ma ora mi posso rilassare. Accio Burrobirra."

Erano le sei meno un quarto e mentre all'interno dell'appartamento c'era chi faceva il bucato, all'esterno qualcuno non trovava le chiavi.
- "Al diavolo- disse il ragazzo castano mentre si apprestava a bussare.- Ehi! Ci sei? Mi sono scordato le chiavi."
Una voce proveniente dall'interno pronunciò chiaramente - "Alohmora!"
- " EHI!- Disse il ragazzo ancora infagottato da sciarpa e cappotto mentre entrava- Cazzo! Vuoi che la signora Spencer ci scopra? Guarda che non vede l'ora di buttarci fuori quella."
- " Non preoccuparti James, ho fatto il muffliato, siamo a posto!"
- " La devi smettere con tutta questa magia. E... MA... MA CHE CAZZO è SUCCESSO ALLA LAVATRICE?"
- "Ok, non puoi biasimarmi, ci ho provato davvero! Ma guarda cos'è successo alla mia camicia da quaranta galeoni? Era la mia camicia da rimorchio e ora potrebbe mettersela un elfo... Quindi... mi è scappato un 'Reducto'! Mi dispiace!"
- "Ti rendi conto che è la seconda che mi fai fuori? Ora mi costerà altre 200 sterline ricomprarla."
- "Che in falci, sono?"
- "No, smettila. Ti ho detto che io voglio abolire ogni contatto con questo. Tu sei il mio unico contatto, ma per il resto io non voglio più sentire parlare della magia, ne' tantomeno farla."
- "Ok, non ti scaldare James. Niente magia. Però ho una novità interessante dal lavoro."
- "Che cosa ho detto riguardo alla magia?"
- " Niente magia, ok. Ma qui si parla di persone. Lo sai chi viene a fare l'internato con me al Ministero, da domani? Non indovinerai mai... dai spara!"
- "Che cosa ho detto riguardo alla magia?"
- "Eh dai è un gioco! Su ti dico solo... 'potrei farmela'! Eh?? dimmi dai!"
- "A parte il fatto che è un'informazione generica per i tuoi standard, ma ripeto... Che cosa ho detto riguardo alla magia?"
- "Ok non hai voglia di giocare stasera. Comunque... è la Granger! Te lo ricordi ad Hogwarts quando passava dicevo sempre 'potrei farmela, ma mi trattengo perché..."
- " ADESSO BASTA! BASTA! Niente Hogwarts, niente Ministero! Qui siamo a Londra ok? Io lavoro per un'agenzia di Difesa Nazionale, che se scoprisse una cosa del genere sceglierebbe i peggiori torturatori che esistono per scoprire qualcosa del nostro mondo. Anzi del tuo mondo. Personalmente non mi riguarda più."
- "Oh andiamo ma chi vuoi prendere in giro? Io capisco perché stai facendo questa vita, ma quel mondo ti appartiene ancora amico mio. Perché credi di essere così bravo nel tuo lavoro? Tu gli leggi dentro. Senza fargli incantesimi, certo. Ma sei predisposto a farlo. Puoi negare quello che sei con loro; ma con me? Non puoi far finta di essere ciò che non sei!
Sei stato bravo a controllarti e a rifarti una vita 'babbana', se era quello che volevi.
Ma non venire a dire a me, al tuo migliore amico, che quel nuovo stupido nome che hai e che quei capelli tinti di castano hanno cancellato del tutto Draco Malfoy!"
A questo punto Draco prese per il colletto del maglione il ragazzo e lo sbatté al muro con forza.
- "Blaise va' al diavolo. Io non sono più Draco. Tantomeno sono un Malfoy. Quindi non pronunciare più quel cazzo di nome davanti a me, ne' a nessun altro. Draco Malfoy non c'è più."
Lo lasciò, allontanandosi, ma mantenendo sempre lo sguardo imperturbabile dei suoi occhi di ghiaccio puntato contro a quello dell'amico, fino a quando si chiuse la porta alle spalle.
- "Che diavolo devo fare con te Draco?- Bisbigliò Blaise, preoccupato per l'amico.- come posso fare ad aiutarti'?"

Draco si chiuse la porta alle spalle e si guardò allo specchio. Sapeva cosa lo aspettava, un'ennesima autonalisi.
Forse era vero, aveva ragione Blaise: quello che vedeva allo specchio era conosciuto come James Hume, ma dentro regnava ancora l'animo serpeverde di Draco Malfoy.
Era giusta la decisione che aveva preso? Bhe. Era l'unica, se non voleva essere coinvolto. E lui non lo voleva.
Perchè era lì? Era lì perché sapeva troppo e scappando aveva semplicemente rinnegato il suo passato sperando che non lo seguisse.
E adesso come poteva andare avanti? Passo dopo passo, sperando di dimenticare quello che aveva scoperto e di riuscire ad adattarsi a quella nuova vita che si era scelto.
Ce l'avrebbe fatta. Sicuramente. Avrebbe trovato una nuova dimensione, e prima o poi anche qualcosa o qualcuno che l'avrebbe fatto sorridere.
E dopo questa breve autoanalisi il ragazzo si gettò sul suo letto, sperando che l'intorpidimento del sonno lo facesse evadere da una mente che doveva già gestire troppe cose scomode.

Se c'era una cosa che Draco Malfoy poteva definire 'sicura' in quel momento, era che quel nome, James Hume, quell'identità che proponeva in giro, non lo rappresentava. Ma che comunque doveva adattarcisi.
Ma a volte le strade di alcune persone anche se totalmente opposte, sono destinate ad incontrarsi, e Draco non aveva idea che la redenzione che andava cercando, l'avrebbe trovata proprio grazie a quello che l'aveva fatto scappare.


 

 

Spazio autrice:

Che bello! Ho anche uno spazio autrice! Huhuhu! Spero vi sia piaciuto il capitolo...
L'ho reso un po' ironico (grazie al benamato Blaise) ma ho buttato lì qualche altra informazione...
Spero anche che (so che alcune non mi perdoneranno il castano, ma ammetterete che una chioma come quella di Draco per uno che non vuol farsi trovare non è proprio il massimo!) abbiate apprezzato il protagonista maschile in tutto il suo splendore.. e se vi è sembrato OOC, non temete.. Draco verrà fuori... è solo un po' spaventato (e solo io so il perchè! muahah!)

Comunque grazie a chi ha recensito, è davvero un contatto speciale quello che si instaura con chi recensisce, e ora che provo anche questa parte da 'autrice' ne sono ancora più convinta! Quindi passiamo ai ringraziamenti e ai commenti!

@Hunterd_ Grazie mille Laura per quello che hai scritto! Mi fa davvero piacere un giudizio positivo da parte tua! Sopratutto sul complimento che mi fai sullo 'scrivere'. Sinceramente cerco di dare il massimo e di adattarmi ai canoni della storia, e poi come ho già detto, se riesco a regalare a chi legge momenti piacevoli, bhe allora è il massimo!
Grazie anche per gli incoraggiamenti che mi fai! Cercherò di portare questa ff alla fine, sperando sempre nel vostro appoggio! Un bacio, alla prossima! Ccdd.

@Kucciolaflea_ Grazie mille anche a te Nicla! è stato molto bello sentirmi dire che qualcuno ha letto 'tutto d'un fiato' quello che ho scritto! Spero che la storia continuerà a piacerti e che continueremo a sentirci! Penso che aggiornerò verso metà settimana, ma voglio prendermi anche il giusto tempo per dare corpo alla storia! Un bacio! Ccdd.

  
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