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Autore: Esse_Edward    11/08/2013    7 recensioni
MOMENTANEAMENTE SOSPESA
- Per una volta vorrei solamente sentirmi dire che ne valgo la pena - ammise, afflitto nell'animo.
Zayn lo strinse da dietro, attirandolo a sé - Tu ne vali la pena per me, Liam -
- Allora perché te ne sei andato ? -
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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- Sei sicuro di voler rimanere a casa? – domandò con premura Karen, prendendo la borsa e le chiavi.
Liam la guardò dolcemente, come a rassicurarla, ed annuì.
- Forse è meglio, non mi sento molto bene –
Karen annuì convinta e si diresse verso la porta di casa – Ah, prima che me ne dimentichi – si voltò – passa in farmacia più tardi, ho prenotato delle medicine – sorrise ed uscì di casa.
Liam si guardò in torno, sperduto nella sua stessa casa.
C’era silenzio, forse anche troppo. C’era così tanto silenzio che si sarebbero potuti sentire perfino i pensieri.
Andò verso la finestra ed osservò il paesaggio. C’era nebbia ovunque.
L’umidità di Wolverhampton era una delle tante cose che Liam odiava.
Si toccò delicatamente sul fianco destro e controllò la garza.
La cicatrice si stava ancora cicatrizzando, ma il dolore era atroce.
Liam andò in camera sua, indossò la prima felpa ed il primo paio di pantaloni che trovò ed uscì di casa.
Stare là dentro non avrebbe di sicuro portato a nulla di buono e lo sapeva bene.
Alzò la manica della maglia e controllò i segni.
Erano ovunque.
Sul polso, sul braccio, sul palmo della mano e sulle dita.
E nessuno si era accorto di nulla.
Se la ritirò giù e camminò a passo svelto verso la farmacia, intenzionato più che mai a sentirsi al riparo.
Le porte scorrevoli del negozio lo lasciarono passare e Liam, senza pensarci due volte, si avventurò per lo scompartimento di medicinali cercando quello giusto.
Iniziò a cercare gli antidolorifici un po’ dappertutto, ma finì solo per rovesciarsene abbondanti addosso.
Liam finii a terra, massaggiandosi il fianco dolorante che gli provocò una smorfia di dolore in volto.
- Ehi, ti sei fatto male ? – domandò una voce roca e dura davanti a lui.
Alzò su lo sguardo ed incontrò due occhi color smeraldo misti ad acqua marina che lo scrutavano dall’alto.
- No, sto bene – si apprestò a dire alla svelta.
Perché aveva paura? Non gli aveva fatto nulla.
Si tirò su ed afferrò alla svelta la prima scatola di medicinali che trovò sullo scaffale e, a testa bassa, si allontanò lasciando lì davanti a sé il ragazzo dai capelli ricci.
Andò verso la cassa e tirò fuori i dollari che la madre gli aveva lasciato.
Per poco non gli venne un colpo quando notò il ragazzo di prima guardarlo da poco vicino.
- Sei sicuro di stare bene? Stai sanguinando –
Liam si voltò spaesato.
Che cosa voleva quel ragazzo da lui ?
E perché non riusciva nemmeno a guardarlo in faccia?
Si maledisse mentalmente per la sua bassa autostima.
- Sono caduto -
- A me sembra più un taglio – disse – come se qualcuno ti avesse colpito -
Liam iniziò a sudare freddo.
Non voleva parlare con nessuno, il suo guscio era il suo mondo. Ma per quanto ancora?
- Va tutto bene -
- Tu dove abiti ? – domandò ancora, non curandosi del disagio dell’altro.
Liam posò i soldi nel recipiente ed aspettò di ricevere il sacchetto contenente le medicine che aveva preso.
- M-mi dispiace devo andare -
Si diresse verso l’uscita ed oltrepassò la porta magnetica con un il sottofondo di una voce dietro di lui che diceva – Mi chiamo Harry comunque! – e lasciò quel luogo.
Si appoggiò al muro e sospirò amaramente.
Perché si era comportato in quel modo? Quel ragazzo era l’unico che gli avesse rivolto la parola in quindici anni e mezzo di vita.
Ed lui l’aveva ignorato per paura.
Liam si incamminò verso casa, continuando a ripetersi dentro la testa il nome ‘Harry’.


2013

La mattina era sempre un gran problema svegliarsi per Zayn Malik, soprattutto in una giornata di sole come quella.
- Dannazione, chi ha comprato questa dannata sveglia? – protestò prendendola in mano e scaraventandola contro il muro, rompendola per la millesima volta.
Louis entrò dentro la stanza con tranquillità, continuando a mangiare nella sua ciotola di cereali misti a latte – Sei stato tu – disse – ti piaceva, dicevi -
- Potevi anche avvertirmi che sarebbe stata così snervante -
- Non ricordi più che la usavi tu stesso per andare da Liam ? – domandò il castano, sicuro di aver toccato un tasto dolente.
Zayn si tirò su a sedere, puntò i suoi occhi nocciola nel mare blu dell’altro e sospirò  - Tieni Liam fuori da questa conversazione -
Si alzò dal letto ed andò verso la finestra, accendendosi una sigaretta di prima mattina.
Gli piaceva svegliarsi sentendo la nicotina dentro i polmoni, lo faceva rilassare.
E, per un po’, gli faceva dimenticare perfino i mille problemi che aveva.
- Da quanto tempo è che non lo senti ? -
Zayn serrò la mascella – Minchia Lou, oggi per caso è la giornata dedicata a quel frogio? – rise.
Louis gli tirò un cuscino in faccia, colpendolo in pieno viso – Coglione, lo sei anche tu -
Gli andò vicino, lo strattonò per il colletto della polo e lo sbatté al muro con tutta la forza che aveva.
- Stammi bene a sentire amico, a me piacciono le femmine. Hai capito? – ringhiò.
Il ragazzo schiacciato al muro lo guardò in modo truce in volto – Allora come mai te lo inculavi tre anni fa ? -
A che razza di gioco stava giocando?
Liam era morto, sepolto, estinto anni luce per lui.
Con il tempo il suo cervello aveva capito che andava bene così perché per quelli come loro non c’erano speranze.
Aspirò un altro po’ di fumo e lo rilasciò sul volto dell’amico – Chiamala pure noia – e si allontanò.
Zayn prese una maglietta pulita, dei boxer, i soliti pantaloni attillati neri e le solite blazer blu che tanto amava.
Uscì dalla stanza non curandosi dell’amico ancora al muro e si rintanò in bagno, pronto come non mai a farsi una doccia fredda di prima mattina.
Louis riprese fiato ed andò in cucina, dove posò nel lavello la ciotola ormai finita di cereali.
Dopo nemmeno una manciata di minuti la figura slanciata e ricoperta di tatuaggi di Zayn fece capolino dentro la stanza, sorridendo.
- Stavo pensando una cosa – disse – potremo chiamare Harry ed andare da lui questa sera -
Il castano deglutì rumorosamente – Non sappiamo se sia già impegnato -
- Oh andiamo Lou, che programmi vuoi che abbia? Se non sta scopando con te non vedo quale altro impegno possa avere -
Louis iniziò a sudare freddo quando vide l’amico portarsi all’orecchio il telefono ed aprire bocca per parlare.
Pensò a Liam, alla sua fragilità.
Avrebbe sopportato tutto quel dolore? Avrebbe sopportato il dolore di rivedere la persona che aveva segnato la sua stessa rovina?
Zayn riattaccò la telefonata e diede una pacca rassicurante nella spalla all’altro – Vado al lavoro, ci vediamo stasera a casa di Harry -
E, non appena sentì la porta sbattere ed il chiaro segno che in casa non ci fosse più nessuno, Louis sbuffò portandosi le mani alla faccia.


SPAZIO AUTRICE



Come vedete sono riuscita ad aggiornare prima, voilà!
Che ve ne pare del capitolo? 
da quello che si può capire Zayn è scontroso, freddo, non accetta la sua sessualità e se l'argomento 'Liam' per lui sembra un tabù. 
Poi abbiamo Louis che cerca di farlo ragionare inutilmente e poi nella parte precedente abbiamo il primo incontro tra Haz e Liam:) 
Più avanti capirete di può e comprenderete anche che il comportamento di Zayn non è stato sempre così. 
Per qualunque informazione/sfogo/se siete in cerca di amicizie e via dicendo mi trovate sempre qui 
Caroline


  
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