Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: rauhlshine    11/08/2013    5 recensioni
"È la mamma?" Chiese lei infine. La sua voce era simile al sussurro del vento tra i rami.
Justin sentì un nodo in gola. Nel silenzio della notte sembrava che non ci fosse nessun altro al mondo. Fece un profondo respiro, ricordando Niki, convinto che lei fosse lì con loro, e che stesse sorridendo felice nel vedere che la sua bambina e suo marito stavano bene insieme.
"Si tesoro." Rispose, tenendola stretta. "Probabilmente voleva conoscerti."
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Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo essermi seduta nella nostra Ranger Rover, aspetto con ansia mamma che dopo aver inserito le chiavi nel nottolino, parte a tutta velocità per l’ospedale. Dopo una mezz’ora, l’auto si ferma in un parcheggio quasi deserto, con solo un paio di macchine parcheggiate qua e la.

Entrate nell’ospedale, ci dirigiamo alla reception. Una donna sulla trentina, capelli rossi, occhi nocciola e labbra sottili ci accoglie.
“Buongiorno, posso esserle d’aiuto?” Squadrò prima me e dopo avermi analizzato per bene, spostò lo sguardo sulla biondina con occhi azzurri accanto a me, mia madre.
“Abbiamo una visita prenotata con il dottor Stevens” afferma mia madre con un sorriso a 32 denti.
“Oh, la signora Johnson?” mamma annuisce all’infermiera che sposta lo sguardo da mia madre al computer, dove comincia a digitare qualcosa di incomprensibile per me.
“Terzo piano, il dottor Stevens la sta aspettando.” Ricambiammo il suo sorriso e a passo abbastanza svelto arrivammo all’ascensore che ci portò direttamente al terzo piano.

“Mamma, io vado in bagno, non ci metto molto.” Mi alzo dalla sedia e dopo aver visto la mamma annuire, comincio a camminare in quei corridoi tutti uguali. Odio gli ospedali, hanno un brutto odore. I medici, gli infermieri e gli apprendisti sono tutti vestiti di blu o verde, perfino i muri sono blu e verdi. Troppa monotonia. Non mi piacciono nemmeno le persone qui.

Uscita dal bagno, ricomincio a camminare a testa bassa, guardando il mio iPhone bianco. Qualcosa, o meglio qualcuno mi sbatte contro.“Merda” il mio cellulare è sparito ed io mi ritrovo con il sedere su questo lurido e monotono pavimento.
“Oh scusa, mi spiace, non volevo urtarti.” Dice qualcuno con una voce bassa e..sexy? Mi offre una mano e dopo averla afferrata mi rialzo da terra, continuando a guardare in basso. Alzo lo sguardo di poco e mi ritrovo due occhi color caramello sparati nei miei.
“Non importa, tranquillo” dico con voce abbastanza irritata. Abbassa lo sguardo in cerca di qualcosa, forse anche lui sta cercando il cellulare. A pochi metri da noi, a terra, ci sono due iPhone bianchi che aspettando di essere presi. Corro in quella direzione e li afferro entrambi, uno lo porgo a questo ragazzo sconosciuto e l’altro me lo infilo nella tasca posteriore.

“Grazie.” Alzo lo sguardo e vedo che mi sta sorridendo. Dio mio che sorriso meraviglioso che ha questo ragazzo. Poi i suoi occhi, dio. Il mio binario di pensieri viene interrotta dalla stessa voce di prima. “Comunque il mio nome è Justin, piacere” afferro la sua mano e ancora imbambolata dai suoi occhi, ricambio il sorriso “Io sono Niki.”
“Ciao Niki” comincia a ridere di gusto. Dio, il suo sorriso. Sembra che sia nato per sorridere. Scuoto la testa di poco e mi riprendo dal mio treno di pensieri.
“Perdonami ma ora devo proprio scappare, è stato bello.. scontrarsi con te” risi leggermente “Ci si vede in giro, ciao Justin.” Lo saluto con la mano e ritorno da mia madre, nella sala d’attesa.

Poco meno di dieci minuti ci chiamano nello studio del dottor Stevens, il quale comincia a visitarmi.
“Allora Niki, dimmi, in questi giorni ti sei sentita male?” il dottore alza lo sguardo da alcune carte che aveva appena finito di scrivere e lo rivolge a me.
“No dottore, ho sentito solo caldo.” Il dottore ride insieme a me e annuisce, dando le carte a mia madre.
“Ci vediamo il prossimo mese Niki, a presto. Stammi bene tesoro” il dottor Stevens mi sorride e con mia madre usciamo dallo studio e dall’ospedale, tornando finalmente a casa.

“Vuoi mangiare?” Eravamo rientrate a casa da già due ore e appena dentro mamma si precipitò in cucina per preparare una delle sue tante portate squisite.
“Si, cosa prepari di buono?” Mi alzo dal divano e lentamente mi avvicino alla biondina che sta in cucina.
“Hamburger.” Gira lo sguardo verso di me e sorridendo come un ebete annuisco andandole vicino, le do un bacio sulla guancia. “Vado di sopra, quand’è pronto chiamami.” Annuisce e lentamente salgo le scale per poi andare nella mia camera.

Tolgo il cellulare dalla tasca posteriore e lo butto sul letto, per sbaglio si illumina e mostra la foto dello sfondo. Due bambini biondi, una bambina ed un bambino che sorridono alla fotocamera. Non ricordo di avere questo sfondo, ma aspetta. Vado verso il letto e afferro l’iPhone bianco, lo sblocco. Ma queste non sono le mie foto, questi non sono i miei contatti. Questo non è il mio cellulare. Qualcosa interrompe le mie riflessioni. Il telefono sta squillando. Un numero sconosciuto. “Niki?” Una voce abbastanza familiare mi chiama dall’altro capo del telefono.
“Si? Chi parla?” Rispondo con esitazione nella voce. Una piccola risata arriva alle mie orecchie.
“Sono Justin, per sbaglio ci siamo scambiati i telefoni, io mi ritrovo il tuo e tu ti ritrovi il mio.” Oddio, che sbadata che sono, quando ho ripreso i cellulari, per sbaglio li ho scambiati. Che sciocca. Scuotendo la testa e riprendendomi dalla mia trans di pensieri, rispondo.
“Oh si, sono sbadata, perdonami. Em.. ci troviamo, magari domani mattina, così i nostri telefoni possono tornare dai rispettivi padroni?” Parlo senza rendermene conto. Praticamente gli avevo chiesto di.. uscire? “Per me va bene, ci troviamo da Harry’s alle 10?” La sua voce era così dolce e sensuale, dio.
“Si, va bene. Allora a domani Justin.” Aspetto la sua risposta e dopodiché attacco, poggiando il cellulare sulla scrivania di legno nero.

“Niki, è pronta la cena, scendi.” La voce di mia madre arriva fino alle mie orecchie. Scendo dal letto e aprendo la porta, vado verso la cucina. Mia madre sta già servendo gli hamburger nei due piatti verdi e bianchi. Li porto al tavolo e dopo esserci sedute, cominciamo a mangiare.
“Tesoro, domani mattina ho un colloquio di lavoro, perciò sei sola a casa.” La biondina di fronte a me alza lo sguardo dal suo piatto e lo fissa nei miei occhi verdi.
“Va bene mamma. Io domani mattina ho un appuntamento.” No, ho detto davvero appuntamento. Ora sono nei guai davvero. Gli occhioni azzurri di mia madre si posarono sui miei con uno sguardo malizioso. Che inizi il quarto grado.





 
spazio autrice.
Saaalve donzelle. Ecco a voi il secondo capitolo.
Qui vediamo la nostra Niki scontrarsi con un affascinante ragazzo dagli occhi ipnotizzanti
Questo incontro però causa la perdita dell'amato cellulare di Niki che finisce nelle mani di Justin, che però, dato la sua gentilezza, è disposto a riportarlo indietro.
I due si incontreranno e chissà, forse potrà nascere qualcosa tra i due lol
Okey ora basta, vi ho dato troppo dettagli.
Al prossimo capitolo gente, vorrei almeno due recensioni per continuare u.u
Martina.
  
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