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Autore: Mary Lunanera    13/08/2013    2 recensioni
James Potter è un ottimo allievo, ma ha editato il carattere del padre, ottenendo pochissime simpatie dal nuovo professore di Pozioni. Una nuova strega farà il suo ingresso nel Mondo Magico grazie all'aiuto e la generosità di James: Scoprirà le gelosie, la perdita di una madre, un padre mai conosciuto, il dolore e l'amore folle per una persona sbagliata che le infiamma corpo e anima.
Perché le cose belle fanno sempre stare male? Una domanda che non ha ancora una risposta...fino all'epilogo.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Draco Malfoy, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Lime, What if? | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Nessun contesto, Nuova generazione
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Capitolo due

Capitolo due

 

Arrivarono all’hotel in tarda sera.

James guardò in giro nell’atrio. C’era gente del posto, turisti, ma nessuno della sua squadra. Sicuramente erano ancora in giro per le ricerche.

           Seguì la ragazza al piano superiore, verso una delle stanze prenotate. Si schiuse una delle porte delle camere e apparve una donna eterea, simile a Daisy, ma più matura.-“Sai che ancora non devi alzarti, devi stare a letto, mamma!”- esclamò la ragazza.

           La donna sorrise tranquilla:- “Ormai sto bene. Sono caduta da cavallo tre giorni fa, e non sono malata.”- poi notò il ragazzo dietro sua figlia.

           -“ Oh, abbiamo un nuovo ospite!”.

           -“Scusi il disturbo. Ma io…”

           -“Sei il giovane ritardatario del Mondo Magico?”-Il viso era rassicurante e allegro.

           - “Si...  Mi chiamo James Potter, Signora.”

           -“Daisy cara. Accompagna il signor Potter nella camera più bella del nostro hotel…è un ospite molto particolare.” - rise .

           -“ Hai…ridere mi ha fatto venire una fitta al petto…”

           -“Visto?! Che cosa ti stavo dicendo? Devi stare ancora a riposo.” Accompagnò con cautela la madre, facendola sdraiare sul letto della camera e le posizionò i cuscini dietro la schiena. -“ Non è affatto grave, James. Ma mia figlia si preoccupa troppo per me.” - lo rassicurò vedendolo serio. Il ragazzo iniziò a intuire perché era preoccupata quando cadde a terra.

           Daisy si congedò per recuperare degli analgesici, lasciandoli soli. La signora sospirò e si rivolse al giovane: -“Di cosa ti occupi James?”

           -“Sono uno studente di Hogwarts. Questo è un viaggio studio promosso dalla scuola per delle ricerche.”

           - “ Si, lo so. Devi essere un alunno diligente.”- Fece cenno di sedersi sulla sedia accanto al letto. Lui obbedì.

           -“Mia figlia è instancabile; in questi luoghi si deve lavorare per vivere ma la comunità è cordiale. I nostri vicini ci danno spesso una mano, ma alla fine, siamo sole.”

           -“Come mai ha deciso di vivere in un ambiente diverso da quello in cui è cresciuta? Vivendo come una babbana...Daisy mi ha riferito che è una strega e che lavorava per il Ministero. ”

           La donna guardò il ragazzo come per studiarlo.

           -“Oh! Non sto giudicando male questa terra…mi scusi. Tutti dicono che non so parlare con la gente...”

           -“Affatto, sei un ragazzo onesto e diretto. Ammiro le persone come te.” –osservò:- “Hai già una ragazza?”

           -“No. Non ancora…” -Anche la donna non scherzava con le domande dirette, ma seppe rompere la tensione tra loro.

           -“ A dire il vero, non era mia intenzione di rimanere qui a lungo.”- Il suo sguardo si fece assente e triste.

           -“Sedici anni fa, se non fossi arrivata in Texas, per lavoro e non mi fossi fermata in questo piccolo hotel, per caso…avrei intrapreso un'altra vita.

Un tempo era difficile per maghi e streghe girare indisturbati nel mondo babbano. Come sai, nella zona nascono rigogliosi alberi, piante, piccoli esseri viventi, che hanno proprietà magiche e curative e il Mondo Magico è costretto a trasportarli senza l’aiuto della magia.Un impresa ardua per chi non conosce il modo di vivere babbano. Spesso, maghi oscuri e mercenari, arrivavano per depredare i doni che la natura offriva, uccidendo e cruciando babbani ignari, che si fraponevano tra i loro loschi piani. A tal motivo, venni mandata in questo angolo di mondo insieme a degli Auror. Il compito era impedirne gli omicidi e nascondere con incantesimi di protezione la zona, ai loro occhi.”

           Si soffermò guardando una foto sul comodino: una anziana donna sorrideva insieme alla madre di Daisy.

           -“Molti morirono negli attentati, io venni colpita di striscio da una maledizione,  ma non mi ritrovarono. Così, il resto della squadra ritornò al Ministero credendo di essere caduta in battaglia. La precedente proprietaria di questo albergo mi trovò ferita nel bosco, al confine magico. Era di origine messicana ma sapeva parlare l’inglese. Curò e rimarginò le ferite con erbe dal potere curativo. Passammo molto tempo assieme e fui praticamente adottata da lei. Fu una seconda madre, dopo la morte dei miei genitori.

Era gentile con me; scoprii di aspettare un bambino, da un uomo che era già morto. Si offrì di darmi una mano e un lavoro…avevo l’occasione di andarmene dal Ministero, vivere lontano dalla magia, riscoprendo la vita semplice di ogni giorno. L’ aiutai a gestire l’ hotel. Dopo la sua morte, otto anni fa, siamo io e mia figlia le sole proprietarie...”            

Il ragazzo lasciò la stanza della donna, vedendola affaticata:- “Che donne coraggiose…”

           I giorni passarono. James e il gruppo perlustravano, catalogavano le creature, la fauna locale e gli animali fantastici del luogo. Prelevavano campioni, conservando delicatamente piante, fiori, foglie e uova, utili per le pozioni più rare.

La sera ritornavano nelle stanze, esausti ma soddisfatti delle scoperte, mente lui doveva stilare tutto sulle pergamene, per consegnarle al nuovo antipatico, insegnante. Due giorni prima della partenza, la sera, bussarono alla porta. Daisy usava una vecchia bacchetta. Entrò tenendo sospeso a mezz’aria un vassoio colmo di vivande. Il giovane la osservava con ammirazione. Era carina con i capelli lasciati sciolti, il corpo minuto, le labbra rosse e carnose...

           -“Cosa stai guardando? La cena è pronta.”

           La sua voce sospettosa lo destò dalle fantasie:-“Si…grazie.”

         Posò il vassoio nella tavola adiacente con delicatezza, come se l’incantesimo di levitazione lo facesse sempre.

           -“Ti cambio le lenzuola mentre mangi, va bene?”

           -“Grazie, sei gentile.”

           -“Figurati. E’ il mio lavoro.”

           Mentre il ragazzo mangiava la porta della camera si chiuse, sbattendo con forza.

           -“Si è chiusa da sola…ma non c’è nemmeno un po’ di vento.” -osservò James.

           -“E’ stata chiusa dall’esterno!” Daisy impugnò la bacchetta e pronunciò:- “Alohomora!”

-“ Non si apre... sembra sprangata magicamente, hanno usato un incantesimo non verbale...”

           -“E’ stata mia madre!”

           -“Cosa? A quale scopo?”

           -“Mamma? Apri la porta per favore!”

           La donna, all’esterno si allontanò, tornando ridendo in camera sua.

           -“Ci ha rinchiusi, qui da soli…”- Daisy guardò il ragazzo.

           -“A tua madre piace fare questo tipo di scherzi?”

           -“…Non è uno scherzo. Mamma vuole che venga via con te.” -rispose seria.

           I due giovani si guardarono negli occhi per qualche minuto, in silenzio finché James non parlò:- “Prima o poi tua madre verrà ad aprire la porta, ma perché solo ora ha deciso di farti tornare nel Mondo magico?”

           Daisy abbassò lo sguardo nervosa:-“ Ma io non ho mai pensato di andarmene…di lasciarla sola. Perché me l’ha detto così all’improvviso?”

        James non sapeva che dire. La situazione era imbarazzante per entrambi.

           -“Tuo padre... è morto prima che i tuoi genitori si sposassero, giusto? Secondo me si è pentita di essere partita.”

           -“Non so che dirti. Non parla molto di lui, anche se ho cercato di cominciare un dialogo. Mi disse solo, che era un uomo inglese. Tutto qui. Non so niente: ne quanti anni avesse, quando è morto, il suo nome…io volevo sapere tutto di lui, sapere che tipo d’uomo era. Volevo soltanto sapere la verità.”

           James la guardava teneramente, non riusciva a nascondere i suoi sentimenti. Daisy si voltò verso di lui, imbarazzata dal suo sguardo, come se avesse percepito il suo pensiero.

Improvvisamente si diresse alla porta, pronta a fare un altro tentativo.

           -“Questo scherzo sta durando davvero troppo! Mamma? Apri subito!”- Non avendo nessuna risposta iniziò a colpire con violenza la porta, visto che non riusciva con la magia.

           -“Daisy!”- James la bloccò per un braccio:- “ Non è roba per ragazze come te sfondare una porta a spallate. Sarai tutta un livido. Provo ad aprirla io.”

           -“Non ha importanza! Ce la farò da sola. Non ho bisogno dell’aiuto di nessuno!”

           Il ragazzo lasciò sfogare l’arrabiatura, poi la fece spostare. Con un'unica spallata scardinò la porta:-“Ecco fatto.”

           Per un istante la ragazza volle dirgli qualcosa, anche un grazie ma le parole rimasero solo muti pensieri. Uscì dalla stanza di corsa per andare nella camera della mamma. James la seguì. Dopo pochi secondi uscì dalla stanza pallida in volto.

           -“Mia madre…Non si muove…Le è successo qualcosa!”

           Il giovane entrando in camera trovò la donna a terra, si chinò e la prese tra le braccia. -“ Dobbiamo chiamare aiuto!”- Ma la ragazza non si muoveva. La madre iniziò a lamentarsi:- “Uh..Daisy…”

           -“Tieni duro mamma!”- esclamò allarmata, come se si fosse destata con la sua voce.

           -“ Cosa si sente Signora? Daisy, chiama immediatamente un medico!”- esclamò James.

La ragazza uscì di corsa diretta verso la hall dell’hotel, per telefonare al dottore.

           -“Non arriverà in tempo…James, guarda...” Aprì la mano e una fialetta di vetro blu, scivolò sul pavimento -“ è una pozione che tenevo da parte…Mi hanno trovato...le persone che mi davano la caccia anni fa. Mia figlia non deve saperlo...e l’unica cosa che posso fare per lei, è simulare la mia morte... per salvarla. James, non lasciare Daisy da sola...stalle accanto...ho predisposto tutto per la mia scomparsa e la sua partenza.... Non farne parola quando tornerà...per il suo bene.Ti prego…c’è stata la mano del destino nel nostro incontro…perciò…” -boccheggiò senza fiato, aggrappata alle spalle del ragazzo.

           -“ Mamma! Il medico sta arrivando con un ambulanza!”

           -“Cara...avvicinati. Devo…dirti una cosa importante…”

           -“Non ti sforzare. Ti prego!” Prese la mano della madre.

           -“Daisy, ascoltami bene, senza agitarti…Per fortuna, ora c’è James che ti sostiene. Il tuo papà…non è morto…”

           -“Cosa?...No…”

           -“Non sto mentendo …e non sto delirando…Ti ho sempre detto che tuo padre era morto…ma in realtà, non è affatto vero…”

           -“Mio padre è vivo?...Ma perché hai deciso di dirmelo adesso? Perché… ora?!”

           -“Piccola mia… non potevo rimanere con lui…”- Tossì provocando degli spasmi:- “Sono…scappata via…Non ho avuto la forza, ma…tu sei diversa da me. Decisi di vivere qui, con te, in pace, ma…mi accorgevo che la tua voglia di scoprire la verità non ci permetteva di continuare la vita tranquilla…”

           Iniziò ad agitarsi tra le braccia del ragazzo:- “Devi andare via da qui…fai parte del Mondo Magico, Daisy…appartieni a quel mondo, cara…Se ti eserciti, un giorno sicuramente…tuo padre…perché lui…” Gli occhi si chiusero, la mano cadde inerme dalle mani della figlia.

           -“Mamma…Mamma? Mamma svegliati…” Si avvicino al suo viso con gli occhi sbarrati dalla paura. “ no…non respira più…Mamma?! Svegliati! Ti prego!”

           Abbracciò la madre con forza, Le lacrime scendevano copiose, offuscando la vista. “No... Non lasciarmi sola, svegliati!”- La voce si trasformò in urla.

           James le rimase accanto, sentendo una fitta di dolore al cuore, vedendo Daisy in quello stato. Non capiva il motivo di far soffrire sua figlia, facendole credere di essere morta, ma lo aveva promesso . Poteva solo mordersi le labbra e raccogliere le sue urla, le lacrime in un abbraccio.

L’ambulanza portò la madre al vicino ospedale della contea. Il medico, un mago sotto falsa identità babbana, amico della donna, venne avvertito tempo prima del folle gesto, e finse di constatare il decesso per un arresto cardiaco.

         Il giorno dopo, venne preparato il funerale. Amici delle due donne, sfilavano davanti al feretro e alla figlia, dispiaciuti nel vederla in quello stato pietoso. Daisy aveva ormai esaurito tutte le forze, dava l’impressione di non essere più presente, quasi uno spirito.

           La sera prima della partenza, James non riuscì a dormire pensandola. Era sola al mondo, non capiva il motivo di tale gesto estremo da parte della madre. Il corpo deposto, ad occhio attento, si riusciva a notare la Trafigurazione fatta su altro cadavere, ma il medico che fece l’incantesimo, presente alla messa funebre, lo prese in disparte, tranquillizzandolo: la donna era nascosta, e niente la legava a sua figlia, nemmeno il cognome, che apparteneva alla vecchia proprietaria del hotel. Comunque c’era un padre, che, magari voleva conoscerla.

Sentì un rumore e una porta dell’atrio che sbatteva. Si affacciò alla finestra e vide una piccola figura, esile, correre  nell’oscurità. Daisy tornò davanti alla tomba della madre. Impugnò la bacchetta, creando dal nulla un incanto di alto livello. L’incantesimo attraversò il suo corpo fino alla punta delle dita, esplodendo in mille colori. La voce divenne un sussurro, gemeva contorcendosi dal dolore. Infine un grido portato via dal vento.

           -“Daisy…” la voce del ragazzo la raggiunse.- “ Diventerai una grande strega. Ora, me ne rendo conto. Vieni in Inghilterra,vieni ad Hogwarts. Insieme a me.

           -“…Non ho mai creato delle magie davanti agli altri.”- Accarezzò la bacchetta della madre. -“L’ho fatto per la mamma, per trovare la via nel regno delle ombre.

           -“Vieni con me, diventerai una grande strega, ne sono certo! E tuo padre lo saprà sicuramente.”

           -“Mio padre…potrò incontrare mio padre?”

           -“Certo. Riconoscerà il potere che crei, forse  é simile al suo.”

           -“Mio padre! Che ha abbandonato me e mia madre?”- chiese con rabbia.

           -“Daisy…”

           -“Non ha importanza...” - cercò di calmarsi:-“Voglio vederlo. Farò di tutto pur di poterlo incontrare!”

           -“Ti starò accanto, lo giuro…non ti abbandonerò!”- L’abbracciò e lei si lasciò andare tra le sue braccia. Le lacrime che credeva esaurite riemersero, ma nascoste al mondo grazie al petto di James.




Credits:

Il personaggio di Daisy è fortemente ispirato alla mia sorellina adottiva Lizzie, che anche lei è autrice di Fan Fiction :)

Tutti i personaggi del libro “Harry Potter”, presenti in questa Fan fiction, gli avvenimenti ed alcune frasi riportate appartengono di diritto all'autrice J.K Rowling,

Il materiale proposto in questa fan fiction è mostrato a solo scopo divulgativo e non è intesa alcuna violazione di copyright.

Tutti i diritti per ciò che è sotto copyright appartengono all'autrice J.K Rowling, e non vengono dall'autrice Mary Lunanera ripresi con scopi di lucro ma solo a fini amatoriali.

I personaggi originali creati da Mary Lunanera appartengono all'autrice che ne detiene i diritti d'autore; ogni citazione od utilizzo di tali personaggi è sottoposta alle leggi sul diritto d'autore e tutelati in quanto opere originali d'ingegno.

  
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