IERI ED OGGI
… oggi
I piccoli
squarci di luce che filtrano dalla finestra sono riusciti a svegliarmi prima
del solito, stamattina. Siccome è alquanto seccante pensare al fatto di essersi
svegliati alle sei del mattino di Domenica, ho deciso di abbandonarmi ad una
caotico dormiveglia.
Ricordare
mi mette addosso sempre un po’ di tristezza.
Finalmente
mi decido ad aprire gli occhi ed a guardare quel disgustoso cucù che ci ha
regalato mia suocera: le nove e mezza. Sbatto stupito le palpebre. - Ho rimuginato per tre ore e mezzo?! –
Sbadiglio,
stiracchiandomi, e lancio un’occhiata alla mia dolce metà: Hermione ronfa alla
grande. Mi accuccio a lei come un gattino dispettoso e le sussurro: - Amore…?
Sei sveglia? –
- Mm… no
– biascica lei, rivoltandosi e così rubandomi tutte le coperte.
- Hey! –
esclamo divertito, rubandogliele a mia volta.
- Dai,
Ron! Ho sonno! –
- Ma io
mi annoio! –
Finalmente
apre gli occhi, ma per lanciarmi un’occhiataccia. – Sei peggio di un bambino. –
Mi
accoccolo al cuscino con un’espressione da cucciolo abbandonato, che riesce a
strapparle un sorriso. – Vieni qui – le bisbiglio all’orecchio.
Quello
che sarebbe stato uno dei Migliori Baci
Dati da Ronald Weasley viene bruscamente interrotto dallo stupido, sinistro
cigolio della porta; quello che avrei dovuto sistemare secoli fa.
- Papà? -
dice una vocina, non appena una testa castano ramato sbuca dalla soglia.
Fare
l’infastidito non è esattamente una delle regole del Padre Perfetto, quindi rispondo dolcemente: - Che c’è, Rosie? –
- Vi
disturbo? -
- Si – penso.
- No –
dico.
La mia
piccoletta sembra sollevata e si avvicina al letto, per poi assumere il
cipiglio da tribunale di Hermione Granger. – Che ci fate ancora qui a poltrire?
Non vi ricordate che giorno è oggi? –
Io la
guardo interrogativo ma Hermione scatta su, la mano pigiata sulla fronte. – Il
compleanno di Fred! –
- Ma sono
solo le nove e mezza! – ribatto io.
- Nove e
tre quarti – dice con fermezza Rose, da vera e propria saputella. – E poi,
papà, lo zio ci ha chiesto di arrivare in anticipo, per aiutarlo a sistemare il
negozio! –
A volte
mia figlia assomiglia spaventosamente a sua madre.
- Ah sì?
– affermo, fingendomi arrabbiato, - Vieni qua, piccola peste! –
Lei mi fa
la linguaccia e cerca di scappare, ma io riesco ad acchiapparla. – Ti faccio
vedere io! -
La sdraio
sul materasso e inizio a farle il solletico. Lei ride come una pazza ed anche
Hermione sembra essere contagiata dalla ridarella.
- Ok, ok,
scusa! – sghignazza la marmocchia.
Improvvisamente
qualcosa di rosso si lancia sul letto, rovinandolo, se possibile, ancora di
più.
- Hugo!
Ancora un po’ e sfondavi tutto…! – esclamo io.
Lui
sembra offeso e si getta tra le braccia della sua mamma. – Non mi chiamate mai
quando iniziate a giocare! –
- Scusaci
amore, sai come è fatto tuo padre… - interviene Hermione.
- Ma noi
non stavamo giocando! Il tuo affascinante ed autoritario padre stava punendo
tua sorella per il suo atroce comportamento da so-tutto-io – dichiaro tutto
d’un fiato. – E adesso punirà anche te per avere distrutto il suo letto
matrimoniale! –
Con una
perfetta risata diabolica afferro anche lui e lo sottopongo alle mie tremende
torture…
- Ok,
basta ora! – dice mia moglie dopo dieci minuti di sghignazzate e risate.
- Uffa,
mamma! – si lamenta Rose.
- Ma non
eravamo in ritardo? – la rimbecco io.
- Ma mi
stavo divertendo… -
- Beh,
troppo tardi, marmocchietta. – La guardo fingendomi offeso ed ordino: - Ed ora
filate a lavarvi! –
Mentre i
miei figli corrono fuori dalla porta, non posso fare a meno di sorridere.
- Dà il
buon esempio, Ronald – mi dice Hermione, - fila a lavarti anche tu! -
***
- E poi
mi volete spiegare perché proprio al negozio?! – chiedo una volta che ci
troviamo tutti davanti al camino.
- L’ha
voluto Fred… - mi risponde Rose con un sorrisetto. – Secondo me è perché vuole
approfittare del suo compleanno per prendersi ogni gadget che vuole! Lo zio George
oggi non potrà dirgli di no! –
- Ma
tanto, anche se gli dice di no, un modo per sgraffignarli lo trova comunque… -
dico io con un’alzata di spalle.
Hugo
ridacchia, ma Hermione esclama: - Allora, tutti pronti? –
Senza
aspettare risposta assegna ad ognuno di noi un po’ di Polvere Volante. – Ecco;
dovrebbe bastare… Rose, prima tu. –
Ed uno
dopo l’altro ci facciamo trasportare nell’esageratamente vistoso camino del
Tiri Vispi Weasley.
- Alla
buon ora! – esclama mio fratello. – Dite la verità: è colpa di Ron se siete in
ritardo! -
Con un
passo si avvicina a Rose e le scocca un bacione sulla guancia. – E di chi,
sennò? –
- Hey! –
Lancio un’occhiataccia a mia figlia e la minaccio muovendo freneticamente le
dita.
- Siate
arrivati! – Questa volta la voce proviene dall’alto; l’ormai tredicenne Fred si
sporge dalla balconata interna, facendo ciondolare le braccia per attrarre
l’attenzione. Con quattro balzi scende le scale per poi posizionarsi davanti a
me, i palmi aperti davanti al mio naso.
- Il
regalo! – esclamo sbattendomi una mano sulla fronte, fingendo di essermelo
dimenticato.
La
piccola sanguisuga non ci casca, ovviamente.
Da un
minuscolo Mokessino sfilo un’enorme pacco infiocchettato e glielo porgo. – Ah,
buon compleanno. –
- Grazie
zio! – Mi salta addosso, e non so bene se è per afferrare il regalo o per
abbracciarmi.
- Fred,
mettilo a posto; dobbiamo ancora finire… - La voce di George, che si era allontanato,
proviene da qualche meandro tra gli
scaffali.
Il regalo
viene posizionato in cima ad una pericolante pila di medesimi, una pila
veramente impressionante.
- Bel
bottino quest’anno, eh? – chiede Hugo.
- Puoi
dirlo! E questi sono solo quelli dei nonni e dei miei… -
- Mai
vista roba del genere quando avevamo la sua età, vero George? – chiedo urlando,
per farmi sentire dal mio perso-chissà-dove fratello.
George
finalmente sbuca da qualche parte e ci si avvicina, trasportando una montagna
di decorazioni. – Infatti, e… -
- … e per Natale solo un maglione! Lo so,
pa’, me lo avrai ripetuto ormai cento volte! -
Io e
George ci guardiamo e poi scoppiamo a ridere: quel ragazzino è la copia sputata
dello zio da cui prende il nome.
A volte
ci penso, e quei maglioni mi sembrano lontani anni luce. Da quando io e i miei
fratelli ci siamo messi a lavorare, e devo dire che guadagniamo tutti
parecchio, i miei non hanno problemi economici e possono permettersi anche
qualche lusso, che però è destinato sempre ai nipoti…
- Beh,
diamoci da fare! – esclama ad un certo punto Hermione, brandendo la bacchetta.
– Come lo vuoi lo striscione, Fred? –
***
Angelina
e Roxanne sono arrivate da poco con la torta, e già il camino comincia a
sputare i primi di una lunga serie di parenti: ecco i nonni Weasley
tossicchiare fuliggine.
Certo che
i miei genitori sono proprio invecchiati! Sembrano due nonnetti indifesi, anche
se questa idea ti abbandona non appena Molly decide di aprir bocca.
- Dov’è
il festeggiato?! – chiede rivolta a Fred, che si avvicina incerto, temendo il
vicino abbraccio spezza-costole. Poi è il turno dei miei figli e infine quello
mio e di George. Come questa vecchietta riesca a circondare e stritolare due
uomini che la superano di mezzo metro resta un mistero.
Ed ecco
arrivare Bill, Fleur, Charlie, Percy, Audrey, Ginny ed Harry, accompagnati da
tutti i miei nipoti: poco mancava ad intasare il camino.
C’e
talmente tanta confusione che non sento assolutamente niente di quello che mi
sta dicendo Percy, anche se la cosa non mi dispiace molto, così mi limito a
sorridere e ad annuire. Alla Torre dei Regali ne
viene aggiunta un’altra e, alla mia destra, una mensola di gadget viene presa
d’assalto: sapevo che George non avrebbe fatto un buon affare assecondando
Fred, dato che entro stasera una gran quantità della sua merce sarà scomparsa.
Eppure,
il festeggiare al Tiri Vispi non è stata del tutto una cattiva idea: questo
posto ricorda tante cose belle un po’ a tutti, cosicché l’atmosfera è
addirittura più familiare.
Vedo
George grattarsi la testa e guardare accigliato la varia prole mettere le mani
sui prodotti della sua fatica. – Ehm… ragazzi? Non avete fame? – tenta,
indicando con un dito la tavola imbandita.
- Non
preoccuparti, zio, noi qui stiamo benissimo! – esclama beffardo James, guadagnandosi un’occhiataccia
da Ginny.
- Oh mio
Dio! Crema Amplia Forme! – esulta la quattordicenne Molly, guardandosi il petto
senza la minima traccia di imbarazzo. – Non mi avevi detto di avere qui un
prodotto così interessante, zio! Come funziona? Devo spalmar… -
- Molly!
– la interrompe Percy, imbarazzato. – Metti subito a posto quella roba! –
- Ma
papà…! -
- Tanto
tu non ne hai bisogno… - le risponde George con una risata, avvicinandosi e
prendendole il tubetto di crema dalle mani. – E comunque per Roxanne e le mie
nipotine è proibita; avete già troppi maschi che vi girano intorno… -
- George!
– Questa volta il rimprovero proviene da nostra madre. La risata che segue è
collettiva.
- Invece
di pensare alle tette, guarda questi Confetti Bolle in Bocca; perfetti per le
ore di pozioni! – esclama ghignando Fred, che riceve prontamente uno
schiaffetto sulla nuca dal padre. – Haia, pa’! – Simula un’atroce espressione
di dolore.
-
Esagerato…! –
Intanto
il camino vomita nuovi invitati: prima Victoire e poi Teddy scivolano sul
pavimento, spargendo cenere dappertutto.
-
Victoire! Hai portato Teddì! – enfatizza gioiosa Fleur.
Teddì, nonostante l’accoglienza, pare
un po’ impacciato; saluta rapido i Potter, tra cui uno sghignazzante James ed
una sognante Lily, e Bill, del quale evita lo sguardo… Fleur dà una gomitata al
marito, che un po’ imbarazzato è costretto a dargli una pacca sulla spalla e a
dire: - Oh, andiamo…! –
Immagino
che sarà terribile quando Rosie mi porterà a casa qualche ragazzo, tremo solo
all’idea… So che molto probabilmente mi comporterò in modo molto meno ragionevole
di mio fratello…
-
Vogliamo la torta! – strillano insieme Lucy e Louis, i due mocciosi di casa.
-
D’accordo, d’accordo! – dice Angelina, - Fred, vieni a tagliare la torta! –
***
L’ingozzamento
è stato, devo ammetterlo, per niente deludente; se non fossi stato fermato
dagli sguardi minacciosi di Hermione (- Non hai più l’età per strafogarti così!
-) , probabilmente avrei superato il mio record di fette di torta mandate giù
una dopo l’altra…
-
Ragazzi, venite qui – chiama gioviale nonno Arthur, già posizionato comodamente
su una poltrona.
Io e i
miei fratelli ci scambiamo un’occhiata poco rassicurante: nostro padre inizia
con quella frase quando ha intenzione di raccontare ai suoi nipoti le nostre prodezze, ossia la vasta serie di marachelle (questo è il termine che usa)
che combinavamo quando eravamo piccoli. Dopo tutti i collassi che gli abbiamo
fatto prendere, probabilmente questa è la vendetta adeguata.
Non ci
piace che i nostri figli vengano a conoscenza di certe storie, tuttavia loro
trovano i racconti del nonno estremamente divertenti, anche perché poi li
possono usare tranquillamente contro di noi…
Ecco la
schiera di prole accovacciarsi ai piedi della poltrona, su un vasto tappeto.
Non ci resta che fare lo stesso.
Io, a
gambe conserte, e George, appoggiato su qualche cuscino apparso dal nulla, ci
rannicchiamo in una angolo del tappeto. Rose e Roxanne, puntualmente, si
accoccolano su di noi con quattro moine (gesto che sembra affettuoso ma che in
realtà è un mero tentativo per poter stare comode), mentre Fred si siede
semplicemente accanto al padre.
Mio
padre, con una scintilla negli occhi, ci osserva tutti per decidere chi sarà la
sua prima vittima. Deglutisco rumorosamente.
Con
sorpresa di tutti sceglie Bill e Charlie, che sembrano alquanto inorriditi.
- Era
venuto a trovarci quel nostro lontano parente babbano… - inizia papà.
Ed ecco
nonno Arthur raccontare di quando i piccoli Bill e Charlie fecero esplodere la
torta ai mirtilli fatta in casa addosso alla moglie del nostro parente, poiché
questa non aveva fatto altro che criticare lo stato di civilizzazione presente
alla Tana un po’… basso rispetto ai
canoni babbani. Quella volta non solo si dovette cancellare della memoria,ma
anche fare a meno della buonissima torta fatta da nostra madre, che peraltro
non fu molto comprensiva…
- E poi una
volta Fred e George… -
Parlare
di Fred e George è una classico. Mio padre sembra sereno, ma so che tutti coloro
che hanno conosciuto Fred ora sentono una piccolo peso sul cuore, proprio come
me. Vedo mia madre osservare papà rapita, come per non perdersi ogni singola
parola riguardante il suo bambino.
Ci sono
così tante storie da raccontare sui gemelli Weasley, e almeno la metà mi
riguardano, che probabilmente basteranno ai intrattenere la nuova generazione
fino all’età adulta…
- … quasi
riuscirono a stringere un Voto Infrangibile con Ron. -
Silenzio.
Tante
teste si voltano in direzione di George, che sembra assorto nell’osservare il
soffitto.
-
Volevano fargli promettere di non dire alla nonna che fine avesse fatto il
servizio da tè – continua nonno Arthur. - Grazie al cielo li ho beccati prima
che potesse accadere il peggio… -
Fred
guarda suo padre con occhi sgranati. – Hai quasi ammazzato zio Ron?! –
- Oh,
beh… lo sapevamo che alla fine non sarebbe morto – dice mio fratello
impacciato. – Avevamo piena fiducia nella sua capacità di non fare la spia… -
Alzo
pericolosamente le sopracciglia.
- Ce
l’avevate con me perché avevo rovinato il vostro libro sul Quidditch! – esclamo
con fervore.
- Ma
figurati… -
-
Ammettilo, pa’: hai fatto una cosa gravissima! – infierisce Fred con finto tono
di rimprovero.
George lo
guarda torvo e gli sbatte uno dei cuscini in faccia. – Senti da che pulpito…! –
- Credo
di non essermi mai infuriato tanto… - continua papà, sorridendo.
Mentre
nostro padre spiega accuratamente ciò che successe dopo averci beccati, George
mi rivolge l’abbozzo di un sorriso misto tra divertito e di scusa. Io, però,
non mi faccio addolcire, e il secondo dopo gli lancio addosso il cuscino
precedentemente indirizzato a Fred.
George si
scosta e il cuscino prende in pieno Roxanne.
– Hey! –
- Scusa
Roxy! Volevo prendere tuo padre…! – mi scuso io.
-
Vendetta! – urla George, che dopo un secondo si ritrova su di me.
Sono
secoli che non mi cimento più in una lotta contro George. Quando ero piccolo
vinceva sempre lui, ma ora è diverso: lo supero di almeno tutta la testa. Dopo
qualche sforzo riesco a rovesciare la situazione ed a ritrovarmi io su di lui.
Tutti ci
fissano per un secondo e poi scoppiano a ridere, tranne nostra madre, che
scuote la testa e borbotta qualcosa del tipo ‘non cresceranno mai’ .
***
Dopo un
aneddoto riguardante una delle tante crisi isteriche avuta da Percy durante il
terzo anno e la recitazione della poesia mandata da Ginny a Harry anni fa
(Ginny ha quasi trucidato George nel tentativo di farlo smettere), la festa si
poteva considerare conclusa. Tutti se ne sono andati da poco. Al Tiri Vispi
siamo rimasti solo io e George.
- Bella
festicciola. Mi è piaciuta – affermo mentre, con un rapido movimento di
bacchetta, faccio scomparire le briciole cadute per terra.
- Più che
altro ti sono piaciuti i pasticcini. Ti ho visto: li hai mangiati quasi tutti
tu – mi rimbecca lui, facendo scomparire gli striscioni.
- Oh,
piantala…! Sopporto già abbastanza Hermione! –
George
ridacchia ed io chiedo: - Perché dobbiamo pulire noi?! –
- Perché
siamo succubi delle nostre mogli – spiega tranquillamente lui. – Sapevamo che
sarebbe successo, quando ci siamo sposati. -
Faccio
una smorfia divertita. – Venti anni fa immaginavi così le nostre vite? –
- No –
risponde stancamente, - non proprio. -
Anche se
gli do le spalle, so perfettamente che espressione abbia: malinconica, nostalgica.
È sempre così quando ripensa a… Beh, ora proprio non è il caso di pensarci,
sono troppo stanco.
- Però mi
piace lo stesso. -
Qualche
volta pensare alla famiglia, con la moglie che ti strilla dietro e i figli che
rompono le scatole, può risultare stressante. La maggior parte delle volte,
invece, quel pensiero è una delle poche cose che ti fa riconoscere di essere
felice.
Mi capita
di credere che, per me e George, il tempo non sia mai passato. Poi mi sveglio
da questa illusione e lo vedo sgridare Fred… oppure essere sgridato da Fred.
Vedo Rose snocciolarmi argomenti su cui fingo di essere esperto o Hugo
devastarmi il letto matrimoniale.
Il tempo
è passato eccome.
Finiamo
silenziosamente di ripulire le ultime cose.
- Vado –
dico semplicemente, dopo essermi infilato il cappotto ed essermi avvicinato al
camino. – Rose vuole che la porti al Ghirigoro… se faccio tardi, poi chi la
sente la piccola so-tutto-io II?! -
Lui
sghignazza. – Ed io devo aiutare Roxanne a fare un tema di Pozioni… -
Ci
scambiamo la tipica occhiata del ma chi
ce l’ha fatto fare.
- Ci
vediamo – gli dico, prima che la fiamma del camino, con un guizzo, mi porti via
dal negozio.
Fine
Note
Finitooooo
ç__ç ! Beh, come vedete questo capitolo è un po’ diverso dagli altri: in primo
luogo è più lungo (XD), in secondo luogo è ambientato nel ‘presente’ .
Ho voluto
incentrare questa fiction su Ron e sul suo rapporto con George, aggiungendo
anche il paring Ron/Hermione, per questo forse ho un po’ troppo trascurato gli
altri Weasley… anche se prima o poi li ho nominati tutti XD.
Come
ultima cosa, ci tengo a dire che ho cercato di rendere Ron un padre
ironicamente affettuoso… è così che me lo immagino; a volte immaturo e sempre
con la battuta pronta!
Che ve ne
pare? Mi piacerebbe davvero sapere il
vostro parere riguardo alla mia fic, siccome ora è conclusa.
Ringrazio
tutti coloro che mi hanno inserito tra i preferiti.
Rispondo alle recensioni
Wolvie91 – Trovati i fazzoletti di carta XD
?! Dai, questo capitolo non fa piangere… anzi! Ron è un pazzo! Ti è piaciuto?!
Grazie mille per tutte le recensioni donna! Un bacione!
Lilla4eve – La bambina che voleva fare il
cavalluccio era Molly, la figlia di Percy… e il povero cristo a cui lo chiedeva
era George XD ! Ti ringrazio per i complimenti! Un bacione.
EDVIGE86 – Grazie mille per tutti i
complimenti *\* ! Quella scena (la iniziale sui gemelli) mi era venuta in
mente così, e in verità la trovavo un pochino strana… ma sono contenta che ti
sia piaciuta! Alla prossima fanfiction ^__- ! Un kiss!
Elly692 – Si Ron è proprio puccio *__*.
Grazie mille per il commento! Kisses!
Akira14 – Corretto ^_^. Thanks per il
complimento *ç* ! Un bacione!
Lill – Molly è onnipresente XD. Comunque
si, avevo intenzione di creare drammaticità attorno al personaggio di George
solo per la parte iniziale, e poi concentrarmi su come la sua vita sia andata
avanti comunque, come si sia creato un nucleo familiare. Grazie mille per i
complimenti! Un bacione *__*!
Hermionex95 – Le madri sono state create
apposta, Ron ne sa qualcosa XD! A parte gli scherzi, sono felice che tu sia
riuscita a commentare comunque! Spero le il finale della fic ti sia piaciuto!
Thanks per tutto! Un kiss!
Vale Lovegood – L’unica che può svelarci la
verità è la Rowling… e spero proprio che lo faccia prima o poi (magari
nell’enciclopedia su Harry Potter che prima o poi scriverà). Grazie mille per
il commento e per i complimenti! Un bacio!
Ninny - ^__^ Sono felice che ti sia
piaciuto tanto e spero che ti piaccia anche questo capitolo! Thanks per il
commento! Un bacio!