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Autore: RedF0x    16/08/2013    5 recensioni
E come al solito intorno a me si fa silenzio.
Era una cosa rara sentirla cantare, soprattutto quella canzone, così ricca di significati da poter essere punito chiunque solo per averne intonato una strofa. Io avevo quel piccolo privilegio di aver potuto sentire la voce di un angelo prima di morire.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caesar Flickerman, Nuovo personaggio, Presidente Snow
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Chiudo gli occhi.
Un profondo respiro e riesco quasi  a percepire la vita che muta intorno a me. L'erba che cresce, gli alberi che si innalzano alla ricerca di luce, i passi di un cerbiatto intento a brucare l'erba. Per quasi 10 minuti rimango in quello stato, muta e ferma come una statua, immersa in quel paradiso naturale. Tendo l'arco e spalanco gli occhi, la luce mi acceca per pochi secondi, ma la mia freccia è già stata scagliata verso la gola dell'animale, che con un muto lamento cade a terra. Mi alzo dal cespuglio nel quale ero nascosta e mi dirigo verso il mio bottino. 
- Mh, non male. -  
Una voce maschile mi prende alla sprovvista, quasi mi ero dimenticata di mio padre. 
- "Non male"?! - Lo guardo con aria grave, mentre si avvicina alla preda. - Da quando in qua una bambina di 11 anni è mai stata in grado di uccidere un cerbiatto con una sola freccia in questo distretto? -. 
Sorride e mi accarezza la testa. - Sono fiero di te, Samantha.  -
 
Il ricordo mi prende alla sprovvista, facendomi dimenticare del cervo che stavo cacciando da un'ora. Un passo falso, il cervo scappa via. 
- Maledizione. -
Incomincio a correre, sfruttando i tronchi caduti dopo il grande temporale di pochi giorni prima, 
con un po' di fortuna posso ancora prenderlo, l'arco ancora teso. 
 
- Ragazzi, guardate, c'è la Wellwood! -
Quella maledetta voce squillante mi prende contropiede. Cammino più velocemente. Risate.
- Hey, Sammy, dove vai? - Qualcuno mi prende: - E' maleducazione non rispondere! -
Altre risate, un paio di braccia mi bloccano la fuga, non cerco neppure di divincolarmi che un paio di pugni in pancia mi tolgono il respiro. - S...Smettetela! - Sussurro con voce roca. - E perché mai?! Il tuo paparino non sarà qui ad aiutarti oggi! - 
Questo non dovevano dirlo.
Tiro un calcio in mezzo le gambe al ragazzo che mi teneva stretta, lasciandogli sfuggire un' imprecazione, un secondo dopo un altro paio di braccia mi fermano di nuovo, ma con una semplice contropresa lo faccio cadere a terra. Nessuno prova ad avvicinarsi, ora. - Qualcuno vuole il resto?! - Urlo con il respiro affannato. Silenzio. Corro via. 

Ed ecco che ritrovo la mia preda, intenta a correre pochi metri davanti a me. Con un agile salto scendo dall'albero e ritorno all'inseguimento, prendendo la mira e scagliando la freccia.
Centro. Sento il tonfo del corpo che cade a terra. Mi avvicino all'animale abbattuto, provando quasi pena per quella creatura.
 
- Mamma dov'è papà? -
Incontro due occhi pieni di lacrime e disperazione. Incomincio a piangere anche io, capisco che c'è qualcosa che non va. 
- Tesoro, papà è andato in Paradiso. -
Mamma mi ha sempre raccontato una storia sul Paradiso. 
Sto per controbattere, per porre fine ai miei dubbi, ma lei mi precede.
- Piccola mia, purtroppo devo andare da papà, non riesce a stare in quel posto da solo. -
Non capisco. 
- Ma non posso venire anche io con te da papà? - 
Spalanca gli occhi, pieni di terrore e altrettanta disperazione.
- No, la vita è una sola per essere vissuta completamente, il distretto 12 ha un angelo tra i suoi abitanti, ma ancora non lo sa.  Adesso prepariamo la valigia e ti porto da tua zia, va bene? - 
- No, non voglio! La zia non è buona come te! -
- Tesoro, starai bene, fidati, saluterò papà da parte tua! -
Addio mamma.
 
- Hai preso soltanto un cervo? -
Le solite occhiate arcigne di mia zia, ormai ci ho fatto l'abitudine, dopo 3 anni.
- Era piuttosto grosso - Borbotto: - Ho fatto una sudata per prenderlo. -
Mi siedo sul tavolo della cucina, sbadigliando rumorosamente, mentre sento i soliti rimproveri e monologhi che io puntualmente ignoro. Sbuffo seccata e mi alzo da tavola.
- Vado in camera mia. -
Rispondo meccanicamente, forse sono così abituata ad isolarmi che ormai lo faccio normalmente. Mia zia finisce finalmente di parlare. 
- Cosa devo fare con te? - Mi fermo sulla soglia della porta, sorpresa dal tono tristemente disperato nella sua voce, mi giro ed incontro due occhi acquosi.
- Non chiuderti in te stessa, Sam. So che il distretto 12 non è un bel posto dove crescere, ma ciò non significa che tu debba diventare uno degli ibridi di Capitol City. -
Un piccolo detto, sta per "eseguire le azioni meccanicamente, sopravvivere invece di vivere". 
- Ti ricordi cosa disse mamma? -  Rimango ferma, immersa nei ricordi.
 
Il distretto 12 ha un angelo tra i suoi abitanti, ma ancora non lo sa.
 
- Quello che ti disse è vero, perché non mi vuoi stare a sentire? -
Trovo il coraggio di guardarla negli occhi:
- Zia, la mamma si è impiccata, le sue parole sono vane dopo quello che ha fatto. Mi diceva tutte quelle frasi sulla vita, ma lei si è uccisa per non vivere la sua. -
Chiudo gli occhi perché so già cosa mi aspetta, e lo schiaffo arriva forte, direttamente in faccia. Li riapro poco dopo, specchiando i miei occhi di fuoco in quelli in lacrime che ho davanti, altrettanto immersi nella collera:
- Non azzardarti a dirlo mai più! Tuo padre era tutto per Hanny, quando quell'incendio lo uccise il cuore di mia sorella, di tua madre morì tra le fiamme con lui! - Spalanco gli occhi, mai mia zia aveva parlato della morte di mio padre, mai. Poi continua, in tono molto più pacato: 
- Domani è il giorno della mietitura. Ti ho preparato il vestito già in camera da letto, niente caccia domani. Ci sono ancora un po' di avanzi. - Quasi ignoro questa frase, ritorno calma e le rispondo:
- Che ti piaccia o no, comunque, qua sono quella che contribuisce maggiormente per sopravvivere, quindi la scuola è fuori discussione. Non fino a quando non rischieremo di morire di fame se non vado a caccia per due giorni consecutivi. -
Con questo, mi alzo e me ne vado in camera mia senza aspettare, temendo una sua risposta.
 
Corro verso la cucina, i piedi nudi che battono sul terreno freddo:
- Mamma, non riesco a dormire! -
Lei sorride, quei sorrisi che vedi una sola volta nella vita, quei sorrisi che valgono più di mille lucciole, quei sorrisi che ti rimangono impressi nella mente, quei sorrisi che ti accompagnano poi prima di morire. E come ogni volta che non dormo mi prende per mano e mi riaccompagna a in camera mia, senza dire nulla, perché il silenzio vale molto di più. Mi fa stendere sul letto ed incomincia a cantare: 
 
Verrai, verrai,
all'albero verrai,
cui hanno appeso un uomo che tre ne uccise, o pare?
Strani eventi qui si sono verificati
e nessuno mai verrebbe a curiosare
se a mezzanotte ci incontrassimo
all'albero degli impiccati.
 
Verrai, verrai,
all'albero verrai,
là dove il morto implorò l'amor suo di scappare?
Strani eventi qui si sono verificati
e nessuno mai verrebbe a curiosare
se a mezzanotte ci incontrassimo
all'albero degli impiccati.
 
Verrai, verrai,
all'albero verrai,
ove ti dissi "Corri se ci vuoi liberare"?
Strani eventi qui si sono verificati
e nessuno mai verrebbe a curiosare
se a mezzanotte ci incontrassimo
all'albero degli impiccati. 
 
Verrai, verrai
all'albero verrai,
di corda una collana, insieme a dondolare?
Strani eventi qui si sono verificati
e nessuno mai verrebbe a curiosare
se a mezzanotte ci incontrassimo
all'albero degli impiccati. 
 
E come al solito intorno a me si fa silenzio. 
Era una cosa rara sentirla cantare, soprattutto quella canzone, così ricca di significati da poter essere punito chiunque  solo per averne intonato una strofa. Io avevo quel piccolo privilegio di  aver potuto sentire la voce di un angelo prima di morire.




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- ANGOLO DELL'AUTRICE -

Salve a tutti, questa è la prima fanfic che posto su EFP, nonchè la prima fanfic di Hunger Games.
"Dov'è nata 'sta idea?" Vi chiederete voi. Ebbene, prima di dormire la sera spesso immagino delle vere e proprie saghe mentali di vario genere per favorire il sonno e tra queste è uscita questa storia interessante. E' un Alternative Universe, vuol dire che non è mai esistita Katniss, non è mai esistito Peeta, non è mai esistito Gale.
Lo so, può sembrare solo una copia mal fatto della storia originale, ma fidatevi se vi dico che ha molte cose (appositamente) in comune e alcune completamente diverse.
Attualmente, sto lavorando sulla prima fan fic, ma sto già pensando (ho addirittura abbozzato su carta un pezzo di un capitolo random) in un seguito. 
Se leggete, per piacere, recensite! Mi piacerebbe tanto sapere se vi piaccia o no, o magari dove devo migliorare. 
Ho programmato di postare (ora che è estate) un capitolo al giorno, se tutto va bene.
Che altro dire? Grazie per aver letto! 
   
 
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