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Autore: SongMiSun    18/08/2013    2 recensioni
Bang è davvero confuso ultimamente.. Si risveglia con Zelo nel suo letto.. cos'è successo? E perché inizia a preoccuparsi anche per il suo migliore amico, Himchan? Chissà se troverà facilmente le risposte a questi pensieri che lo torturano giorno e notte.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«No, con quella faccia sembri un ebete» Himchan scosse la testa più volte guardando il minore.
«Devi avere uno sguardo più sensuale, come quello che ti ho mostrato prima!»
Daehyun annuì un po’ scoraggiato, per poi guardare il maggiore dall’altra parte del tavolo, provando a fare quel dannato sguardo.
Come promesso, Himchan lo stava aiutando nella conquista di Youngjae: sicuramente con i suoi consigli ce l’avrebbe fatta. Gli mostrò come comportarsi durante  una passeggiata, come iniziare un qualsiasi discorso e ora gli stava insegnando alcuni trucchetti durante un ipotetico pasto assieme. Daehyun si impegnava il più possibile, ma Himchan era troppo esigente; lo era perché credeva nell’amico e voleva che riuscisse almeno una volta ad essere felice.
Dopo un’ora buona di “prove”, il maggiore decise che era sufficiente e lasciò libero il più piccolo che filò in camera sua a cambiarsi per poi uscire e recarsi all’università. Chan rimase da solo e ne approfittò per rilassarsi un po’. Si stese sul divano a guardare il soffitto e perdersi nei propri pensieri. Fortunatamente, in quegli ultimi giorni si era dedicato a  Dae e non aveva pensato molto al suo amore non corrisposto –come lui crede- e, casualità, proprio in quel momento  ricordò la chiamata di alcune sere prima che fece col maggiore. Diamine, avevano parlato quasi tutta la notte, senza stare zitti nemmeno per un secondo. Era passato tanto tempo dall’ultima volta che avevano fatto una cosa del genere e non poté che sorridere. In fondo, era sempre stato il suo migliore amico, nonostante i suoi sentimenti, e gli voleva bene soprattutto per quello. Adorava passare il tempo con lui, anche senza fare nulla in particolare, parlare, scherzare, fare infinite passeggiate, risate.. Adorava la sua risata. E subito dal pensiero d’amicizia passò all’amore. Il confine tra i due  pensieri era così sottile che spesso veniva varcato senza nemmeno che il ragazzo se ne accorgesse. E se fosse solo affezionato in modo spropositato a lui e non fosse veramente amore?
Himchan si portò una mano sulla fronte, pensava troppo, così tanto che ogni volta gli veniva il mal di testa. Socchiuse gli occhi, quella situazione gli faceva venire il malumore, cosa strana per il suo carattere solare. Ma quel “sole” che splendeva in lui in quel momento proprio non lo aiutava e, come se non bastasse, ricordò anche che mancavano pochi giorni alla partenza di Bang. Il cuore gli prese a battere più velocemente per l’agitazione, non aveva più così tanto tempo e doveva decidere e pianificare qualcosa entro quella data. Ma da dove cominciare? Cosa dire e soprattutto, come affrontarlo? 
Escluse subito l’idea di utilizzare il cellulare: dire certe cose per telefono o peggio ancora per sms poteva risultare finto e non era affatto carino. Pensò di poter andare a casa del maggiore, ma avrebbe fatto una pessima figura che ci fosse stato anche Zelo. E se organizzasse qualcosa nella propria casa? Magari una cena… No, non era una buona idea. Si alzò dal divano sospirando e guardò l’orario; era ancora presto, così decise di fare una piccola passeggiata. Infilò le scarpe ed uscì di casa velocemente.
 
Si ritrovò a passeggiare per il parco più vicino, con le mani infilate nelle tasche dei pantaloni, lo sguardo rivolto verso l'alto, ad osservare il cielo limpido d'inizio estate, con un leggero venticello che rendeva tutto più piacevole.
Ignorava i passanti con i loro cani, ignorava i bambini intenti a correre dietro la palla con la quale stavano giocando. Ignorava qualsiasi cosa. 
Aveva solo bisogno di distrarsi.
Ma come se tutto l'universo fosse contro di lui, uscendo dal parco, si ritrovò davanti la stazione di benzina dove lavorava Yogguk.
Senza accorgersene, aveva fatto proprio quella strada.
Tornò alla realtà quando capì dove si trovava e sospirò piano, rimanendo immobile ad osservare il ragazzo dall'altra parte della strada, intento a salutare il cliente appena servito. Anche in tuta da lavoro era dannatamente sexy.
"Non ora Chan."
Arrossì appena al pensiero e scosse la testa, facendo un lungo sospiro. Rimase ad osservare l'altro per dei buoni dieci minuti, finché non vide apparire un ragazzo molto alto che era facile da riconoscere.
Anche Junhong era lì. 
Si nascose dietro al muro più vicino, facendo spuntare solo la testa per poter spiare i due. Probabilmente le persone che passavano da quelle parti, lo prendevano per un ficcanaso, ma poco gli importava.
Jun si buttò tra le braccia del più grande, il quale ricambiò la stretta. Erano così felici insieme.. Poi il minore lo prese per un polso e lo trascinò dentro il piccolo ufficio di Bang.
Himchan rimase con il fiato sospeso, non sapendo cosa pensare. Era quasi nel panico. Insomma, loro due, SOLI, in un ufficio.
Per sua fortuna, uscirono poco dopo. Bang aveva uno zaino alle spalle e teneva ancora le mani dell'altro, mentre salutava i colleghi e si allontanava dal posto.
Chan li guardò finché furono nella sua visuale, poi si posò contro il muro con la schiena, sospirando pesantemente.
Era uscito per distrarsi, finendo col ritrovarsi le cause del suo malumore proprio davanti agli occhi. Girò i tacchi e decise di tornarsene a casa, magari per vedere un film comico, in modo da tirarsi su.
 
 
Daehyun finì alle 16 in punto l'ultima lezione all'università e si sentiva sempre più in ansia. Mancava solo un'ora al suo primo appuntamento con YoungJae.
Corse verso lo spogliatoio, portandosi dietro lo zaino nero che stavolta era pieno di vestiti, anziché di libri.
Si cambiò con dei jeans scuri, strappati all'altezza del ginocchio, una camicia grigia con maniche a tre quarti, molto leggera e delle semplici scarpe da ginnastica. Avendo dimenticato il gel a casa, passò le mani più volte tra i capelli per poterli sistemare.
Finalmente pronto, mise gli altri abiti nello zaino e sgattaiolò fuori dalla stanza e infine dall'edificio. Notò l'autobus arrivare da lontano e iniziò a correre verso la fermata più vicina, prendendolo così in tempo.
Si sedette agli ultimi posti, aveva bisogno di star da solo e guardare fuori dal finestrino per potersi calmare, come faceva di solito; ma a quanto pare, questa volta non funzionava proprio.
 
Non sa di preciso quanto tempo passò sul bus, ma arrivato a destinazione, scese lentamente e si incamminò verso la gelateria dove era previsto l'appuntamento. 
Fortunatamente, era in anticipo di qualche minuto. Tirò un sospiro di sollievo, guardandosi intorno in attesa del ragazzo.
Poi, lo vide spuntare da lontano, coperto solo da un paio di persone.
Il cuore iniziò a battergli velocemente, sembrava quasi voler uscire dal petto. I bermuda dell'altro, lasciavano buona parte delle gambe scoperte, attirando così la sua attenzione. 
Però cercò di tornare in se e rivolse un piccolo sorriso al minore sempre più vicino.
Jae gli si mise di fronte a lui sorridente e si inchinò cortesemente per salutarlo.
« Ti ho fatto aspettare troppo? » 
« No, tranquillo, sono qui da pochi minuti. »
Dae scosse la testa e fece un segno con essa verso la sua destra, iniziando così a camminare verso quella direzione, ovvero l'entrata della gelateria. Entrambi si piazzarono davanti al bancone, osservando i vari gusti esposti dietro al vetro. Sembravano quasi ipnotizzati, come dei bambini.
Jae fu il primo a tirarsi su e ordinare, mentre Daehyun, goloso com'era, impiegò più tempo a scegliere.
Dopo aver pagato e ritirato i gelati, uscirono dal piccolo locale e si  incamminarono per le vie del centro città, gustando lentamente il dolce comprato.
Dae cercava di rimanere vicino al più piccolo, nonostante si sentisse a disagio. 
"Non rimanere troppo in silenzio."
I consigli di Chan erano stati molto utili, ma in quel momento proprio non riusciva a seguirli. Leccava il gelato quasi con furia, era molto teso e guardava in basso, non riuscendo a calmarsi. Invece YoungJae era più rilassato, o almeno così appariva.
« Dae, stai bene? Sembri strano.. »
Jae lo guardò preoccupato, posandogli una mano sulla spalla, cercando di capire.
Il maggiore voltò lo sguardo verso l'altro e gli rivolse un piccolo sorriso, annuendo. Nel guardarlo, trovò come una certa sicurezza che lo rilassò. Ma poi lo notò ridere e si confuse ancora di più, aggrottando le sopracciglia.
« Cos'è che ti fa ridere così tanto? »
Jae cercò di ricomporsi, non riuscendoci poi così facilmene.
« Hai.. Hai del gelato sul naso! »
E riprese a ridere, dovendo fare una pausa dal mangiare, portandosi un mano davanti la bocca e piegandosi leggermente in avanti.
Dae si imbarazzò moltissimo e voltò lo sguardo altrove, non sapendo cosa fare. Di certo non doveva cercare di raggiungere il naso con la lingua, o avrebbe aumentato la comicità del momento.
Alla fine, dopo aver ripreso fiato, YoungJae decise di andare in soccorso al maggiore  e prese un fazzolettino del proprio gelato per poter pulire il naso dell'altro, con delicatezza.
Dae lo ringraziò con un piccolo inchino e poi insieme ripresero a camminare e mangiare il gelato.
 
Era ormai quasi ora di cena, mancava poco allo scattare delle 20 e il cielo era molto scuro; mancava pochissimo al calar del sole. I due ragazzi avevano finito da un bel pezzo i gelati e ora camminavano su una delle strade di Seul, nella periferia.
Avevano passato un bel pomeriggio assieme, avevano chiacchierato e si erano divertiti; ma era arrivato il momento di salutarsi e questo rattristò entrambi, cercando comunque di non darlo a vedere.
« Abito qui. Ormai gli altri saranno arrivati.. »
Sospirò Jae, contrariato, mentre con una mano mostrava al più grande l'edificio davanti a loro, dove abitava.
Purtroppo non poteva trattenersi ancora per molto, aveva una cena in famiglia che stava per iniziare.
Fece qualche passo in avanti e si voltò, così da poter guardare meglio il maggiore.
« Allora, vado.. Ci sentiamo domani? »
Accennò un lieve sorriso e rimase in attesa, non solo di una risposta.
Dae capì che doveva fare qualcosa. Era quello il momento perfetto e non poteva lasciarselo sfuggire.
Fece un piccolo passo in avanti, così da poter riempire il vuoto creatosi tra loro e si sporse verso di lui, avvicinando il viso al suo. Trattenne il respiro per qualche istante, nel vedere il ragazzo così vicino. Cercò di allontanare ogni forma di imbarazzo rimanente e si avvicinò ancora di più fino a posare le labbra su quelle del minore.
Quelle labbra tanto attese, ora sono sue. Così morbide e calde, si sposano alla perfezione con le proprie.
Il suo primo vero bacio.
 
 
 
 
{ Salve a tutti~ sono passati circa 7 mesi dall'ultimo capitolo, lo so. Quest'anno si sta rivelando davvero difficile e con i vari problemi che ho avuto, ho preferito aspettare un po' per poter pubblicare qualcosa di decente.
Spero non mi abbiate dimenticata!  hehe
Bene, parlando del capitolo, qui Chan è davvero triste.. ma vedremo come si evolverà la storia. Chissà cosa deciderà di fare.
Ed ecco che ho aggiunto un po' di DaeJae, è stato più forte di me!! Non è molto lo so, ma non essendo la coppia protagonista, non ho scritto più di tanto.
Beh, spero apprezzerete e attendo ancora vostre recensioni che sono sempre così poche ;;
Inoltre manca poco alla conclusione della storia, circa due capitoli! E ci tengo ad aggiungere che ci sarà un episodio completamente dedicato alle scene hot, hehe.
Stay tuned, see u soon ~ }
  
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