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Autore: onedsmiles    18/08/2013    2 recensioni
E, grazie alle note di quella canzone sconosciuta, in quel momento, nella via londinese di Kingsway, una volta quasi dimenticata e ora affollata di gente che di quel posto non sapeva niente, Harry si ricordò di tutto. Lui che in quella strada ci aveva vissuto davvero, lui che lì l'aveva conosciuta, la sua vita.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 2 coccio elsa mirza.
E' il modo in cui si scosta i lunghi capelli ricci e teneramente disordinati da davanti agli occhi.
O forse sono proprio quelli, gli occhioni verdi e profondi che posa attentamente su ogni particolare che la circonda.
No, sarà sicuramente il modo in cui sorride. I sorrisi divertiti che lancia alla ragazza seduta accanto a lei e che le parla gesticolando eccessivamente.
Oppure è la sua aria serena e sorridente, il suo modo inevitabile di, probabilmente senza neanche rendersene conto, illuminare la giornata ad ogni persona con cui ha un minimo contatto.
O no, magari è il suo profumo. Pensò ricordandosi della leggera fragranza dolce ed elegante che lo aveva avvolto la settimana precedente quando le aveva parlato per la prima volta.
Harry si chiedeva quale di queste cose potesse averlo fatto impazzire per quella ragazza tanto da costringerlo ad osservarla con aria incantata ogni volta che la vedeva. Ci rimuginava sopra, mentre impacchettava distrattamente dei grissini per una cliente. Lavorava nella panetteria di Kingsway da quando aveva sedici anni, e ora, a diciannove, ne era grato perchè da lì, da dietro il bancone, attraverso la porta di vetro, si vedeva perfettamente la panchina sull'altro lato della strada sulla quale era seduta la riccia di cui era tanto perso.
La settimana precedente aveva parlato di lei a Barbara, la signora sessantenne proprietaria della panetteria, che lo conosceva da quando era solo un sedicenne che voleva qualche soldo in più e a cui aveva chiesto di assumerlo lì. Era solito di Barbara dargli consigli e così aveva fatto anche quando Harry le parlò di Elizabeth. << Và da lei. >> gli aveva detto con aria materna, vedendolo studiare attentamente la ragazza sull'altro ciglio della strada su cui si affacciava la panetteria. Lui, in risposta al consiglio, aveva guardato Barbara con un'espressione confusa e un mezzo sorriso dipinto sul volto che lasciava trasparire il suo stupore rendendosi conto che era così evidente il suo interesse per quella ragazza. Probabilmente non si rendeva conto che la scrutava da capo a piedi  ogni volta che ne aveva l'occasione. Si maciullava con le dita il labbro inferiore mentre la guardava, ne osservava i movimenti e i più piccoli e insignificanti dettagli, e si promettava di ricordarseli tutti, come per paura che potesse scomparire da un momento all'altro, pensava fosse troppo perfetta per questo mondo.
Quindi si era confidato con Barbara, le aveva ammesso con leggera frustrazione nella voce, come se lo stesse ammettendo anche a sè stesso, che avrebbe tanto voluto conoscere meglio quella ragazza, che avrebbe voluto stringerla a sè, ma non sapeva come farlo, voleva sorprenderla e incantarla proprio come lei aveva fatto con lui dalla prima volta che l'aveva vista passeggiare per Kingsway. Barbara, leggermente meravigliata per il fatto che Harry non le avesse mai posto problemi del genere, gli consegnò dei volantini pubblicitari della panetteria, dicendogli che doveva distrubuirli e che, se avesse incontrato la riccia, avrebbe pututo dargliene uno e approfittarne per conoscerla meglio. Harry annuì e, mentre entrambi pensavano ad un modo in cui avrebbe potuto 'conoscerla meglio' senza sembrare un ragazzino con una stupida cotta, il campanello appeso alla porta d'entrata della panetteria tintinnò, facendo correre Barbara verso il bancone per servire il cliente appena entrato. Prima, però, aveva dato una leggera pacca sul sedere ad Harry, per incoraggiamento, come usava sempre fare quando era più piccolo. Il ragazzo aveva sorriso divertito, l'aveva ringraziata ed era uscito con i volantini tra le mani e sempre in testa la ragazza di cui non sapeva neanche il nome.
Appena arrivato fuori aveva cercato tra la poca gente la chioma folta e castana di lei, invano. Distribuiva senza troppa attenzione i volantini ai passanti, dirigendosi verso la prima svolta a destra. Camminava con foga, deciso a trovarla e dirle che era da troppo tempo ormai che restava a guardarla quando avrebbe voluto farla sua. Stava per girare l'angolo, quando l'eccessiva forza che metteva nei passi giocò a suo sfavore: aveva sbattuto bruscamente contro qualcuno. Aveva abbassato lo sguardo e se li era ritrovati lì, senza preavviso, quei due occhi verdi che, un po' confusi, guardavano nei suoi. Più perfetta e incantevole che mai, Harry ce l'aveva davanti, la ragazza tanto sognata. Era vera? Se la stava solo immaginando, forse? Harry la guardava senza spiccicare parola, chiedendosi se fosse soltanto uno scherzo della sua immaginazione. Il profumo di lei gli aveva inebriato i sensi, era così delicato ed elegante, proprio come lei. La ragazza lo guardava leggermente scossata. L'espressione sul volto di lei aveva fatto realizzare ad Harry che non si trattava affatto di nessuno scherzo della sua immaginazione, ma che le era andato a sbattere contro e non le aveva neanche chiesto scusa.
<< Scusa, andavo di fretta per trovarti. Sono perso di te, ti osservo sempre da lontano mentre lavoro ma per una volta volevo averti vicino e ti stavo cercando per dirtelo. >> era stato quello che avrebbe voluto dirle, ma gli uscì solo un misero: << Oh, scusami, non volevo. Tutto apposto? >>
<< Tutto bene, non preoccuparti. Scusami anche tu, ti ho fatto male? >> aveva chiesto lei accennando al torace scolpito di Harry dove aveva battuto la testa svoltando l'angolo.
<< Niente di rotto. >> aveva scherzato Harry ritrovando il controllo di sè stesso lasciato chissà dove fino a quel momento. Lei aveva sorriso alla sua battuta e lui non era riuscito a fare a meno di pensare che da vicino fosse ancora più bella. Non volendo lasciarla andare ma non sapendo come trattenerla, Harry le aveva offerto un volantino della panetteria. Lei lo aveva preso ringraziando con un sorriso gentile e poi lo aveva salutato con timido cenno della mano, mentre lo superava per poi scomparire dietro l'angolo dov'era avvenuto lo scontro. Harry era rimasto fermo un attimo. Un lato della bocca tirato su in un mezzo sorriso incredulo, che un attimo dopo era svanito cedendo  il posto ad un'espressione dura e al profilo della mascella teso, mentre si malediceva per non aver trattenuto ancora la ragazza. Per guardarla, subito dopo si era sporto oltre l'angolo della strada dove lei aveva appena svoltato, come se avesse avuto bisogno di accertarsi di non essersi immaginato di averle appena parlato. L'aveva osservata camminare e scherzare insieme all'amica con cui era solito vederla, di cui Harry non si era quasi accorto prima, tanto era incantato dalla riccia. Ma la cosa gli era sembrata reciproca, dato che neanche lei lo aveva degnato di uno sguardo,troppo impegnata con un biondo che le stringeva la mano e che la faceva ridere in continuazione.
Harry si era voltato, proseguendo la strada e consolandosi del fatto che le aveva dato un volantino e che magari sarebbe venuta qualche volta in panetteria. Poi, escludendo questa ipotesi perchè lui stesso sapeva che i volantini distribuiti per strada finivano quasi sempre nella spazzatura senza nessun risultato, aveva continuato pensieroso a distribuirne senza preoccuparsi della loro poca utilità e chiedendosi se mai avesse avuto di nuovo l'occasione di parlare alla ragazza e, soprattutto, di dirle tutto quello che desiderava dirle ogni volta che la vedeva camminare per Kingsway da dietro il bancone.  



PIPOOOL.
GRAZIE  a chi ha recensito e messo la ff nelle seguite, davvero non me l'aspettavo cnskj <3
Anyway, ho trovato un modo per la grafica OuO
E' un po' corto sto capitolo, scusami els. cc
Ciaao.
  
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