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Autore: Blue_    19/08/2013    0 recensioni
-Perchè vuoi fare il cantante?- chiese lei curiosa -Perchè è solo attraverso il canto che riesco a trasmettere ciò che sento dentro, il mio vero io. Ed è grazie al canto che mi sento davvero libero- confessai tutto d'un fiato. Lei mi sorrise, capiva. Capiva benissimo cosa intendevo dire, anche lei provava le stesse cose -Ci riuscirai Harry, ne sono sicura.-
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2.

<< Vieni >> le presi una mano e la portai a sedersi su una panchina occupata da un giacchetto da uomo in jeans consumato ed una costodia di violino rovinata. Ci sedemmo e mi rivolsi completamente verso di lei << Vuoi un fazzoletto? >> chiesi asciugandole delicatamente le ultime lacrime con il pollice, non rispose. Mi prese la mano e la tenne tra le sue, solo ora mi resi conto di quanto fossero piccole e delicate.
 
 
Aveva il respiro ancora scosso dal pianto, si avvicinò con la testa a me e la poggiò nella mia spalla. Rimanemmo così per alcuni minuti, il tempo che si calmasse del tutto.
<< Grazie >> disse dopo secoli che non sentivo più la sua voce << Ma è per colpa mia che hai pianto! >> risposi spontaneamente, lei abbozzò un sorriso << Grazie per non essertene andato, grazie per essere rimasto, grazie per avermi consolata >> si staccò dalla mia spalla, non volevo. Volevo sapere il perchè di quella reazione, ma non volevo farla ricominciare a piangere. Pensai quindi ad un modo per farmelo dire senza essere diretti << Chiedimelo e basta. >> disse lei spiazzandomi << Ok, come fai a leggermi nella mente? >> cercai di sdrammatizzare e ci riuscì con successo, lei iniziò a ridere e il piccolo parchetto in cui stavamo si riempì di quel dolce suono. << Per quello è semplice, basta guardarti negli occhi >> disse con semplicità, io arrossì leggermente e la guardai confuso << Non lo sapevi? E' semplice sapere a cosa pensano gli altri, gli occhi rivelano molto più di quello che fanno le parole >> affermò convinta.
<< Allora perchè io non riesco a capire a cosa pensi tu? >> chiesi assorto dai miei pensieri, ma questa volta non mi corressi, volevo saperlo e l'unico modo era essere diretti. All'inizio era leggermente sorpresa ma vide la volontà di conoscerla nel mio sguardo e rispose << Perchè non sai leggere gli occhi, ma soprattutto perchè pensi troppo >> disse picchiettandomi con l'indice la fronte.
<< Quindi cosa dovrei fare per sapere i pensieri degli altri? >> ovviamente quel "degli altri" era riferito a lei, lo capì e sorrise. 
<< Solo chiedere >> disse sempre sorridendo e facendo dei profondi respiri << E se facessi le domande sbagliate? Rischierei di farti soffrire nuovamente >> la fissavo intensamente negli occhi, ma lei abbassò lo sguardo e osservò le nostre mani ancora intrecciate, accarezzò dolcemente la mia << Provaci comunque >> disse con un filo di voce.
Volevo arrivarci per gradi, quindi mi ricordai << Non hai ancora risposto alla mia domanda, quella di prima >> mi guardò storta << Quale? >> << Qual'è il tuo sogno? >> chiesi mettendole una ciocca ditro l'orecchio.
Sorrise << Volevo diventare una cantante >> ha uno sguardo triste, capisco che è quello il motivo del pianto. 
Il suo sogno.
<< Perchè 'volevo' e non 'vorrei'? >> chiesi stupito
<< Ho fatto una promessa >> disse lei stringendo forte la mia mano, non capivo, rimasi ad ascoltare il suo silenzio fin che si decise a continuare prendendo prima un bel respiro << Avevo 9 anni quando la feci. Cantavo insieme a mio padre nel soggiorno, ricordo quel giorno come fosse ieri.. >>

 
<< Ehi principessa! >> disse la voce che tanto attendevo ogni giorno varcando la soglia, corsi verso quell'omone che veniva tutto sorridente verso di me << Paaapiii >> lo abbracciai di slancio << Papi papi! Oggi a scuola abbiamo fatto una nuova canzone, ti va di suonarla con me? >> << Una nuova canzone? Ma certo! Corri a prendere lo spartito e il violino >> mi incitò ad andare dandomi un buffetto sulla guancia, andò in cucina, dove la mamma stava cucinando, la baciò e dopo aver appoggiato la valigetta da lavoro mi raggiunse.
Posizionò gli spartiti sul cavalletto afferrando il violino iniziò a suonare.
Le note vibravano nell'aria; appena fece scivolare l'archetto sulle corde dello strumento svariati brividi percorsero la mia schiena, ogni volta lo stesso effeto. Guardavo mio padre immerso nel suo mondo. Lui e il suo strumento, nient'altro. Feci un immenso respiro quasi per cheidere permesso per far parte anch'io di quel mondo tanto perfetto. Lui aprì gli occhi tenuti chiusi fino a quel momento e con un sorriso mi invitò a unirsi a lui. 
Ricambia il sorriso e mi lasciai andare. Lasciai che a guidarmi fossero le note e non più la mente. Dimenticai ogni sorta d'insicurezza grazie all'uomo più importante della mia vita affianco e iniziai a cantare.
 Io e mi opadre eravamo una cosa sola. 
La mamma si fermò, poggiandosi con una splla allo stipite della porta che collegava le due stanze, col canovaccio si puliva le mani stando attenta a fare il minimo rumore per non disturbarci. Sorrideva felice anche lei.
Ad un tratto però sentimmo l'allarme antincendio suonare insistente, voleva avvisarci che qualcosa in cucina stava prendendo fuoco.
Papà smise subito di suonare e andò in cucina a controllare cosa stesse succedendo, appena arrivato impose alla mamma di uscire dall'abitazione insieme a me perchè poteva essere pericoloso, la mamma  corse verso di me e prendendomi in braccio uscimmo dalla casa.
Non capivo bene cosa stesse succedendo, ma iniziai a piangere, avevo un brutto presentimento. Non volevo lasciare mio padre da solo.
In un seccondo avvenne.
Un'esplosione ed il mio cuore si fermò per attimi che mi parvero secoli.
Non sentivo più niente.
Le urla dei vicini, le urla dei passanti, le sirene dell'autopompa e gli ordini dei pompieri.
Niente.
Fissavo la mia casa invasa da feroci fiamme e quegli uomini in divisa, che non so bene chi chiamò, che cercavano di spegnerle.
Poi un vuoto.
I miei ricordi riniziano da quella struttura distrutta ed annerita. 
Andai a passeggiare tra le diverse macerie, mi diressi in quello che una volta era il mio soggiorno ed è lì che trovai gli spartiti e il violino, da cui,  da quel maledetto giorno non mi sono mai separata.
 
 
<< Ed è così che feci la promessa di non cantare più in presenza di altri, il tuo invece? >>  chiese senza che potessi dire niente sull'accaduto << Secondo me tuo padre non avrebbe mai voluto che tu privassi gli altri della tua voce >> la osservai a lungo, mentre teneva il capo chino, poi continuai << Tu che sai leggere attraverso gli occhi, prova ad indovinare >> dissi avvicinando il mio viso al suo, lei rise e finse -almeno credo- di pensarci, dopo qualche secondo rispose << Essere libero >>, sussultai. Questa ragazza per quanto bizzarra potesse sembrare, sapeva davvero leggermi dentro come nessun'altro, questa ragazza aveva qualcosa di speciale. << E' così.. >> ammisi abbassando lo sguardo << E cosa te lo impedisce? >> mi chiese con la spontaneità di una bambina << Mio padre >> risposi subito.
<< Io credo che più che tuo padre, ti blocchi la paura di non riuscirci >> disse dubbiosa lei << Forse hai ragione, ho paura di non riuscire a diventare cantante e dare così ragione a mio padre >> affermai triste, le si illuminarono gli occhi sentendo la parola 'cantante' << Hai anche tu la passione per la musica? >> disse stringendomi forte le mani << Già.. >> confermai leggermente imbarazzato; dopo averla sentita cantare mi resi conto di non essere al suo livello e mi vergognai leggermente.
<< Perchè vuoi fare il cantante? >> chiese lei curiosa << Perchè è solo attraverso il canto che riesco a trasmettere ciò che sento dentro, il mio vero io. Ed è grazie al canto che mi sento davvero libero >> confessai tutto d'un fiato. Lei mi sorrise, capiva. Capiva benissimo cosa intendevo dire, anche lei provava le stesse cose << Ci riuscirai Harry, ne sono sicura. >>



Non ho riletto con attenzione (cosa imperdonabile, lo so) e devo dire che mi fa pure cagare la storia, ma ormai l'ho iniziata e il secondo capitolo era fermo da anni nel pc ed essendo oggi leggermente depressa ho deciso di pubblicarlo, tanto nessuno segue la storia..
Mi farebbe comunque piacere sapere se a qualcuno questa storia piace o no.. non sarà lunga, credo che al quarto capitolo sarà già finita perchè ho il finale in testa, ma tutta la storia in generale non mi convince.. vabbè lascio giudicare a voi :)
Grazie comunque per aver sprecato minuti a leggere questo capitolo 

-B
  
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