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Autore: Vanoystein    19/08/2013    3 recensioni
Jill tornò a guardare la strada qualche secondo dopo, non ebbè nemmeno il tempo di gridare che si trovò subito ferma, immobile, con la cintura che le stringeva sul petto. La macchina si era letteralmente capottata, i vetri si erano rotti in mille pezzi, vedeva sangue ovunque, lei sanguinava, sua madre aveva perso i sensi.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’immensa camera di Jill era piena di fiocchi, carte e regali ovunque.
Il suo ventesimo compleanno non era ancora arrivato, mancava qualche ora a mezzanotte ma già erano stati spediti regali da amici e da cugini lontani di cui nemmeno ricordava l’esistenza.
Si diede un’ultima guardata allo specchio prima di uscire dalla stanza.
Scese al piano inferiore prendendo la sua borsetta nera ed avviandosi verso la porta.
– Vinc, vado al Cyber. – Gridò dal soggiorno sperando che, in qualunque stanza fosse, il fratello l’avesse sentita.
– Ferma qui. – Il moro spuntò immediatamente dalla sala da pranzo di fianco, imputandosi dietro di lei incrociando le braccia.
A quell’ordine Jill si fermò subito, un secondo prima di aprire la porta e andarsene.
– Cosa vuoi? – Chiese acida senza nemmeno voltarsi verso di lui.
Vincent tirò subito fuori dalla tasca della felpa un piccolo pacchettino trasparente che buttò sul tavolo lì vicino.
– Hai ricominciato? Credevo avessi chiuso con questa roba due mesi fa. –
La sorella si girò facendo ricadere lo sguardo sul pacchetto di pasticche sul tavolino ma restò silenzio, senza sapere nemmeno come giustificarsi.
– Te le ha date di nuovo quello stronzo del tuo ragazzo, vero? – Domandò lui, quasi rimproverandola.
– Non dare dello stronzo a Julian, ok? Finiscila di starmi addosso! Non ho più 10 anni! –
- Questo comunque non ti da il diritto di andare in giro a drogarti! Ma ti rendi conto di come sei cambiata da quando frequenti lui e i suoi amichetti?! –
- Dio, Vinc! Resta fuori dalla mia vita! – Sbottò Jill, urlandogli praticamente in faccia per poi uscire velocemente di casa, sbattendo con forza la porta.


Uscì di casa per dirigersi al Cyber, lasciandosi alle spalle la litigata che riteneva senza la minima importanza con il fratello.
in una decina di minuti arrivò fuori dal locale, come sempre affollato.
Entrò, richiamando subito l’attenzione dell’amica, appoggiata al muro vicino all’ingresso.
– Wow. – Sorrise Dakota raggiungendo Jill. – Sei fantastica! –

Dakota era da lei considerata la sua migliore amica e la più spensierata del gruppo. Spesso se ne stava sulle sue, immersa nei suoi pensieri, in silenzio.
Era da sempre la mano destra di Jill e per tutti solo ‘’la rossa’’.
I suoi capelli rossi le facevano risaltare quei magnifici ed enormi occhi nocciola, insieme alle piccole ma tante lentiggini che le contornavano il viso.
Di bassa statura e leggermente in carne, un viso rotondo che però la faceva sembrare di qualche anno più piccola; si poteva però anche considerare tutto l’opposto di Jill.
Infatti il suo viso angelico che poteva farla sembrare innocente e affettuosa nascondeva in realtà un lato di sè molto forte e impulsivo.
Poteva apparire dal carattere arrogante, aggressivo, impertinente nonchè molto fredda ed acida.
All'esterno si mostrava anche spesso superficiale ed egoista, quando in realtà era molto intelligente e astuta.
Sarcastica e riservata,nascondeva un lato sensuale molto provocante.
Non era di certo una persona con cui si faceva amicizia facilmente ed era piuttosto difficile da capire.
Capelli mori, lunghi e ondulati che tendeva a tenere spesso sciolti. Fisico molto snello, di altezza moderata.
Bellissimi e grandi occhi azzurri, che, a chiunque ricordavano il ghiaccio.
Le labbra delineate, piene e rosse che contrastavano perfettamente con la pelle pallida e delicata.

- Julian non è ancora arrivato? – Domandò Jill guardandosi attorno, l’amica mugugnò scuotendo la testa.
– Ti va se ci prendiamo un drink mentre aspettiamo? – Jill annuì avvicinandosi al bancone del bar.
Ordinò una Tequila, mentre Dakota si limitò ad una birra.
Odiava tutti gli alcolici, l’unica cosa che si concedeva di bere era un po’ di birra ogni tanto.
Jill osservò le altre persone al bancone, quando la sua attenzione fu attirata da un ragazzo sui 24 anni poco lontano da lei.
Era evidentemente da solo, alto e magro.
Jill riusciva a vedere chiaramente i muscoli scolpiti sotto la sua maglietta nera.
Guardò il viso del ragazzo quasi incantata, osservò i suoi occhi azzurri, azzurri come il mare più puro, azzurri come il cristallo più lucido, azzurri come il cielo.
Qualche secondo dopo notò lo sguardo del ragazzo che poco prima stava fissando quasi pensieroso il bicchiere vuoto che teneva in mano, spostarsi su di lei.
In un primo momento Jill distolse lo sguardo da lui ma poi, quasi presa dalla curiosità ricominciò a guardarlo, sostenendo il suo sguardo.
Si soffermò anche sui particolari di quel viso che considerava già così perfetto; osservò i suoi capelli castano scuro e quell’accenno di barba quasi invisibile che aveva sul mento e sulle guancie.
A riportarla alla realtà strappandola dai suoi pensieri fu Dakota.
– Ehi. – Disse la rossa schioccandole le dita davanti al viso,richiamando la sua attenzione.
– Cosa? – Chiese Jill come se niente fosse guardando l’amica.
– Che cavolo stai guardando? – Dakota guardò nella stessa direzione in cui poco prima Jill si era concentrata.
– Ah, capisco. – Sorrise appena vide il ragazzo che stava ordinando un bicchiere di Bourbon. – Si chiama Alec. – Continuò soddisfatta.
– Lo conosci?! – Domandò Jill, sorpresa.
Dakota le sorrise annuendo, per poi girare lo sguardo verso il ragazzo che già le stava guardando e che indicò alla rossa l'orologio appeso alla parete del bancone.
Le labbra di quest'ultimo si aprirono, mimandole una sola frase.
''Stanno già arrivando.''
  
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