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Autore: Radcliffe_    19/08/2013    3 recensioni
Mh, prima Scott/Isaac in assoluto (side Stiles/Derek!). La dedico interamente ad una mia amica, M., che è stata quella che mi ha spronato a scriverla. Thank you very much. ♥
"Su che lato vuoi dormire?"
"È uguale."
"Io scalcio."
Genere: Comico, Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Isaac Lahey, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non ci posso credere che sto pubblicando il prologo di questa storia, ok. 
E' una storia divisa in tre parti + prologo ed epilogo, quindi cinque parti. E' principalmente una Scott/Isaac ma contiene anche un po' di pezzi Stiles/Derek (sorrynotsorry). Ho scritto questo prologo plus la prima parte che credo pubblicherò o stasera o domani, e credo che dopo aver pubblicato la prima parte cercherò di aggiornare settimanalmente. E, uh, scusate eventuali errori. T_T.
Wow, ok, grazie per leggere questa storia a cui tengo davvero tanto e, OMG, un applauso alla M. che mi ha costretto a scriverla. Te la dedico tutta, dalla prima all'ultima parola: grazie per essere stata così assillante. 



 

Boys with feelings.


 
 

Prologo.

awake.

 

La vita di Isaac sembrava esattamente una di quelle telenovela argentine scadenti che non finiscono mai; l’infanzia difficile, poi all’improvviso una ragione per cui vivere e poi tutto che gli vola via tra le mani senza apparente motivo. Mancava una falsa gravidanza improvvisata da una teenager, e per questo pregò con tutto il cuore di non trovare Scott a casa con un bambino in mano, quando bussò alla sua porta.
Erano praticamente le nove di sera e si sentiva un perfetto idiota a bussare alla porta di un suo amico, totalmente bagnato. Si chiese se, alla fine, Scott e lui fossero amici; lui si fidava terribilmente di Scott, ma non era sicuro l’altro ricambiasse. Alla fine, Scott era quello che fa sempre la cosa giusta, che va contro i propri ideali pur di difendere qualcuno a cui vuole bene, ed invece lui era quello che, nemmeno cinque mesi prima, voleva scappare con Boyd ed Erica quando Jackson aveva bisogno d’aiuto. Certo, alla fine non l’aveva fatto: ma ci aveva pensato.
Ad aprire la porta fu la madre di Scott. Isaac aveva pregato anche che non aprisse lei, ma a quanto pare qualcuno lassù non voleva rendergli le cose semplici. E questo spiegava la vita di merda che aveva.
            “Isaac!” La madre di Scott sorrise, leggermente preoccupata. “Entra pure. Sei venuto per Scott? E’ di sopra.” Si fece da parte per farlo passare, ma lui rimase sulla porta.
            “Sono tutto bagnato” disse.
Melissa McCall sorrise. “Mio figlio ha già allagato la casa qualche ora fa ed io non struscerò fino a domani pomeriggio. Che differenza fa altra acqua?”
 
Mentre saliva le scale si chiese cosa gli avrebbe detto, ma poi arrivò alla porta della sua stanza senza rendersene conto e capì che avrebbe dovuto improvvisare. Sospirò e bussò alla porta. Si rese conto di essere ansioso e provò a deglutire inutilmente.
Da dietro la porta sentì Scott dire “Avanti mamma”, e sorrise scuotendo la testa. La famiglia McCall era qualcosa di assurdo; un miscuglio di bontà d’animo e gentilezza. Aprì la porta, rincuorato da quest’idea che aveva di Scott. Gli avrebbe chiesto di rimanere a dormire solo quella notte, ed il giorno dopo se ne sarebbe andato e nessuno lo avrebbe cercato più.
Scott si girò sorpreso, vedendo Isaac entrare.
            “Mi… stavo chiedendo se potessi chiederti un favore”.
 
 
 
Oh yeah and I think I'll go to Boston,
I think that I'm just tired
I think I need a new town, to leave this all behind...
I think I need a sunrise, I'm tired of the sunset.

[Boston – Augustana]
 
 
     “E dove credi di andare, domani?” gli chiese Scott.
Erano sdraiati sul tappeto della sua camera, Isaac con indosso una maglietta ed un pantalone del pigiama di Scott. Guardavano il soffitto ed Isaac gli aveva raccontato come mai gli serviva un posto per dormire per quella notte. Evitò la parte del bicchiere; era lì lì per dirla, a dir la verità, ma poi sentì come una presa sullo stomaco e la voce inclinarsi, quindi si fermò. Si era reso conto che Scott aveva capito che qualcosa non andava, ma quello non aveva fatto domande, educatamente.
            “Scapperò.” Gli confessò. “Me ne andrò da qualche parte lontano da qui, dove nessuno mi conosce. Qui il tempo fa schifo, ho sempre sognato il sole tutto l’anno”.  
            Scott lo guardò di traverso. “Con quali soldi?” chiese. “Puoi rimanere qui quanto vuoi. Mia mamma sarà felicissima di avere qualcun altro a cui dare da mangiare fino a scoppiare. Poi, quando avrai le cose necessarie, potrai andare a vedere il sole.” Gli sorrise.
            Isaac gli sorrise a sua volta. Era questa la ragione per cui aveva deciso di andare da Scott, oltre che al fatto che si fidava: era così spontaneo e gentile che lo faceva sorridere anche quando aveva perso le ragioni per cui farlo. Perché alla fine quella era stata una giornata assurdamente pesante e mille ricordi che a volte lo facevano anche svegliare nel pieno della notte erano tornati alla mente, ma alla fine Scott McCall lo faceva sorridere comunque. “Grazie.” Gli disse, sincero.
 
 
Quando Scott era dovuto scendere di sotto a dire a sua madre che Isaac sarebbe rimasto lì per un po’, Isaac si guardò intorno. Era una bella stanza e rimase sorpreso dall’ordine un po’ ossessivo in cui erano riposti i libri, gli oggetti, i souvenir sulle mensole; era tutto preciso e Isaac era felice di scoprire un lato in più di Scott, quello perfezionista. Guardò attentamente ogni foto di Scott da bambino, ogni DVD ed ogni CD: poi la porta si aprì. Isaac si ritrovò a sperare che mamma McCall non facesse domande.
            Mamma McCall lo guardò sorridendo, mostrando i lenzuoli azzurri che teneva in mano. "È ora di farvi la cuccia per la notte".
            Scott, apparso dietro di lei, roteò gli occhi. Poi guardò Isaac e "È ancora nella fase "mio figlio è un licantropo e mi sento in dovere di fare battute riguardanti i cani". È per questo che a davvero d'accordo con Stiles". Sorrise di nuovo e Isaac si chiese se Scott fosse continuamente felice. "Ora: domanda essenziale." E per un attimo si fece serio: "Play Station 3 o XBOX 360?".


            "Su che lato vuoi dormire?"
            "È uguale."
            "Io scalcio."
 
 


Dedication takes a lifetime
But dreams only last for a night

[All time low – Stay awake]
 
 
Il letto di Scott era un letto matrimoniale, comodo e abbastanza cigolante; cosa che faceva arrabbiare moltissimo Scott. Lui era molto preoccupato per il fatto ella comodità, ma a dire il vero aveva dormito in posti decisamente più scomodi.
            “Tipo?” gli aveva chiesto Scott, mentre si sedeva lentamente sul letto per non farlo cigolare.
            Isaac sorrise con l’aria di uno che ne ha passate tante e “Un freezer, per esempio” disse. Poi si sedette vicino a Scott, che, mortificato, gli passò il braccio intorno alle spalle.
            “Va tutto bene ora, bro.”
            “Lo so.”
 
 
 
 
 
             "Isaac, sei ancora sveglio?"
            "Sì"
            "Ok"

 
   
 
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