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Autore: Goldmax    26/02/2008    1 recensioni
Sisi Lalla è tutta colpa tua! Tua e dell'uso improprio del nome Wardstone se ora ho dovuto produrre questo.. Scherzi a parte, avendo letto i libri "L'apprendista del Mago" e "La Maledizione del Mago" di Joseph Delaney ed avendoli giudicati 'na vera sciccheria (come direbbe mio cugino) non potevo certo esimermi dal produrre un fantomatico terzo capitolo della serie..
Enjoy!
Genere: Dark, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Wardstone - Ritorno
Ritorno

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Quando Alice riprese conoscenza le sembrò che qualcuno la stesse portando in spalla. Sentiva delle voci attorno a sè, ma non riusciva a capire cosa dicessero. Scossa appena la testa, cercando riacquistare lucidità e sentendo in quella la Catena con cui era legata sfregarle appena la pelle. Non era tagliente, ma, come aveva detto Tom, l'effetto dell'Argento per quelle come lei era comparabile solo al fuoco.
Tu sia dannato.
Era proprio del Mago la voce più vicina a lei, quasi sul suo orecchio, segno che era lui stesso che ora la stava trasportando. Sembrava stesse discutendo con alcuni abitanti di quel piccolo Villaggio.
-No, non la lascerò qui. Finireste per ucciderla e non posso permetterlo.
Alice rizzò le orecchie. La stava proteggendo forse? Per un istante, mentre ancora tentava di liberarsi dell'intontimento che le annebbiava la testa, le sembrò di rivivere un episodio accaduto molto tempo fa.

Lei era a terra, nel fango, i capelli che le ricadevano scomposti sul viso sul quale era evidente un brutto livido appena sopra la guancia sinistra. Sorpa di lei, una folla inferocita armata di forconi, badili e torce che le inveiva contro, sputandole addosso e prendendola a calci senza ritegno. Molti di loro sembravano ubriachi e le urla si sentivano per tutto il villaggio; alcune donne guardavano atterrite la scena da dietro le finestre delle loro case, ma la maggior parte era ai bordi della piazza incitando i mariti od i figli.
-Uccidetela!
-Prendi dannata Strega!
-Non riesci ad incantarci con i tuoi malefici ora eh?
Alice piangeva, riparandosi come poteva dai calci e dai pugni proteggendosi la testa con le mani. Di sicuro l'avrebbero uccisa, torturata.. O peggio..
"Ma che vi ho fatto?" Ripeteva a sè stessa, quando la punta di uno stivale la colpì sul labbro, provocandole una brutta ferita che iniziò a sanguinare copiosamente.
Poi i colpi e le urla finirono.
La donna ormai non aveva più nemmeno la forza di alzarsi e guardare cosa stesse succedendo, rimanendo a terra mentre tentava di tamponarsi a fatica il fiotto rosso che le usciva dalla bocca.
-Levatevi. Tutti.
"Tom!" Lo riconobbe solo dalla voce, e seppe che era salva. Non avrebbe permesso loro di continuare, l'avrebbe soccorsa. Si costrinse ad alzare lo sguardo e vide che la folla si era divisa, mentre una figura che non riusciva a distinguere era in piedi a pochi passi da lei avvolta in un mantello nero. Uno dei contadini, armato di una mannaia ed una fiaccola, si fece avanti.
-Mago! Questa è una strega! Non dovrebbe essere il tuo lavoro ucciddere quelle come lei?
Il tono di voce era allo stesso tempo irato e spaventato, ma quando la figura volse il capo verso l'uomo questi mosse istintivamente un passo indietro, timoroso.
-Esistono molte streghe... Ora fatevi da parte.
Passò accanto all'uomo, dirigendosi verso di lei. Alice sbattè le palpebre, riuscendo a mettere a fuoco i volti e vide l'espressione di Tom, arrabbiato ed allo stesso tempo preoccupato chinarsi verso di lei. L'uomo alle sue spalle Digrignò i denti, furioso d'essersi lasciato intimidire così facilmente. Levò la fiaccola.
Alice tentò di gridare un avvertimento, di dire al Mago di scansarsi, ma le parole le morirono in bocca. Eppure non ve ne fu bisogno, Tom girò su sè stesso con un rapido scatto, il bastone nella mancina che si mosse verso la testa del contadino; l'istante successivo quello era a terra, svenuto probabilmente, ad Alice non sarebbe importato se fosse morto. Poi il Mago tornò a voltarsi verso di lei, chinandosi e prendendola in braccio come se pesasse poco più di una neonata, per poi rialzarsi ed allontanarsi dalla folla. Alice si stringeva a lui come se fosse il suo unico appiglio per non cadere in un burrone.
Poi glielo chiese.
-Come... Hai fatto a capire che quel contadino.. Voleva attaccarti?
-Ho visto il riflesso nei tuoi occhi.
Alice si strinse ancora più a lui, chiudendo le palpebre e dicendosi che finalmente poteva permettersi di perdere conoscenza. Sarebbe andato tutto bene.

-Perchè mai non possiamo ucciderla Mago?
-Perchè tornerebbe in vita con i poteri di cui è dotata. Mi occuperò io di fare in modo che non possa più nuocere a nessuno.
La visione scomparve così com'era arrivata, e la Strega ebbe di nuovo coscienza della situazione in cui si trovava. Di quello che era accaduto. E del significato delle parole di Tom. Si morse il labbro, contorcendosi appena, ma il Mago raddoppiò la presa senza apparente sforzo, rendendo impossibile divincolarsi ed anzi, facendo stringere ancor più la catena che la avviluppava, facendola gemere dal dolore.
-Mh, d'accordo. Allora ecco quanto pattuito.
La voce del contadino era appena intimorità, ma Alice si domandava se da lei stessa o dai modi del Mago. Poi udì il tintinnìo di alcune monete ed il Mago riprese a camminare.
-Mi hai venduta, Tom?
Sussurrò, riempiendo ogni parola tono quanto più velenoso era in grado di usare.
-Devo pur mangiare.. E taci, non costringermi a imbavagliarti.
Alice ammutolì. Era già successo una volta che un Mago la imbavagliasse. Allora era riuscita seppur a fatica a liberarsi, ma non aveva alcuna intenzione di ripetere l'esperienza. Tom ad un certo punto si fermò.
-Eccomi. Hai tutto?
Alice non fu in grado di capire con chi stesse parlando, ma l'interlocutore doveva aver assentito, perchè Tom disse:
-Bene. Torniamo a casa.
Si rimisero in cammino, una nuova presenza che avanzava assieme a loro, ma che Alice non riusciva a scorgere dalla sua posizione.

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Quando finalmente giunse la sera e si fermarono per una sosta, Alice era stremata. Aveva dovuto rimanere piegata in due sulle spalle del Mago perchè per chissà quale motivo Tom si era rifiutato di comprare un carro o farselo prestare, e lungo il viaggio non aveva fatto altro che penzolare su è giù in quella posizione. Poche volte la pancia le aveva fatto male come allora. Ad un certo punto venne praticamente lasciata cadere a terra come fosse un sacco di patate e l'urto con il terreno le strappò un gemito di dolore. Si volse irata a guardare il Mago e allora lo vide.
Assieme a loro due c'era un ragazzo di dodici anni, o poco più. Aveva dei capelli rossi come quelli di Tom tagliati a caschetto e due occhi completamente neri che la scrutavano attenti e nella mano sinistra stringeva una borsa nera. Alice strinse le palpebre; quello doveva essere il nuovo apprendista del Mago. Ne incrociò lo sguardo e rimase meravigliata di come quegli occhi neri quasi come i suoi la osservavano. Avevano un'espressione a metà tra il curioso e l'apprensivo, ma prima che riuscisse a decifrare qualcosa di quest'ultima espressione il Mago le si parò davanti, interrompendo quello scambio di sguardi.
-Meglio se non la guardi così direttamente ragazzo. Và a cercare della legna per il fuoco su.
-Si Maestro.
La voce del ragazzo era calma e tranquilla e aveva ancora la tonalità di un fanciullo. A quanto sembrava a quel ragazzino non erano ancora spuntati i primi peli sul petto.
Tom si voltò verso di lei, prendendola per un braccio e trascinandola di peso fino al tronco di un albero, al limite della radura dove si erano fermati, appoggiandola contro di esso.
-La catena mi fa male.
Si lamentò lei, ma Tom non la degnò di uno sguardo, un'espressione quasi disgustata sul volto.
-Continua a guardarlo così e giuro che non ti farò più guardare niente fino alla fine del viaggio.
-Se non te ne sei accorto era il tuo piccolo apprendista a guardarmi come se non avesse mai visto una donna.. O una strega.
Il Mago si voltò, dirigendosi verso il centro della radura e formando un cerchio con alcune pietre. In quella arrivò il ragazzo, carico di una fascina di rami e sterpaglie, che depositò all'interno del cerchio. Tom si sedette su un'altra pietra più grossa, emettendo un lieve gemito.
-Maestro state bene?
-Tranquillo Gabriel, devo solo essermi affaticato troppo oggi...
Dalla sua posizione, Alice riuscì a vedere che il Mago si stava passando un fazzoletto sulla fronte sudata, sbuffando.
Si risistemò come poteva contro il tronco e sorrise.

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Greetings Time!

Lalla: Seh, troppo facile mia cara dare la soluzione esatta quando ci sono io accanto a darti suggerimenti su suggerimenti...  Cmq contenta che dopo tutte le tue pressioni ho continuato? Purtroppo mi sa che manterrò questa velocità purtroppo.. Dannata quinta liceo u.u

Alidipiume: La mia seconda recensista! *_*  Però cara mia hai commesso un errore imperdonabile.. Me è un maschio! °_° Qua si mette in dubbio la mia virilità u.u
Cmq ammetto che finora sembrerebbe che sia una ragazza, per il fatto che ho dato più spessore ad Alice finora, ma tutto questo fa parte del Mio Malefico Piano (citazione orribilmente scopiazzata NdG) Mwahahah! Vabbè cmq grazie lo stesso, ora però mi aspetto un'altra recensione bada bene ^_^
  
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