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Autore: SkyEventide    26/02/2008    6 recensioni
Dopo tredici anni dall'ultima guerra che ha impegnato i Villaggi in battaglie e scontri, una nuova minaccia si stende sulla pace duramente costruita dall'Hokage. Antichi nemici tornano a far parlare di loro, sempre più determinati, sempre più potenti. I ninja della Foglia e della Sabbia sanno che è l'ora di rimettersi in gioco ma adesso non saranno soli: al loro fianco hanno una nuova generazione di giovani ninja nel cui sangue scorre l'eredità dei clan, l'eredità dei loro genitori. Fra fedeltà e tradimento, inganno e amicizia, si deciderà il destino di tutte le Terre Ninja. ATTENZIONE: Per tutti coloro che non conoscono la storia di Naruto Shippuuden potrebbero esserci degli spoiler, ma la maggior parte della storia è di mia invenzione ed il rischio è pittosto basso. Inoltre non tengo conto di ciò che è accaduto dal cap. 380 circa del manga. Buona lettura.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki, Altri, Jiraya, Naruto Uzumaki, Tsunade
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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-4-

Due bei campanellini




Con il suo immancabile kimono indosso, Nohiro di nuovo si ritrovava a correre per le strade di Konoha, nel tentativo di arrivare prima degli altri al luogo dell’appuntamento.
Non aveva fatto colazione, come Naruto-sensei aveva detto… anche se questa cosa del “non mangiate e vomiterete” gli puzzava un po’. Da quando in un’esercitazione, per quanto difficile, si vomita?
Tralasciando il fatto che quella non era un’esercitazione qualsiasi: Naruto-sensei come avversario, in un vero e proprio test di ammissione.
Problematico.
La sua mente non aveva mai lavorato così febbrilmente prima di quel momento, e già il pomeriggio del giorno prima era rimasto per più di tre ore a ripassare jutsu, rotoli di tattiche, di arti marziali. Gli era persino passato per la mente di andare da Iruka-sensei a farsi dare qualche suggerimento, o qualche anticipazione… ma poi gli era sembrato ingiusto nei confronti dei suoi compagni. La funzione di tutto ciò era quello di giudicare qualcuno in base alle proprie capacità e, anche se il compito di un ninja è prevenire l’avversario, quello non voleva dire prevenire ma imbrogliare.
Era talmente concentrato su quel che sarebbe successo di lì a poco che non fece affatto caso al fatto di esser già arrivato al luogo dell’incontro. Gli alberi, l’erba, la lapide ai caduti… Si, era sicuramente quello. Le pupille serpentine si posarono su tre tronchi conficcati nel terreno, uno di fianco all’altro. Sopra uno di essi ci stava una sveglia.
Un attimo dopo sentì alle sue spalle, dietro la vegetazione, la voce allegra di una ragazza ed un altro ragazzo. Jiro e Mayumi, sicuramente. I due entrarono nella radura e immediatamente le loro voci si affievolirono fino a spegnersi. Nohiro sentiva i loro sguardi bruciargli sulla nuca.
Finalmente Mayumi si avvicinò a lui e salutò con una punta di incertezza. «Buongiorno Nohiro…»
Lui si bloccò un secondo. Non se l’aspettava. «Buongiorno a te». Girò quindi gli occhi su Jiro e, con uno sforzo reso ancora più duro dalla consapevolezza del rifiuto, cercò di sorridergli.
La pena di vedere un’espressione ostile sul volto del ragazzo dai capelli bianchi gli fu risparmiata da una quarta voce che risuonò nella radura.
«Siete già qui? Perfetto! Possiamo cominciare subito allora!»
Naruto era in piedi vicino ai tronchi con le braccia incrociate e lo sguardo gongolante.
Già Jiro e Mayumi lo osservavano con sguardo teso, Nohiro invece, prima di girarsi verso il suo sensei, indugiò con i profondi occhi color del miele sulla lapide. Cercava un nome…
«Bene! Vedete questa sveglia in cima al tronco? E’ sul mezzogiorno. Quando suonerà, l’esame sarà interrotto e, in questo lasso di tempo voi dovrete assicurarvi che… …Nohiro? Mi stai ascoltando?» Gli occhi color del cielo di Naruto si posarono interrogativi sul volto pallido del ragazzo. Sembrava contemplare la lapide dei caduti con estrema attenzione.
Nohiro si riscosse, come da una specie di trance. «Si sensei, mi scusi. La ascolto.» Evitò accuratamente lo sguardo incuriosito dei suoi due compagni puntato su di lui.
«Allora, dicevo… Vedete questi?» E tirò fuori due campanelli dal giubbotto stendendo il braccio e sventolandoli davanti ai visi attenti dei tre ragazzini, uno per uno. «Sono due campanellini… anche abbastanza belli… suonano pure, ascoltate!» Naruto fece ballonzolare le due campanelle vicino al proprio orecchio per qualche attimo. «Ebbene, voi dovrete riuscire nell’arduo compito di sottrarmi questi due piccoli preziosi oggetti, o salterete il pranzo!»
«Ecco perché ci ha detto di non mangiare…» Commentò amareggiata Mayumi, riavviandosi una ciocca riccioluta dietro l’orecchio. Il sole le faceva splendere magnificamente la chioma bionda e gli occhi azzurri erano quasi più chiari di quelli di Naruto.
Jiro aveva un’espressione ebete stampata in faccia, non era ben chiaro il suo stato d’animo, e Mayumi non ricavava nulla dalle fugaci occhiate interrogative che gli lanciava, non trovava nessun contatto visivo: gli occhi neri ed acquosi dell’altro erano puntati su Naruto, non sembrava sentire altro che le parole del Jonin. Nohiro oltremodo aveva l’attenzione completamente dedicata alla spiegazione e ad una possibile strategia da usare.
«Se, per qualche misterioso colpo di fortuna, riuscirete nell’impresa, chi avrà i due campanellini si assicurerà una ciotola di ramen caldo e la promozione a Genin.»
Jiro fissò Naruto intensamente poi scoppiò a protestare: «Ma Naruto-sensei, i campanellini sono solo due! Come può pensare che…?»
Il Jonin alzò una mano e atteggiò il viso in un’espressione autoritaria e severa; quell’espressione era abbastanza rara sul viso solare del giovane uomo, ma, quando quella tenue durezza di chi non ammette repliche prendeva possesso dei suoi occhi blu, erano pochi quelli che si azzardavano comunque a spiccicare parola.
«Beh, giusto, i campanellini sono solo due… quindi sicuramente uno di voi non si beccherà il premio in palio e, come ho detto ieri, tornerà a scaldare i banchini dell’Accademia. Ovviamente, nel caso molto probabile che nessuno di voi riesca a prendere i campanellini, io mi mangerò le vostre porzioni!»
Mayumi aveva ancora una faccia semi-scioccata, Jiro invece aveva del tutto cambiato atteggiamento. Che fosse stata la prospettiva di tornare a scuola o qualcos’altro, a nessuno era dato saperlo.
Fatto sta che esibì un enorme sorriso verso Naruto e, esultante, piantò le mani sui fianchi esordendo con tono di sfida: «Naruto-sensei, le giuro che prenderò uno di quei campanellini con le mie sole forze!»
A Naruto scappò da ridere. «L’importante è crederci… e…pff… e mettercela tutta… huhuhu…» Tratteneva a stento una risata.
Jiro aggrottò le sopracciglia, palesemente irritato, e gonfiò il petto facendo risaltare le due strisce rosse che gli solcavano le guance dalla palpebra inferiore alla mandibola. «Non sottovaluti il figlio del grande Jiraiya, Naruto-sensei!»
Naruto sorrise, di uno dei suoi sorrisi a trentadue denti. «Ok, ok… Adesso via, comincia la prova! Scattare!»
Il Jonin batté le mani due volte a sottolineare il suo comando.
Nohiro, che fino a quel momento era rimasto silenzioso ed in ascolto, si girò all’improvviso seguito da una imbambolata Mayumi e un Jiro alquanto convinto e tronfio.
Naruto rimase per un momento a guardarli allontanarsi nella boscaglia: avevano tutti e tre imboccato lo stesso sentiero. Rimase ancora immobile con un’espressione indecifrabile in faccia, poi il labbro inferiore iniziò a tremargli e gli occhi ad inumidirsi, come se fosse commosso da qualcosa… Ma da cosa?
Semplice, lo si capì poco dopo. Con una faccia assolutamente esaltata, piegò le braccia stringendo i pugni fino a portarli sotto al mento e guardò verso il cielo, con due lacrimucce a inumidirgli le ciglia. «Kami-sama! Erano anni che volevo fare questa cosa! Alla faccia di Kakashi!»
Un paio di occhi nerissimi da dietro un cespuglio poco lontano lo guardarono con rassegnazione.
“Uzumaki Naruto, per te la serietà proprio non esiste…”

Nohiro era stato così veloce a scattare verso la boscaglia che adesso precedeva gli altri due di circa dieci passi. Non sapeva con precisione dove stavano correndo, né perché gli altri due gli venivano dietro, ma l’idea generale era “un posto tranquillo lontano dal sensei”.
Gli occhi di paglia si spostavano lesti da un angolo all’altro della zona, attenti ai particolari… ma in realtà la mente del giovane correva ai momenti trascorsi un secondo prima. Era tempo che non stava vicino a due persone da poco conosciute senza essere scansato… probabilmente perché Naruto-sensei aveva completamente attratto l’attenzione degli altri due tredicenni.
Anche la sua era stata indirizzata unicamente verso la prova; tranne che per quel momento in cui Jiro aveva esaltato le sue capacità citando Jiraiya, suo padre. Una profonda amarezza in quel momento aveva catturato il cuore ed il volto diafano di Nohiro: lui non avrebbe mai potuto fare altrettanto. Anzi, meno suo padre veniva nominato, meglio era per lui.
Improvvisamente si fermò, in silenzio, ed altrettanto fecero gli altri due. Presumibilmente anch’essi non erano coscienti del perché lo stessero seguendo.
Nohiro si girò verso di loro, avvertendo fra i capelli una fresca brezza tipica delle mattine invernali soleggiate. Mayumi pareva in procinto di dire qualcosa, ma, non appena incontrò con gli occhi azzurri lo sguardo penetrante del giovane, chiuse la bocca in un silenzio imbarazzato. Jiro si affiancò a lei con sguardo truce.
Ecco, era il momento. Nohiro sapeva che non sarebbe riuscito a rimandarlo per molto… prima o poi avrebbe dovuto scambiare qualche parola con quei due, in un caso o nell’altro.
Fu colto dall’indecisione. Non aveva mai parlato in pubblico, e le poche volte che era stato costretto a farlo c’era sempre stato il maestro Iruka a fornirgli un appoggio.
Si fece coraggio pensando che, dopotutto, lo faceva per la buona riuscita dell’esercitazione e per il bene della squadra.
Strinse le labbra fini e chiuse un momento gli occhi prima di cominciare. «Sentite…» Mayumi alzò gli occhi su di lui, sorpresa; Jiro non aveva mai distolto lo sguardo. «Ho un’idea per prendere quei due campanellini. Credo che funzionerebbe se ognuno fa la sua parte in modo accettabile…»
Jiro fece un passo avanti e Nohiro non ebbe l’ardire di proseguire il discorso ignorandolo. Il ragazzo dai capelli bianchi fissò con gli occhi nerissimi quelli paglierini e sottili di Nohiro. «Senti tu, ma credi che noi non si sappia chi sei?» Nohiro dilatò un momento le palpebre. Poteva immaginare che parole sarebbero seguite, le aveva già ascoltate così tante volte da averle stampate nella memoria, ma non si aspettava che a dirle sarebbe stato un suo compagno di squadra, proprio in quel momento. «So perfettamente chi sei» proseguì Jiro «So chi sei e non mi fido di te. Non ho nessuna intenzione di stare ad ascoltarti, posso fare benissimo da me questo esame e del tuo aiuto non ho bisogno. E non ho bisogno nemmeno della tua idea.»
Con questo tono secco, infuso di rancore, il figlio dell’eremita dei rospi girò i tacchi e sparì dietro la boscaglia. Mayumi si girò a sua volta e lo seguì con gli occhi, troppo buona per volersi mettere a litigare con lui proprio in quel momento. Ma non gli andò dietro e rimase lì nella radura, lanciando una veloce occhiata a Nohiro. Le sembrava quasi… affranto.
Per Nohiro quelle parole sferzanti, che avrebbe dovuto aspettarsi, anzi, che si era aspettato, furono cento volte più dolorose di quel che pensava. Abbassò lo sguardo e si fissò i piedi, chiusi dentro i sandali da ninja. Aveva dentro una sensazione indefinibile, come di vuoto… un vuoto colmato da antiche ferite che si riaprivano nel suo cuore.
Gli parve quasi che di lì a poco avrebbe pianto.
Ma fu riscosso da una mano delicata appoggiata sulla sua spalla. «Non prendertela, dai…»
Il ragazzo alzò il viso liscio e bianchissimo ed incontrò lo sguardo azzurro di Mayumi, consolatorio, infuso di un’incerta gentilezza. Il cuore gli mancò un battito nell’osservare da vicino quella ragazzina poco più bassa di lui.
Nohiro fece un passo all’indietro non appena lei tolse la mano dalla sua spalla, e, con un tocco di amarezza sorrise abbassando lo sguardo.
Lei proseguì torcendo la testa nel tentativo di intercettare i suoi occhi, il punto indefinito in cui guardavano. «Dì a me la tua idea».
Nohiro finalmente incontrò gli occhi di lei, smettendo di osservare lontano. Provava un’immensa gratitudine per quell’unica frase da lei pronunciata e quella gli bastò per non avere incertezze nell’iniziare a parlare. «Beh, visto che…» si fermò un attimo «visto che Jiro-kun non c’è, non posso fare quello che avevo in mente. Posso comunque adattare la strategia per due sole persone…».
Lei lo incoraggiò con un altro sorriso. «Dimmi tutto, io farò il possibile».
Nohiro passò la mano destra fra i capelli legati con la garza e ne catturò una ciocca, riavviandola dietro l’orecchio. La luce del sole brillò per un attimo sul suo viso, attraverso le fronde, illuminandogli gli occhi e definendo sulla pelle chiarissima il contorno dell’ombra delle foglie.
«Bene» sorrise il ragazzo. «Ascoltami…».







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Ed eccomi col quarto capitolo!

Che dire, stavolta non ho granchè da commentare, se non che questa storia mi sta appassionando da impazzire. E questo grazie anche a tutti coloro che spendono un pochetto di tempo per leggere e per recensire. E ovviamente grazie anche al mio ragazzo nonché “redattore” e consigliere personale che, nonostante non sia su EFP, è quello che legge sempre tutto in anteprima e mi corregge gli odiosissimi errori di battitura. Lo amo troppo. *-* (Se mai vedrà questo messaggio gli prenderà un colpo. XD)

Adesso ringrazio:

Lilithkyubi, sono felice che la storia sia di tuo gradimento, visto che, di solito, le originali sono quelle più difficili da portare avanti. In quanto a Nohiro avremo delle sorprese… tante sorprese… *risata malefica* Non ho accennato altre coppie perché, diciamo, sono di “contorno” a quelle principali, mentre sui personaggi originali mi cucio la bocca, che deve essere una sorpresa. XP Per Gaara… beh, sarà una sorpresina pure questa. XD (Anche se, dai, posso dirti che in effetti è sposato con Matsuri XP). Le tue previsioni su questo capitolo erano esattissime, come da titolo del cap. XP E ti ringrazio enormemente per il voto 8. Marty9210, un grazie enorme per i complimenti! Non so se me li merito tutti, ma spero vivamente di si. XD Leggiti il capitolo con calma, è qui pronto per te. XD

A martedì prossimo!
   
 
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