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Autore: Hope it    22/08/2013    1 recensioni
Abbie è una ragazza forte, che nasconde i suoi sentimenti dietro ad un sorriso.
Lei è coraggiosa, orgogliosa.
Lei sa perfettamente cosa vuol dire il dolore, visto che l'ha provato molte volte.
Lei è bellissima, ma non sa di esserlo.
Lei è dolce, quando vuole
Lei sa amare, ma non lo fa da tempo, per paura di essere ferita.
Ma sarà proprio un ragazzo, ad entrare nella sua vita casualmente, riuscirà a sconvolgerla a tal punto da cambiarla, per sempre.
Capiranno, insieme, l'importanza del vero amore, diquello che significa amare, dare la vita per una persona, capiranno l'importanza della vita e di tutto ciò che ne fa parte.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Mi svegliai, ma senza aprire del tutto gli occhi. Ero ancora tra le braccia di Niall, appoggiata al suo petto. Non potevo credere che mi avesse perdonato. In un attimo ricordai tutto quello che era successo, poche ore prima, anche se avevo perso la cognizione del tempo, non avendo idea di che ore erano. Ero cosi felice, anche non sapevo per certo se stavamo insieme oppure no.  probabilmente no, ma la cosa importante era che ero riuscita a risolvere con lui, che era tutto a posto. Be, a parte la mia ex migliore amica e il ‘suo gruppo’. Faceva ancora male a pensarci, cosi scacciai via quei pensieri.
Sentii dei passi e lo scricchiolio della porta, dietro di noi.
‘’è sveglia?’’
Chiese, sussurrando, la voce di Zayn.
‘’no, parla piano.’’
Rispose Niall, sempre sottovoce. Sentii Zayn aprire la porta che dava sul terrazzo, lo sentii camminare, e sedersi, forse in fianco a Niall.
‘’avete fatto pace?’’
Chiese. Niall non rispose. Probabilmente annuì e basta.
‘’ha detto che mi ama.’’
Disse, senza riuscire a trattenere l’emozione, nella sua voce. non riuscii a trattenere un sorriso. Stavo per aprire gli occhi, quando la voce di Louis mi fece sobbalzare.
‘’buon giorno, ragazzii’’
Gridò. Sospirai e aprii gli occhi. Mi trovai davanti Niall, che mi fissava sorridente. Mi persi per un secondo dentro i suoi occhi.
‘’cretino, l’hai svegliata.’’
Disse, con tono di rimprovero a Louis e distogliendo per un secondo l’attenzione da me.
‘’buongiorno.’’
Mi disse, sempre sorridendo. Gli sorrisi.
‘’mi dispiace che questo cretino ti abbia svegliata.’’
Continuò, accarezzandomi la schiena e facendomi venire i brividi.
‘’non importa, ero quasi già sveglia. ‘’
Risposi, sorridendo a Louis e Zayn, che ricambiarono entrambi.
‘’hai fame?’’ chiese Niall.
Annuii, cosi lui si alzò e mi aiutò ad alzarmi, senza lasciarmi un attimo. Ero stata cosi tanto in quella posizione, cosi scomoda, che le gambe mi faceva un gran male, soprattutto il ginocchio.  Cosi Niall mi prese in braccio e mi portò fino alla cucina, seguito dagli altri.
In cucina ci aspettavano Harry e Liam.
‘’buongiorno dormigliona.’’
Mi disse Harry con un sorriso malizioso. Lo ignorai e salutai Liam. Niall mi fece sedere su una sedia, lui si sedette in fianco a me.
Liam si avvicinò a noi, portando due piatti, colmi di roba. C’èrano prosciutto, formaggio, salame, omelette e tante altre cose. Poi Harry mi se sul tavolo due bottiglie, di latte e succo d’arancia. Mangiai in silenzio, insieme a Niall, anche perché avevo una gran fame.
Quando ebbi ripulito il piatto guardai l’orologio, appeso al muro della cucina. Erano le tre e mezza. Più che colazione avevo fatto un pranzo. Forse avrei dovuto tornare a casa, e magari andare da Clare, e chiederle se mi rivoleva ancora a lavoro, anche se sicuramente mi avrebbe licenziata. Era da un mese che non mi presentavo in bar. Mi alzai dal tavolo.
‘’ragazzi, forse è meglio che io vada a casa.’’
Niall girò la testa di scatto, fissandomi con gli occhi sgranati, ancora più azzurri.
‘’perché? Puoi restare, se vuoi, non disturbi nessuno.’’
Disse. mi faceva piacere che mi volesse li con lui, ma non era questo il problema.
‘’si.. ma io devo andare a lavorare, devo..’’
Continuai ma lui mi interruppe di nuovo.
‘’senti, se proprio vuoi andartene ti accompagnerò a casa più tardi, ora però devo parlarti.’’
Disse, mi prese per mano, prima che potessi protestare, mi portò fuori, in giardino. C’èra il sole, osservai il cielo, azzurro, senza  nessuno nuvola. Giornate come queste erano rare, qui a Londra. Una leggera brezza mi scompigliò i capelli. Mi lasciai guidare da Niall, sul retro del giardino, dove s estendeva un grande prato erboso e dov’èrano parcheggiate le macchine dei ragazzi e il loro furgone. Sentivo il ginocchio pulsare, cosi mi sedetti sull’erba e Niall si sedette accanto a me. mi guardò, esitando per un secondo, poi iniziò a parlare.
‘’ieri, dopo quello che mi hai detto, sono tornato a casa, ho fatto delle ricerche. Sai, mi sono ricordato della promessa che ti avevo fatto in ospedale, ti avevo detto che saresti tornata a ballare, ricordi?’’
Annuii con la testa, anche se non capivo dove voleva andare a parare.
‘’ ecco.. io ho trovato un chirurgo, che potrebbe operarti il ginocchio e farlo tornare come prima. ‘’
Disse, abbassando lo sguardo. Sapevo che sarebbe stato impossibile. Il mio ginocchio non sarebbe mai più tornato come prima, non sarei mai più tornata a ballare, mi ero rassegnata ormai.
‘’Niall, io apprezzo molto il fatto che tu voglia aiutarmi, ma il danno fatto al mio ginocchio è irreparabile, nessun chirurgo sarebbe in grado di curarlo.’’
Spiegai con dolcezza, cercando di sorridere, anche se avevo gli occhi lucidi. Lui mi sorrise.
‘’ma, quando mi hai detto quelle cose, appena fuori dalla palestra, hai detto che era colpa mia, se tu non potevi ballare, cosi ho deciso di trovare un rimedio. E sai, credo che questo chirurgo riesca a curarti. Lo credo davvero. Io voglio aiutarti, Abbie.’’
Rimasi per un secondo stupita dalle sue parole. Aveva veramente creduto che quello che gli avevo detto lo pensavo davvero, invece non era cosi.
‘’Niall, quello che ti ho detto, non lo pensavo veramente, non l’ho mai pensato. Sono contenta di averti salvato, perché ho conosciuto una persona magnifica e ti giuro, non mi pento di niente. Anche se il prezzo da pagare è di non poter ballare mai più.’’
Dissi, sorridendogli. Ma lui non si arrese. Rispose  al mio sorriso, poi disse:
‘’si, ma tu potrai continuare a ballare, fidati!  Basta che io lo chiami, prenotiamo un appuntamento, poi in pochi giorni ti opererà e sarai come nuova!’’
Sorrise, entusiasta.
‘’si ,ma la verità è che ho paura.’’
Risposi, abbassando lo sguardo. Lui si fece di nuovo serio, stringendo più forte la mia mano.
‘’ci sarò io con te.’’
Disse. il mio cuore prese a battere più forte, non potei fare a meno di sorridergli.
‘’davvero?’’
Chiesi.
‘’sempre.’’
Rispose. La certezza che lui non mi avrebbe abbandonato, anche se qualcosa fosse andato storto, mi riempiva di gioia. Non ero mai stata cosi felice. Mi alzai, mettendomi in ginocchio e lo abbracciai. Lui mi strinse a sé, mi sentivo davvero protetta. Mi sentivo straordinariamente bene.
‘’allora che aspetti? ‘’
Chiesi, mettendogli le mani al petto e spingendolo sull’erba.
‘’eh?’’
Mi chiese, appoggiando le mani sull’erba e facendomi sdraiare accanto a lui.
‘’andiamo, chiama quel chirurgo,!’’
Esclamai, felice.
‘’davvero?’’
Disse, prendendo il cellulare dalla tasca. Ebbi un attimo di esitazione. Forse avrei potuto davvero realizzare il mio sogno, far vedere a Kate e a tutti gli altri che io potevo ancora ballare, che io non ero debole, che ero più forte, che niente e nessuno sarebbe riuscito a farmi del male.
‘’ Andiamo Horan, si torna a ballare.!’’
  
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