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Autore: Slytherin_inside    23/08/2013    5 recensioni
«Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce.»
E se nell'ultimo anno ad Hogwarts fosse stato, come dire, diverso dalla fine? Cosa sarebbe successo?
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Harry/Hermione, Ron/Hermione
Note: Lemon, Lime, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo | Contesto: Da Epilogo alternativo, Più contesti
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Di nuovo i suoi occhi


 
Mi svegliai di soprassalto.. la cicatrice non bruciava più da un mese. Ormai il nemico, l’oscuro signore era stato sconfitto.
Con molta fatica mi alzai dal letto, da quando mi ero trasferito a Grimmauld Place numero 12 di Londra, la mia vita era cambiata talmente tanto che se me l’avrebbero detto un anno fa come minimo sarei scoppiato a ridere in faccia al povero sfortunato.
La casa era grandissima, e nel mese in cui mi ero trasferito avevo fatto un lavoro immenso di ristrutturazione e avevo tolto tutte quelle cianfrusaglie e decorazioni alla Serpeverde!

La casa era completamente illuminata dai raggi del sole, le tende erano di colore arancione per, se possibile, dare più colore e luce all’abitazione. I muri erano gialli e i mobili, tutti nuovi, erano di legno di agrifoglio. Una delle grandi stanze fu occupata da Kreacher, ovviamente su mio permesso.
Dopo il consiglio di Hermione, infatti, l’elfo domestico era diventato molto più servizievole e cominciava a volermi bene ed io cominciavo ad affezionarmi a lui.
Mentre scendevo le scale per andare in cucina a fare colazione, fu inevitabile non pensarci.
Hermione.

Il ricordo della mia migliore amica si faceva sempre più nitido mentre varcavo la soia della cucina.
Era ormai da quando era finita la guerra che la ragazza era ricoverata al San Mungo, l’ospedale per le ferite magiche.
Andavo a trovarla spesso ma la sua in convalescenza non voleva finire. Ma lo dovevo sapere, ero preoccupato per Hermione certo, ma lo dovevo sapere: cos’è che Hermione doveva dirmi?

 Cos’era quella cosa così urgente da non poter aspettare la sua guarigione?
 Cos’è che mi aveva nascosto, cosa avrebbe dovuto dirmi prima?
Erano queste le domande che ormai assillavano la mia mente ormai da un mese. Non mi veniva niente in mente se non…
Hermione.

Era lei il mio punto fisso da giorni, lei non Ginny, non la mia fidanzata, la mia amata. Certo a Ginny pensavo, spesso ma, Hermione, era lei… lei…
Il gracchiare di Kreacher mi riportò al presente scacciando quasi ogni mio pensiero.
“Buongiorno Padrone Harry” disse con un solente inchino l’elfo domestico.
“Buongiorno Kreacher” dissi affogando una risata sul suo modo buffo di salutarmi.
“Spero che il padrone sia affamato, questa mattina Kreacher ha preparato qualcosa di speciale per il Signore Harry”
“Grazie Kreacher, accetterò volentieri! Questa mattina mi sono svegliato con un’insolita fame”

Ed era vero questa mattina distratto da tutti quei pensieri non avevo sentito lo stomaco che reclamava la fame!
Kreacher fu quasi subito da me e dopo aver mangiato la sostanziosa colazione  mi lavai e uscii di casa.
Era bel temo il sole splendeva era Luglio, la fine di Luglio. Il mio compleanno era già passato.
 Oggi sarei andato prima ad Hogwarts a chiedere il permesso di fare l’ultimo anno , l’anno dei Mago.
Poi sarei passato a vedere Hermione.
 Pensai.
Ron passava ormai tutti i suoi giorni al San Mungo vicino a Hermione, Ginny era spesso da me, mi dava una mano a ripulire la casa…

Mi materializzai davanti ai confini di Hogwarts dato che non ci si poteva materializzare entro i suoi confini.
La scuola nella settimana dopo la guerra era stata rimessa in piedi, i Gargoyl  di pietra insieme a tutte le sue statue rimessi al loro posto, hai quadri era stato aggiunto quello del suo ex direttore, Severus Piton.
Con pochissimo tempo attraversai il castello e mi ritrovai nell’ufficio del nuovo dirigente di Hogwarts, o meglio, la nuova, Minerva McGranitt.

“Buon Giorno professoressa McGranitt” salutai.
“Buon Giorno Potter! Allora come trova la scuola?”
“Impeccabile direi!” Ed era vero, era tornato tutto come prima della guerra se non meglio.
La McGranitt mi guardo soddisfatta e compiaciuta del suo stesso lavoro.
“Allora Potter, a cosa devo la vostra visita?” chiese.

“Professoressa io sono venuto per chiederle di poter permettere a me, Ron, Ginny ed Hermione, penso che voglia anche lei, di tornare e finire i nostri studi qui, ad Hogwarts” dissi tutto d’un fiato.
Minerva parve un po’ sorpresa ma anche deliziata dalla proposta “Con molto piacere Potter, lei e i suoi amici avrete la vostra lista con il libri come di consueto” e dopo una breve pausa riprese “Ora se non le dispiace vorrei finire la burocrazia, è stato un piacere” Tese la mano, la strinsi e dissi “Anche per me professoressa, arrivederci”
Con queste parole  mi congedai e varcai la soia della porta dell’ufficio della preside, scesi le scali attraversai il Gargoyl e mi diressi verso l’uscita.
Attraversai la scuola fino ad arrivare vicino al lago nero, e senza volerlo mi ritrovai vicino alla tomba di marmo bianco, la tomba di Silente.

M’incamminai verso di essa e vi restai lì pensando all’uomo che mi aveva aiutato in quest’impresa.
Quando mi svegliai da quella specie di trans mi accorsi che doveva essere passata un’ora abbondante e cos’ verso le 11 del mattino mi incamminai verso i cancelli di Hogwarts per smaterializzarmi nella strada babbana dove era nascosto l’ospedale dei maghi, il San Mungo.

Dopo aver detto al manichino perché ero lì entrai dalla vetrina e uno sciame di saluti si levò da tutte le parti.
I maghi e le streghe senza nessuna fattura si alzarono e corsero verso di me, ma fui più svelto, raggiunsi in un baleno la stanza di Hermione dove incontrai tre volti gioviali che mi  guardavano a mò di saluto.
E poi scorse gli occhi nocciola che tanto gli erano mancati.

I capelli ricci ricadevano sulla veste ospedaliera che indossava, la sua bocca era rivolta all’insù ,a formare un sorriso splendente.
Anche gli altri sorridevano ma nessun sorriso era bello come il suo, come il sorriso della ragazza che dopo un mese si era risvegliata.
Harry!
 
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Harry!
Il mio cervello fu scosso da un’energia impercettibile.
Avevo soltanto sognato?
Niente di ciò era accaduto?
Harry.
Harry.
Harry.

Cosa gli avevo detto? E Ron? Oh Ron…

Il mio cervello cominciò ad elaborare le ultime immagini che ricordavo, ero forse morta?
Ed ecco i suoi occhi, i suoi bellissimi occhi verdi, le sue labbra che chiamavano il mio nome. La sua pelle era sporca di sangue.
I suoi occhi rilucevano di lacrime, intorno a noi c’era molta gente.

E l’intuizione arrivò la guerra era finita, Harry, il mio migliore amico, aveva vinto.
Ripercorsi tutta la guerra fino a quando qualcosa mi disse che non ero più tra le braccia del Ragazzo Che E’ Sopravvissuto. Le mie mani toccavano delle morbidissime lenzuola. L’odore di profumato mi invase e piano inizia ad aprire gli occhi.
Intorno a me era tutto bianco, ero adagiata sul letto con molte bende dove sentivo delle fitte.
Affianco a me, seduti sulle poltrone c’erano dei ragazzi con i capelli completamente rossi e sulla porta una ragazza e una signora, entrambe rosse, impegnate in una fitta conversazione.

Guardando fuori mi accorsi che l’estate doveva essere arrivata, chissà quanto tempo ero stata su quel letto!
Uno dei ragazzi seduti, si giro e incontrò i miei occhi.

“Hermione” urlò Ron con le lacrime agli occhi. “Oh Hermione, finalmente!”
“Ron” risposi con una voce tremendamente debole.
E in un secondo mi ritrovai tutti gli occhi della stanza puntati su di me. Gli sguardi gioiosi dei Weasly mi fecero capire che era da molto che aspettavano questo momento.

La piccola Ginny si precipitò su di me e tra le parole confuse e i molteplici abbracci che ricevetti riuscii comunque a salutare tutti.
C’erano Molly, Ginny, Ron, Percy, George e la bionda Fleur che teneva in braccio il piccolo Ted.
Non poteva essere.
Lui mancava.
Harry.

“Hermione, sai che giorno è oggi?” interruppe i  miei pensieri Ginny.
“Mhh…” fu la mia misera risposta.
“Hermione, oggi è il 30 di Agosto!”
“Cosa ? No, no, è impossibile, cioè io non posso aver dormito così tanto!” Ero così sorpresa, io, io, un mese, oh mamma!
I miei amici e il mio fidanzato scoppiarono in una fragorosa risata e li accompagnai.
E in quel momento la porta si aprì.

Da fuori venivano dei saluti e si sentivano dei piedi correre incontro al ragazzo che stava entrando nella mia stanza.
Alzai lo sguardo, con un sorriso grandissimo sapendo già chi stava per entrare.
I miei occhi nocciola incontrarono i suoi, così belli da potersi immergere.
Il suo sguardo era un misto tra gioia e stupore, i suoi capelli erano scombinati come al solito, i suoi occhi verdi come smeraldi luccicavano.
Era lì, lui non si era dimenticato di me, lui era vero, lui era lì!
Harry!

Ciao a tutti, sono tornata con il secondo capitolo! Spero che, seguedo i consigli di alcune di voi, ciò che scrivo sia più commprensibile! Grazie a chi ha lsciato una recensione, ho cercato si seguiere i vostri consigli! Spero vi sia piaciuto! A presto! :*
                                                                                                                                                        Slytherin_inside
  
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