Era alta per la sua età, un po' paffuta e con un timido, dolce sorriso. Una massa di capelli castani, con riflessi d'oro, le incorniciava i lineamenti delicati del viso e i suoi grandi occhi blu incantavano chiunque la incontrasse.
Aveva gusti semplici e adorava dipingere con la mano sinistra. Era di buon cuore e gentile. A Palazzo conosceva tutti i soldati per nome, chiamava le persone che incontrava " i miei amici" e poteva strappare dalle mani della madre un bambino per ricoprirlo di baci.
Era l'erede naturale dei Romanov e si diceva somigliasse molto ai nonni paterni Alessandro III e Maria Fyodorovna
Anche se dotata di bellezza e di bontà, Maria non aveva l'eleganza delle sue sorelle maggiori ed era piuttosto goffa.
Aveva dodici anni e sullo "Standart", lo yatch imperiale, le granduchesse stavano facendo le prove di un valzer con gli ufficiali.
Maria continuava a pestare i piedi all'ufficiale che le faceva da cavaliere, si muoveva sgraziata e si aggrovigliava, impacciata, tra le braccia dell'uomo.
Lo Zar, che era venuto a guardare, pensò bene di dare delle dritte alla figlia.
"Non è il modo giusto per farlo, Marie! Non aggrapparti alle braccia del tuo partner. Sei troppo lontana e lui non ti può guidare nella maniera giusta!"
Quindi Nicola richiamò con un cenno della mano Sophie Buxhoveveden chiedendole di fargli da dama.
"Ora ti mostro i movimenti giusti!"
Nonostante la baronessa Sophie fosse stata l'unica "plebea" a ballare il valzer con lo zar, Maria non riusciva proprio a seguire i tempi e i passi di quel maledetto ballo e continuò a rotolare tra le braccia del suo partner.
Era sicura che mai più avrebbe provato tanto imbarazzo ma i fatti la smentirono. A sedici anni era venuto il momento per Maria di prendere parte alla sua prima occasione ufficiale.
Era emozionata per quella cena di stato ed era bellissima nel suo vestito blu pallido, impreziosito dai diamanti che i genitori avevano regalato ad ogni figlia per il loro sedicesimo compleanno.
La granduchessa entrò nella sala al braccio di un alto granduca. Le scarpe con il tacco alto la tradirono e cadde a terra proprio mentre stava entrando nel refettorio.
"Certamente è la grassa Marie!"
Osservò scherzosamente lo Zar sentendo il rumore.
Ma i bei "piattini blu" di Maria erano colmi di lacrime: dentro di lei sentiva che il mondo stava cadendo in disgrazia proprio come era scivolata lei su quel lindo pavimento per colpa delle sue bellissime scarpe alte.