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Autore: VioletTurner    24/08/2013    1 recensioni
"Bene, lo sospettavo, ero incinta da 3 settimane ormai. E il padre non c'era più. Cominciai a chiedermi, o almeno ad immaginarmi la mia vita da quell'istante. Si era fermato il tempo da quando la dottoressa mi aveva dato la notizia al telefono. Ero ufficialmente una ragazza madre. Ero ancora una studentessa, non lavoravo, come avrei potuto mantenerlo? Tutti questi pensieri mi attanagliavano.
Mi stesi sul letto e fissai il soffitto, sperando che gli occhi si chiudessero e si riaprissero, come fosse stato soltanto un sogno.
Ma quale sogno e sogno, pensai mentre un altro conato di nausea mi attanagliava le viscere.
Johnny mi aveva fatto delle domande precise...l'avrei tenuto? No...Si...Oddio non lo so…"
Eppure mi era sembrato molto interessato, come se si volesse occupare di me e del bambino. Ma perché prendersi a carico una ragazza madre? Pagarle addirittura il posto in una clinica francese? E io che avrei fatto? Chi mi avrebbe mantenuta economicamente? Avevo una tremenda paura di come sarebbe andata avanti la mi vita. E soprattutto avevo paura che la decisione che stavo per prendere era sbagliata. Qualunque essa sia"
Genere: Commedia, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, PWP
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*- Once upon a December -*

Non permettere mai che la paura di perdere ti impedisca di partecipare (Sam-Cinderella Story)



Era dicembre ormai, uscivo dall'albergo e tutt'attorno a me c'era uno spirito natalizio che mi dava nausea, quasi quanto quella che mi dava il mio piccolo. Johnny provava a spingermi dentro i negozi per fare un po’ di shopping, per farmi sentire meglio…Una di quelle volte mi fermai davanti a un negozio per bambini e mi venne da sospirare"Vuoi entrare?" mi domandò Johnny.Feci di no con la testa e con istinto materno massaggiai il ventre. Ero depressa, volevo una vita diversa, non volevo un figlio, un legame che mi ricordasse Damiano.Non avevo voluto nemmeno le lettere che mi scriveva o le nostre foto, volevo andare avanti senza sofferenze. Ero arrivata anche al punto di voler abortire. Johnny provava a convincermi di continuare ma io non ce la facevo, non era giusto dargli un cognome diverso da quello di Damiano. Se dovevo continuare era perchè lo dovevo a Damiano, ma per me, volevo altro.Volevo Johnny e volevo godermelo…

L'avevo detto a Luciana e lei si era arrabbiata tanto da non volermi più vedere per una settimana. Quando mi chiamò mi diede un ultimatum, o lo tenevo e lo davo a loro o imparavo a volergli bene anche se ero una ragazza madre. "Non sono pronta" le ripetevo e lei, dal canto suo, mi diceva che facevo meglio a tenere le cosce chiuse, e me lo diceva con cattiveria.
"Faresti meglio a cominciare a comprare il corredino" mi disse Johnny per svegliare la mia attenzione; ero rimasta con lo sguardo nel vuoto e il cervello altrove.
"Non sono più tanto convinta di volerlo questo bambino...e non mi fare la paternale!" esclamai "Spero solo di non avere contrazioni e che nasca mentre sto dormendo su un letto di ospedale, dopo di che crescerà come figlio di Luciana…"
"Stai dicendo un mucchio di stronzate...il figlio è tuo, si...e puoi decidere di lui, ma pensaci Viola, dopo te ne pentirai…"
"Fatti i cazzi tuoi!" tagliai corto "E' mio figlio, hai detto bene". Arrivammo in albergo, presi le buste e camminai davanti a Johnny a passo svelto, ma lui mi raggiunse.
"Viola ti prego ragiona..." disse fermandosi davanti a me "Togliere la madre a un figlio è la cosa più brutta che si possa fare, e Luciana ha agito sempre in maniera sbagliata nei tuoi confronti, dandoti questi ultimatum che poi ti fanno stressare e ti fanno rispondere male a chi ti vuole bene"
"Johnny, tu accetteresti questo bambino come tuo figlio?" lo interruppi.
"Perché pensavi il contrario? Certo che lo voglio"
"Anche se non è sangue del tuo sangue?" chiesi in preda alle lacrime
"Viola ti amo! E amo questo bambino, che io sento già mio!" rispose asciugandomi le lacrime e con una mano sul mio ventre. "Ti prego, andiamo, così ti prendi una bella tisana che ti rilassa...e ti faccio un bel massaggio che ne hai bisogno" sorrise e lo seguii. Ordinò al concierge di portarci un tè e una tisana, mentre io sistemavo la camera dal casino che regnava. Mi sedetti con lui appoggiando la schiena sulla testiera del letto e sorseggiammo l'infuso in silenzio.
"Va meglio?" mi chiese Johnny dopo che finii di bere. Annuii sorridendo
"Adesso ci vuole un bel massaggio no? Dammi le spalle!" ordinò. Io mi voltai e mi levai il maglione .
"Dimmi se ti faccio male" bisbigliò Johnny. Un brivido mi percorse la schiena. Lui cominciò a massaggiare le spalle e poi piano piano andò verso il collo, con un fare sensuale che più che farmi rilassare funse da afrodisiaco. Una spallina della canottiera cadde. Cominciò a massaggiare lungo la colonna e io inarcai la schiena. Lui poggiò le labbra e prese a baciarmi il collo sempre continuando a massaggiare le spalle.
"Ti amo…" bisbigliò baciando il lobo dell'orecchio. 'Una cosa che non dovevi dire' pensai sorridendo e voltandomi. Spinsi delicatamente la sua testa verso il mio collo e lui prese a giocare un po’ con la lingua raggiungendo poi le mie labbra, rapendole con passione . Una sua mano andò dietro la nuca e raccolse i miei capelli. Mi spinse verso il cuscino e sbottonò i jeans, togliendoli piano. Mi misi in ginocchio e sbottonai la sua camicia, rapendo le sue labbra; sentivo il suo desiderio nelle viscere e carezzarmi la pelle con dolcezza e sensualità inaudita. Mi aiutò a togliere la canottiera e mi strinse a lui. Mentre mi baciava sempre più rapito, slacciò il reggiseno e lo gettò ai piedi del letto. Staccammo le nostre labbra e notai il suo sguardo passionevole. I suoi occhi guardavano i miei e mi mostravano quanto veramente potesse essere innamorato di me. "Ti amo…" dissi io bisbigliando. Johnny sorrise appena e rapì di nuovo le mie labbra . Mi carezzò le guance, che nel frattempo erano diventate rosse dall'emozione. Continuò a baciarmi lungo il collo e arrivò ai seni massaggiandoli con le mani, carezzandoli con le labbra.
Rapita dalla passione tirai indietro la testa chiudendo gli occhi. Mi venne in mente l'ultima notte passata con Damiano e tutte le emozioni che avevo smesso di provare da quel tragico giorno. Riaprii gli occhi. Johnny spingeva dentro di me e gemeva. I nostri corpi uniti danzavano l'uno nell'altra. Portò un po’ più in alto una gamba e prese a spingere più forte. Io gemevo silenziosamente. Era troppa l'emozione, ma arrivata all'amplesso non la seppi più contenere. Carezzavo i suoi capelli e disegnavo il suo pizzetto con le dita. Lui si impossessò delle mie labbra. Spinse fino a che, colto dal piacere estremo, stanco si posò sul mio seno.
"E' stato bellissimo...no ma che dico bellissimo...fenomenale" ansimò lui
"Sarà per il fatto che sei tu il fenomeno in questione Joh"
"Avrei voglia di fumare, ma non mi voglio staccare da te" disse guardandomi dolcemente e carezzando con un dito le mie labbra, per poi baciarle.

Mi svegliai senza di lui la mattina seguente, senza di lui nel letto. Lenti fiocchi di neve scendevano dalle nuvole dense sopra Roma. La città era imbiancata e le macchine coperte.Johnny davanti la finestra osservava l'evento epocale. Ancora intontita dal sonno mi coprii con il lenzuolo e accorsi alla finestra…
"O santo cielo…"sospirai guardando quel paesaggio, così nuovo ai miei occhi. "Ti sei dato da fare eh Mani di forbice" scherzai. Lui si voltò verso di me con occhio malupino e sorrise "Lei, signorina, ha potuto provare anche il mio affilato rasoio!"
"Se per questo anche il coltello di Jack lo SquartaTOPE!". A quella battuta Johnny mi mise una mano sul viso e cominciò a ridacchiare "Come come come? Lo SquartaTOPE?". Poi scoppiò a ridere e io insieme a lui… "Adoro questa battuta, me la devo segnare!".
"Che ne dici di una colazione a base di cose calde calde come quel materasso che abbiamo "testato" stanotte? Cioccolata calda e cornetti?" Annuii, ne avevo una gran voglia, poi aggiunsi "E dopo una passeggiata in mezzo alla neve?"
"Ci sto!" esclamò entusiasta Johnny.
Quella mattina mi divertii troppo a scherzare con Johnny durante la colazione, nel mentre della quale partorii altre battute delle mie…
"Dovevi fare la comica Viò" disse Johnny che stava ridendo alla mia battuta "Stanotte Edward s'è scolpito tutto il Polo Nord e pure l'iceberg che ha fatto affondare il Titanic". Scendemmo con l'ascensore e uscimmo dall'albergo badando di coprirci bene. Mi prese per meno e ci mettemmo a correre come pazzi fino in centro.
Ad un certo punto Johnny si fermò davanti ad una vetrina e io mi accorsi di una macchina con 5 centimetri di neve addosso. Presi della neve e la appallottolai ben bene nascondendola dietro la schiena "Johnny…"chiamai sghignazzando
"Oui ma chè…"rispose l'ingenuo, che si becco la palla di neve dritta in faccia "...rie...si 'ma chèrie' sto cavolo!" fece il finto serio…"Signorina, dopo l'amore, vuole la guerra?" continuò questa volta sghignazzando, con quel mezzo sorriso che adoro (foto)
Poi prese una manciata bella pesante di neve e me la gettò addosso…"Ah si eh?" feci io prendendo talmente tanta neve che l'avrebbe travolto in un secondo "Ok ok bandiera bianca!" alzò le mani Johnny, con un espressione fra l'impaurito e il divertito. Io gliela tirai comunque facendolo cadere. Il suo occhio furbastro mi fece capire che intenzioni aveva "Se ti acchiappo…!" esclamò alzandosi e inseguendomi. Cominciai a correre quanto mi permetteva la melma e la neve, Johnny mi raggiunse, mi afferrò un braccio mi divincolai e lui cadde sulla neve morbida. Mi fermai e urlai "Ricorderai questo come il giorno in cui hai quasi catturato Viola Scibilia!"

"Non vale che usi le mie battute contro di me!" disse rialzandosi . Gli feci una linguaccia ma lui mi tirò un'altra palla di neve "Ho della neve in mano...e so come usarla!" scherzò. Proseguimmo a scherzare e a rincorrerci finchè stanchi ci fermammo a un edicola. Johnny comprò il giornale e io presi 'Visto'. Una regazza, che prese la stessa rivista e la stava sfogliando ci squadrò male da capo a piedi. Il suo sguardo mi dava fastidio e chiesi "Qualche problema?"
"Tsè" fece la ragazza andandosene e lasciando la rivista al punto che stava leggendo.
"Depp il camaleonte tradisce Vanessa con una vedovella bianca". C'era una foto di me e Johnny che ci baciavamo. Chiusi la rivista. Non avevo parole. Ma non ero adirata
L'articolo era un infamia…
"Io non sto tradendo Vanessa!" esclamò Johnny. "Joh, lasciamo perdere, tutta invidia" dissi nel restituire la rivista.
"Getti questa schifezza" disse Johnny, rabbuiato, all'edicolante.Che scalpore può dare la felicità di due persone innamorate, anche se uno di loro è famoso in tutto il mondo? Non me ne importava nulla, a Johnny un po’ forse sì…

"Sono paparazzi, lo sai bene che non si fanno mai gli affari propri. Prendi il nostro compatriota Corona. E' un parassita, sono tutti parassiti!". Poi mi fermai davanti a lui "Ti importa di loro o del fatto che ti amo e che voglio passare la vita con te al mio fianco?" domandai guardandolo negli occhi. Lui ritornò ad avere il sorriso sulle labbra, poi mi stampò un bacio sulla fronte "Adesso si che sono felice...solo con te lo sono" e si impossessò della mia bocca.



-> Io per oggi finisco di postare i capitoli...attendo che leggiate e aspetto con ansia le vostre recensioni!!! Un bacione a tutte
Viola

 

da PensieriParole Eracembre ormai, uscivo dall'albergo e tutt'attorno a me c'era uno spirito natalizio che mi dava nausea, quasi quanto quella che mi dava il mio piccolo. Johnny provava a spingermi dentro i negozi per fare un po’ di shopping, per farmi sentire meglio…
   
 
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