Durante un’estate che
sembra non finire…
10 Luglio 2013
Sono sul
letto e guardo nel vuoto, ma quanto devo aspettare prima che arrivi quel
fatidico giorno? Ogni giorno che passa aumenta la mia ansia a dismisura.
Sono ancora
in canotta e mutande. Il caldo è insopportabile.
Sbuffo. Mia
madre è di là che cucina e ancora non sa che il quindici vado con Lola e Lunami
al concerto. Ho paura di dirglielo e sapere che non posso andarci.
Squilla il
citofono. Lunami o Lola?
Sento mia
madre rispondere.
- Due minuti
e scendo – rispose lei riagganciando.
Mi passò come
un flash che se era la postina… i biglietti sono arrivati!
Balzai in
piedi e corsi da mia madre.
- Mamma devo
dirti una cosa… - dissi quasi strozzando le parole in gola.
Mia madre mi
guardò mentre si vestiva.
- Non adesso
Yuki – mi rispose concentrandosi sui vestiti.
Se non glielo
dico ora succede un casino…
- Mamma ho
vinto tre biglietti per me, Lola e Lunami per il concerto a Roma dei MBLAQ e ho
intenzione di andarci – dissi facendo qualche passo indietro.
Mia madre
alzò lo sguardo su di me.
- Vinto? I
biglietti non sono gratis – mi rispose.
- E che ne
sai? – mi limitai a dire con un broncio.
- Con quali
soldi li hai comprati? – mi disse con tono arrabbiato.
Il suo viso
esprimeva disapprovazione. Sempre così va a finire… non approva che vada a
Roma?
- Adesso
scendo con te e te lo fai dire dalla postina! – dissi andando diretta davanti
la porta d’entrata di casa.
Eravamo
pronte a scendere e mia madre mi guardava con uno sguardo più che pungente.
- Se li hai pagati
facciamo i conti – disse lei.
Sbuffai e
girai lo sguardo altrove.
Entrammo
nell’ascensore.
Battevo la punta
del piede sul pavimento nero. L’ascensore aveva uno specchio, ma era talmente
sporco che ci si vedeva ben poco.
Sembrava
stesse scendendo con troppa lentezza.
I miei
biglietti… saranno loro? Speriamo di si!
Mia madre
notò la mia impazienza. L’ascensore si fermò e le porte si aprono.
Vedo la
postina che guardava le buste che aveva in mano e aveva anche un foglio che
sicuramente mia madre doveva firmare.
Sgusciai
fuori come un fulmine. Mi parai davanti alla postina.
- Per Yuki
c’è qualcosa? – chiesi.
Lei annuì e
mi diede la busta.
La guardo. Mi
si dipinse un sorriso enorme sul viso. La scritta MBLAQ mi fa capire che erano
proprio loro.
Apro freneticamente
la busta.
- Non oso
aspettare oltre – dissi prendendo i tre biglietti, tre pass e la lettera che
c’era.
Lessi a voce
alta:
-
Congratulazioni. Essendo stata tra i primi tre a cliccare su conferma ha vinto
gratuitamente: tre biglietti per i primi posti, più dei lascia passare per
incontrare gli MBLAQ. La data del concerto è il 15 Agosto 2013 alle ore 22:00 –
Sorrisi.
Lessi anche il luogo dove avveniva. Forse Lunami ci sa arrivare con la
macchina…
Mi volto e
guardo mia madre con un’ espressione di rivincita.
Soddisfazione…
cara soddisfazione.
- Non ci
andrai – disse mia madre schietta.
Sgranai gli
occhi, un tonfo al cuore. Come? Perché?
- Ci andrò,
tu voglia o no – dissi dando le spalle.
Presi il
cellulare dalla tasca.
Non esiste
proprio che mi faccio sfuggire quest’occasione tanto preziosa. Di solito è raro
che cantanti asiatici cantino in Italia e soprattutto a Roma e non a Milano!
Una mano mi
afferrò il braccio e strinse forte come una morsa.
Mi girai. Mia
madre aveva un’espressione seria.
Sbuffo. Sono
furiosa.
Dovetti
salire con lei.
Appena siamo
rientrate si girò e mi disse:
- Non ci puoi
andare Yuki. Sarà un’altra volta –
- Un’altra
volta?! Mamma non esiste un’altra volta! – dissi quasi scoppiando in lacrime.
Ma perché non
capisce?!
- Yuki non
puoi andarci da sola –
- Non sono
sola! C’è Lunami e Lola – risposi.
- Ma se il
concerto inizia così tardi… come torni a casa? – mi disse sedendosi sul divano.
Non vuole
motivazioni? Io ci voglio andare!
- Con la
macchina di Lunami. Le hanno dato la patente proprio i primi di Luglio – dissi
cercando di farle cambiare idea.
- Ah. E con
questo? –
- LORO CI
ANDRANNO! LI VEDRANNO ALMENO UNA VOLTA! – urlai dall’esasperazione.
- E perché
loro non torneranno in Italia per un altro concerto? – chiese corrugando la fronte.
Mamma mia non
la sopporto quando fa così!
- Ora ti
spiego meglio… - dissi cercando di farle capire meglio perché ci tenevo, ma mi
interruppe.
- Non mi
interessa! Tu ci andrai un’altra volta! – mi urlò contro.
- No. Ci vado
quest’anno. Perché adesso ho i biglietti gratis e cantano a Roma, in più ho un
lascia passare per fare delle foto con loro! La prossima volta non esiste –
dissi seria.
Sentivo che
il mio sguardo era diventato freddo, serio e tremendamente minaccioso.
Nessuno sa
come divento se mi arrabbio davvero. Se una cosa la voglio e posso averla non
aspetto che mi sfugga l’occasione di averla.
- Chiama
Lunami, fatti dire come si organizza, poi vediamo – si limitò a dire
distogliendo lo sguardo.
Forse ha
capito che ci tengo, grazie.
Avevo ancora
il telefono in mano. Composi il numero di Lunami e aspettai che la chiamata
partisse.
- Yuki! –
rispose lei.
- Hey,
Lunami. Come ci organizziamo? – chiesi.
- Mmm,
pensavo di portarvi con me da mia nonna. Ha due camere per ospiti libere. Ne ho
parlato con lei e va benissimo. Per te va bene? – chiese.
- Ora ti
faccio sapere, ma quando ci andiamo? – chiesi.
- Allora,
loro atterrano a Fiumicino il pomeriggio del 14 e andranno in un Hotel che
secondo accurate ricerche si trova non molto lontano da casa di mia nonna, con
un po’ di fortuna li vediamo prima del tempo! – mi disse.
- In pratica
il 14 ? – chiesi.
- Cosa
quattordici? – chiese mia madre.
Feci segno di
fare silenzio se no non capivo bene.
- Si,
partiamo la mattina. E il 16 siamo a casa. Per le sette circa – rispose.
- Ok, grazie
Lunami – risposi.
Ci salutammo
e riattaccai.
Feci un
profondo respiro e mi sedetti vicino a mia madre che mi guardava stranita.
Le spiegai
con calma il progetto.
- Ok – si
limitò a dire.
- Ok…? –
dissi richiedendo una risposta comprensibile.
Ok cosa?
- Puoi
andarci, buon divertimento – disse sorridendomi.
Mi venne
naturale risponderle con un sorriso.
L’abbracciai.
- Grazie –
dissi.
Ti voglio
bene anche se mi fai arrabbiare quasi sempre.
Corsi in
camera e scrissi un messaggio a Lunami.
“Per me è ok.
Lola?”
Misi le
cuffie. Cercai Smooky girl e dopo averla trovata, la misi con molto entusiasmo.
Mi vibrò il
cellulare.
- Messaggio –
dissi sorridente.
“Anche lei
viene. Comunque il 14 andiamo a far shopping dalle parti del Hotel!” mi diceva
Lunami.
“Ok” mi
limitai a scrivere.
Resta solo
una cosa, prendere i miei 50 euro che mi regalò mia nonna qualche giorno fa per
l’occasione.
- Grazie
nonna – mormorai mettendo i soldi nel portafoglio.
Mi squillò il
cellulare, la base di “you” iniziò a farsi sentire.
Era Lola.
- Dimmi –
dissi.
- Scendi? Ho
una cosa importante da dirti! – disse Lola.
- Ok, sono
praticamente giù – dissi riagganciando.
Velocemente
scesi giù.
Appena fuori
dal portone guardai a destra e a sinistra.
In piedi alla
mia destra c’era mia cugina e Lola.
Mia cugina si
è ritinta i capelli, ora li ha biondi e di media lunghezza legati in una coda.
È alta quanto
Lola, quindi più bassa di me, un sorriso smagliante e un carattere molto
attivo.
- Alison? –
chiesi.
Si voltarono,
notai che con loro c’era anche Matt, il ragazzo di Alison. Un ragazzo alto come
me, capelli neri e di media lunghezza e snello. È un’uscita normale, mi ha
fatto preoccupare.
- Yuki, gli
MBLAQ sono in pericolo – disse Lola con una faccia cupissima.
Gli occhi che
guardavano a terra. Lievemente sgranati. Una mano posta alla base del collo e
la sua pelle era paonazza.
- Come? –
chiesi.
- Ecco –
disse Alison mostrandomi il cellulare.
C’era una
pagina. Si stava diffondendo a vista d’occhio, su internet, la notizia che una
società coreana criminale vuole impedire agli MBLAQ di esibirsi in Italia.
Il mio cuore
perse un colpo. Chi vuole far del male ai miei idoli mi va contro.
Strinsi la
mano, le mie braccia erano distese verso il basso. Mi mordevo il labbro
inferiore con troppa forza e nei miei occhi si era accesa una specie di fiamma.
Avevo gli
occhi socchiusi e guardavo il messaggio.
Notai un
nick-name: Darkangelo.
“Ormai lo
sanno tutti. Gli MBLAQ rischiano la vita con questo concerto in Italia, ma la
loro risposta… quella del leader Seung Ho è:
Non
deluderemo nemmeno uno dei nostri fans. Noi facciamo musica per loro. I miei
compagni sono d’accordo. Ci sarà il concerto a Roma. E se succederà qualcosa…
che Dio ci assista”.
Ammiccai un
sorriso.
- Questo i
nostri genitori non devono saperlo. Io ci vado e cercherò di essere presente.
Io, Lola e Lunami abbiamo i pass. Ci faranno stare con loro – risposi
voltandomi.
- Verremo
anche noi – disse Matt.
Mi girai e
vidi altri due lascia passare con i loro nomi.
Sorrisi.
- E perché? –
chiesi incuriosita.
- Perché sono
i tuoi idoli. Le tue muse, e so che li ami molto – si limitò a dire Alison
facendo un passo avanti.
- Io non sto
scherzando. Sto mettendo veramente la mia vita a rischio – dissi intonando una
voce seria e profonda.
Loro sorrisero.
- Hey, un po’
di azione non guasta – dice Matt ammiccando un sorriso.
Sorrisi
soddisfatta.
- Come avete
fatto ad avere i biglietti e i lascia passare? – chiesi curiosa.
- Il padre di
un suo amico è il proprietario del locale, è stato facile farci dare due
biglietti e due pass, però noi due verremo proprio il quindici. Ci vedremo
direttamente al concerto – mi spiegò Alison.
Non poteva
essere più chiara di così.
Ora rimane
solo una cosa da fare.
Aspettare
quel fatidico giorno e assicurarsi che possano tornare in Corea sani e salvi.
Dovessimo accompagnarli in aeroporto!
Note
d’Autore:
Rieccomi qui
con il secondo capitolo di questa storia. Spero che vi stia interessando perché
più si avvicina il giorno del concerto, più si avvicina il vero centro della
storia!
Mi farebbe
piacere che recensiate! Vorrei un vostro parere!
Alla prossima
Yuki Dark :)