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Autore: roby_lia    26/08/2013    5 recensioni
26 lettere, 26 parole, 26 storie per raccontare uno dei legami più complessi ed emozionanti di sempre.
Dal capitolo Ventisei: Zucchero
Loki scrollò le spalle, facendo finta di nulla “Non importa. Adesso posso mangiare i biscotti? O ancora non sono pronti mastro chef?”
“Te l’ho già detto, servono per domani”
“Ma io ho bisogno di zuccheri!”
Thor si guardò attorno, fino ad agguantare il pacchetto quasi finito di zucchero e allungandoglielo “Eccoti servito”
Loki lo fissò perplesso “Simpatico Odinson, davvero” mugugnò offeso, ma quando il biondo gli allungò un cucchiaino lo prese sul serio.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Thor
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Incest
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Thunderfrost’s Alphabet

Alcova

Da bambino Thor aveva un letto singolo, che si perdeva nella vastità della sua camera, ancora non occupata da armi e trofei delle battaglie vinte ma da giocattoli ed eserciti fittizi.
Di notte ci si poteva sentire quasi sperduti, in quel buio fatto di ombre distorte e rumore che di giorno non si avvertono.
Ma di notte il principe dorato di Asgard non era mai solo.

Silenzioso come un gatto, dopo che Madre li aveva messi entrambi a dormire nelle rispettive stanze, Loki lasciava la sua per andare a rifugiarsi in quella dell’altro.
Ed allora il tavolo e le sedie diventavano fortezze impenetrabili, il letto era una montagna mai scalata prima e i tappeti oceani senza fondo straripanti di creature affamate di carne giovane.
Il silenzio si riempiva di risate trattenute a stento e di racconti narrati al sicuro, sotto le calde coperte, mentre il sonno in segreto si avvicinava.
Era difficile che passassero anche un’unica nottata in solitudine, i principi di Asgard.
 
Da ragazzo Thor crebbe in fretta.
All’improvviso i suoi muscoli iniziarono a delinearsi, le ossa ad allungarsi e la voce a cambiare.
In breve tempo il letto che poco prima riusciva ad occupare entrambi gli eredi al trono divenne infinitamente più stretto o almeno, questo veniva raccontato a Madre.
La verità era che, nonostante per stare comodo Thor dovesse dormire in diagonale ed anche così i piedi gli spuntavano dal letto ed il materasso sembrava poco più grande di un cuscino, ecco, nonostante tutte queste scomodità, quando la notte scendeva e veniva accompagnata dall’arrivo di Loki, per lui lo spazio lo trovava sempre.
 
Da uomo Thor si guadagna un letto adatto alla sua stazza, ma perde qualcosa di infinitamente più importante
Man mano che Thor cresceva, le visite di Loki si fecero meno frequenti fino a cessare del tutto il giorno in cui il primogenito passò definitivamente dalla fanciullezza all’età adulta.
Il giorno in cui si portò una donna a letto e furono i suoi gemiti di piacere a riempire il silenzio.
Non ci furono più risate complici a spezzare le notti di Thor, ne un corpo ancora acerbo ed aguzzo ad accoglierlo la mattina.
 
 
Adesso le stanze di Thor sono cambiate nuovamente.
I trofei e le armi sono stati ridotti a pochi esemplari, quelli più significativi, che ricordano ogni giorno al proprietario ciò che è successo, ciò che ha rischiato di perdere e ciò che è riuscito a costruire ora.
Il tavolo non è più occupato solamente da trattati militari e mappe come durante la sua giovinezza.
Ora è il re di Asgard, deve proteggere in guerra ma garantire comunque la pace.
Poi ci sono dettagli che mostrano quanto siano realmente cambiate le cose.
Ci sono lettere scritte col pugno di Thor, ma coperte di cancellature e correzioni con una scrittura del tutto diversa.
Ci sono libri di cui Thor non capirebbe niente, tomi di magia e storie antiche abbandonati tra i codici e le leggi di Asgard.
Ci sono vesti che non portano i colori di Thor, ma sono verdi, nere ed argento, abbandonate sul pavimento insieme all’oro ed al rosso del re di Asgard.
C’è un amante che dorme ogni notte al fianco di Thor, ed è sempre lo stesso, quello che da principe ha rischiato di perdere e da re è riuscito a riconquistare.
Anche il letto è nuovamente cambiato. 
Adesso è abbellito con un elegante baldacchino, le tende porpora che formavano delle leggere onde fino a sfiorare la morbidezza delle pellicce sparse per terra.
Quando la vita diventava troppo da sopportare, quando la realtà li mette in crisi facendogli rischiare di perdere tutto, Thor chiude con forza quelle stesse tende, come a voler lasciare la verità al di fuori.
Come per creare un angolo di mondo fatto solo di loro due, dove niente e nessuno avrebbe potuto minacciarli.
In questi casi Loki non dice mai niente, lasciando che l’altro interpreti il suo silenzio come più gli pare.
Lasciandosi amare una volta ancora.
Non si è mai pronunciato sul loro rapporto Loki.
Si è limitato a seguire Thor ad Asgard, quando gli ha chiesto di farlo.
Si è limitato a diventare il suo compagno, quando Thor gli ha parlato offrendogli il suo cuore, disposto a venir distrutto pur di non perdere la parte più importante di sé.
Non gli ha mai detto di amarlo, non gli ha mai detto di odiarlo, non gli ha mai detto ciò che pensa nel suo profondo.
Forse perché neanche lui, la lingua d’argento dei nove mondi, riesce a trovare le parole giuste per esprimere ciò che prova.
Ma a cosa serve stare zitti quando è il proprio corpo che parla al posto della voce?
Quando sono le sue labbra che per prime cercano quelle dell’altro.
Quando è lui che per primo cerca la forza di sopportare tutto quanto appoggiando il capo sulla spalla di Thor.
Quando s’inarca sotto le sue spinte, quando lo abbraccia con forza e disperazione, la paura di perdere tutto piantata nel cuore.
E quando c’è una giornata storta, quando i funzionari fanno notare fin troppo alacremente come Asgard necessiti di un erede che il principe oscuro non si decide a donare, quando semplicemente il mondo diventa di troppo e Thor chiude le tende del loro letto, allora Loki si limita a lasciarlo fare, perché è lui che per primo vuole che tutto il resto sparisca lasciandoli loro, semplicemente loro, com’era sempre stato.
Tuttavia a Loki piace tenere le tende aperte.
Gli piace vedere la sua vita mischiata a quella di Thor in piccole minuzie.
Nelle due poltrone vicine, davanti al caminetto.
Nei due asciugamani, che hanno abbandonato uno sopra l’altro dopo il bagno.
Nelle armi con cui si sono scontrati un’infinità di volte, in quella che sembra un’altra vita, ormai abbandonati in un angolo, pronte ad essere riutilizzate soltanto in caso di grave pericolo.
E questa volta per combattere l’uno al fianco dell’altro.
A Loki piace tenere le tende aperte per ridere in faccia ad un’opportunità che non avrebbe esitato a prendere prima.
La possibilità di trovare la libertà, la possibilità di liberarsi di Thor e prendere il potere.
Ma a cosa gli sarebbe servito tutto quello, se avesse perso ciò a cui davvero teneva?
Asgard aveva cercato di toglierli tutto, ma lui aveva lottato ed aveva vinto, prendendosi ciò che essa aveva di più importante: il cuore del suo principe d’oro.
Loki ama svegliarsi con i caldi raggi di sole sul volto, dopo aver passato tutta una vita nascosto nell’ombra.
Gli piace rigirarsi nell’abbraccio di Thor e lasciarsi abbagliare dai suoi occhi azzurri che lo accolgono con quel sentimento che, definirlo semplicemente “amore”, sembra proprio un eufemismo.
Gli piace il suo sorriso, i suoi capelli spettinati, il suo respiro sulla sua pelle, la sua carezza sul volto.
Gli piace il senso di appartenenza che finalmente riesce a provare, come se la sua anima si fosse decisa a smetterla di agitarsi e, semplicemente, accettare una verità che aveva nascosto anche a se stessa.
“Ciao” lo salutò placido Thor, ancora rilassato dal sonno.
La sera prima avevano avuto una lunga e pesante discussione, dalla quale nessuno dei due aveva voluto uscirne sconfitto.
“Ciao” sospirò Loki, nascondendo il viso contro il suo collo.
Avevano parlato, avevano urlato, si erano minacciati.
Ma quello era successo ieri, oggi è un nuovo giorno di cui vogliono godersi qualche minuto in pace, senza pensare ai problemi che hanno e che avranno, sapendo solo che non si sarebbero azzardati a perdere ciò di più importate che avevano.
Finchè potevano restare in quel nido fatto d’illusioni e sogni, finchè potevano ignorare la realtà e le parole di tutta Asgard, finchè potevano stare insieme, tutto sarebbe andato bene.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note
Ok, non programmavo di tornare così presto a disturbarvi, ne tantomeno avevo in programma di disturbarvi con… questo.
Avevo tutt’altre idee ma quando mi sono resa conto che non riuscivo a scriverle in modo adeguatamente decente sono ripiegato su questo.
Lo ammetto, è tipo tutta l’estate che lavoro su questa raccolta (sì, mi sono davvero messa a leggere il dizionario per scegliere le parole, da dove credete che possa uscirmi una parola come “alcova” sennò?)e ammetto anche che mi ci sono affezionata in modo particolare, dopo tutte le ore che ho passato a scrivere le trame per tutti i futuri capitoli, quindi sarei felice se mi diceste se ne è valsa la pena o è stato uno spreco di tempo.
Naturalmente sono ben disposta anche verso le critiche,  proprio perché ci ho passato molto tempo sopra ^^
Cooomunque, per vostra fortuna per il prossimo capitolo vi toccherà aspettare forse più di una settimana, visto che a mia madre non basta spedirmi un’intera settimana in campeggio per disintossicarmi dal pc, no deve anche portarmi mezza settimana al mare -__-‘’
Vab, lasciando perdere tutto ciò, spero di sentire qualcuno di voi e ci vedremo con la lettera B.
Ora vado allegramente a seppellirmi u.u
 
Ciao ciao
roby_lia
  
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