Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: swagirls_    27/08/2013    0 recensioni
"L'amore è questo. L'amore sei tu che mi fai male e io che ti amo lo stesso."
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Justin Bieber, Nuovo personaggio, Ryan Butler, Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: Bondage
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Mancavano tre settimane a natale e già per strada si sentiva l'aria natalizia; la città tutta addobbata, i negozi pieni di decorazioni così come le case e persone che iniziavano a comprare regali. E' da circa un mese che Justin non si fa sentire, ho raccontato a Barbara di quello che era successo al parco quella sera. - Ti manca? - mi domandò. - no.. cioè, si.. forse.. - risposi senza tanta convinzione. - Elisa, si o no? - - beh.. si - dissi stavolta convinta. - hai fatto bene ad andartene -
- lo so ma io.. non volevo andarmene
- - lascialo perdere, ti avrebbe portato solo problemi, incontrerai altri ragazzi - Il punto era che io non volevo altri ragazzi, io ero innamorata di lui e dovevo ammetterlo, dovevo ammetterlo a me stessa. Ma la cosa che mi ha più dato fastidio è che a lui non interessa niente di me, non mi ha più cercata, mi guardava solo. Mi guardava sempre con quel suo faccino che non so se è da prendere a schiaffi o meno. E io lo guardavo, gi davo delle occhiate ed era come se i miei occhi non volessero guardare altro, solo lui, la luce nel mio buio. Quel pomeriggio mia mamma mi aveva chiesto se potevo andare a comprare qualcosa in gioielleria per mia zia che sarebbe arrivata tra cinque o sei giorni. - mi accompagni? - chiesi a Guido che stava leggendo un fumetto sdraiato sul suo letto. - dove? - - a comprare qualcosa a zia - - va bene, dieci minuti e scendo - disse posando il fumetto e alzandosi. Scesi di sotto e, intanto che aspettavo Guido, aprii il frigo per mangiare e bere qualcosa. - Guido viene con te? - mi chiese mia mamma. - si, si sta preparando - risposi addentando un panino. Mia mamma si avvicinò a me sedendosi sulla sedia accanto, capivo che doveva parlarmi di cose serie. - sai cos'è successo a tuo fratello? - mi chiese seria. - no, cosa? - chiesi ancora io. - non lo so, è strano in questo periodo, magari è a causa di una ragazza - ipotizzò lei. - non credo proprio, lui è uno sciupa-femmine - dissi ironizzando. - mio figlio è una ragazzo serio, Elisa - affermò seriamente. - come dici tu, mà - ridacchiai io. E' convinta che Guido non faccia soffrire le ragazze, che non si appofitta della sua bellezza e delle ragazze che gli vanno dietro, non è a conoscenza di questo e posso anche capirlo. Guido scese, mia mamma andò a risedersi nella sua scrivania per lavorare e noi prendemmo il bus per arrivare nel centro della città e comprare questo benedetto regalo. Entrammo in un negozio che vendeva profumi,anzi.. entrai solo io perchè Guido restò fuori dal negozio per parlare con i suoi amici che passavano di lì. Appena entrai in questa profumeria sentii l'odore di tutti quei profumi che si erano mischiati in aria e una commessa mi accolse con un sorriso larghissimo e un dolce "salve". - ha bisogno di qualcosa, signorina? - mi chiese poi. - salve, si grazie, cercavo un profumo per mia zia - risposi sorridendole. - venga con me - mi disse, ed io la seguii fino ad arrivare dove c'erano tutti i profumi per donna. Mi fece adorare tanti tipi di profumi e alla fine ne scelsi uno con la boccetta rosa, sapeva di vaniglia ma non era troppo dolce, le sarebbe piaciuto sicuro dato che quando ero più piccola mi mostrò tutti i suoi profumi e molti erano alla vaniglia, lei adorava quelli e li adora ancora, la fanno impazzire. La commessa lo mise in una scatola per poi metterla in una busta e di sopra aveva messo un fiocco rosso. Uscii dalla profumeria e vidi mio fratello che ancora stava parlando con i suoi amici, erano Chaz e Riccardo. - ciao Elisa - mi salutarono e io ricambiai. - è per me quel regalo? - mi chiese con ironia Riccardo. - si, ti ho comprato un profumo da donna - risposi anch'io con ironia. - dopodomani è il mio compleanno - disse lui. - aah vero, e cosa organizzi? - domandai. - invito dieci miei amici a casa mia,niente di speciale - rispose - se vuoi puoi venire - continuò ridacchiando. - lei non va da nessuna parte - disse Guido nervoso. - calmati amico, stava scherzando - si intromise Chaz. - lascialo perdere, ormai è sempre nervoso - dissi arrabbiata incominciado a camminare verso la fermata del bus che era circa sei minuti lontana da dove ci trovavamo e guardando con gli occhi storti mio fratello. Non si poteva scherzare con lui che subito attaccava e io diventavo più nervosa di quanto lo era lui. Poi, salutando i suoi amici e dopo avermi raggiunta, arrivammo alla fermata per aspettare il bus che sarebbe passato tra poco. - mi spieghi che ti è preso? - mi domandò mio fratello. - sei tu che ultimamente sei nervoso - risposi decisa io. - da quando è arrivato quel Justin, tutte le ragazze non fanno altro che andargli dietro - mi disse sinceramente. - solo per questo? andiamo Guido, ti conosco benissimo - - c'è una ragazza che mi piace e che però gli va dietro anche lei - decise di dirmi la verità. - non ci hai mai provato con questa ragazza? - non potevo dedurre che quella ragazza era Barbara perchè lei non va dietro a Justin. - no, e non so che fare - mi disse disperato. Non lo vedevo da tanto così, anzi forse non l'ho mai visto così demoralizzato per una ragazza. Insomma, lui ha sempre fatto colpo con tutte e non ha mai avuto problemi. - come si chiama lei? - chiesi curiosa, andava dietro a Justin e dovevo assolutamente sapere chi era, magari lui ci prova con lei e se lo faceva.. se lo faceva io ero davvero una delle tante. - si chiama Vanessa, quella della terza C - rispose lui. Non avevo capito chi era, dovevo parlare assolutamente con Barbara. Solo che non volevo dirle che mio fratello aveva una cotta per quella, gli dovevo dire solo che quella andava dietro Justin sennò ci sarebbe rimasta male. Quando ritornammo a casa i miei genitori erano seduti sul divano, ci hanno detto che ci dovevano parlare e quindi ci sedemmo nel divano accanto. - è successo qualcosa? - chiese Guido. - no tesoro, dobbamo darvi una splendita notizia - rispose mia madre con un bel sorriso largo. - abbiamo riflettuto molto, Guido vuole organizzare come sempre una festa per capodanno e tu, Elisa, sicuramente quest'anno vorrai andarci con Barbara.. - cominciò a dire mio padre. - si, esatto - dissi io. - allora abbiamo deciso di spostare tutto dopo capodanno.. - continuò mia madre. - tutto cosa? - chiesi io. - tutto il viaggio - completò mia madre. - che tipo di viaggio? ci trasferiamo? - chiese Guido preoccupato. - no, assolutamente no - rispose mio padre rassicurandolo. - io e vostro padre abbiamo programmato un viaggio per te e tuo fratello in Canada e se volete potrete portare un amico o un'amica ciascuno - Io e mio fratello saltavamo dalla gioia e dopo aver ringraziato mamma e papà, andammo sopra a chiamare i nostri amici per dargli questa bellissima notizia, io a Barbara e probabilmente Guido a Chaz. - ehi, devo darti una notizia fantastica - dissi a Barbara al telefono. - a chi aspetti? dai - disse lei ansiosa di saperla. - i miei genitori hanno programmato un viaggio per me e mio fratello e possiamo portare una persona ciascuno e ovviamente tu verrai con me - Ero contenta, non mi sarei mai aspettata che i miei genitori organizzassero un viaggio in Canada per noi. Il Canada è un posto bellissimo che io ho sempre voluto visitare. - e dove andremo precisamente? - gli domandai a mio padre nell'ora di cena a tovola. - A toronto - rispose lui. - Alloggerete in un albergo per due settimane così avrete il tempo di visitare tutto quello che volete e anche di divertirvi e fare quello che più vi piace - precisò poi mia madre. - e quando partiremo? - chiesi ancora io. - ancora non si sa il giorno con certezza ma di sicuro il mese di Marzo - rispose mia madre. Era un'idea a dir poco meravigliosa, quel viaggio sarebbe stato la mia più bella esperienza in quell'anno, senza i miei genitori, con mio fratello e con la mia migliore amica. Ma sentivo che mancava qualcosa, sentvo un vuoto dentro di me, sentivo che avevo bisogno di qualcosa. Poi capii che non era qualcosa, era qualcuno. Ancora per essere contenta al cento per cento, mancava qualcuno.

Una settimana prima di Natale mio fratello già stava facendo la lista per organizzare la festa per Capodanno. -Elisa!- mi chiamò urlando Guido dalla sua camera. senza rispondere salii e gli chiesi cosa voleva da me. -mi servono delle cuffie, potresti andare al negozio di musica a comprarle? - -ti servono adesso per capodanno?- sbuffai. -si, so che ti secchi ad andare ma mi servono- mi supplicò. -non puoi andare tu?- -se potevo non te lo chiedevo a te- disse guardando la lista. Uscii dalla stanza e dissi solo un secco "va bene",mi chiusi la porta alle spalle e andai a vestirmi. -Mamma sto andando a compare le cuffie per Guido- avvisai. -vuoi che venga con te?- chiese lei, ma in realtà era una domanda retorica,stava lavorando per la scuola e non poteva lasciare tutto. -no mamma,vado sola, sta' tranquilla- dissi prima di uscire e cominciare a camminare verso il centro della città. Le strade erano decorate e nei negozi c'erano le file per i regali da comprare,mancava poco per arrivare al negozio di musica,c'era molto traffico e un sacco di persone a piedi che occupavano ogni centrimetro del marciapiedi, quaisi non si riusciva più a camminare. E mentre cammiavo ancora,persa nei miei pensieri,un tipo strano mi venne incontro,sbattemmo e quasi non arrivai per terra. Aveva una felpa grigia con il cappuccio che gli compriva mezza faccia. -mi scusi,non l'avevo vista- -tranquilla,colpa mia- disse poi levandosi il cappuccio. -Justin!?- esclamai -oh, Elisa..mi dispiace,ti sei fatta male?- -no tranquillo..- risposi io. Era da tanto che non lo vedevo e cavolo,era diventato ancora più bello. -che ci fai qua tutta sola?- mi domandò. -sto andando al negozio di musica per comprare delle cuffie a mio fratello- risposi. -vuoi che ti accompagni?- -no, avrai di sicuro cosa più importanti da fare- dissi io ricominciando a camminare dietro di lui. -aspetta dai- mi prese la mano per farmi girare verso di lui -adesso te ne vai come l'ultima volta che ci siamo visti e chissà quando ci rivedremò?- chiese retoricamente. -può essere- risposi convinta. -bhè io non lo permetterò, lascia che ti accompagni- disse stringendomi di più la mano. Feci un cenno di si,lasciai lentamente la sua mano e cominciammo a dirigerci verso il negozio. -andrai alla festa di Capodanno?- mi chiese distruggendo il silenzio che c'era tra noi due. -non credo..cioè,non lo so.. tu invece?- -io penso di no- disse. -tu no?e come mai?- chiesi scioccata. -non lo so,ma potrei cambiare idea- disse ancora con un mezzo sorriso. -e come puoi cambiare idea?- ricambiai il mezzo sorriso.
-se tu ci vai, vado anche io- -uuuh allora credo proprio che resterai a casa- mi scappò una piccola risata. -non m'importa,almeno sarò con te- -non sarai con me,Justin..tu sarai a casa tua e io a casa mia- -convinta tu- disse ironico fermandosi davanti al negozio. -fai meno l'ironico Sig.Bieber, io sono arrivata- dissi aprendo quasi la porta. -vuoi che entri con te?- -no Justin,davvero,non dovremmo stare assieme,meglio che tu vada,entro sola- dissi seria. -sembro un criminale! dillo se non vuoi stare con me..- -non è questo e lo sai- non disse nulla,si voltò e piano piano si allontanò da me. Dedisi di entrare ma non smettevo di pensare a lui e quel suo faccino triste che si allontanava. -aspetta- urlai per farmi sentire. Lui si voltò e io andai da lui. -ci rivedremo?- -quando vuoi- rispose lui. -ti va sabato sera?- -certo che mi va- -dove ci vediamo?- chiesi. -dietro casa tua,poi ti porto in un posto- -dietro casa mia?per forza?- -tu sta' tranquilla e inventati qualcosa,non lo scoprirà nessuno- mi rassicurò. dopo tornai al negozio,comprai le cuffie e me ne ritornai a casa. I miei pensieri erano fissi "e se mi avessero scoperta?" ma soprattutto avevo paura che Guido si accorgesse di tutto. -tieni le cuffie- dissi a mio fratello appoggiando la scatola sulla sua scrivania. Nemmeno un "grazie",sempre a navigare su internet, stava diventando dipedendente dal quel pc. -potresti ringraziarmi almeno!- urlai per farmi sentire. -scusa Elisa, siedi ti devo parlarare di una cosa- mi sedetti sul letto,non potevo nemmeno immaginare quello che mi doveva dire,nemmeno sognarlo,nemmeno se già lo sapevo potevo crederci,non potevo nemmeno realizzare. -dimmi- si alzò dalla sedia e si sedette accanto a me sul suo letto. -non so chi portare con me nel viaggio in Canada..- confessò. -hai tanti amici! portane uno- dissi incredula di quello che mi aveva appena detto. -no,non capisci..voglio portare una ragazza- confessò di nuovo. -una ragazza!? bhè..chi? ti piace qualcuna?- -in realtà si,si chiama Vanessa..- -aspetta..non è la ragazza che va dietro Justin?- -si ma in questo periodo parlo sempre con lei e credo che abbia un debole per me,io mi sto affezzioando a lei e viceversa. Le ho detto del viaggio e che potevo portare una persona con me e lei mi ha detto "io vorrei tanto visitare il Canada.." adesso non so se chiederglielo- mi disse quasi disperato. -senti Guido,chiediglielo e basta, vedrai che accetterà volentieri- mi fece ceno e si andò a sedere di nuovo nella scrivania davanti al pc. -io vado ad apparecchiare per cena, mangi qua o esci?- gli chiesi aprendo la porta. -credo che andrò a mangiare fuori,così sabato resto a casa- E a quel punto dentro di me l'ansia si impadronì del mio corpo,la mani incominciavano a tremare e non sapevo sinceramente se era più paura o più ansia oppure paura e ansia insieme. Se lui rimane a casa sabato io non potrò uscire con Justin quindi le soluzioni erano due< 1. uscire con Justin stasera; 2. non uscire nè stasera nè sabato sera. Non ci pensai più di due volte,chiesi a Guido se era sicuro che stasera usciva e lui mi rispose di si. Non avendo il numero di Justin presi di nascolto l'Iphone di mio frratello e registrai il suo numero velocemente sul mio cellulare. A:Justin; "Ciao Justin,sono Elisa.. il perchè te lo spiego dopo,tu fa quello che ti dico,ok? stasera alle 10.30 vieni dietro casa mia,ci vediamo lì,poi ti spiego." mi rispose dopo circa dieci minuti; "potrei venire tutte le sere sotto casa tua,ci vediamo lì." A quel messaggio mi vennero i brividi,feci un mezzo sorriso senza nemmeno rendermene conto.. Justin,il badboy,così nominato da tutti ormai, usciva con me. Mi vennero i brividi lungo la schiena solo a pensare al suo sguardo e al suo sorriso. Stava succedendo a me?mi stavo innamorando sul serio?

  
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