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Autore: d r e e m    28/08/2013    3 recensioni
Non esistono vie di mezzo, solo logica e razionalità. O perlomeno questo era il parere di Rose Weasley prima di ricevere uno strano biglietto. Cosa fare dunque in assenza di una buona risposta? Per Lily Luna Potter era facile, bastava continuare a litigare con Scorpius Malfoy invece di ammettere che non lo odiava affatto. E secondo Lysander Scamander, Rose era certamente forse innamorata di lui - solo che ancora non lo sapeva.
Dal Prologo:
«E mentre Rosie pregava Merlino di farla uscire fuori da quell'orribile situazione - che a detta della cugina non aveva niente di orribile - la mente calcolatrice da Corvonero di Maggie aveva già intuito che avevano davanti la soluzione al loro problema.
Chi meglio di Lily Luna Potter, figlia del Salvatore del Mondo Magico, avrebbe potuto aiutare la cugina a scoprire il responsabile del biglietto?»
{LilyScorps; Rosander; others}
Genere: Commedia, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Lily Luna Potter, Lysander Scamandro, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Definetely, maybe

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Prologo


Che Rose Weasley fosse la figlia della strega più brillante che Hogwarts avesse mai avuto era facilmente deducibile dato il suo intelletto sopraffino, la sua astuzia – per lo meno in fatto di logica - e la matassa di capelli ricci che oscillavano continuamente strofinando il colletto della toga. Per non parlare poi delle montagne di libri, certo: di ogni genere, di ogni misura, di ogni argomento e di ogni grossezza. Detto in parole povere, era la degna figlia di Hermione Granger. O perlomeno era questo che tutti si aspettavano.
«Sicura che sia indirizzato a te?» bofonchiò Maggie, la migliore amica di Rose, accovacciata su una poltrona di velluto rosso della sala comune dei Grifoni, sbocconcellando un muffin al cioccolato che aveva abilmente sottratto a colazione.
Rose si rigirò il biglietto tra le mani leggermente sudate rileggendo per l'ennesima volta quelle righe contando ormai di saper distinguere le trame della pergamena dall'inchiostro.
«Sono sicura, non c'è altra spiegazione. Conosci altre ragazze a Grifondoro che si chiamano Rose Weasley
La rossa si strofinò i polpastrelli delle mani sudate sulla gonna grigia e schizzò via dalla poltrona mettendosi a gironzolare per la sala comune, brandendo quel lembo di pergamena strappato con due dita come se fosse un Ungaro spinato in miniatura.
«O miseriaccia». No quella situazione non le piaceva per niente.
Perché se era vero che Madre Natura le aveva dato la fortuna di ereditare metà dei geni da sua madre, non si poteva dire che Rose non fosse una vera Weasley, con lentiggini e capelli tendenti al rosso inclusi. E benché le efelidi sul suo viso fossero di numero nettamente minore, se non del tutto inesistente, rispetto a quelle della cugina e del fratello, in realtà si sentiva più Weasley lei che gli altri componenti della famiglia. E la cosa non le piaceva per niente, anzi a dir la verità un po' se ne vergognava. Come poteva lei, la figlia della strega più brillante, mettersi ad imprecare uno scurrile miseriaccia e perdere la testa per un insulso biglietto!
Maggie roteò gli occhi poggiando il mento sul palmo aperto della mano destra ed eliminando gli ultimi residui di briciole dal labbro superiore, prima di riportare la sua amica con i piedi per terra, da vera Corvonero che era.
Maggie voleva molto bene a Rose anche se non era così calorosa ed espansiva con lei. Non che non lo dimostrasse, ma evitava i modi orribilmente convenzionali e d'altro canto Rose sapeva che se c'era qualcuna che potesse farla rinsavire in quelle rarissime occasioni in cui perdeva la testa quella era proprio Maggie.
Appunto di questo si trattava, di una della rarissime occasioni in cui l'equilibrio logico e razionale di Rose Weasley veniva pesantemente dirottato per una manciata di minuti e tutto questo per un ipotetico ragazzo.
«Se fossi in te, Rosie, non mi preoccuperei tanto. È possibile che sia solo uno scherzo e che non ci sia nessun ragazzo dietro a tutto questo»
«Allora è decisamente uno scherzo di cattivo gusto» sbottò veloce Rose appallottolando la carta e lanciandola contro il tappeto. Maggie osservò esasperata il biglietto rotolare malamente in un angolo della stanza.
La Weasley si barricò dietro la sua muraglia di capelli ricci e si accaparrò il primo libro che vide poggiato sul tavolinetto.
Benché avesse letto più libri lei che la stessa Madama Pince custodiva nella biblioteca di Hogwarts, risultava essere ancora ignorante in una materia: i ragazzi. Non che se ne fosse interessata più di tanto, sia chiaro. Le sue esperienze in fatto di ragazzi si fermavano all'età di undici anni, prima che Harold, il gufo di famiglia, le consegnasse la lettera di ammissione alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Ma di quei primi approcci c'erano sicuramente da escludere la cotta che suo cugino Albus si era preso per lei all'età di sei anni, con tanto di biscotto di fidanzamento, e l'infatuazione che aveva avuto intorno ai nove anni per un babbano ventenne durante una vacanza di famiglia a Bristol. Escludendo quelle due vicende patetiche e omettendo sorrisi e complimenti persi nel vuoto, Rose si ritrovava a sedici anni e cinque mesi, al sesto anno di studi ad Hogwarts senza aver baciato né tanto meno avuto un ragazzo.
«Per Priscilla! Raccogli quel foglio e rileggimelo» ordinò Maggie veloce essendo stanca del pesante silenzio che era sceso in stanza e l'amica dai capelli rossi non se lo fece ripetere due volte.
Si schiarì per bene la voce e iniziò a leggere a voce alta come se fosse uno dei soliti incantesimi. La rosa disegnata e che continuava a sbocciare ad intervalli regolari la distrasse per un nano secondo.
«Cara Rose Weasley, dubita che le stelle siano fuoco, dubita che il sole si muova, dubita che la verità sia mentitrice, ma non dubitare mai del mio amore. Tuo ammiratore.»
La Corvonero si umettò le labbra e inarcò le finissime sopracciglia ad arco che sormontavano gli occhi neri e da cerbiatto.
«Shakespeare. Di una cosa sei certa: non è Gazza il tuo corteggiatore» sghignazzò Maggie e si beccò pure un'occhiataccia da parte della Grifondoro, la quale al pensiero di essere corteggiata dal custode del castello represse un conato di vomito.
«Grazie per aver dissipato i miei dubbi» asserì con una punta di sarcasmo portandosi un braccio sugli occhi e rigettandosi alquanto scomposta sulla poltrona.
L'amica schiuse le labbra come per parlare ma si pentì subito non appena vide la rossa ormai sull'orlo di una crisi isterica rinsavire quasi come se avesse bevuto un infuso di mandragola dopo essere stata Pietrificata.
«Spero solo che Hugo non lo venga a sapere» mugugnò affondando le dita tra i riccioli ramati.
Il livello di acidità giornaliero di Maggie stava gradualmente aumentando e avrebbe tanto voluto rimbeccare la Weasley chiedendole di piantarla di preoccuparsi così tanto; peccato però che non fece in tempo a sputare quelle sentenze perché dalla direzione del dormitorio femminile fece capolino una zazzera di capelli rossi con annesso un viso trapuntato di lentiggini in centosessantadue centimetri di pura schiettezza firmata Potter.
«Cos'è che Hugo non deve assolutamente sapere?» biascicò maneggiando la sua scopa, di tre spanne più alta di lei.
E mentre Rosie pregava Merlino di farla uscire fuori da quell'orribile situazione - che a detta della cugina non aveva niente di orribile - la mente calcolatrice da Corvonero di Maggie aveva già intuito che avevano davanti la soluzione al loro problema.
Chi meglio di Lily Luna Potter, figlia del Salvatore del Mondo Magico, avrebbe potuto aiutare la cugina a scoprire il responsabile del biglietto?


«Ottimo giorno per andare a caccia di gorgosprizzi, vero Lys?»
Stare seduti con la testa a ciondoloni su un albero al limite della Foresta Proibita era un'abitudine che Lysander Scamander aveva preso da una settimana o due, dal primo avvistamento di gorgosprizzi che fluttuavano tranquillamente sulle fronde di quegli alberi, ma sebbene più volte fosse venuto e avesse aspettato nelle ore più disparate del giorno, violando una grande quantità di regole, di nargilli e gorgosprizzi non si era vistoneanche l'ombra.
«Già peccato che non ce ne siano molti» rispose tranquillo sporgendosi dal ramo per osservare il fratello che da basso lo scrutava con le mani affondate nelle tasche dei pantaloni e con aria alquanto divertita dati i bizzarri occhiali rosa, ereditati dalla madre.
Seguì una lunga pausa e poi, come se una fluffa lo avesse colpito, mormorò un leggero oh e Lysander si sbarazzò degli occhiali strizzando gli occhi color giada.
«Ad ogni modo, come mai sei venuto a cercarmi, fratello?» chiese rivolgendo lo sguardo alla sua stessa immagine e scendendo dall'albero con una tale grazia che Mrs. Purr a confronto era goffa - o forse lo era davvero.
«Mi chiedevo dove fosse Maggie» bofonchiò allentandosi la cravatta verde e argento.
Ad Hogwarts i gemelli Lysander e Lorcan Scamander erano ben noti a tutti gli studenti, ma di certo non avevano ereditato la celebre fama dei gemelli Weasley. Mentre le mura e i dipinti del castello erano ben consapevoli delle burle dei due fratelli rossi e del loro legame molto stretto, lo stesso non si poteva dire per i fratelli Scamander, indistinguibili solo per un puro fattore genetico ma per la verità molto diversi tra di loro, tanto che a tutti venne un colpo quando Lorcan venne smistato a Serpeverde. A tutti meno che a Harry il quale aveva accettato la medesima condizione per il secondogenito.
E così mentre Lorcan fraternizzava con le Serpi, Lysander approfittava della sua permanenza ad Hogwarts per seguire le orme della madre, tentando di convincere qualsiasi studente Corvonero dell'esistenza di quegli esseri dimenticati dal Mondo Magico.
«L'ho vista a colazione e poi mentre si dirigeva verso la Torre dei Grifondoro» concluse laconico battendo le mani l'una contro l'altra per liberarsi dalle schegge di legno.
Lorcan gonfiò le guance e si passò una mano tra i capelli biondi.
«Sarà stata con la Weasley» dedusse mormorandolo appena e si liberò completamente del vincolo della cravatta.
Lysander si dondolò sui talloni indeciso se esprimere i suoi pensieri al fratello oppure ignorare l’impulso e continuare il suo appostamento come se niente fosse.
«È carina?...Rose intendo» chiese Lys frettolosamente tanto che il fratello ruotò velocemente la testa non essendo ancora completamente sicuro di aver afferrato il senso delle sue parole e, se non fosse stato per le labbra di Lysander che si erano mosse nel momento in cui aveva udito quelle parole, probabilmente Lorcan avrebbe pensato che fosse tutto frutto della sua immaginazione. Ed invece no.
Per Salazar, suo fratello le stava chiedendo un'opinione su Rose Weasley o cosa?
Sbottò in uno sghignazzo cupo e quasi forzato per mascherare la forte meraviglia che il quesito del fratello gli aveva provocato.
«Come scusa?»
Lorcan sperava che il fratello adesso abbandonasse quel cipiglio grave e lo sostituisse con la sua solita aria trasognata, che dicesse che stava scherzando e magari sarebbero andati a fare un giro insieme sulla scopa.
Invece Lysander si portò nervosamente una mano dietro la nuca.
«La Weasley. È..apposto secondo te? Sai, per Maggie»
Per un secondo Lorcan si sentì il cervello evaporare e dubitò addirittura della sua esistenza, cosa del tutto rara data la sua spiccata autostima che lo cottrandistingueva dal fratello, a suo malgrado.
No, Lorcan Scamander si sentì per un momento il più perfetto idiota di tutta Hogwarts ma di questo ovviamente ne furono a conoscenza solo una manciata di neuroni e lui.
Per il resto: suo fratello e Rose Weasley? Neanche per la terza guerra magica!
«Si, credo di si» si limitò a dire con una veloce scrollata di spalle, giusto per far scivolare via quelle idee a dir poco malsane. E in fin dei conti non gli dispiaceva affatto che la Grifondoro passasse così tanto tempo con Maggie. Il Serpeverde era molto affezionato a Maggie tanto che in quegli ultimi anni aveva maturato un senso di profonda protezione nei suoi confronti. La verità era che c’era qualcos’altro sotto ma il suo orgoglio da Serpe non gli permetteva di esternarlo perfettamente.
Lysander sembrò girare intorno quanto detto dal fratello, ma alla fine si convinse che fosse sincero e quasi alla pari di un Elfo domestico fece una piccola riverenza, poi estrasse la bacchetta recito un veloce Vingardium Leviosa e si allontanò dal fratello con lo stuolo di cianfrusaglie che lo seguivano.
E mentre Lorcan si chiedeva che cosa avesse fatto di male per avere un fratello del genere e magari, si magari, a furia di credere nei nargilli un giorno o l'altro avrebbe raggiunto il livello ottimale di follia, mentre rimuginava tutte queste belle cose nel suo calderone personale, una voce più che familiare lo colpi ad un timpano.
«Scamander!»
Lorcan si irrigidì peggio della sua bacchetta credendo di trovarsi davanti il professor Rasputin di Pozioni e inorridendo all'idea di una nuova sgridata.
Invece al posto del naso aquilino di Rasputin si trovò davanti il pizzetto malcurato di Zabini seguito a distanza da Caleb Nott.
Ottimo giorno per le serpi per uscire dalle loro tane.
«Avresti dovuto vedere la tua faccia» sghignazzò il moro scimmiottando Lorcan il quale stava già riportando alla mente qualche maledizione senza perdono.
Nott intervenne cambiando subito argomento e aprendosi in uno smagliante sorriso che a detta dello Scamander non prometteva nulla di buono.
«Notizie fresche dal Gazzettino di Hogwarts»
«Notizie che non puoi neanche immaginare» rincarò la dose lo Zabini mentre si svoltava le maniche della camicia, gongolando come non mai alla notizia che fremeva a dire e che Lorcan non aveva la benché minima voglia di sentire.
Loro e il loro stupido giornale di pettegolezzi.
«La Weasley ha un ammiratore segreto» sbottò Caleb con aria di indifferenza, evidentemente contrariato dal comportamento dell'amico.
Ora, una persona sana di mente avrebbe sicuramente pensato a quella notizia come a una semplice coincidenza e non a chissà quali fatture o addirittura scherzi del destino; stava di fatto che era certo che qualche mago del passato ce l'aveva con lui.
«Per tutte le cavallette, e chi è il tipo in questione?»
Lo scambio di sguardi più che eloquente tra i due Serpeverde, che sembravano saperla lunga, incuriosì il biondo.
«Scorpius Malfoy»
La risposta lasciò basito lo Scamander il quale aggrottò le sopracciglia e non fu ben certo del fatto che le sue orecchie sentissero bene. Magari qualche gorgosprizzo gli si era intrufolato dentro nel sonno.
No, aveva sentito proprio bene. Scorpius Malfoy.
Zabini intervenne in aiuto di Lorcan ancora incredulo della notizia.
«Sta tranquillo, quando Malfoy fa qualcosa ha in mente tutt’altro» disse con una scrollata di spalle e con una punta di ironia in quella lingua biforcuta che si ritrovava.
Una mano si posò sulla spalla dello Scamander e guardò di sottecchi chi potesse essere.
«Ben detto amico, mio-» annunciò Scorpius «quando Malfoy fa qualcosa ha sempre in mente qualcos’altro».

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Ciao a tutti,
non sono - come dire - abituale da queste parti, ho scribacchiato qualche one-shot sulla prima generazione ma niente di che. Ebbene adesso ho picchiato per bene la testa e mi ritrovo nel fandom di HP a proporvi questa long - o meglio dovrei dire neverendingstory dato che la sto iniziando e non si sa dove arriverò. Sta di fatto che mi è balzata alla mente questa idea e ci ho scritto un paio di capitoli sopra. Per adesso è solo il prologo che avete letto ma nei capitoli a seguire ci sarà ben altro. Spero che questa anticipazione vi sia piaciuta e se la risposta è sì spero vivamente che continuerete a seguire questa storia. Preciso che il titolo l'ho preso da un film del 2008 dal medesimo titolo (che poi in verità è anche una canzone degli Oasis)
Ad ogni modo grazie per l'attenzione.
un bacio
Sil

P.S per chi volesse contattarmi mi potete trovare su facebook Dreem L. Efp

   
 
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