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Autore: _Sam    28/08/2013    6 recensioni
Perché Niall aveva fatto in modo fosse così. Aveva costruito un ponte sopra il suo fiume,per far sì che nessuno lo notasse o considerasse, voleva solo lo sorvolassero lasciandolo chiuso in sé stesso, c'èra un ponte sopra il suo fiume,per far sì che nessuno ci affogasse, dovendo subirsi le sue stesse paranoie, ci aveva messo troppo a costruirlo e non avrebbe permesso a nessuno di distruggerlo
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«E perché?» chiese Harry, con lo stesso tono di un bambino incosciente del senso della vita.
Già, perché?!
«Sono impegnato»
«A fare cosa?»
«I cazzi miei»
«Che schifo»
Niall si alzò, non voleva sentire il discorso che, sicuramente, Harry aveva già preparato; quel ragazzo era sempre pronto a tutto, e, infatti, era anche consapevole di quel gesto.
«Vai via?»
Niall lo guardò ironico.
«E se ti dicessi che viene anche Freccetta Fighetta?» Gli chiese con malizia per poi continuare «Preferiresti farti i cazzi tuoi, o lei?» Lo sguardo di Harry, ora, emanava una esaltate sfida.
«Si chiama Arrow» Era l'unica cosa d'illogico che trovò in quella breve ma diretta frase di Harry.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Not Alone




十三
Tredici
 

Si sentì parte di questo equilibrio, della vita e del mondo. E non era solo. Perché non si è mai soli, si è solo in attesa di qualcosa
[Bio, Capitolo 13] 


 



Non ho mai desiderato niente e non ho mai avuto niente. Non so cosa voglio, non ci penso spesso, sono confuso adesso. Studio in una facoltà che non ho idea di dove mi possa portare. Punto dritto e cammino come un cieco. Sì, un cieco, sono proprio così. Che merda. Dopotutto, cosa posso desiderare? Non è tempo di aggrapparsi a sogni inutili. Voglio laurearmi. Ecco. Non ho idea di come farò, è tutto un caos, sembra una impresa impossibile, forse studierò a vita. E se studiassi davvero a vita? Sarebbe un incubo, c'è un tizio all'Università che ha tipo l'età di mio padre, 47 anni. Roba da matti! Harry lo prende sempre per il culo.  Ha una passione per la barba lunga, e in questo periodo starebbe bene al centro commerciale a fare Babbo Natale. Anche se Natale è passato. Ho regalato un set di matite acquarelli e tempere a Sam per natale, era carino. A Sam piacciono queste cose così, ci passa le ore, ho la camera piena dei suoi fogli, me li infila ovunque. Ne dovrei avere anche uno qui fra i libri di anatomia umana. Sono particolari i suoi disegni. Per esempio, lei non fa la bocca e gli occhi al Sole. Io lo facevo, quale bambino non lo fa? Samantha Horan non lo fa, lei non fa tante cose in realtà, ma quella è un'altra storia. Insomma, non desidero niente, non sono un tipo ambizioso, non ho degli obiettivi prestabiliti, non li ritengo importanti, se devi ottenere qualcosa, se deve accaderti qualcosa, ti accadrà. Credo nel destino, chissà se Arrow crede nel destino, magari glielo chiederò, a lei queste cose così si possono chiedere. Quando Sam crescerà lo chiederò pure a lei.
 
 

Giorno 8
Desideri

 


«Niall.»
«Harry.»
«Cosa ci fai qui? È l'una passata»
Niall lo guardò e fu sollevato di trovarlo uguale, aveva ancora la stessa postura, la solita altezza e il solito volto.
«Ho bisogno d'aiuto»
Harry lo guardò a sua volta, e sembrò percepire le solite sensazioni, o almeno Niall lo sperò.
«Prima però ascoltami, devo dirti delle cose» disse poi spostandosi dalla porta d'ingresso per far entrare Niall nel suo appartamento.
«Oh» Niall si girò dandogli un colpetto sulla spalla «É tutto apposto, non ti scomodare.»
Harry sorrise «No, per favore, ascoltami.»
Annuì «Okay, dove andiamo?»
«Andiamo di sopra, ma facciamo piano», Harry indicò le scale dell'appartamento «Zayn sta dormendo.» concluse.
 
 
 
Si chiusero in camera sua, e Niall la osservò poco, ormai ci era stato quanto bastava per farsela sua.
Harry si sedette sul suo grosso letto facendolo molleggiare, divenne rosso e abbassò lo sguardo iniziando a lacerare i suoi polpastrelli.
«Io devo chiederti scusa.»
«Devi?» chiese Niall.
«Voglio, si, voglio chiederti scusa. Scusa.»
Niall rise «Okay, d'accordo.»
Harry alzò lo sguardo «Tutto qui?»
Niall fece spallucce «Tutto qui.»
Poi si sedette accanto a lui e seguì un silenzio che non lo imbarazzò più di tanto, era la prima volta che Harry stava zitto, e averlo accanto, senza che lui proferisse parola, gli andava più che bene, ma durò per poco, perché Harry ricominciò a parlare.
«Quando avevo tredici anni mi chiamavano gay.» confessò senza voltare lo sguardo su Niall « Non sapevo cosa significasse. Credevo che mi chiamassero così perché negli spogliatoi mi spruzzavo il deodorante, o perché mi curavo tanto e facevo la doccia tutte le mattine, ero il più basso, la mia mente era molto aperta e comprensiva, avevo molte amiche. Credevo significasse questo la parola gay. Poi capì, pensai avessero ragione, perché credevo davvero che la gente giudicasse con una logica. Mi sbagliavo» Harry si rassettò i capelli e si ricompose sul suo letto «Una notte sognai un ragazzo nudo davanti a me. Non mi piacque, per niente, sognai che lo stavo baciando e mi alzai con il disgusto e la vergogna che m'inondava ovunque. Capì che non ero gay, ma non avevo capito che ero uno stupido ingenuo, chiesi al gruppetto di classe mia perché pensavano che fossi gay, mi risero in faccia e dissero che avevo sei amiche e non me ne ero fatto nemmeno una,che profumavo di rose e conclusero,quindi, che ero gay. Ci rimasi male per tanto tempo, poi capì che con quella parola volevano semplicemente prendermi in giro e allora iniziai a pensare che era davvero crudele usare la parola gay come offesa, mi sembrò davvero razzista. Come se io usassi la parola cinese per offendere qualcuno. Era davvero brutto. Da lì iniziai ad interessarmi della mente umana, a come la gente agisce e per quali scopi, da cosa sono causati e alla filosofia di ognuno di noi, all'età di diciassette anni avevo una mente molto organizzata a differenza degli altri, ero ordinato e mi sentivo di poter fare qualunque cosa.»
Harry si bloccò di colpo, si girò di scatto come a controllare che Niall fosse ancora lì e non fosse scappato.
«Perché mi dici queste cose?» Chiese lui cauto.
«Così siamo alla pari.» Harry incurvò il lato sinistro delle labbra teso, e distolse lo sguardo da quello di Niall. Respirò. «É diventata una sorta di ossessione, conosco tante persone per semplice divertimento, mi diverte scavarle a fondo e poi lasciare che tutto sparisca con il tempo, l'ho fatto pure con te, ma ho fallito miseramente, ecco perché sei diventato mio amico, ecco perché ho voluto aiutarti. Ecco perché ho letto ciò che avevi scritto, per orgoglio. Io ti voglio bene Niall, credo davvero che possiamo diventare ottimi amici e mi piace poter passare del tempo con una persona imprevedibile. Davvero, ho sbagliato, volevo conoscerti, perché a volte mi dava davvero alla testa il fatto che tu tenessi tutto per te, non mi sembrava reale, come fai? E' inutile.» Harry lo guardava e Niall sorrise, a volte aveva pensato di innervosire Harry, ma era sempre stato un pensiero remoto, che s'intrufolava da qualche parte e scompariva.
Gli porse la mano «Dai, andiamo.»
Harry sorrise e afferrò la mano dell'amico «E dove?»
«Qualsiasi posto adatto a due ventenni svegli alle due di notte.»
Harry scoppiò a ridere e si aggrappò a Niall stringendolo in un abbraccio goffo e caloroso.
«Grazie»
«e perché mai?»
«Perché sai amare, a modo tuo, ma sai amare.» Si staccò osservando un Niall testo e agitato.
«E tu?» continuò poi.
«Cosa?»
«Avevi detto che avevi bisogno d'aiuto.»
Niall deglutì e abbassò lo sguardo «Mi hai già aiutato.»
Ed era vero, Harry gli aveva tutto quello che voleva sentirsi dire.
«C'è un pub infondo alla strada aperto sempre, possiamo andarci a prendere una birra.»
Niall annuì e pensò che quella notte non avrebbe dormito e che, infondo, gli andava bene.
 
 
 
 
«Devo confessarti che anche io pensavo che tu fossi gay» Niall respirò, si sarebbe sentito troppo in colpa se non l'avesse detto. «Solo all'inizio.» concluse sotto il silenzio incerto di Harry.
«E perché?»
Perché Niall?
«Perché ti odiavo.» buttò lì improvvisando una risposta del tutto sciocca.
«Mi odiavi?»
«Diciamo che ti detestavo.» cercò di alleggerire il suo duro e crudo aggettivo.
«Mi detestavi?» la voce sorpresa di Harry gli dava alla testa.
«Mi stavi antipatico, ok?»
Harry rise «mi deludi così, amico.»
«Che c'è?» Poi Niall capì, e si sentì un idiota, in piena regola «Vuoi sapere la verità?» Chiese, anche se la verità non la sapeva nemmeno lui.
Harry annuì
 «Di solito gli psicologi sono gay, tutto qui.»
Harry arricciò le labbra, esattamente come faceva sua madre quando non credeva alla sua scusa. «Va be'» tagliò corto Harry «Resti un bambinoccio.»
E Niall non rispose, perché era vero.
Ordinò un panino degno di un irish pub, e quando arrivò lo addentò avidamente, non aveva ancora cenato.
«Comunque sia ora non ti sto più antipatico, giusto?»
Niall alzò lo sguardo «Diciamo che non ti detesto più.»
Harry si stropicciò gli occhi, evidentemente aveva sonno. «Quindi ti sto antipatico?»
Niall sospirò stufo «Sì.»
«Non è vero!» Si lamentò Harry.
«Non ti sei offeso perché o pensato che tu fossi gay?» chiese Niall per deviare il discorso
«Sai quanto me ne puo fregare il tuo giudizio da 1 a 10 ? zero.» Ammise Harry, scandendo bene l'ultima parola.
«Ma come!? E allora perché ci tieni tanto a sapere se tengo a te o meno?»
«Quelli sono i sentimenti che tu provi verso di me, sai quanto mi fregano da 1 a 10? Dieci e mezzo.» Harry rise e, aprendo i palmi delle sue mani, soffocò uno sbadiglio.
«Finché saprò che mi vorrai bene, puoi pensare pure che io sia uno stupratore omosessuale di uomini ubriachi.»
Niall rise «Ma io non ti ho mai detto che ti voglio bene.»
Harry annuì «Infatti, ed è uno dei motivo per cui te ne voglio.»
Niall rise di nuovo, deglutendo il suo ultimo boccone «La tua filosofia è piuttosto contorta.»
«La mia filosofia è efficace.» Harry guardò fuori dalla grossa finestra «Sono quasi ventiquattro ore che siamo svegli, sto morendo di sonno, tu invece sembri ancora piuttosto sveglio.»
«Infatti, non ho sonno.» gli diede ragione Niall.
«Sei venuto da me all'una, mi hai detto che avevi bisogno d'aiuto e poi hai detto che ti ho già aiutato, insomma, siamo qui, di quello che devi dire.»
 Niall rimase di stucco, bevve un sorso della sua birra e quando alzò lo sguardo, Harry lo guardava fisso, deciso a non cambiare posizione.
«Diciamo, che oggi sono successe tante cose insieme e non ho sonno.»
«Ovvero?» chiese Harry spostando, con un movimento lento, il collo in avanti.
Niall fece una risata tesa, e adesso come glielo diceva?
Gesticolò con le mani e tornò a guardarlo «Arrow mi ha portato nella sua scuderia, poi si è sentita emotivamente male.»
Harry lo bloccò «E tu l'hai consolata?»
Niall fece una smorfia «Ti sembro il tipo? Comunque, dopo è scappata, non so perché, allora mi ha lasciato con questi cavalli, e ho avuto paura, c'èra un buio pesto, poi mi ha baciato, a casa papà ha rotto i coglioni.»
Harry cercava di seguirlo in quelle frasi disconesse «Scommetto che saresti in grado di scrivere la tua biografia in un tweet, hai un talento nel riassumere le cose, eh?» commentò Harry.
«Ti dovrai accontentare, ringrazia che te l'ho detto.»
Harry sorrise con le labbra serrate
«Non chiederlo» gli ordinò Niall
«E dai!» si lamentò Harry «Insomma, è una cosa seria.»
Niall scoppiò a ridere «In Arrow non c'è niente di serio, Harry.»
«E nel bacio che ti ha dato?»
«Nemmeno.»
Harry sospirò «Okay, okay. In una scuderia, ti ha portato in una scuderia?»
«Si, una di famiglia.»
«Ne ho già sentito parlare.» Harry di concentrò come a ricordare qualcosa a cui rinunciò ben presto. «E tuo padre?»
Niall sbuffò « E' uno stronzo, se n'è andato via di casa anni fa, e poi è ritornato dopo qualche hanno chiedendo il divorzio, è uno schifo. E adesso pretende troppo.»
Niall sperò che Harry non chiedesse altro e prima che gli saltasse in mente qualche idea, intervenne lui. «E tu, con la sorella di Zayn?»
Harry sbadigliò di nuovo «Sta con un certo Louis, e sai cosa studia il suo ragazzo? E' al terzo hanno di psicologia.» Harry sospirò guardando il locale completamente vuoto
«Insomma, ha tutto quello che vuoi.»
«Già.» Harry socchiuse gli occhi e allora Niall decise di andarsene, non aveva sonno, ma non avrebbe impedito a Harry di dormire.
Nell'attimo in cui pagarono e Harry aprì la porta del locale e il vento si sferragliò contro di loro, Niall pensò al barbone che suonava sempre nel sottopasso della stazione, pensò al treno delle diciotto, alla stazione piena, al freddo che gli faceva arrossire gli occhi, alla voce computerizzata che annunciava gli arrivi dei treni. Pensò a lui, alla lunga attesa che aveva caratterizzato la sua vita, a come uscendo dal treno si sentiva stremato, agli accordi di Phil Collins che risuonavano malinconici nel sottopassaggio sporco e freddo, alla sua vita che gli aveva donato tanti attimi non colti. Nell'attimo in cui uscì da quel locale e Harry tossì nascondendo il mento nella sciarpa, Niall si sentì al termine della sua attesa, si sentì d'aver concluso qualcosa, ancora non sapeva cosa, ma sorrise e pensò a quando Harry gli disse che nessuno merita di star solo. E capì che anche lui faceva parte di quel nessuno, delle persone del treno delle diciotto, della voce che annunciava i ritardi, del sottopasso che accoglieva le melodie di Phil Collins, dei posti in seconda classe, della pioggia che scivolava nei vetri, delle pupille che si muovevano alla ricerca di qualcosa da catturare, delle lacrime, dei problemi, del centro pieno di negozi, delle grosse aule dell'università, della tensione prima di un esame, del sudore dopo aver corso, del cibo della mensa, della radio che mandava sempre le solite canzoni, della neve, della libreria piena di nomi di autori che non conosceva, della chioma arancione di Arrow, del sorriso di Sam e della sua famiglia, Della bic che teneva sempre in bocca, delle emozioni che credeva di non poter vivere, del bene e del male. Si sentì parte di questo equilibrio, della vita e del mondo. E non era solo. Perché non si è mai soli, si è solo in attesa di qualcosa e Niall aveva aspettato fin troppo.    

 


 
 

 Buonasera a tutte :) Ho appena cenato (papà ha ordinato le pizze) e mi sento di buon umore (malgrado mia sia svegliata alle 6,30 perso il treno e avuto una mattinata di merda.), quindi aggiorno!
Avrei voluto aggiornare tempo fa ma sono appena uscita da una crisi (la chiamo così perché non conosco altra parola per definire ciò che mi è successo…), diciamo che volevo eliminare tutte le mie fanfiction perché rileggendole mi facevano tutte SCHIFO, compresa bio, ero sul punto di eliminare Honesty, poi ci ho ripensato…Insomma, mi vergognavo così tanto del mio profilo che volevo cancellare tutto e fare finta che "_Sam" non sia mai esistita e continuare a scrivere per conto mio come ho sempre fatto. Poi, però, mi sono calmata e ho fermato il mio sterminio di fanfictions(?) e… eccomi qui! Premetto che il capitolo fa schifo (lasciatemelo dire) è corto, poco scorrevole e descrittivo, ma facciamo finta sia okay, okay?
Manca così poco alla fine…Ho smesso di scrivere Bio, perché non voglio arrivare all'epilogo (fino a un giorno fa volevo proprio eliminarla, oddio, non riesco a capire che caspiterina voglio!), però adesso mi metterò sotto(?) ho un solo capitolo poi l'epilogo e fine, mi mancheranno un sacco questo Harry e questo Niall D:
Ah, volevo dirvi, ho scoperto che a Bradford c'è una famosa linea di metro, quindi tecnicamente, il treno di cui parlo io non serve a un cazzo, e quella cosa del biglietto (che qui per spostarsi da Firenze S.Maria Novella a Firenze Campo Marte lo fanno tutti) è pressoché inutile, ma facciamo pure finta che non esista la metro a Bradford, okay? Okay.
Avete visto i VMA's ? Se non fosse per la pubblicità dei calciatori sarebbe stato meglio, non perché non volevo che  ci fosse pubblicità (anche) è che quei ragazzi mi stanno tutti sul cazzo ahah, se li incontri alla stazione o in treno o al giro si sentono Harry Styles, e dico sul serio! Anche perché alcuni di loro studiano ad Arezzo (dove studio pure io) o sono proprio aretini e, per andare agli allenamenti, prendono il treno per firenze (come me) Cavoli, dovrebbero fare un programma televisivo pure su di me! Non è giusto, ahah! Comunque sia hanno vinto Macklemore e i One Direction, quindi posso morire felice, ahah!
Mi sono dilungata molto, ma avevo voglia di "conversare" scusatemi, adesso rispondo a tutte le vostre recensione asdfghjkl, ringrazio tutte quelle che commentano e che leggono, se non ci foste voi, si che l'avrei eliminata! Ahah!


Questa gif per me è la morte, ahah! 



 
Alla prossima
_Sam 

[anticipazioni]


"Mi dispiace."
"Potevi uccidermi, cazzo!" 



 

   
 
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