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Autore: LoveEverlack    28/08/2013    2 recensioni
Gli hunger games sono ricominciati. Questa volta i tributi saranno i giovani di Capitol City.
Katniss e Peeta faranno da mentore. Riusciranno a salvare i loro tributi e far si che questa sia davvero l'ultima edizione degli Hunger games?Katniss quando sarà sul palco scoprirà che dovrà fare da mentore a Cassandra Snow. Non può essere lei eppure...
Dal testo:
L’uomo continua, si dirige a grandi passi verso una boccia su cui è scritta a grandi lettere Ladies
-Molto bene, la sorteggiata di capitol city che combatterà con il distretto 12 è… Cassandra Snow-
Snow, quel nome ricorre nella mia mente… non può essere una parente. So che aveva un nipote, ma che alla fine si è suicidato perché non voleva essere un tributo… eppure… sono passati molti anni da quella decisione. Poteva benissimo aver avuto una figlia… no… non può capitare proprio a me, non posso fare da mentore a quella ragazza. Alla nipote di Snow… la nipote di un uomo che odio.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Nuovo personaggio, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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PRIMA DI ARRIVARE A CAPITOL


-Cassandra ti prego apri gli occhi- sento delle mani sulle mie spalle scuotermi, la voce incrinata dalla paura, l’odore acre di sangue e di erba su cui sono sdraiata. Sento la voce di Kellan che mi chiama urlando, sto immaginando le sue labbra sulle mie mentre tenta di risvegliarmi dandomi ossigeno, le labbra ruvide e rovinate grazie ai giochi, le labbra che vorrei aver baciato prima.
È davvero bello il paradiso. Sulla mia bocca si forma un sorriso mentre apro gli occhi pronta a vedere Kellan circondato da una luce e dalle persone cui vogliamo bene, ai nostri cari morti come noi.
-Cassandra diamine ti vuoi svegliare, non continuerò a baciarti se è questo che vuoi- sbatto gli occhi stufa che l’incanto sia finito e mi rimetto in piedi pronta a rivederlo e rivedere il luogo in cui vivremo d’ora in poi.
Vedo il burrone, il prato dell’arena che ci circonda e i corpi di Claire e Ruben, immersi in una pozza di sangue, il volto di Ruben che presenta segni di pugni, un naso mal messo così come la bocca.
Sbuffo.
-Se questo è il paradiso non voglio sapere cos’è l’inferno- Kellan mi guarda con gli occhi aperti, poggia le sue mani sulle mie.
-Cassandra questo non è il paradiso- apro la bocca per parlare -e nemmeno l’inferno, o il purgatorio o qualunque cosa ci sia dopo la morte. Siamo gli ultimi tributi dei giochi- termina la frase con la testa china e mi porge il pugnale con cui ho ucciso Ruben.
-No, io ho ucciso Ruben buttando il pugnale nel fosso e un aereo di capitol mi ha…- non continuo la frase non volendo turbarlo, forse è stato sul serio tutto un sogno.
Mi afferra la mano portando il pugnale sul suo cuore.
-Ti prego- io muovo la testa, i capelli sobbalzano sulle mie spalle e nel mio viso c’è solo sconforto. Mi sorride avvicinandosi sempre di più a me, lentamente. Vedo un rivolo di sangue macchiare la sua maglia e il pugnale che allontanò e butto il più lontano possibile.
Lui ridacchia.
-Uccidimi Cassandra. Solo uno può sopravvivere agli Hunger Games, se non vuoi farlo mi ucciderò io con la spada- la mia mano corre subito all’arma, inciampo sul terreno ma riesco a prenderla in tempo, guardandolo sconvolta.
-No- Kellan alza le mani avvicinandosi sempre di più a me, nella sua mano il pugnale e nella mia la spada, entrambi abbiamo l’occasione di morire.
Solo il più veloce morirà.
-Cassandra ascoltami devi farlo. Tu hai qualcuno da cui tornare, hai Celeste. Tua sorella ha solo te, tua zia sono sicura che l’abbandonerà quando perderai. La mia testa si muove nuovamente per dirgli di no.
-Come sai di Celeste e di mia zia?- gli chiedo, come se in quel momento fosse la cosa più importante.
-Perché devo pur conoscere la ragazza di cui mi sono innamorato. E poi tutta capitol ti conosce- tentenno un attimo, la spada non più pronta a colpirmi, vedo un brillio nei suoi occhi.
-Celeste…-
-Tua zia la abbandonerà, l’unico motivo per cui non lo ha fatto fino ora è perché sei viva e senza di te lei non avrebbe ricevuto quei soldi dell’eredità di tuo nonno- tenta di prendere la spada e toglierla di mano ma io la stringo più forte.
-So che mia zia è orrenda, ma non lo farà. Anche se Celeste non fa parte del ramo di Snow lei è l’unica che può ricevere i soldi alla mia morte- Kellan rimane sorpreso.
-Cosa?-
-Ho firmato una carta, in cui se mi fosse successo qualcosa Celeste sarebbe stata la mia erede- porta una mano sul viso sorridendo.
-Quindi sarebbe inutile tentare di dissuaderti?- annuisco.
-Immagino che il più veloce tra noi seguirà Ruben e gli altri- riafferra il pugnale pronto ad uccidersi. Sa che se tentasse di raggiungermi per togliermi la spada io mi allontanerei e mi ucciderei, così può solo colpirsi con il pugnale e sperare di essere veloce.
-Un bacio di addio?- chiedo.
Si avvicina a me, il pugnale ancora contro il suo petto, e la spada pronta a colpirmi. Sento di nuovo le sue labbra e so che prima non mi ero immaginata il contatto. Un bacio casto iniziò a farsi più passionale, un bacio di addio con i fiocchi.
Sorrido continuando a baciarlo, sembra che nemmeno lui come me riesca a fare una mossa.
Sento poi la spada che ho in mano lacerarmi la pelle, un ultimo regalo per te Kellan.
Vedo la sua faccia contratta dal dolore per il pugnale che aveva in mano conficcato nel suo petto, entrambi siamo feriti gravemente e entrambi moriremo.
Almeno lo faremo insieme.Stringo la sua mano mentre lui tenta inutilmente di bloccare il sangue dal mio corpo, gli sorrido abbracciandolo con un braccio, l’altro che mi regge.
Le nostre gambe stese a terra, i nostri petti vicini.
Abbracciati dopo un bacio che bel modo di morire.
-Tu sei pazza- annuisco sulla sua spalla -per questo ti amo- sorrido chiudendo gli occhi.
*
POV KATNISS
 Corro con Peeta e Haymitch verso la sala comandi, gli strateghi che non sanno cosa fare.
-Fermate questo DANNATO gioco- urlo, loro mi guardano sconcertarti.
-Ma…-
-Se non lo fate non avrete un vincitore- guardo la Paylor più sconvolta degli altri, è il suo primo anno per i giochi e lei non voleva neanche farli.
 
*Flashback*
-Katniss, Peeta. Mi spiace per i giochi, sono stata obbligata- annuiamo solamente.
-Se c’è un modo con la quale posso aiutarvi ditemelo- bussano alla porta, uno stratega chiede di entrare. Paylor preme un pulsante sul muro facendo alzare una parte di muro, un porta che invisibile. Ci fa cenno di andare, stando zitti perché quella conversazione non è mai avvenuta.
*fine Flashback*
 
-Fatelo- la Paylor si gira dando le spalle allo schermo, gli strateghi annuiscono premendo sul tasto del microfono si capitol. Tutti corrono per la stanza, seguendo i suoi ordini.
Silenziosamente ci sorride.
 
POV CASSANDRA
 
-Signori e signori i vincitori degli Hunger Games- una voce proveniente dagli altoparlanti mi risveglia dallo stato di trance, Kellan al mio fianco ha la pelle bianchissima sicuro di stare per morire. Urla di tutta capitol si fionda nell’arena, rompendoci i timpani. Vorrei ridere ma non ho più fiato, sono fortunata a essere ancora viva, così sorrido solamente.
-Abbiamo vinto- la voce di Kellan e debole, rotta da piccoli attacchi di tosse.
Una scala cala su di noi, l’elettricità ci attacca ad essa e veniamo trasportati nell’hovercraft.
Medici di capitol corrono verso di noi caricandoci su delle barelle, la mia mano ancora attaccata a quella di Kellan si stacca, sono trasportata via.
Vorrei urlare ma non riesco a cacciare alcun suono, un medico m’inietta un liquido e perdo i sensi.
*
Apro gli occhi vedendo di trovarmi in un lettino, le coperte azzurre come il resto della camera poggiate sul mio corpo a coprirmi i bracci, un liquido scende da una boccetta e so che è anestetico.
Se provo ad alzarmi mi riaddormenterò, ticchetto con le mani sul tavolino chiamando Katniss a bassa voce.
Il liquido fuoriesce dalla boccetta e mi addormenta.
 
-Svegliati Cassandra, hai dormito abbastanza- vicino al mio letto seduto su una sedia c’è Haymitch che sorseggia un alcolico dal bicchiere.
-Tu? E Katniss- lui ridacchia indicandomi il bagno.
-Sta sul serio usando il bagno dell’infermeria?- lui continua a ridacchiare non ascoltandomi, appoggio la testa al cuscino sospirando, sicura che da lui non otterrò nessuna risposta.
-L’hai ferita- alzo la testa e il corpo appoggiandomi allo schienale. Cosa le ho fatto? Credevo fosse contenta di rivedermi, non pensavo andasse a piangere perché sono viva.
-L’hai colpita con un bicchiere che stava sul tavolino. Hai fatto brutti sogni e a quanto pare hai afferrato il bicchiere e quando si è avvicinata l’hai colpita con quello. Bei riflessi a proposito-mi dice lui, sento il rumore dell’acqua che esce dal lavandino e Peeta entrare dalla porta con una benda, mi nota a stenta occupato ad andare in bagno.
Mi odia anche lui?
-Non ti odia, è solo molto preoccupato per la moglie. Katniss ha avuto molti incubi ultimamente: madre, mentore, tributo per due anni. Per Peeta è lo stesso, ma sa che la moglie è viva e sta bene, Katniss… non vuole farsi vedere debole. Ma essere madre due volte l’ha ammorbidita, è più sensibile verso i sui figli. Soprattutto nel suo stato attuale…- lascia la frase in sospeso sospirando e versandosi altro alcol nel bicchiere, sorseggia leggermente. Prima era molto più dedito agli alcolici, ora a quanto pare beve solo qualche volta, controllandosi.
-Ehilà-  alzò lo sguardo vedendo Katniss e Peeta sulla porta del bagno, il braccio di Katniss è fasciato ma nonostante tutto mi sorride insieme al marito.
Tendo le braccia per abbracciarli, poi le riabbasso sentendomi stupida. Katniss ridacchia e mi stringe con il marito.
-Haymitch unisciti a noi- lui sbuffa annoiato, ma sorride dietro al bicchiere.
-Kellan?- Katniss mi spettina i capelli.
-Sta bene, vi rivedrete all’intervista di domani sera. Oggi vieni a casa, vai a dormire e domani…- sospira sorridendo leggermente.
-Non finirà-mi fa segno di tacere e io annuisco, le indico  la  ferita ma lei sbuffa.
-Non è nulla… piuttosto ti va di alzarti da questo letto?- le sorrido.
Sto sorridendo tantissimo ultimamente!
Poggiò i piedi a terra, traballo un po’ ma Katniss mi afferra subito sotto la spalla.
Traballa anche lei, sedendosi sul letto e sventolandosi con la mano per fare aria. Peeta mi prende al posto suo e Haymitch aiuta Katniss, sento lievemente la sua voce mentre attraverso la porta.
-Tre… auguri Dolcezza- sento Peeta ridacchiare, mentre apre una seconda porta e mi passa le stampelle.
-C’è la fai? Devi allenarti prima di domani- annuisco afferrando le stampelle prima di cadere e reggendomi con quelle.
-Andiamo- attraverso la porta dell’uscita, davanti a noi due macchine nere, Peeta m’indica quella dietro.
-Io vengo con te. Katniss e Haymitch invece…- vorrei andare da Kellan ma Peeta mi ferma con un braccio portandomi alla macchina, io sbuffo.
Un fotografo si avvicina a noi ma Peeta chiude la porta prima che possa fare qualche foto.
-Grazie- gli dico mentre si sistema, la gamba finta che tocca la mia.
-Devo aiutarti no? Poi è un piacere… e sono anche di buon umore- vorrei chiedergli perché ma qualcosa mi dice di star zitta. Katniss sale nell’auto difronte chiudendo la portiera e le auto partono.
 
 
ANGOLINO DELL’AUTRICE
Eccomi qua con il nuovo capitolo.
Pensavate che Kellan fosse schiattato eh? *risata malvagia*
No, vi ho fregate tutte, è solo Cassandra che sbatte la testa e sogna cose che non esistono.
Vi prego recensite almeno questi ultimi capitolo che verranno, così saprò in generale se la storia vi sia piaciuta.
Vi saluto :)
  
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