Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Pervinca Potter 97    28/08/2013    2 recensioni
Un Severus Snape di anni ventidue torna indietro nel tempo al settimo anno suo e di Lily. Il suo futuro però è molto diverso da quello che conosciamo, un futuro dove «Schifosa Mezzosangue» sono solo parole, parole mai state...
«Vi ha uccisi, Lily. Tu-Sai-Chi. Per colpa mia. Sono tornato già una volta qui per rimediare, ho distrutto i nostri rapporti incantando il me stesso passato, in modo che ti dicesse quelle parole. Ma nel presente nulla era cambiato: ti fidanzavi con Potter» una smorfia di disgusto gli increspò il volto «ma ti sposavi con me. Non devi farlo, Lily. Devi innamorarti di Potter. Se non ti sposi con me…i miei incubi peggiori non si realizzeranno come invece è successo, impedendomi poi di dormire. Senza la tua presenza la mia vita sarà vuota ed infelice, ma almeno tu…tu non sarai morta...»
Genere: Drammatico, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, James Potter, Lily Evans, Severus Piton, Un po' tutti | Coppie: James/Lily, Lily/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
PP space ~

Ecco qui il primo capitolo di questa delirante storia, voglio ringraziare ancora Piccola Vero e Julia Weasley per aver trovato il tempo di recensire il prologo, ed i sette utenti che hanno voluto aggiungere la storia alle seguite :) Spero di soddisfare le vostre aspettative!
Buona lettura :)
Pervinca


Wibbly wobbly timey wimey
Time Turner




Congedo Ermete con un ringraziamento spiccio, e senza preoccuparmi di cosa possa pensare - lo so, lo so che non è da me perdere il controllo - esco di fretta dalla Sala Comune per dirigermi verso l’ufficio di Dumbledore.
Ci sono stata svariate volte, tutte quante per ricevere elogi: ormai sono arrivata ad associare le visite al Preside a situazioni molto imbarazzanti, come parlare davanti ad un pubblico o ripetere un concetto in classe, passando puntualmente per la secchiona.
Essere sempre stata “squisitamente modesta” come spesso dice il professor Slughorn probabilmente non mi ha aiutata; tuttavia il rossore che in questo momento sento infiammarmi le guance non c’entra nulla con la mia supposta bravura nelle Pozioni o ingegno in Incantesimi. È assurdo ma mi sento quasi violata, come se i due professori avessero letto nei miei pensieri per chiamarmi apposta su qualcosa riguardo Snape, con cui sanno bene non parlo da tempo.
Cerco di arrabbiarmi su queste fantasie per affossare il vero problema. La mia preoccupazione.
I miei pensieri passano da “Severus è tra la vita e la morte” a “Severus ha fatto arrabbiare Voldemort che adesso gli vuole dare la caccia”, senza darmi possibilità di porci fine. Da quando sono morti la cugina di Mary e il fratellino di Bonnie Bones, senza contare il papà di quel Ravenclaw di primo anno, le disgrazie non mi sembrano cose tanto distanti, per ognuno di noi. Sta accadendo qualcosa di brutto, me lo sento.
E quel mago, a dir poco malvagio…progetta qualcosa di più rispetto a omicidi, casualmente, tutti di Nati Babbani come me. Oh, molto di più. Qualcuno però, ne sono sicura, arriverà a fermarlo. Deve arrivare.
Agitata corro per gli ultimi tratti che mi separano finalmente al gargoyle posizionato all’ingresso dell’ufficio del Preside.
«Arachidi caramellate» esclamo, trafelata, senza riuscire a nascondere un sorriso per le dolci parole d’ordini di Dumbledore.
Il gargoyle gira su se stesso permettendomi di entrare.
Respiro profondamente, sperando di non apparire asiosa più del dovuto, cosa che in effetti sono.
«Signor preside, professore? Mi avete chiamato? » dico, a bassa voce, facendomi piccolina ed azzardandomi ad aprire la porta.
Ma ad aspettarmi c’è solo Slughorn, sconvolto come non l'ho mai visto.
«Oh Lily, carissima Lily…» sussurra senza guardarmi ed invitandomi a sedere nella sedia vicina alla sua, davanti alla scrivania del preside.
Perplessa ubbedisco, approfittandomene per dare un’occhiata in giro in quel strabiliante ufficio, alla ricerca di nuovi dettagli. Tutti i Presidi stanno sonnecchiando ai loro posti, tranquilli, a parte qualcuno che ha deciso di andare da qualche altra parte, lasciando una tela vuota. Non posso fare a meno di pensare a Fat Lady e un sorriso mi spunta automaticamente, per poi sparire alla vista del trespolo di Fawkes. Ceneri, il giorno del falò. Chissà perché mi sa tanto di presagio, per quanto non creda ciecamente alla Divin..
«Lily, ti chiederai perché ti abbiamo chiamato riguardo a Snape, e dove sia Albus in questo momento. Per quanto io creda tu sia l’alunna più acuta e brillante dell’intero istituto, la ragione va oltre quello che tu possa mai pensare, oltre a quello che possa io stesso supporre…»
Slughorn ha parlato, e il tono con cui l’ha fatto non mi dice niente di buono. È spaventato. Beh, quando si parla di lui non ci vuole poi molto: il mio professore di Pozioni mica è capocasa di Gryffindor ed è abituato a nascondersi, stando sempre dietro le quinte. La prima volta che lo notai mi diede un po’ di fastidio, ma nonostante questo ed altri difetti provo affetto per lui, è un bravo professore e mi ha insegnato molto.
Continua a non guardarmi, dagli occhi arrossati e le guance umide deduco che ha pianto. Ed è in questo momento che mi spavento davvero perché mai, mai ho visto un uomo piangere.
«Professore…» mi ritrovo a dire, visibilmente imbarazzata.
«Oh non guardare le mie lacrime Lily, adesso passa tutto» con uno dei suoi gesti teatrali tira fuori un fazzolettone dal taschino e comincia ad asciugarsi gli occhi. Con un dito tozzo mi indica.
«Tu, tu, cara, carissima ragazza…»
Resisto alla tentazione di mangiarmi le unghie, procede tutto così lentamente, le parole di Slughorn arrivano alle mie orecchie quasi a rallentatore: devo rompere questa sorta d’incantesimo per sapere e potermi togliere di dosso questa tensione, quando non c’è posto in me per Severus Snape e neppure loro due sembrano averlo capire.
«Professore, cosa succede?» sbotto, sperando solo dopo di non essere apparsa troppo maleducata. Slughorn sembra ricomporsi, facendo apparire due bicchieri di vino elfico dal nulla ed offrendomene uno.
«Bevi bevi, probabilmente è disdicevole offrirti da bere nell’ufficio di qualcun altro, ma date le circostanze…-
Sorseggio un po’ dal bicchiere, aspettando che vada avanti.
«...fra pochi minuti arriverà Albus, e si aspetterà che tu sappia a cosa vai incontro. Sarò io a spiegartelo perché fra noi ci si è sempre capiti al volo, e anche perché sono stato il primo a vedere quanto stai per vedere tu. Mai sentito parlare della Time Turner, Lily?-
Poggio il bicchiere sul tavolo, annuendo. Cosa centra la Time Turner, adesso? Non ne avrà mica rubata una Severus per andare indietro nel tempo? No, è assurdo, si trovano tutte al Ministero… «Certo che sì, brillante come sei. Dunque, saprai anche delle reazioni avute da molti maghi inesperti nel vedere il proprio se stesso futuro, ad esempio. Bene, tu stai per vedere qualcosa del gener…»
«Professore, stanno arrivando...» una delle tele vuote, ora occupata da un vecchio Preside dal naso rosso, interrompe Slughorn, il quale manda giù tutto d’un fiato il bicchiere di vino e mi prende per mano.
«Lily, mantieni la calma. Qualunque cosa succeda da questo momento, mantieni la calma.»
Lo guardo negli occhi spaventata, e prima che possa aggiungere altro la porta da dove sono entrata, meno di cinque minuti fa, si spalanca. Mi volto, pensando a questo punto di trovarmi davanti un' io più grande.
E invece, eccomi davanti il Preside e Severus Snape. Guardo con aria interrogativa il primo, con – spero – odio il secondo. Infine mi giro nuovamente verso Slughorn.
«Ma sono solo il Preside e Snape» dico, e ho il timore che il mio tono di voce risulti molto simile a quello di una bambinetta capricciosa e delusa. Il professore di Pozioni sta in silenzio, non mi risponde. Evento più unico che raro come la vittoria a Quidditch dei Ravenclaw.
«Hai detto bene, mia cara Lily» è Dumbledore che lo fa, costringendomi di conseguenza a rivoltarmi dalla sua parte. Cerco di non degnare Severus di uno sguardo, e alzo le braccia interrogativa.
«Quindi?»
«Quindi sì, io sono il Preside, ma lo Snape qui presente ha cinque anni più di te e una lunga storia da raccontarci.»
Forse dovrei scioccarmi, urlare o qualcosa del genere, ma la prima cosa che faccio è decidere di dimenticare per un solo istante i due anni passati. Lentamente, mi avvicino all’uomo che adesso riconosco essere più vecchio del Severus che conosco io.
È più alto di me, prima di tutto: certo, sono secoli che non sto vicina a Sev, ma dal quarto anno in poi l’ho sempre superato di qualche centimetro.
Ricordo ancora quanto questo l’aveva offeso, e come ne avevamo riso. Il mio cuore comincia a battere forte e distolgo lo sguardo.
«Non ci credo» sussurro, ma nessuno mi risponde.
È come se d’un tratto qualcuno avesse lanciato un Pietrificus Totalus su tutti i presenti. Trascorre qualche secondo in cui sento il suo sguardo fisso sulla mia nuca, china verso il pavimento.
È la sua voce, pacata e inconfondibile come al solito, ma anche in qualche modo più matura che arriva a spezzare questo silenzio.
«Guardami, Lily.»
E gli ubbidisco, sebbene sia l’ultima cosa che voglio fare. È stanco, questo Severus: me ne accorgo vedendo le sue pesanti occhiaie e una barbetta sfatta di almeno due giorni, quell’aria trasandata così poco da lui.
Un' ineducata tirata di naso mi dà una buona scusa per non guardarlo più, il professor Slughorn intanto sta continuando a lacrimare come un bambino.
«Spiegatemi che succede»
Il mio tono di voce è calmo, e me ne stupisco. Dentro me tutto è agitato, il cuore è un tamburo impazzito, la testa un vorticare di pensieri confusi.
Snape prende le mie mani fra le sue. Sono fredde, ma non le ritraggo. Dovrei farlo. Non voglio farlo. Sospira, poi comincia a parlare.
-Io…come ben sai, sono Severus Snape. Ho usato una Time Turner abbastanza potente datemi in prestito da Dumbledore, il quale l’ha presa dal Ministero solamente per permettermi questo e l’altro viaggio.»
«L’altro viaggio?»
«Fallo parlare, ci sarà tempo per le domande…e temo di fare uno spirito alquanto pessimo utilizzando questa parola.» il Preside mi sorride flebilmente, mentre Slughorn trasfigura le sedie in quattro comode poltrone. I due insegnanti ne approfittano, ma io e Severus restiamo in piedi, l’uno davanti all’altro.
«Continua…»
«Siediti, perché quello che ti sto per dire potrebbe sconvolgerti.»
  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Pervinca Potter 97