Anime & Manga > Naruto
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Autore: SkyEventide    04/03/2008    7 recensioni
Dopo tredici anni dall'ultima guerra che ha impegnato i Villaggi in battaglie e scontri, una nuova minaccia si stende sulla pace duramente costruita dall'Hokage. Antichi nemici tornano a far parlare di loro, sempre più determinati, sempre più potenti. I ninja della Foglia e della Sabbia sanno che è l'ora di rimettersi in gioco ma adesso non saranno soli: al loro fianco hanno una nuova generazione di giovani ninja nel cui sangue scorre l'eredità dei clan, l'eredità dei loro genitori. Fra fedeltà e tradimento, inganno e amicizia, si deciderà il destino di tutte le Terre Ninja. ATTENZIONE: Per tutti coloro che non conoscono la storia di Naruto Shippuuden potrebbero esserci degli spoiler, ma la maggior parte della storia è di mia invenzione ed il rischio è pittosto basso. Inoltre non tengo conto di ciò che è accaduto dal cap. 380 circa del manga. Buona lettura.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki, Altri, Jiraya, Naruto Uzumaki, Tsunade
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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-5-

Una strategia quasi perfetta




Jiro, con passo sostenuto, quasi sbattendo i piedi sul terreno duro, si muoveva in senso contrario rispetto alla radura dove Mayumi si era fermata con quel serpente.
Il ragazzo serrò la mandibola nel ripensare a quegli occhi odiosi dalla pupilla verticale puntati su di lui. Non gli era mai capitato di provare dentro di sé un tale astio per qualcuno… ma adesso come poteva evitarlo? Ricordava benissimo le parole che spesso aveva pronunciato suo padre a proposito del mostro il cui sangue scorreva nelle vene di Nohiro. Aveva persino avuto il coraggio di farsi chiamare con lo stesso cognome, Hebi no.
Il ragazzino dai capelli platinati strinse i pugni. La cosa che più lo irritava era che Mayumi insisteva a dire che era lui, Jiro, a sbagliarsi nel giudicare.
Puah!
E veniva pure a dire che aveva un’idea per terminare la prova! Ma chi credeva di fregare?
Probabilmente ne avrebbe approfittato per prendersi lui entrambi i campanellini. Ed oltre questo, lui aveva promesso a Naruto-sensei che avrebbe preso un campanello con le sue sole forze… suo padre gli aveva insegnato a non rimangiarsi le promesse e lui non l’aveva mai fatto; non avrebbe di certo cominciato adesso.
Lentamente giunse alla radura con i tre tronchi. Naruto era sdraiato a terra, con un filo d’erba in bocca.
Incredibile! Voleva prendersi gioco di loro forse!?
Indignato, Jiro si chinò fra i cespugli, facendo più attenzione possibile a non schiacciare rametti secchi o calpestare foglie cadute: il minimo scricchiolio avrebbe potuto rivelare la sua posizione. Muovendo passi silenziosi si avvicinò fino al punto in cui la vegetazione verde spento, tipicamente invernale, iniziava a diradarsi, piantò gli occhi neri sul sensei, beatamente sdraiato, e tese i muscoli, pronto ad uno scatto.
Con un fulmineo spostamento d’aria si scagliò nello spazio aperto che lo separava dal Jonin, lanciando una specie di urlo di battaglia all’ultimo momento. Vide Naruto spalancare gli occhi per lo stupore, ma già lui gli era sopra, sfoggiando un sorriso di trionfo mentre gli agguantava il giubbotto della divisa.
Purtroppo la vittoria fu di breve durata: con sorpresa Jiro avvertì qualcosa cedere sotto di se, come se il terreno fosse venuto a mancare e, in una fumosa nuvoletta, si ritrovò pancia a terra. Di fianco a lui non c’era proprio nessuno.
Dannazione! Dannazione, era una stramaledetta copia!
Con un moto di rabbia il ragazzino si alzò in piedi scuotendosi la polvere dal corto kimono e dai pantaloni.
«Non pensare che sia così semplice, ragazzo mio…» commentò una voce divertita alle sue spalle.
Jiro si girò di scatto scorgendo immediatamente, ad una ventina di passi di distanza, il Jonin, tronfio e gongolante.
Il ragazzino serrò le labbra e fissò gli occhi azzurri del suo insegnante. «Le prenderò quei campanellini, Naruto-sensei!».
Naruto sorrise come se avesse avuto in serbo qualcosa di molto particolare. «Se li vuoi, dovrai trovarli.» Sigillo della tigre.
«Kage Bushin no jutsu!».
Con queste chiare parole decine di nuvolette polverose apparvero nella radura con i loro scoppiettii… e Jiro si ritrovò davanti decine di copie di Naruto.

Nohiro e Mayumi, sotto le direttive del ragazzo, si fermarono al limite della radura dei tre tronchi, guardando Jiro dannarsi con le copie del sensei. Il ragazzo dai capelli bianchi aveva la faccia determinata ma anche abbastanza incavolata, in quanto, ogni volta, si rendeva conto di essersi avventato non contro il vero Naruto ma contro una copia.
Ed inevitabilmente quella spariva.
Nohiro smise di osservare l’altro ragazzo e guardò verso Mayumi che, davanti alla scena, scuoteva lentamente la testa con aria rassegnata. Non si azzardò a toccarle un braccio per farla voltare; non sapeva perché, ma gli riusciva difficile anche solo sfiorarla. La ragazza, forse, si accorse che il suo silenzioso compagno era concentrato su di lei e si voltò improvvisamente strappandogli un impercettibile sussulto.
«Partiamo?»
Lui annuì energicamente, forse ancora un poco scosso, e diresse gli occhi d’ambra verso il fondo della radura, indicando un punto. Mayumi si chinò un poco di più fra la vegetazione e seguì la direzione del dito affusolato del ragazzo.
«Laggiù fra i cespugli c’è il sensei.» Sentenziò.
Lei lo guardò con gli occhi un po’ dilatati e aprì e richiuse la bocca senza saper che dire, stupita dalla rivelazione.
Nohiro annuì con sicurezza. «E’ nascosto e guarda Jiro-kun combattere con le copie».
Mayumi scrutò con più attenzione poi le si illuminarono gli occhi azzurri non appena prese coscienza della posizione di Naruto. «Quindi come intendi mettere a punto quel che mi hai spiegato prima?».
Nohiro strinse le labbra con aria pensierosa. «Dunque… fai il giro della radura e attacca Naruto-sensei alle spalle. Costringilo ad entrare in campo aperto, io ti supporterò da qui con un paio di illusioni. Sii discontinua, addirittura scoordinata se puoi…» Guardò un momento verso l’impegnatissimo Jiro con uno dei suoi rari quanto effimeri sorrisi. «Prendi esempio da lui, tanto per capirsi» completò con una sfumatura di ironia.
Mayumi lanciò un’occhiata all’amico dagli occhi neri con una risatina cristallina. Un riso che ebbe il potere di imprimere uno slancio di buon umore anche al giovane dai setosi capelli corvini. Subito, però, serietà e concentrazione ripresero possesso del suo volto affilato.
«Quando Naruto-sensei sarà concentrato sui tuoi attacchi io scatterò verso di voi e mi occuperò di prendere entrambi i campanellini. Non è il piano migliore che potessi inventarmi, ma siamo solo in due…» Guardò quindi verso Jiro con un’espressione talmente amareggiata da risultare quasi commovente.
Di nuovo Mayumi si fece avanti e gli sfiorò un braccio nella speranza di attirare su di lei l’attenzione del ragazzo. Mai mossa fu più riuscita: Nohiro si girò con una velocità tale di far sembrare che gli avessero dato una scossa elettrica.
«Jiro è soltanto uno stupido cocciuto. Passaci sopra» lo rincuorò guardando nel frattempo di sottecchi l’altro ragazzo, ovviamente ancora impegnato ad assaltare sempre più rabbiosamente le copie del sensei e completamente ignaro dei due spettatori acquattati fra le piante.
Mayumi si scostò da Nohiro preparandosi a girare attorno alla radura. «Vado».
Nohiro annuì. «Buona fortuna». E tornò a concentrarsi sulla frenetica azione che si svolgeva lì poco distante.
La ragazza corse via con le labbra contratte dalla determinazione e Nohiro, nonostante fosse rimasto girato di spalle, la seguì con la coda dell’occhio finché non sparì definitivamente alla sua vista.

Mayumi camminò rasente al terreno premurandosi di rendere silenziosi i suoi movimenti.
La maglia bianca senza maniche non era stata la miglior scelta di vestiario per quella prova: un po’ troppo cangiante, forse. E ora che ci pensava non era stata granchè, come scelta, neanche mettere la maglia a rete con le maniche lunghe sotto la canotta: le irritava la pelle in modo fastidioso.
Improvvisamente si bloccò aggrottando le sopracciglia. Adesso mi metto a pensare ai vestiti invece che al mio compito? si disse contrariata.
Scosse la testa e riprese ad avanzare.
Come sottofondo aveva i rumori irosi provenienti dal centro della radura, dove Jiro si ostinava a colpire ogni copia nel tentativo di trovare il Jonin originale. Se solo quel ragazzo si fosse degnato di ascoltare i comuni mortali avrebbe capito che il sensei non faceva altro che godersi la scena dal suo nascondiglio. Certe volte il suo amico d’infanzia era veramente testardo.
Nohiro invece… beh, Nohiro era una sorpresa. Prima di quel momento non aveva mai parlato con lui, anche se, ovviamente, lo conosceva. Adesso che aveva scambiato due parole con quel giovane dalla pelle bianchissima si rendeva conto che la sua teoria era esatta: era solo un ragazzo a cui mancava l’amore di qualcuno, ma aveva l’impressione che, al contrario, fosse una persona capace di darne molto. Dopotutto, stare ad ascoltarlo mentre le spiegava la sua strategia non era stato poi così sgradevole.
La gente avrebbe dovuto cambiare opinione su di lui. Non era un mostro. Non era come suo padre.
Presa da questi pensieri, quasi non si accorse di essere sopraggiunta talmente vicino al suo insegnante che sarebbe bastata un'altra decina di passi per arrivargli letteralmente addosso.
Si fermò acquattata assicurandosi che il biondo ninja fosse concentrato a sghignazzare davanti alla performance di Jiro.
Un respiro profondo, poi un altro.
Doveva essere silenziosa più dell’aria; chiudendo un momento le palpebre sopra gli occhi azzurri, si concentrò sui suoi muscoli, si preparò a scatenarsi. Poi, aprendo gli occhi improvvisamente, si tese e scattò con un urlo.
Naruto spalancò gli occhi, sentendo quel suono dietro di sé, girò appena la testa con espressione sbigottita prima di ritrovarsi quasi addosso la ragazzina, in un turbinio di riccioli biondi. Ebbero entrambi il tempo di scrutarsi in faccia per un centesimo di secondo: su quella del Jonin si scorgeva l’assoluta sorpresa, su quella della kuinoichi una determinazione trasudante dalle sopracciglia chiare aggrottate e dalle labbra serrate. Il centesimo di secondo successivo, Mayumi era atterrata dove stava Naruto un attimo prima, mentre lui era uscito dai cespugli con un balzo.
La ragazza non perse secondi e si lanciò una seconda volta verso il suo insegnante, stavolta non saltando ma correndo, provando con tutta sé stessa a seguire le istruzioni di Nohiro: “sii discontinua”.
Il giovane dai capelli neri aveva seguito l’azione con soddisfazione e concentrazione, pronto ad utilizzare le Genjustu che Iruka-sensei gli aveva insegnato: in un attimo, dietro lo sguardo dorato e compiaciuto di Nohiro, apparve una seconda Mayumi alle spalle del sensei, armata di shuriken.
La vera ragazza guardò per un momento infinitesimale la propria copia con ammirazione, sapendo di non averla creata lei stessa e, nello stesso tempo, rendendosi conto che Nohiro aveva ampiamente tenuto fede alla parte di piano che lo riguardava.
Naruto guardò velocemente le due giovani dall’aspetto identico, con aria ancora alquanto meravigliata mentre anche lo stesso Jiro, agganciato con una posa piuttosto aerodinamica al collo di una delle copie nella radura, girò gli occhi neri sulla scena, attirato dalla confusione.
Mayumi si chinò davanti al Jonin all’ultimo momento, mollando un pugno ben assestato sui suoi stinchi mentre l’altra Mayumi lanciò l’arma che stringeva fra le dita verso la testa dell’insegnante.
Sul volto di Naruto apparve un sorrisetto: sparì immediatamente, ma per un piccolo frangente ci fu. Gli occhi celesti della ragazza non lo colsero, ma quelli ambrati di Nohiro sì… ed il ragazzino non riuscì a fare a meno di pensare che cosa fosse passato per la testa del suo insegnante.
Naruto, non sapendo quale delle due Mayumi fosse quella vera, saltò per evitare il pugno diretto alle sue caviglie e, in aria, piroettò ad una velocità incredibile estraendo uno shuriken a sua volta e tirandolo ad intercettare l’altro. Le due armi cozzarono, poi quella lanciata da una delle due Mayumi scomparve nell’aria, identificandosi come un illusione, mentre quella del Jonin proseguì il suo tragitto fino a conficcarsi sul ramo di una quercia ai margini della radura.
Con questa mossa Naruto si spostò per squadrare le due ragazze, conscio di quale fosse l’illusione e quale no.
Jiro aveva seguito la scena sbalordito, mentre apprendeva l’allucinante e odiosa consapevolezza che il vero Naruto era quello con cui era alle prese Mayumi. In quel frangente statico la copia a cui stava stringendo la giugulare sparì con un sordo puff facendo cadere rovinosamente faccia a terra il giovanotto. Imprecando, il figlio dell’eremita dei rospi si alzò, tentando di ripulire il corto kimono bianco dal fango per quel che gli era possibile.
«Ehi Mayu!» chiamò il ragazzo lanciandosi verso la compagna. «Aspett… ouf!» Non fece in tempo a finire la frase che un peso improvviso sulla schiena gli fece mancare il respiro e lo fece cadere a terra per la seconda volta in meno di un minuto, schiacciandolo.
Le copie di Naruto sghignazzarono.
«Ma che diavolo…?» Se pur gli risultasse estremamente difficile, Jiro torse il collo finché non riuscì a vedere che cosa lo bloccava sul terreno, ed i suoi occhi acquosi incontrarono… un rospo rosso alto un metro vestito con un armatura.
«Che cosa!? Tu! Lasciami subito!» strepitò il giovane, pestando rabbiosamente i pugni sul freddo terreno invernale. «Lasciami, ho detto! Sono figlio del Sannin dei rospi! Se non mi lasci lo dico a mio padreeee!!» urlò con quanto fiato aveva in gola, con espressione furente… Ma, sotto gli occhi delle copie ridacchianti che iniziavano a sparire in nuvolette, il rospo evocato dal sensei non si mosse di un centimetro, anzi, quasi sembrò che cercasse di trovare una posizione più comoda per stare sopra la schiena di Jiro.
Naruto, alle prese con Mayumi e l’illusione, si concesse comunque un attimo per gongolarsi davanti allo spettacolino in corso una ventina di metri più in là. Era bastato che lo shuriken scomparisse per capire quale delle due era la vera ninja; anche Mayumi sapeva di essere stata scoperta e, allarmata, non aveva idea di come poter risolvere la situazione.
Nohiro, però, non era rimasto nascosto per niente. Vedere la ragazza in quella circostanza alquanto problematica gli procurò una strana sensazione di urgenza e, con ancora più velocità del solito, elaborò e mise in atto il modo più veloce per aiutarla: l’illusione si lanciò a corsa contro il Jonin ma non si fermò vicino a lui; proseguì, arrestandosi solo quando fu abbastanza vicina alla ninja originale e, lì, sparì in una nuvoletta di fumo.
Naruto scrutò con attenzione il vapore biancastro ma da lì in mezzo non uscì nessuno. Quando il fumo si diradò c’erano di nuovo due ragazzine identiche in posizione d’attacco.
Mayumi, lanciò uno sguardo alla sua copia… e ringraziò mentalmente Nohiro: adesso il sensei non aveva più nessun modo per distinguere l’illusione dall’originale.
Mayumi lanciò uno sguardo al cielo che si stava schiarendo, mostrando il sole già alto sopra la sua testa.
Poi, con una luce determinata negli occhi, attaccò di nuovo assieme all’illusione. Una volta un balzo, un'altra un calcio, un'altra ancora uno scatto: nessuna coordinazione, proprio come Nohiro le aveva chiesto. Il Jonin schivava molto facilmente ogni slancio ma, inesorabilmente e inconsapevolmente, indietreggiava a piccoli passi verso il bordo della radura. L’espressione caratterizzata dal sorriso sfacciato e soddisfatto non abbandonò per un momento il suo volto e, di tanto in tanto, faceva tintinnare i campanellini in modo provocatorio. Questo non sembrava però turbare le due Mayumi che, imperterrite, proseguivano con i loro attacchi scomposti; al contrario Jiro, ancora incollato all’erba, guardava con un misto di rabbia e incredulità la scena, senza mai accennare a smettere di cercare di togliersi di dosso il grosso rospo.
Fu una cosa velocissima: ci fu come un’intesa invisibile fra Mayumi e Nohiro, e la ragazza, quando fu certa di aver portato il sensei abbastanza vicino alla vegetazione, attaccò con uno scatto definitivo, contemporaneo all’illusione.
Naruto si preparò a schivare le due ma, a dispetto di ogni altro salto, l’illusione scomparve in una nuvoletta a pochi metri dal Jonin, mentre l’altra ragazza si fermò con espressione soddisfatta e sicura.
Una figura, così veloce da entrare nel campo visivo del ninja solo all’ultimo istante, uscì dai cespugli con una corsa, puntò dritta verso di lui, si chinò tendendo il braccio in avanti, passò a qualche centimetro dal Jonin e, dopo che un leggero stack ebbe risuonato nell’aria, proseguì con la sua corsa, arrestandosi solo dopo essere giunto a distanza di sicurezza da Naruto.
Il biondo Jonin fece in tempo appena a spalancare gli occhi e registrare il passaggio della figura, Jiro appena era riuscito a capire che cosa era accaduto. Ma, quando Nohiro si girò riavviandosi dietro l’orecchio una ciocca di fluidi capelli corvini e, con un leggerissimo sorriso di trionfo, aprì la mano mostrando entrambi i campanellini, una bruciante furia scoppiò dentro il cuore del giovane dai capelli color platino.
«Yippie!» esclamò Mayumi estasiata, con piccolo salto in aria. «Grande Nohiro, ce li abbiamo!».
E a quel gesto di felicità della compagna Jiro si incendiò ancor di più e il viso si tese in una smorfia irata: e così alla fine Mayumi aveva deciso si stare ad ascoltare quello che quel mostro schifoso voleva dire! Si sentiva come… tradito.
E sembrava pure contenta! Digrignò i denti quando i campanellini in mano a Nohiro tintinnarono con un’irritante gaiezza, e tentò un ennesima volta di divincolarsi rabbiosamente dalla presa del rospo quando vide Mayumi avvicinarsi all’altro ragazzo sorridendo.
Ma, alla fin fine, quello che più di tutto gli bruciava era che la strategia di quel disgustoso serpente, che lui non aveva voluto ascoltare, si era rivelata praticamente perfetta.
Nohiro si azzardò ad accennare un sorriso di rimando alla ragazza ma, rendendosi conto che la cosa gli riusciva cento volte più difficile che elaborare una qualsiasi strategia o altro, si accontentò di increspare la bocca con un tocco di imbarazzo e tornò a concentrare gli occhi su Naruto.
Quello ancora li guardava, con la testa un pochino inclinata come se faticasse a inquadrare bene la situazione, ma poi, a dispetto di tutto, le guance rigate dai sei baffi si allargarono divertite in un ennesimo sorriso.








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Ed eccomi qui ad aggiornare!

In questo capitolo ho deciso di fare delle modifiche. Credo che la maggior parte dei lettori pensasse di trovare Nohiro che spiega la strategia a Mayumi ma, dopo, dovendo anche scrivere della stessa strategia che viene messa in atto, ho pensato che sarebbe stato ripetitivo e avrebbe fatto calare lo spannung (ecco la mia influenza di letteratura… spannung = crescita della suspense, termine letterario). E quindi ho optato per narrare subito l’azione e tralasciare la parte delle spiegazioni. ^__^

Vado subito ai ringraziamenti:

Lilithkyubi, a quanto pare ho trovato una lettrice fedele. *-* Ti ringrazio per aver inserito la storia nei preferiti. A proposito di Gaara e Matsuri c’è una cosuccia particolare che di sicuro sai, se hai letto Amori Anomali… Ma vedrai vedrai. *risata malefica* In quanto all’inventiva di Naruto sappiamo tutte e due che non è delle più fantasiose. XD Talpina Pensierosa, non è un reato se non hai visto subito la fic. XD Sono felice che ti piaccia (e dire addirittura che è un capolavoro… °-° ) Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto come i precedenti. ^^ Killkenny, in effetti Jiro è leggermente convinto. XP Ma di sicuro lo perdonerai più avanti per i suoi commenti malefici. E grazie del 9! Marty9210, leggiti il capitolo con calma che ti affezionerai a Nor sempre di più… Mwahaha. Comunque grazie dei complimenti e alla prossima recensione!
Ringrazio anche gli 11 che hanno messo la storia tra i preferiti! ^__^

Al prossimo martedì.
   
 
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