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Autore: Nihal07    30/08/2013    4 recensioni
Guardò fuori dalla finestra: iniziava a piovere.
Appoggiò una mano su quella dell’ uomo: “Ma ti prometto che non ti lascio da solo, potesse arrivare il diluvio, o l’apocalisse o la fine del mondo."
Kakashi ha bisogno di Sakura ora, ma è pronto ad ammetterlo? Forse no, ma Sakura sarà lì per aiutarlo a guarire dalle sue ferite, ma anche da quella maledetta cosa chiamata orgoglio. KAKASAKU
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Sakura Haruno
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Capitolo II
 
 
Il risveglio fu tutt’altro che veloce: pian piano realizzò di essere ancora vivo, poi arrivò alla parte in cui di solito controllava di essere ancora tutto intero. Successivamente iniziò a muovere le dita e la sensazione di un letto caldo e soffice si fece spazio in lui.
Respirò profondamente.
Quello non era di certo il suo letto.
Annusò ancora l’aria.
Sono in ospedale, pensò. La mia seconda casa, si disse.
Cercò di tirarsi su, ma ogni tentativo fu vano. Poi si portò una mano al viso e in un istante gli tornarono alla mente molte cose e la missione appena conclusa fu una di quelle.
Conclusa, si fa per dire.
“Kakashi.”
“Hokage?”
“Esatto. Come ti senti?”
“Come uno che si è svegliato dopo una settimana a causa di un brutto trauma post-missione.”
“Si e no. Sono solo tre giorni che dormi e anche sul trauma ti sbagli, ma ci sono stati dei giorni in cui sei stato molto meglio.”
“I miei sintomi sono?”
Tsunade lo squadrò contrariata.
“Dovrai stare un bel po’ in ospedale e credo che tu riesca a farti un’analisi accurata da solo.”
Kakashi aspettò un attimo per ribattere. “Non ci vedo.”
“E sarà così per un bel po’.”
“Un bel po’? Perché non lo quantifichiamo?”
“Kakashi, questo non è…”
In quel momento si aprì la porta. “Lady Tsunade, posso…”
Gli occhi di Sakura si illuminarono quando vide Kakashi sveglio e fu tutto così veloce che la ragazza non riuscì a sottrarsi alla volontà del suo… Cuore? Corpo? Al diavolo.
L’ultimo sforzo compiuta da Kakashi per tirarsi su andò a buon fine e rischiò di risultare vano quando Sakura gli saltò al collo.
“Sakura… Ahi… Vacci piano, ti prego…”
A quel punto l’Haruno si staccò e arrossì. “Mi dispiace… Ho interrotto qualcosa?”
Tsunade negò con la testa.
“Stavo giusto dicendo a Kakashi che dovrà stare un bel po’ di settimane in ospedale.”
L’uomo riflettè un attimo. “Non voglio stare “un bel po’” di settimane in ospedale. Sto bene, e sono sicuro che tornare a casa potrà soltanto farmi sentire meglio. Infondo è casa mia, nulla è cambiato da quando sono partito.”
Tsunade sbuffò. “Se tu torni a casa ti affiderò ad una delle mie infermiere.”
“Una donna per casa mia? Hokage, apprezzo, davvero, ma posso farcela da solo.”
Tsunade a quel punto continuò, senza prestare minimamente attenzione all’opinione dell’uomo riguardo l’avere una donna a casa sua.
“Ho deciso che ti dimetterò domani Kakashi. Domani tornerai a casa tua, e penso potrò affidarti alle cure di Shizune. Ma forse ti troveresti meglio con qualcuno che conosci bene, magari Sakura.”
La ragazza arrossì. “Cosa? Io? Ma… Ma… Signorina Tsunade… Penso che una come Shizune possa essere più qualificata e… Ecco…”
“No.”
Le due donne si girarono verso l’uomo.
“Già mi disturba il fatto di non poter vedere nulla, non potete inoltre rispedirmi a casa con una…”
Kakashi si bloccò non sapendo come continuare.
“Una cosa?!” Sakura si sentì offesa da quella frase incompiuta e Kakashi lo percepì bene.
Ma infondo, un ninja come lui, il quale si era sempre arrangiato da solo, non poteva, anzi, non voleva farsi accudire da una… Ragazza? Oh, insomma! E va bene; la verità era che a casa sua non voleva nessuno, figuriamoci la propria allieva! Lei non avrebbe MAI messo piede lì dentro, non gli avrebbe MAI fatto da badante, nemmeno avesse avuto 80 anni e fosse stato in punto di morte!
Lei era la bambina che aveva visto crescere! Aveva un orgoglio da difendere! Già aveva perso gran parte della sua autorità quando erano cresciuti, figuriamoci la catastrofe che sarebbe scoppiata se solo quella ragazza fosse…
“Kakashi, è un ordine. Domani Sakura passerà a prenderti e… Non voglio obiezioni da nessuno dei due.”
E con questo Kakashi la sentì chiudere la porta dietro di lei.
L’uomo si portò una mano al viso e Sakura sorrise.
“Kakashi non sarò troppo invasiva, te lo prometto. Passerò da casa tua soltanto quando sarà ora delle medicazioni.”
“Ok. Però, ora puoi andare per favore?”
Sakura rimase interdetta per un paio di secondi. “Ok, a domani.”
Chiusa la porta, Kakashi si tirò su le coperte fino al naso. “Sarà solo per pochi giorni.”
D’altra parte però, Sakura iniziò a canticchiare vagando per i corridoi dell’ospedale, fino a quando non incontrò Shizune.
“Sakura, come va?”
“Oh, benissimo Shizune! E tu?”
La mora annuì sorridendo, prima di salutare la rosa, la quale ricambiò e si fiondò in giardino.
Tornò a casa e si cambiò, pronta a dedicarsi ad una serata tutta film e patatine.
Domani vedrò la casa di Kakashi, pensò.
Chissà se queste settimane passeranno in fretta, si chiese.
Però Kakashi non l’aveva mica presa benissimo.
Sorrise.
Questa situazione la imbarazzava, ma la rallegrava nello stesso tempo.
Corse in camera sua e aprì l’armadio: “Domani mi metto…”
Però poi si diede della stupida, in quanto le venne in mente che Kakashi non poteva vederla.
Kakashi, Kakashi, Kakashi…
Andò a letto presto, e con questo pensiero in testa: ma chissà cosa avrebbe trovato a casa del suo maestro…

 
  
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