*POV ALESSIA
Scendemmo dalla corriera e ci dirigemmo verso l’entrata della scuola. Il cortile era pieno di ragazzi e ragazze; c’era il gruppo dei secchioni che parlava e discuteva dei compiti in classe, il gruppetto dei popolari che continuavano a vantarsi di tutte le ragazze che si erano portati a letto, le popolari che discutevano su quali vestiti fossero degni di essere indossati da loro per una serata in discoteca. Io e Tania ci avvicinammo ad una albero cercando di non farci vedere da quest’ultimo gruppo. Purtroppo non riuscimmo nel nostro intento e il gruppetto ci blocco.
PAMELA- Ma guarda chi è arrivato. Sfigatella1 e Sfigatella2.
TANIA- Bada a come parli!
PAMELA – O che paura!!
IO- è quello che hai detto quando ti sei vista allo specchio percaso?
PAMELA – Ehi orfanella! Non riesci a tenere a freno quella lingua? O la mammina non ti ha insegnato come fare? Ah giusto, non ne ha avuto il tempo!
IO- Prova a dire qualcos’altro su mia madre e la lingua non sarà l’unica che non riuscirò a tenere a freno!
PAMELA- Wowowo. Non surriscaldarti troppo. Andiamo ragazze. Non meritano tutta questa nostra attenzione.
Finalmente se ne andarono e io e Tania potemmo rilassarci sotto l’ombra dell’albero. La guardai in volto e la vidi pensierosa. “strano” pensai “lei non è un tipo silenzioso e che pensa molto; e quando ha quella faccia vuol dire che sta pensando a qualcosa di importante”. Ero ancora intenta a fissarla quando all’improvviso parlò.
TANIA- Dobbiamo fare qualcosa...
*POV TANIA
IO- Dobbiamo fare qualcosa...
Alessia era lì che mi fissava, con un’espressione tipo “che stai dicendo Willis?”. Ed infatti subito mi chiede
ALESSIA- Che stai dicendo?
IO- Sto dicendo che dobbiamo fare qualcosa riguardo la nostra situazione familiare. Dobbiamo cambiare questa situazione.
ALESSIA- E come?
IO- Non lo so. Almeno non ancora. Dobbiamo farci venire in mente qualcosa.
DRIIIN DRIIIN
Ed ecco il suono della campanella che annuncia l’inizio delle lezioni. Io e Ale ci alziamo e ci dirigiamo verso le nostre rispettive classi.
ALESSIA- Allora a dopo Tanu! E buona fortuna!
IO- Perchè buo... O cazzo! La verifica di storia! Sono spacciata...
*POV ALESSIA
Alle prime tre ore ho latino e scienze ma non sto ad ascoltare perchè quello che ha detto Tania mi sta facendo riflettere molto. Paolo non lo posso denunciare perchè continua a minacciarmi. Se lo denuncio potrebbe fare del male a Sofia e alle altre persone a me care. In questo caso, l’ultima cosa che mi viene in mente è FUGGIRE. Fuggire si, ma come? Alla fine delle tre ore io e Tania ci ritroviamo nel corridoio della scuola per mangiare e vedere se una di noi ha avuto qualche idea.
IO- Allora, come è andata la verifica?
TANIA- Se mi danno 6 è un miracolo! E a te come è andata fino ad adesso?
IO- In verità non ho fatto niente per tutte e tre le ore. Stavo pensando a quello che avevi detto stamattina.
TANIA- E...
IO- Dobbiamo fuggire. Andarcene da qua.
TANIA- A quello ci arrivavo anche io. Il problema è fuggire dove? E come, poi?
IO- A quello non ci sono ancora arrivata. Fra una settimana la scuola finisce; aspettiamo e in quel tempo escogiteremo un piano.
TANIA- In pratica: fuggiremo a scuola finita, così da diplomarci e in queli lasso di tempo dobbiamo escogitare un piano? Ho capito bene?
IO- Esatto!
TANIA- Niente di difficile, insomma.- in tono sarcastico
IO- Tania, non dobbiamo abbatterci! Vedrai che riusciremo a trovare qualcosa.
In quel momento sentiamo la campanella suonare. Tornammo a scuola e passai le ultime due ore a ripensare al nostro piano. Appena finì l’ultima lezione mi precipitai fuori dalla classe e andai a cercare Tania. La trovai in bagno che piangeva. Mi avvicinai preoccupata.
IO- Che succede?
Tania mi guardò con il volto pieno di lacrime e disse
TANIA- Hai presente Josh, il mio ragazzo?
IO- Si, e allora? Mica ti avrà tradita vero?
TANIA- No, peggio! Lui e il suo amico Marco avevano fatto una scommessa...
IO- Non dirai Marco il mio ragazzo, vero?
TANIA- Invece è proprio lui. Marco e Josh avevano fatto una scommessa. Vinceva chi di loro per prima portava a letto una di noi! Appena l’ho scoperto sono andata da lui e l’ho mollato!- e scoppia di nuovo a piangere.
IO- Aspettami qua. Devo fare una cosa.
Corsi verso l’uscita della scuola e mi fermai per vedere dov’era Marco. Lo vidi appoggiato ad un’albero insieme ai suoi amici. Mi avvicinai a lui fingendomi felice e rilassata.
IO- Ciao Marco! Posso parlarti un momento in privato?
Lui acconsentì e lo portai dietro la scuola, dove non c’era nessuno.
MARCO- Cosa volevi dirmi amore?
Appena ebbe pronunciato la parola “amore” i miei propositi di parlare ragionevolmente con lui andarono a farsi fottere. Mi girai di scatto e gli tirai uno schiaffo con tutta la forza che avevo.
MARCO- Cosa diavolo ti prende?? Per cosa era questo??
IO- Non provare più a chiamarmi amore! Ho saputo della tua stupida scommessa con Josh e ti saresti meritato più di uno schiaffo! Non provare più ad avvicinarti a me o a Tania capito? Non ti voglio vedere mai più!
Me ne andai incazzata nera a prendermi Tania che era ancora nel bagno che piangeva. La presi per mano e la accompagnai fino alla fermata della corriera. Mentre aspettavamo che arrivasse, mi arrivò un messaggio da Marco. “che diavolo vuole quello stronzo adesso?” pensai. Aprii il messaggio e quello che vidi mi fece rabbrividire: “non è finita qui”.
IO- Tania, forse so dove andare
TANIA- Dove?
IO- Lontano da qui, ma non in Italia. A londra.
*POV TANIA
Come poteva venirgli in mente un idea simile?
IO- E come facciamo? Con quali soldi?
ALESSIA- Tua zia Anna non vive a Londra? Non puoi chiedere a lei di affitarci un appartamento?
IO- Oddio Alessia! Sei un genio! Ma come convincerla?
ALESSIA- Diciamo che tu sei stufa di vivere con tua madre, che sei caduta in uno stato di depressione e io che sono la tua migliore amica posso aiutarti.
IO- E se non dovesse funzionare? Cioè, dovrebbe avvisare Paolo.
ALESSIA- Tranquilla. Posso dire che a casa sto passando un brutto periodo e che ho bisogno di andarmene un po’. E poi porto via anche Sofia!
IO- Ale, ho paura che non ce la faremo.
ALESSIA- Lo so. Ma dobbiamo almeno provarci!
Sorrisi a quell’idea un po’ pazza ma geniale della mia amica. Forse saremmo riuscite a cavarcela, a cambiare le nostre vite in meglio. Tirai fuori dalla borsa il mio telefono e chiamai mia zia Anna. Passai il telefono ad Alessia.
ZIA ANNA- Pronto?
ALESSIA- Ciao Anna! Sono Alessia, la migliore amica di Tania ricordi?
ZIA ANNA- O ciao Alessia! Come stai?
ALESSIA- Io sto bene ma non posso dire lo stesso di Tania.
Stavo trattenendo una risata da quanto ero felice. Alessia era veramente brava a fingere.
ZIA ANNA- Che vuoi dire? Cosa è successo a Tania?
ALESSIA- No, niente di preoccupante, stai tranquilla. È caduta in un periodo di depressione e avevo pensato che farle cambiare aria fosse la cosa migliore. Così ho pensato che magari potevamo venire a Londra.
ZIA ANNA- O poverina! Comunque la tua è un’ottima idea. Il problema è che non ho camere in più a casa mia.
ALESSIA- Non preoccuparti. Non avevamo ideato di venire a casa tua. Come ti dicevo prima, Tania è depressa e non vuole vedere quasi nessuno a parte me. Così avevo pensato che potevi pagarci l’affitto di un’appartamento sempre a Londra.
ZIA ANNA- Per me andrebbe anche bene, ma devo vedere con tuo padre per vedere se va bene e...
ALESSIA- Anna, scusa ma ti interrompo subito. Io e mia sorella a casa stiamo passando un brutto periodo e non voglio che lui sappia che me ne vada. Ti prego di non chiamarlo o di informarlo in qualsiasi modo!
ZIA ANNA- Ah ok.
ALESSIA- Quindi? Sei d’accordo?
I secondi in cui aspettavamo una risposta sembravano ore ed ero spaventata dalla risposta che avrebbe potuto darci mia zia.
ZIA ANNA- Ok. Vi prenoto due biglietti per Londra così venite. Partirete quando la scuola è finita, daccordo? Va bene se partite il 10 giugno alle 7 di mattina? So che è un po’ presto per voi giovani ma...
ALESSIA- No no tranquilla! Va benissimo lo stesso. Ci sentiamo! Ciao.- E riattaccò
Non sapevo cosa avesse risposto perchè non avevo sentito. E la faccia di Alessia non lasciava trasparire alcuna emozione. La paura di un “no” si fece ancora più grande.
IO- Allora?- stavo per morire. Se Alessia non si sarebbe decisa a parlare l’avrei strangolata. Quando si girò verso di me delle lacrime le solcarono il volto.
IO- Ecco lo sapevo! Non andremo a Londra e le nostre vite rimarranno quelle che sono! Ovvero di merda! E...
ALESSIA- Andremo a Londra...- disse con un sussurro
IO- Come?- avevo capito male?
ALESSIA- Ha detto che va bene. Andremo a Londra Tania!
Scoppiai a piangere anche io, ma dalla gioia. Non potevamo crederci!
Le nostre vite stavano per cambiare
SPAZIO AUTRICE
MA CIAOOOOOOOOOOOOOOO!
adesso che vi ho salutate sono a posto! lol
scusate se il capitolo è in ritardo ma le idee non venivano e poi
dovevo preparare le valige.
esatto: le valige.
domani mattina parto alle 5 o alle 6 per la Puglia!!
YEEEEEE!! XD
per una settimana non posso aggiungere nuovi capitoli visto
che non avrò neanche il pc a portata di mano.
recensite, ve ne prego! alla prossima! :3
MA CIAOOOOOOOOOOOOOOO!
adesso che vi ho salutate sono a posto! lol
scusate se il capitolo è in ritardo ma le idee non venivano e poi
dovevo preparare le valige.
esatto: le valige.
domani mattina parto alle 5 o alle 6 per la Puglia!!
YEEEEEE!! XD
per una settimana non posso aggiungere nuovi capitoli visto
che non avrò neanche il pc a portata di mano.
recensite, ve ne prego! alla prossima! :3