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Autore: Ilarix96    01/09/2013    0 recensioni
Seconda parte. Le pagine sono tratte dal punto di vista di Erika, che vive in una situazione differente da quella di Andry, ma con un unico punto in comune: essere costretti a fare qualcosa che non vogliono.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                                                8 agosto
É orribile passare un’estate a lavorare, mentre altri se ne vanno da qualche parte per le vacanze. Per citarne alcune, anzi, per descriverle, c’è Enriette, una ragazza grassa, incredibilmente stupida, Sharon, una ragazza orribile e con l’apparecchio ai denti, Sebastian, un ragazzo alto e allampanato con i capelli a spazzola, lentiggini e occhialoni tondi, che rendevano ancora più grandi i suoi occhi. In più, neanche Andry si è faccio molto vedere in questi giorni. Beh, non mi resta che accontentarmi, aspettare e soprattutto….dormire.
 
                                                                                                                                   
 
 
                      10 agosto
Oggi ho dovuto fronteggiare di nuovo Summer. Adesso è proprio una battaglia aperta -Vedo che hai ancora il coraggio di camminare, dopo esserti fatta mio fratello e dimmi, come è stato?- -É inutile parlare con te, quando non vuoi ascoltare o quando sei cotta di uno che ti sta usando giusto per divertirsi, quindi lascerò perdere e ti lascerò credere alle tue fantasie….ma dimmi, come va con il tuo, di ragazzo? Karoline deve averla presa molto male, poverina- -Ma se anche tu la odiavi- -Beh, dato che al momento ci sta antipatica la stessa scema, beh abbiamo fraternizzato. Ma dimmi, sarebbe questa la riconoscenza per averti ospitato? Francamente, mi sembra un po’ poco….o forse ti ho solo montato la testa? Se avessi saputo così, ti avrei fatto dormire nella stalla…- questa volta ero andata giù pari. -Non è che sei invidiosa di lui?- ha detto d’un tratto -Di lui? Ma se ha sparlato dietro a me e tuo fratello, dicendo delle balle che scoperchiano la casa!- -Lui non racconta balle, lui l’ha visto!- -E tu sei una poveretta che crede a qualunque cosa le si dica! Quando crescerai un po’ forse riusciremo a parlare, ma prima non lo so!- me ne sono andata. Intanto, attorno a noi si era creato un capannello di persone che ci osservavano incuriosite. Che orrore di ospedale! Non c’è uno che si faccia i fatti propri. O sono io che sono particolarmente antipatica?
 
                                                                                                                                 11  agosto
Oggi ho visto Andry mentre tornavo a casa, ma lui non si è accorto di me. Stava  entrando in un minimarket con una sporta. Che stesse facendo una missione iper segreta? Mi veniva da ridere. Ho continuato ad osservarlo per un po’, per aspettarlo, ma visto che si faceva tardi, sono tornata a casa…Ma che cosa ci faceva Andry in un super mercato? Comprava cose per l’esercito? Era una punizione? Perchè si era dimenticato di me? Mi sembra di essere caduta molto in basso, considerata meno di niente al lavoro e con un fidanzato che non si accorgeva neanche di me.
 
                                                                                                                            13 agosto
Ieri Andry è venuto davanti all’ospedale con una faccia molto seria. Mi ha detto che mi doveva parlare e mi ha portato in un posto appartato,dietro un bar. -Beh….la cosa che ti devo dire è che vado via da qui- -Ah…e quando parti?- -Domani, andiamo ad Herat e non sappiamo ancora quanto  dobbiamo restare, potrebbe diventare da una settimana a due, o a un mese.- -Questo vuol dire che mi stai lasciando?- -Lasciare? Perchè?- -Beh, suppongo che questo non sia l’unico ospedale internazionale dello stato e io non sono l’unica ragazza bianca abbastanza carina che….- -Ma per chi mi hai preso? Per Kurt?- -No, affatto- -Se vuoi proprio saperlo, sono le ragazze che lasciano me, di solito- -Allora posso stare sicura….- -Sicurissima- mi ha dato un bacio –Beh, io andrei a bere qualcosa, vieni con me, ti va?- ho guardato l’orologio. Tutto sommato, mancava ancora mezz’ora e un drink ci poteva stare. Ha svoltato l’angolo ed è entrato nel caffè “Da Mariam”. Prima che mi potessi sedere, ha chiamato la cameriera e ha ordinato -Un mojito per me e….qui li fate i mojitos, vero?- al cenno affermativo della signora è andato avanti -Va bene un drink alla frutta? Prende un “Red Passion”, ok?- ho guardato il menù.In quello che dovevo prendere io c’erano fragola,lampone,ribes e mirtillo -Come facevi a sapere che mi sarebbe piaciuto?- -Intuito- in effetti il drink era davvero molto buono. Siamo stati lì a guardarci per un po’, poi Andry si è alzato -Beh, ora devo andare…devo preparare quello straccio di bagagli che ho- -Penso che potrò resistere per una settimana- mi si è avvicinato e mi ha dato un bacio su una guancia, ha pagato il conto,ed è uscito. -Ehy, mi sento in debito con te!- gli ho urlato dietro, mentre lo raggiungevo -Mi hai pagato un drink, quanto ti devo?- -Ascolta, lascia perdere,ti rifarai la prossima volta- se n’è andato correndo. Sono stata un po’ sulla porta ad osservare la sua figura che diventava sempre più piccola e poi sono andata a lavorare.
 
La mattina dopo, stavo lavorando quando il mio paziente ha voluto ostinatamente  accendere la televisione per ascoltare le notizie. Stavo prendendo una siringa da un cassetto che era proprio sotto la televisione. In quel momento stavano dando le notizie nel telegiornale -Notizia dell’ultimo minuto! Una bomba a fatto saltare un furgone militare, morti tutti  i soldati, tranne due feriti gravemente- sullo schermo c’era l’immagine di alcuni soldati che conoscevo molto bene e una che mi ha veramente fatto a pezzi: era  Andry. Erano tutti insanguinati da capo a piedi e molti avevano la testa schiacciata o qualcos’ altro. Andry era ricoperto di sangue, tanto che quansi non era riconoscibile. La signora dietro di me aveva detto qualcosa, ma io non avevo sentito. -Lo conosceva?- -Si, certo…lo conoscevo- la mia voce si era strozzata. Poi  non ho visto più niente, la siringa mi è caduta di mano, ho sentito solo il rumore di qualcosa che cadeva, un dolore tremendo e della signora che urlava -Aiuto! Aiuto!-….

Note:
Fine anche della seconda parte! Scusate per l'attesa, spero di riuscire a mettere anche il resto della storia prima dell'inizio della scuola, perchè dopo non avrò molto tempo...Spero che fin qui tutto vi sia piaciuto :)
  
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