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Autore: Esse_Edward    01/09/2013    11 recensioni
- Che felicità ci sarebbe nel diventare una vampira? L'idea di vivere per sempre non mi attrae, grazie -
Si voltò nella mia direzione. Il suo sguardo era più dolce - Non puoi saperlo ragazzina, un giorno forse troverai qualcosa per cui valga la pena vivere in eterno -
Feci un lungo e lento sospiro - Tu hai seicento anni ed ancora non l'hai trovato. Perché dannarmi così tanto? -
Genere: Dark, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Il ragazzo dagli occhi nocciola mi teneva saldamente per il polso fino a condurmi ad una vettura nera.
Mi incitò ad entrare ma cercai in tutti i modi di evitare quella cosa.
Stavo per essere rapita? Perché?
- Ragazzina entra in macchina, non ho tutta la notte – protestò spazientito il ragazzo riccio, comparendo dietro la mia schiena.
Con un tocco ai fianchi mi spinse dentro, facendomi accomodare vicino allo stesso ragazzo di poco prima.
Ma come aveva fatto a salire così rapidamente?
- Feccia – borbottai, mentre il ragazzo vicino a me mi allacciava accuratamente la cintura di sicurezza.
- Liam, falla stare zitta. La sua voce da bambina viziata mi irrita – brontolò quello riccio, osservandomi attentamente dallo specchietto retrovisore.
La macchina era partita, impedendomi di fuggire. Dannazione.
La cintura era troppo stretta perché Liam – il ragazzo al mio fianco – me l’aveva legata nemmeno fossi un salame.
- Non sono una bambina, ho sedici anni brutto bastardo – sputai, sfidandolo con lo sguardo.
Me ne pentì amaramente nello stesso istante in cui si voltò verso di me e puntò i suoi occhi con i miei.
Era buio, la macchina era scura, l’unica luce che c’era derivava dai pochi lampioni ancora accesi.
I suoi occhi apparivano blu, celesti, quasi grigi. Ma forse era solo l’effetto della notte.
- Portami rispetto ragazzina, io sono il principe – era arrabbiato – potrei ucciderti da un momento all’altro, ti conviene tenere la bocca chiusa – e si rigirò come se nulla fosse.
Abbassai lo sguardo intimorita ed al tempo stesso spaventata e mi accorsi che per tutto il tempo che avevo parlato con quel ragazzo le mani non avevano fatto altro che tremarmi.
Con molta angoscia e stanchezza mi appoggiai al finestrino ed inaspettatamente iniziai a piangere, chiudendo gli occhi.
Mi sarebbero venuti a cercare, mi avrebbero trovata e li avrebbero arrestati. Solo non sapevo quando.
Sentii una mano gelata accarezzarmi il braccio – Hai freddo? Vuoi la mia giacca? – mi domandò con premura nella voce Liam.
Lo guardai con gli occhi spalancati tirando su con il naso. Perché era gentile con me?
Le lacrime non la smettevano di uscire, erano come attratte da qualcosa che c’era nel mio viso.
Ma era solo paura.
Perché diamine mi ero cacciata in quel guaio? Perché non mi ero data una mossa? A quest’ora sarei stata benissimo in compagnia dei miei amici.
- Liam smettila di essere gentile con questa mocciosa. – borbottò lanciandomi un’occhiataccia dallo specchietto.
Ma che razza di problemi aveva?
Dannazione, questi ragazzi avranno avuto su per giù 20 anni! Come facevano ad essere degli assassini così esperti?
Ricordai il sangue e le teste mozzate in quella piazza e di conseguenza il mio stomaco si stava contorcendo dal disgusto.
Mi veniva da vomitare e le lacrime in viso non aiutavano di certo.
- Ehi ragazzina – mi rimproverò il ragazzo riccio – se stai pensando di vomitare sulla mia bambina sappi che ne pagherai le conseguenze una volta arrivati a casa -
Sgranai gli occhi ormai lucidi e piansi ancora.
Era un mostro, non si poteva paragonare nemmeno ad un essere umano.
- Harry calmati, la stai spaventando. – lo ammonì Liam.
E così il suo nome era Harry? Che nome di merda..
Il riccio mi fulminò con lo sguardo dallo specchietto come se avesse appena sentito cosa stessi dicendo.
Ma questo era impossibile.
- Come ti chiami ? – mi domandò Liam, sorridendomi incoraggiante.
Ma non c’era nulla da incoraggiare in quella situazione.
Non volevo rispondere, ma lo sguardo insistente di Harry mi fece rabbrividire.
- Violet – sussurrai intimorita, pensando che nessuno mi avesse ascoltato.
Ma mi sbagliavo. Quei ragazzi avevano l’udito più affilato di qualunque altro essere umano.
Erano inquietanti.
- E dimmi Violet, i tuoi genitori ti fanno uscire di sera in questo modo? Non sia mai che qualcuno non ne approfitti – ridacchiò maligno Harry, facendomi venire la pelle d’oca.
Cos’era quello? Un modo gentile di dire che mi avrebbe violentato?
Iniziai a piangere di più, stringendo le mani sul fondo del vestito.
Ma dov’ero capitata? Questi erano tutti svitati fino al midollo.
Liam serrò la mascella – Harry smettila – lo ammonì, poi si voltò verso di me – Nessuno vuole farti del male Violet. Ora prova a dormire, manca ancora molto prima di arrivare -
Perché nessuno voleva capire che io non avevo nessuna intenzione di arrivare fino alla loro casa ed essere loro prigioniera?
Mi appoggiai di nuovo al finestrino, ma stavolta chiusi direttamente gli occhi senza protestare.
Sentivo gli occhi stanchi, le palpebre si stavano per chiudere.
Ma non volevo dormire, non in una macchina con degli assassini.
Così mi limitai a guardare fuori dal finestrino, aspettando la mia sorte.


- Violet – mi richiamò Liam, allungandosi verso di me per togliermi le ‘catene’ – come avevo chiamato le cinture.
Il respiro mi si fermò, il cuore pompava ad una velocità quasi finta. La paura e la voglia di urlare mi perforavano.
Lui era così vicino, le mani ancora impastate di sangue.
- Non devi aver paura, non vogliamo farti del male – mi sorrise.
La cintura era ormai stata tolta, ma la portiera era comunque bloccata.
Liam si posizionò ad aprirmi con estrema calma, porgendomi la mano.
Non l’avrei afferrata nemmeno se mi avessero offerto tutto l’oro del mondo.
Scesi e mi guardai intorno.
Dio mio, davanti ai miei occhi si estendeva una magnifica reggia.
Era forse una casa quella?
Qualcuno mi afferrò per il polso e notai subito che si trattava di Harry.
Chi altri usava quel tono prepotente con me?
- Muoviti – mi strattonò con la grazia di un elefante.
Quella casa aveva delle scale immense, bianche e decorate con rilievi d’oro di uno stile antico.
Sembrava surreale che dei ragazzi così giovani abitassero in una casa così imponente e maestosa.
Appena arrivammo di fronte alla porta, questa si aprì con slancio facendoci passare.
Oh no, sono in trappola.
Harry lasciò la presa sul mio polso e si allontanò da me, lasciandomi sola nell’atrio della casa.
Era uno spazio poco illuminato, le uniche luci che c’erano erano delle lampade, e le uniche che c’erano erano offuscate.
Notai che si avvicinò alla tenda di una finestra, per poi coprirla di nuovo.
In quella casa regnava il colore nero.
Mi voltai appena sentì una presenza alle mie spalle. Era Liam – Vuoi darmi la tua giacca ? – mi domandò, sorridendomi.
Quel ragazzo era l’opposto di Harry. Era gentile e rassicurante, ma non mi sarei fatta ingannare.
Erano assassini, rapitori e solo Dio sa cos’altro.
Scossi la testa – Ne sei sicura? – aggiunse lui con un sorriso, e non potei non fare caso ai suoi occhi color cioccolato.
Sfilai la giacca dalle mie spalle con la consapevolezza di non doverla mai più utilizzare ed estrassi il cellulare.
Spalancai gli occhi.
Dannazione, perché non ci avevo pensato prima? Il mio cellulare!
Iniziai a digitare un numero in preda all’agitazione, ma qualcuno me lo sfilò dalle mani agilmente.
- Grazie per avermelo ricordato. Questo lo terrò io – sogghignò divertito Harry.
Sbloccò la tastiera del telefonino e iniziò a curiosare tra i vari messaggi che c’erano.
- Uh, questa Megan deve essere proprio una ragazza che se la spassa – rise, continuando a leggere.
- Fermo! – lo implorai saltandogli addosso, ma mi scansò con estrema facilità facendomi perdere quasi l’equilibrio.
- Perché dovrei? – sogghignò ancora e riprese a farsi gli affari miei.
- Ti prego, ridammelo! – mi avvicinai di nuovo allungando un braccio per afferrare il cellulare, ma lo spostò sopra la sua testa.
Merda, era tre volte la mia altezza quel ragazzo.
- Su con la vita Violet -
Mi stava prendendo per il culo? – Muori -
- Harry – lo richiamò Liam, gelandolo con lo sguardo.
Ci furono svariati minuti di silenzio, finché il riccio non gli lanciò il cellulare.
Lui lo prese e se lo infilò in tasca.
Harry scrollò le spalle e si andò a sedere sul divano di pelle assieme ad altri tre ragazzi – gli stessi di quella sera.
Tamburellò le dita sui suoi pantaloni e mi guardò divertito.
- Le cose stanno così. Tu hai visto troppo. Ora puoi scegliere se essere come noi o restare qui dentro. Per sempre -
Ancor prima che Harry finisse la sua frase, sapevo già la risposta.
Questi era pazzi.
- Non diventerò mai un’assassina come voi -
Lui si strinse nelle spalle, sprofondando nello schienale – Allora preparati a rimanere qui dentro fino alla fine dei tuoi giorni. E non aspettarti che qualcuno verrà a salvarti ragazzina, nessun essere umano può entrare qui dentro senza che non ce ne accorgiamo -
Aggrottai la fronte – Essere umano? -
- Già – si voltò verso gli altri, ridendo – non è divertente quando non se lo immaginano neanche? – rise ancora. Un brusio di consenso generale, tranne Liam.
- Immaginano cosa ? – domandai senza pensarci, curiosa ma spaventata allo stesso tempo.
Harry smise di ridere, guardandomi attentamente – Quanti anni pensi che abbia? – domandò, indicando Liam.
Anche se non riuscivo a capire bene il senso della domanda, risposi senza contraddirlo – Più o meno diciannove -
- Errato. Ne ha seicento – Liam si incupì in volto.
Aggrottai la fronte – Non è possibile. Nessuno può vivere così a lungo..-
- La nostra razza si – il suo volto era serio – Siamo vampiri, Violet -
Restai immobile di fronte a tutti loro – che ora mi stavano guardando.
Si stavano prendendo gioco di me? Volevano farmi ridere? No perché ci erano riusciti.
Iniziai a ridere, sfidandoli con lo sguardo – Voi siete tutti pazzi -
Harry si alzò dal divano e si avvicinò – Attenta a come parli ragazzina -
- I vampiri non esistono! – gli urlai contro, iniziano ad avere paura.
Perché dovevano comportarsi così?
Non era meglio sequestrarmi, imbavagliarmi e rinchiudermi in una stanza buia?
Dio, stare in quella casa mi faceva diventare scema.
Lui si avvicinò a me ed automaticamente feci un passo indietro.
Aprì piano la bocca, mettendo in evidenza due canini appuntiti che prima – per colpa della poca luce – non si vedevano.
- Sono finti – sussurrai, fissandoli attentamente.
- Vuoi provare? – mi sfidò.
- I vampiri non esistono -
Prima che potessi aggiungere qualcosa mi ritrovai schiacciata alla porta, in contrasto con il suo fisico.
Il suo fiato non era caldo e rassicurante, ma freddo da far venire la pelle d’oca.
Il petto si alzava e si abbassava ad una velocità disumana, e nei suoi occhi si poteva leggere quanta potenza, forza e fame avesse.
Chiusi gli occhi sentendo le sue labbra piazzate sulla mia giugulare.
Appena sentì un canino conficcarsi nella mia carne e farsi strada sempre più in profondità cacciai un urlo.
Aprì di scatto gli occhi, trovandolo ancora avvinghiato su di me.
Lui era nato per uccidere, io decisamente no.
Non avrei mai permesso di diventare in quel modo.
Si allontanò dal mio collo e mi guardò in viso, facendomi perdere un battito.
I suoi occhi – che fino a poco prima erano color smeraldo – ora erano rossi. Come il sangue.
- Sentimi bene ragazzina. Non sono un comune vampiro, il mio nome è Harry Edward Styles e sono un vampiro della famiglia reale. Non ti conviene sfidarmi e soprattutto – si avvicinò al mio orecchio – ti conviene fare tutto quello che dico, perché non puoi mai sapere quando ho fame -
Si allontanò – O diventi una di noi, o rimani in questa casa. A te la scelta -
Non aspettai che aggiungesse altro. Cercai a tentoni la maniglia della porta e sgattaiolai fuori.
Iniziai a correre per la casa in cerca dell’ingresso – che trovai subito.
Mi fermai solo per controllare il collo. Appena constatai che del sangue era fuori uscito, rabbrividì.
Sentii delle voci in sottofondo e non me lo feci ripetere due volte.
Sgattaiolai fuori casa, correndo il più veloce possibile verso il bosco.
L’unica mia salvezza.
Dovevo scappare. Subito. 

SPAZIO AUTRICE
Buonasera ragazzi!
come potete vedere sto diventando una saetta ad aggiornare lol 
spero che il capitolo vi piaccia e mi scuso per la lunghezza. 
come sempre potete contattarmi qui: 
Caroline
  
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