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Autore: sesjlia    04/09/2013    4 recensioni
Eravamo Weed e Lui, eravamo Hope e l’Altro, eravamo Becks e l’Altro Ancora, poi c’erano anche gli Altri.
Eravamo tutti il giorno che si tramutava in notte e la notte che si tramutava in giorno, eravamo il fuoco e l’acqua, eravamo la fenice e il drago, la terra e il cielo, il male e il bene, eravamo la guerra e la pace, la felicità e la sofferenza, il sorriso e la lacrima, eravamo la morte e la vita, eravamo semplicemente il bianco e il nero: lo yin e lo yang.
Nessuna cosa può essere completamente yin o completamente yang; entrambe contengono il seme per il proprio opposto. Avevamo tutti un’ origine reciproca, l'uno non poteva e non può esistere senza l'altro, ci consumavamo e ci sostenevamo a vicenda, mantenendoci in equilibrio.

Ma questa, non è una storia triste, non questa volta.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Inhale and Exhale.
1. cohabitation.
 


Niall.


Chiaramente non avrei potuto permetterle di dormire sotto un ponte o semplicemente farle passare la notte da sola in quel parco. In fondo era anche colpa mia se era caduta nel laghetto, entrambi non eravamo stati del tutto attenti, forse troppo presi dal paesaggio o troppo immersi nei propri pensieri.
“E se ti porto a casa mia? Ti lavi, mangi e poi dormi da me. Chiaramente non nello stesso letto, io starò nel divano mentre tu puoi tranquillamente dormire in camera mia, non ho problemi.”
Che dolce cuoricino che ho.
Non so, ci conosciamo a malapena e non so se sia il caso”

“Se è per il disturbo non c’è problema. Pensi che sia meglio dormire per strada? Okay, forse l’ebrezza che proverai essendo per una notte un barbone magari ti piacerà, ma è un bene rischiare?”
Da quando sono Niall-il-ragazzo-comprensivo? Da sempre, è vero.
“In effetti…cosa fai stasera da mangiare?” chiese lei allargando il sorriso.

Non ne ho idea, credo che preparino da mangiare i miei amici”
“I tuoi amici? Non sei solo?”
I miei amici? Io? Solo? Sono una mandria di bufali imbestialiti, non potrei mai sentirmi solo.
“No, viviamo in tre, ma stasera saremo in cinque. Ma tranquilla sono tutti impegnati a scopare o a scoparsi tra di loro.”

“Eh?”
No, non ti spaventare però.
“Scherzavo stupida. Allora che fai? Giuro che non ti mangio, anzi mangiamo in questo caso.”
Okey forse ‘stupida’ potevo evitarlo, forse mi squarta questa.
“Va bene- rispose semplicemente.
Fiuu non l’aveva sentito.
-ma stupida è tua poi sorella.”
E te pareva, devo ancora imparare a contare fino a cinque prima di pensare.
E per fortuna non ho una sorella.

Ci avviammo alla macchina parcheggiata poco distante dal parco continuando a parlare e a conoscerci meglio. Partimmo e ci avviammo verso casa raggiungendola in pochi minuti.
Sperai vivamente che i miei amici in quel momento non ci fossero o che almeno non avessero organizzato uno scherzo  durante il mio arrivo.
Conta fino a dieci prima di sperare.
Raggiunta la porta mi fermai con le chiavi sospese in aria continuando a pregare di non fare alcuna figura di merda.
Ti prego santissimo Signore, se ci sei ascoltami.
“Okay Becks, ora noi entriamo tranquillamente, potrebbe succedere di tutto”
“Niall? Perché ti preoccupi tanto dei tuoi amici?”
Oh, capirai solo vedendo. O era vivendo? Boh, chissene fotte.
Oh, tu non li conosci bene” disse una voce famigliare dietro alle nostre spalle. Mi girai trovandomi il viso sorridente del mio amico Liam a pochi metri da noi.
Sono così tanto strani? chiese lei.
Vedere per credere- iniziai io –Becks comunque lui è Liam, Liam lei è Becks li presentai.
Piacere dissero all’uniscono stringendosi la mano.
Okay, entriamo.”
Ti prego ti prego ti prego.
Infilai la chiave nella serratura aprendo lentamente la porta. Mi affacciai, seguito dal capo di Liam, per controllare l’interno che sembrava abbastanza tranquillo.
“Via libera” informò Liam.
Troppo, troppo tranquillo.
Entrammo silenziosamente spalancando la porta rimanendo per alcuni minuti nel grande ingresso, quando davanti ai nostri occhi passò Harry mentre mangiava una carota, ma che cazz? ¹, seguito da Louis che si specchiava intensamente su un piccolo specchio portatile.
Ma che cazz? ²
Questo si fermò di scatto al centro lasciando spazio ad un sorriso malizioso sul viso.
Io e Liam ci guardammo interrogativi e all’oscuro di quello che sarebbe potuto succedere.
Oh santissimi Lumi. Perché?
Zayn comparve dalla porta della cucina nudo, coperto solo da un paio di boxer bianchi, fin troppo aderenti.
MA CHE CAZZ? ³
Spostai lo sguardo su Becks che sembrava guardare la scena divertita, ma anche con la bocca spalancata. Mi fiondai su di lei posandole una mano sugli occhi impedendole di guardare ancora la scena mentre Liam si avvicinò a noi posando due dita sotto il mento per chiuderle la bocca.
“Che cacchio fate voi tre! E poi non dovrebbe essere Harry a girare in boxer per casa?” iniziai io.
“Mentre Louis mangia ininterrottamente le carote girando per le stanze?” si attaccò Liam.
“E Zayn, non dovresti essere tu quello che passa il tempo a riordinarsi il ciuffo?” conclusi.
Prima che quei tre rispondessero Becks scoppiò in una risata che fece spuntare il sorriso a tutti quanti.
Per fortuna non se la sta’ svignando a gambe levate.
“Mi avevi detto che i tuoi amici non erano del tutto normali, ma non mi hai mai accennato il fatto che si scambiassero anche le personalità!-  cominciò staccandosi dalla mia presa – Comunque io sono Becks, piacere.”
-Harry! Louis! Zayn!- si presentarono invece quei tre imbecilli alzando la mano.
Ve ne dico quattro dopo, eccome se ve le dico.
Se vuoi puoi andare a fare una doccia, mentre io cerco dei vestiti che potrebbero andarti bene visto che i tuoi sono bagnati e sporchi!”
“Ok grazie! Ehm…dov’è il bagno?!”
Che idioma che sono.
Ah giusto! Secondo piano la seconda porta a sinistra!”
Così mentre Becks faceva la doccia le preparai una mia felpa verde e raggiunsi gli altri in cucina.
E così Horan ha trovato una pupa.- attaccò Louis l’ennesimo discorso facendomi sbuffare –Su dai non prendertela, siamo orgogliosi di te!”continuò sotto lo sguardo divertito di tutti gli altri.
Me lo sentivo che avessero frainteso tutto, lo sapevo.
Lou, non è come pensi, per niente. Ci siamo scontrati al parco e lei è caduta nel lago così l’ho portata a casa per lavarsi, anche perché il college in cui studia ora è già chiuso.”
“Certo, certo, capisco. E tu ti sei buttato per farle compagnia, ovvio.”
Error. Error.
Veramente me l’ha chiesto lei questo.”
“Pure? Allora è una cosa seria. Cosa mi combina l’amore? Ah, caro piccolo Horan indifeso dal mondo.”
Oh santissimi numi, ora fa anche il finto tonto, il sarcastico, il simpatico.
Louis, stop. Non potresti capire.”
Odiavo quelle scene patetiche, totalmente. Se mi sarei innamorato davvero gliel’avrei di certo detto! Non sono quel tipo che si tiene tutto dentro o che si nasconde dagli altri, per niente. Lei era una semplice ragazza che stavo aiutando, la mattina seguente sarebbe ritornata al college e chissà quando l’avrei più rivista, non che mi avrebbe fatto piacere lasciarla andare che sia chiaro. In quel poco tempo che ero stato con lei ero stato bene dovevo  ammetterlo, ma non potevo di certo definirmi già attratto o altro. Sarebbe stato da squallidi o pazzi, capiamoci.

Stavo sgranocchiando un pacchetto di patatine osservando il resto dei ragazzi preparare la cena o apparecchiare quando dalla porta di vetro apparve una Becks già lavata e che indossava la mia felpa, che le stava decisamente larga.
“Oh eccoti, mi stavo giusto chiedendo se ti piacciono le uova fritte.” chiese Harry continuando a lavorare ai fornelli.
“Certo, le mangio spesso al college.”
Ma queste sono meglio di quello che si mangia in mensa, fidati.”
Oh, da quel che ricordo ci vuol ben poco per preparare qualcosa di più commestibile.
“Ci credo.”
Anche io.
“Si mangia male dove vai tu?” chiese Liam mettendo i bicchieri al tavolo.
“Insomma, diciamo che c’è di meglio! Si mangia meglio in Italia! Comunque io mangio tutto, non mi lamento del cibo.” a quella frase Louis si girò verso di me sorridendomi e facendomi l’occhiolino. Roteai gli occhi, sbuffando ancora, mentre buttavo la carta delle patatine e mi posizionavo al tavolo.
Che palla quel ragazzo.
Becks mi seguì sedendosi accanto a me facendo scattare di nuovo quel dannato sorriso nella faccia del mio amico.
Ma bastaa.
“Italia? Sei italiana?” chiese invece Zayn, svegliandosi come.
“Madre italiana, mentre il resto della famiglia è completamente inglese.”
Dio che bella l’Italia.
“Figo! Io invece sono mezzo pakistano e mezzo inglese.” continuò il moro.
La cena continuò così, con vari scambi di idee e conoscenze per poi concludere la serata ognuno nella propria stanza a dormire, mentre io me ne stavo scomodamente coccolato sul divano.
Oh yeah fuck yeah, si dormee.

 

 

Becks.
 

Sarei arrivata sicuramente in ritardo a scuola. Questa cosa era più che sicura.
Tanto sono sempre in ritardo, dovrebbero abituarsi. O forse dovrei essere io ad abituarmi ad alzarmi prima? Mi ci vorrebbe uno psicologo a me, troppi dubbi, troppe paranoie.
Avevo avuto la brillante idea di portare in quel momento la felpa che mi aveva prestato Niall tre giorni prima, a casa sua, naturalmente in una mattina in cui avevo scuola.
Dovrebbero farmi un apllauso solo per il fatto di essermi svegliata con dieci minuti di anticipo,uau.
Arrivai davanti alla porta di casa sua e cominciai a suonare. Una. Due. Cinque volte.
“E ora dove cazzo sei Horan?” sbottai sbuffando e sedendomi sugli scalini.
Presi fuori la felpa perfettamente stirata e l’annusai, sapeva ancora di lui e di pulito.
Davvero un gran buon odore, ragazzo.
Mi alzai e la sistemai su uno scalino, quello che mi sembrava più pulito, in modo che se fosse rientrato l’avrebbe di sicuro vista. Preparai anche un bigliettino dove lo ringraziavo ancora e dove scrissi il mio numero di telefono, glielo appoggiai sopra e cominciai a correre verso la scuola arrivando miracolosamente in orario.
Un applauso a me: clap.
Entrai nell’aula di scienze con il fiatone notando che l’unico posto libero che c’era era proprio di fianco alla troia. Sbuffai sonoramente attirando l’attenzione di metà classe e mi sedetti in quella dannatissima sedia.
“Ti vedo poco allenata, Becks.” disse quella notando il mio fiatone per la corsa.
Oh piccola carciofina senza peli sulla figa, se ci fosse stata una sedia di chiodi davanti alla cattedra avrei preferito sedermi su quella che starmene scomodamente al tuo fianco.
Quello che fai tu io non lo considero un allenamento, Amber.”
Quanto ti smonterei baby.
L’educazione sessuale è un rapporto che fanno due persone…” iniziò la professoressa la lezione. Amber cominciò a sghignazzare divertita obbligandomi a mettermi le mani nel capelli e sbuffare ancora una volta.
Queste saranno di sicuro le due ore più lunghe della mia misera esistenza.

 

☯☯☯




 
 



Rawrr.

Hola peopleeeeeee.
Sono qui uu.

Dopo le rensioni magnifiche che abbiamo ricevuto abbiamo deciso di pubblicare ssubito,
o almeno quasi subito *arrossisce*
Spero davvero che con questo capitolo non vi abbia deluse/delusi
(non si sa mai che qualche boy sia all’attacco)
E vi anticipo solo che dal prossimo capitolo compariranno
gli altri protagonisti e ce ne saranno delle belle uhuhu
Vi voglio tenere sulle spineeeee.
Bene, detto questo mi dileguo e con un tocco di magia scompaio.
Tre.
Due.

Uno.
*puuf*


Ah, no non vi siete ancora scavati di me muahahaha ❤ 
reso solo un secondino ino ino, giurin giurello.
Mi ha fatto davvero piacere che vi siano piaciute le parti ‘comiche’ se così
si vuol dire perché questa sono io e con le altre vecchie e decrepite fanfiction
finite che ammuffiscono lentamente sulla mia pagina di efp
mi nascondevo dietro ad una mschera triste e malinconica
credendo che le scrittrici più ricercate fossero proprio quelle,
ma essere se stessi è indispensabile, credeteci sempre.
Dopo parole saggie e un angolo autore più lungo che
l’intero capitolo vado davvero ad aspettare davanti al pc,
muovendo le dita a mo’ del personaggio perfido
dei simpson di cui non mi viene mai il nome, e mordendomi
il labbro le vostre meravigliose e uniche recensioni.

Perché saranno positive, vero? VERO?
bye.
❤  


 
  
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