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Autore: Stellyna_P    10/03/2008    4 recensioni
Draco ed Hermione, non si sono più visti da quel giorno in cui la grifondoro ha deciso di non sposare Ron e di scappare.
Adesso lei lavora come modella in Francia.
Hermione non ha più la forza di rialzarsi e di spiccare il vole come ha sempre fatto. Ma sarà il nostro bel biondino ad aiutarla e a pogergli quella mano che Hermione sta aspettando da ben cinque anni.
Da sottofondo fanno la loro comparsa Klelia, Andreas e Marcus... Tre nomi, tre destini diversi e unico scopo: Riuscire a sopravvivere.
Perché avvolte vivere è più difficile di quanto si pensi.
Seguito della mia shot "Carpe diem"
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio, Pansy Parkinson, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Mani piccole e curate

E quando sembra tutto inutile… qualcuno ti darà la forza di rialzarti

Mani piccole e curate.

 [Mani sempre indaffarate, unghie mangiucchiate]

 

Occhi azzurri, superficiali, frivoli…vuoti.

[Occhi d’oro, dolci e sempre attenti pronti ad amare o… ad odiare]

 

Chioma rossa, come la passione, sistemati in un’elaborata acconciatura.

[Capelli cespugliosi, crespi, sempre trattenuti da una rigida crocchia]

 

profuma di fragola e zucchero…troppo dolce

 [essenza di rosa, delicata ma forte]

 

Labbra carnose e piene di trucco

[Labbra morbide e perennemente torturate dai suoi denti candidi]

 

Seno abbondante,molto,probabilmente rifatto

[Petto piccolo e sodo]

 

Voce acuta e poco persuasiva

[Voce petulante e da saccente, ma dolce e leggera]

 

Sorriso malizioso

[riso abbagliante e pieno di speranze]

 

Katie Collins

[Hermione Jane Granger]

La camera era sommersa dai gemiti dei due ragazzi, la loro pelle era infuocata, le gambe si sfioravano e si intrecciavano continuamente e le loro lingue erano impegnate a giocare e a inseguirsi.

Un’ultima spinta di lui, più forte, lei inarca il busto permettendogli di andare più affondo.

Un flash.

Ricci castani sparsi per il cuscino, il volto accaldato e un po’ sudato…Hermione…

A quella visione continua a spingere il suo membro dentro di lei fino ad arrivare all’orgasmo insieme.

Il ragazzo esce da lei e si accascia vicino al corpo della rossa che posa le sue mani sul suo petto, stringendolo.

-“è stato fantastico” mormora la ragazza con la voce ancora roca.

Il ragazzo non risponde. È troppo impegnato a pensare a quella maledetta strega che è riuscita ad insinuarsi nei suoi pensieri come solo un serpente riesce a fare… e per fortuna che era lui la serpe.

Ancora una volta aveva desiderato che ci fosse lei, Hermione, al posto di una di quelle ochette che si portava a letto.

Erano passati cinque schifosissimi anni, e lui ancora pensava alla mezzosangue.

A quella ragazza che aveva insultato e torturato per anni che poi infine aveva imparato ad amare. E aveva ragione Blaise quando gli aveva detto che quelle come Hermione ti entrano nel cuore per tutta la vita.

-“Amore, domani andiamo alla festa di Harry insieme?”

Amore? L’aveva chiamato amore. Questo era il colmo.

Lui non era tipo di stupidi epiteti come tesoro o orsacchiotto.

-“No” risponde con una voce annoiata, l’ennesima che pensava di poter

diventare importante per lui.

Solo quattro persone erano riuscite ad avere questo onore.

E quella che aveva il trono indiscusso l’aveva allontanata da lui.

Che grande stronzata aveva fatto.

-“Ma orsacchiotto, perché?ah ho capito non vuoi andarci perché vuoi rimanere qui con me,stupidino me lo potevi dire prima” risponde Katie con un sorriso malizioso.

-“No Katie, io domani andrò alla festa di Potter,ma senza di te” detto questo si alzò e iniziò a cercare i vestiti

-“Ma, ma, io… pensavo che mi amassi” le lacrime le stavano per uscire dagli occhi.

Quanto odiava le persone che piangevano, soprattutto per cose cosi futili.

-“Senti Katie, è stato davvero una bella serata, ma nulla di più. Mi dispiace. Ora se vuoi puoi andartene. Quella è la porta” disse mentre cercava di indossare la maglietta.

-“Sei uno stronzo Draco” E con le lacrime Katie si diresse verso l’uscita per poi chiuderla brutalmente.

Draco sospirò e si sedette su una delle comode poltrone di Malfoy Manor.

Un attimo dopo una ragazza dai lunghi capelli corvini si materializzò nella casa del biondino e scrutandolo sorrise, come solo una madre o una sorella sapeva fare.

-“Un’altra biondina scappata in lacrime eh?”

-“No stavolta era rossa” rispose con un leggero sorriso.

Si avvicinò a lui e solo dopo Draco notò che in braccio aveva un bellissimo bambino di due anni.

Aveva gli occhietti blu, il vanto dei Zabini e i capelli neri.

-“Io e Blaise ti volevamo chiedere un favore” disse con un tono supplichevole.

-“No, no e ancora no” rispose Draco alzandosi dalla poltrona

-“Ma non ti ho chiesto ancora cosa devi fare” gli disse sbattendo gli occhi con fare civettuole.

-“Mi chiederai ti tenerti questa piccola peste così tu e Blaise potrete andarvene tranquillamente fuori” incalzò Draco.

Lei come risposta gli sorrise e gli passo il pargoletto che dormiva come un angioletto.

-“Ma guarda sta dormendo, non ti procurerà nessun fastidio. E poi tu sei il suo padrino qualcosa la dovrai pur fare.

Guardò attentamente il bambino e infine sorrise. Uno di quei sorrisi che conservava solo per i due suoi migliori amici e per il loro bambino.

-“Ok, ok. Ma non predetevi questa abitudine” sentenziò il ragazzo.

-“Grazie Draco, sei un amore” gli rispose Pansy in modo provocatorio, sapeva che l’amico odiava quei nomignoli ma era troppo divertente quando si arrabbiava.

-“Non chiamarmi amore, Pansy, non potrei rispondere alle mie azioni” disse avvicinandosi alla mora.

-“Ma io so che mi vuoi bene e che non mi faresti niente”

-“Ed è solo per questo che ancora sei viva”

-“Vabbè Draco io vado, Blaise lo prenderà più tardi, non comportarti da bambino con lui” e senza dare tempo a Draco di rispondere si smaterializzò.

Draco poggiò il bambino, che ancora dormiva, sul suo letto e poi per passare del tempo, prese la Gazzetta del Profeta che ancora non era riuscito a leggere.

“Le così dette “ANIME DELLA MORTE” continuano a portare lo sgomento nella Londra Magica. Il dipartimento Auror non sa ancora dirci cosa vogliono e chi sono queste creature.(continua a pag 14)”

girò la pagina annoiato, era giorni che si occupava di questo caso e sinceramente non aveva voglia di pensarci ancora. Né avrebbe parlato il giorno dopo con Potter.

Eh gia, Draco Malfoy era diventato un abile auror e lavorava insieme al grande Harry Potter.

Certo non si amavano ma non si ammazzavano nemmeno appena si vedevano. C’era una sorte di rispettò fra loro due.

Continuo a sfogliare il giornale alla ricerca di qualche informazione interessante.

Si bloccò solo quando lesse il titolo in alto della rubrica della “Moda” .

“Hermione Jane Granger ha riaccettato il contratto con la LookMagic, la giovane modella dopo aver avuto problemi con l’associazione aveva deciso di ritirarsi dal mondo dello spettacolo, ma con l’aiuto di Adrien Guerin (il fotografo della casa) e delle sue due coinquiline Chanel Barbier e Ambrè Martinez(entrambe modelle) ha capito che la fama e lo spettacolo fanno parte della sua vita. La rivedremo di nuovo qui a Londra, per la sfilata di fine Gennaio e chissà se andrà a trovare Harry Potter e Ronald Weasley,i suoi due migliori amici dai tempi di Hogwarts. Delle fonti certe ci hanno informato che i tre non si sentono d….

Draco chiuse di scatto il giornale e lo buttò a terra. Si ricordava benissimo quel giorno dove tutto fra loro due era finito.

Non pensava certamente che lei se ne sarebbe andata da Londra per vivere a Parigi e diventare una modella.

Adesso sarebbe ritornata, anche se per poco, e la riavrebbe conquista.

Se l’era fatta scappare allora e adesso non avrebbe di nuovo fatto lo stesso errore.

-“Czioooo….” L’urlò disumano del piccolo fece catapultare un Draco spaventato nella stanza da letto

-“Ehy piccolo, che hai combinato?’” con lui si poteva permettere il lusso di essere dolce. Infondo i bambini sono gli unici che con la loro ingenuità riescono a comprendere anche l’uomo più sadico e solo del mondo.

-“Nente, ancola non t’avlevo saluzato… me lo dai un bazino czio?” Draco si avvicinò al bambino e si sedette vicino a lui per poi scoccargli un bacio sulla fronte. “Certo piccola peste, però ora dormi”

-“Lesti con me?” chiese Andreas con voce speranzosa e con gli occhi da cucciolo bastonato. Quella tattica era uguale a quella della madre. E come riusciva a dirgli di no?

-“Ok peste” si sdraio vicino a lui e presto si addormentarono.

Tre ore dopo Blaise trovò i due addormentati,sorrise vedendo il modo in cui si trasformava Draco grazie a suo figlio e dopo aver preso dolcemente Andreas tornò a casa.

Ma non aveva sentito la voce di Draco che nel sonno invocava il nome di Hermione.

 

Hermione Jane Granger camminava fra le vie di Parigi. Era notte e la Tour Eiffel era illuminata e regalava ai turisti un meraviglioso spettacolo.

Paris di notte era favolosa.

I suoi piedi fasciati da un paio di decolté con un tacco vertiginoso, si muovevano sinuosamente e sicuri.

Se una volta gli avessero detto che con i tacchi si sarebbe trovata a suo agio come con un paio di scarpe da ginnastica, avrebbe riso come una pazza.

Eppure era la semplice e pura realtà.

Hermione Granger l’alunna che indossava la divisa tre taglie più grandi del dovuto e che aveva la schiena sempre curva a causa dei libri che si portava dietro era diventata una modella.

Eh che modella. Era insieme alle sue due migliori amiche,la migliore di tutta la Francia.

Tutti le acclamavano come La Bionda,La Mora e La Rossa.

Aveva tagliato i capelli e adesso li portava a caschetto.

Un taglio netto in poche parole…

Anche alla sua vita.

Aveva detto addio al suo sorriso dolce, e adesso quando,quelle poche volte che sorrideva,le sue labbra si increspavano solo in modo altamente malizioso e provocatorio.                                                                

È quello che il pubblico vuole.

I suoi modi sempre gentili e avvolte anche un po’ timidi erano svaniti, come la nebbia che scappa all’arrivo della notte.

Una lunga e apatica notte, dove la luna non brilla quasi mai e le stelle sono solo spettatori silenziosi di una vita che scorre senza la sua autorizzazione.

Hermione si era fermata. Si era stretta meglio il cappotto come per sentire il dolce tepore che riesce a darti solo delle braccia amiche e aveva osservato in silenzio l’orgoglio di Parigi. Quella torre che era stata la culla di nuovi amori. Alcuni con il solito vissero felici e contenti, altri invece no.

E pensava quello che ormai faceva troppo spesso.

Aveva riaccettato di nuovo quel maledetto lavoro, solo per occupare il tempo, se avesse voluto adesso avrebbe anche potuto riposarsi per tutta la vita, tanto aveva tanti di quei soldi che avrebbe potuto comprarsi la Francia intera. Ma non l’aveva fatto.

Si ricordava ancora quando quel giorno di cinque anni fa aveva preso un aereo qualsiasi senza nemmeno sapere la destinazione ed era partire.

Per fuggire, una Grifondoro che scappa,

Se l’avrebbe detto a Harry di sicuro gli avrebbe risposto con queste parole”Herm sei una Grifondoro, i dolori vanno affrontati non bisogna scappare. Se non che grifone sei?”

Ma Harry non poteva capire, lei era solo una ragazza, una ragazza con il cuore a pezzi.

E la fuga gli era sembrata la scelta più giusta.

Egoista.

           Vigliacca.

                        Astuta.

                                    Una vera serpe.

E lei era cambiata.

Lo sapeva e se ne rendeva conto.

Aveva abbandonato tanto. ma quello a cui non avrebbe mai rinunciato era il suo cervello.

Ovunque vai vacci con la mente.

Era questo il suo motto.

Aveva cambiato l’ultima parola. Infondo non aveva senso dire: “Ovunque vai vacci con il cuore” perché il cuore è solo un muscolo involontario.

Siamo noi a dargli tutta quella importanza.

E lei aveva smesso di dare fiducia al suo cuore, tanto non serviva a nulla.

Gli procurava solo dolore.

Camminava Hermione.

Con la testa abbassata.

Aveva rinunciato anche di camminare a testa alta. Non sfidava più con il suo sguardo le persone. Non ne aveva più il diritto, lei ormai era diventata tutto quello che disprezzava.

Camminava Hermione.

Non correva più.

E non volava nemmeno. Le sue ali si era strappate attimo dopo attimo. Infondo aveva deciso lei quella vita,no?

Camminava Hermione

O meglio trascinava il suo corpo, Hermione.

E come ogni notte, sperava che il dì non arrivasse mai.

E che quella la notte la divorasse.

Ma quello non succedeva mai. E lei si ritrovava ogni notte a camminare, con il cuore a pezzi.

Lacerato a  causa di tutti i suo errori.

Condannata a vivere in un limbo, come un’anima vagante.

Hermione non poteva fare altro che camminare, e quando dopo aver percorso tutta quella strada, arrivava a casa sorrideva.

Un sorriso falso.

Perché quello non si poteva considerare casa.

La sua casa erano Harry,Ginny,la famiglia Weasley…Ron…Draco.

E chiudeva gli occhi. Aspettando l’arrivo del sole che l’avrebbe svegliata e l’avrebbe castigata.

Facendola tornare alla routine della solita vita.

Quella vita fatta di persone ipocrite, di belle frasi.

Che ormai Hermione era abituata ad ascoltare.

E domani ad Hermione gli diranno di nuovo “Favolosa, continua così”.

Ma quel cuore che cerca di azzittire si ribellerà, ma lei sarà troppo occupata a vedere la sua vita correre senza di lei.

Hermione è rimasta indietro.

Cammina, ma non cerca di correre, e non può farci niente.

Aspetterà Hermione.

Aspetterà, ma adesso chiude gli occhi.

Domani sarà una giornata diversa per lei. Ma adesso può solo sognare, perché quando sogna puoi essere te stessa.

Nessuno ti giudica.

Nessuno ti dice che sei perfetta nel tuo vestito rosso.

Nessuno ti vedrà per quello che non sei.

Ci saranno solo degli occhi grigi e penetranti che ti riscalderanno il cuore.

E ancora. Ancora. Ancora.

Ti faranno tornare di nuovo un’orgogliosa Grifondoro.

Ti faranno battere convulsivamente il cuore.

Ti faranno correre, Hermione. Quella corsa che ha deciso di rinunciare, per diventare la bambola perfetta e fredda che sei ora.

Una bellissima bambola di porcellana.

Che presto prima o poi si romperà, liberandoti e facendoti brillare come solo la Stella Polare riesce a fare.

 

Dedicata alla mia dolce bambolina… piccola ti voglio bene, continua a brillare. Anche quando tutti ti diranno che i corpi celesti sono destinati a smettere di

scintillare.

Dimostra a tutti quello che sai fare e quanto vali. Perché Serena, nessuno riuscirà a levarti la luce che risplende nei tuoi occhi. Ma però(per te faccio anche gli errori grammaticali, tanto chissenefrega xD) se qualcuno prova a farlo se la vedrà con me.

E io ci sarò,sempre, sarò dietro l’angolo o in prima fila ad aspettare la tua rimonta. Perché sarai eccezionale anche in questo.

Perché in circolazione ci sarà una nuova mamma.

Una mamma che ha dovuto combattere.

Una mamma,forse si, un po’ troppo giovane all’apparenza ma con il cuore di una donna matura.

Ti voglio bene, dalla tua stronza preferita.

Ecco la mia nuova FF….questo dovrebbe essere il continuo di “Carpe diem”. Ammetto che per scrivere questo capitolo ho impiegato solo 20 minuti, e quindi non mi soddisfa molto. Ma non so perché non ho voluto cambiare niente.

Vabbè questo come dico sempre sono dettagli xD… spero che vi piacerà.

Non aggiornerò spesso, perché fra la scuola, gli amici, i vari problemi, l’altra mia ff( Criseide e la leggenda di Shira) non ho nemmeno il tempo di respirare o di dormire.

Un’altra cosa lo stile della “parte” dedicata a Draco e quella invece dedicata a “Hermione” sono molto diverse. Ed è una cosa abbastanza voluta. Ho cercato di dare ad Hermione più spessore.

Nel prossimo invece mi dedico a Dracuccio puccino puccino xD

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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