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Autore: BabyLolita    04/09/2013    4 recensioni
Sophie e Kentin sono amici da sempre. Lei però si è accorta di essere innamorata di lui e decide di confessarglielo l'ultimo giorno di scuola. Ma i due, a causa del padre di lui, dovranno separarsi. Sophie vacillerà e non saprà più se dichiararsi o meno, fino a quando non prenderà una decisione definitiva, proprio quando lui sta per sparire davanti ai suoi occhi.
Preso dal capitolo 3:
Così dicendo mi sfila l’elastico dai capelli, che ricadono dolcemente alle mie spalle. Se lo infila al polso e poi mi passa una mano dietro la nuca accarezzandomi dolcemente. Poi mi percorre con la stessa mano tutta la schiena facendomi venire i brividi. Con l’altra mi stringe a lui mentre il suo respiro scalda le mie labbra. Sta per baciarmi ancora. E dio solo sa quanto desidero questo bacio.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kentin, Nathaniel, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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L’estate trascorre in un baleno. Passo tutte le giornate a messaggiare con Kentin o per meglio dire, con il mio ragazzo. I primi giorni siamo parecchio impacciati, dobbiamo abituarci al cambio di legame che ora ci unisce, ma con il tempo tutto è tornato normale e siamo tornati a comportarci come sempre. La sua lontananza mi fa soffrire, ma il fatto che so che anche lui prova i miei stessi sentimenti in parte mi rincuora. Domani inizierà la scuola. Il mio primo giorno come studentessa delle superiori. Chissà quali persone incontrerò, chissà se mi troverò bene senza Kentin al mio fianco. Mi addormento con mille domande nella testa ed un velo di paura nel cuore, ma non posso sfuggire allo scorrere del tempo. Cerco di farmi forza pensando che più i giorni passano, prima Kentin tornerà.
 La sveglia mi fa sussultare di colpo e subito la spengo. Scendo al piano di sotto a fare colazione e poi risalgo in camera mia a vestirmi. Jeans verdi, maglietta nera e all stars nere. Vado davanti allo specchio. I miei capelli sono leggermente più lunghi di quella volta che Kentin mi ha regalato l’elastico, e questo rende più semplice raccoglierli. Li tiro tutti d’un lato e poi faccio una coda bassa. Perfetto, adesso posso andare. Fortunatamente la scuola superiore è a circa un quarto d’ora a piedi da casa mia, quindi non ho bisogno di prendere l’autobus. Esco di casa e ricevo un’amara sorpresa. Sta piovendo. Oh splendido…questo si che è un ottimo inizio!
Mia madre mi propone di portarmi, ma io preferisco andare a piedi, ho bisogno di placare l’ansia e fare due passi mi servirà sicuramente! Inizio a camminare reggendo la tracolla da un lato e l’ombrello nella mano. Poco dopo arrivo a scuola ed entro dentro leggendo il nome del mio nuovo liceo: “Dolce Amoris”. Wow! Che nome romantico! Raggiungo la sala delle conferenze dove si devono radunare tutti gli alunni del primo anno e mi siedo nella fila in fondo dove non c’è nessuno. Poco dopo una signora bassa e paffuta avvolta in un completo rosa sale sul palco e da il benvenuto ai nuovi alunni. In quel momento mi arriva un messaggio. Sorrido estraendo il cellulare dalla tasca. So che è lui.
“Come sta andando il primo giorno?” mi chiede Kentin. Digito in fretta la risposta.
“Per ora bene, a parte il fatto che sono venuta a scuola sotto la pioggia T.T ora una signora che credo sia la dirigente ci sta dando il benvenuto!”
Invio. Infilo nuovamente il cellulare in tasca rimettendomi ad ascoltare quella buffa signora. Poco dopo vedo un ragazzo dai capelli rossi infilarsi di soppiatto nella sala e prendere posto nella mia stessa fila, solo qualche sedile più in la. Che figuraccia arrivare in ritardo il primo giorno. Poco dopo vedo il volto della presunta direttrice diventare rosso di rabbia e poi iniziare a sbraitare.
-   Castiel! Lei non è un alunno del primo anno! Cosa ci fa qui?! Vada immediatamente nella sua classe! –
Tutti ci giriamo nella direzione in cui la signora sta guardando, e rimango sorpresa vedendo che si tratta proprio di quel ragazzo. Castiel sbatte il piede al sedile difronte al suo e ribatte secco:
-   Se in questa scuola si facessero delle lezioni interessanti forse le persone le seguirebbero più volentieri –
che sbruffone che è questo…meglio starci alla larga! La signora scende di corsa dal palco e Castiel scatta in piedi uscendo dalla sala come se niente fosse. Tutti osserviamo la scena mentre un altro ragazzo è salito sul palco tentando di attirare la nostra attenzione. Quando mi volto nuovamente mi accorgo che quella persona che gesticola come un matto per farci voltare nella sua direzione non è niente di meno di uno dei ragazzi più belli che ho mai visto. Mi accorgo subito dello splendido colore ambrato dei suoi occhi e quello dorato dei suoi capelli:
-   Scusateci tanto per l’inconveniente. Dovete sapere che quel ragazzo crea parecchi problemi alla scuola, quindi meglio se lo evitate. In ogni caso lui fa il secondo anno quindi non dovete preoccuparvi non sarà in classe con voi! Ah mi presento, io sono Nathaniel, il delegato scolastico, ed anche io sono al secondo anno. È un piacere avervi qui! –
I miei occhi sono rapiti da quel ragazzo. È davvero bellissimo! Subito distolgo lo sguardo non appena sento la mia faccia avvampare. Insomma! Io ho già un ragazzo nel mio cuore non posso emozionarmi a tal punto per qualcun altro! Poco dopo ci accompagna in classe ed io mi fiondo subito al banco in fondo all’aula vicino alla finestra. Vedo parecchia gente diversa fra loro entrare. Poco dopo una flebile voce attira la mia attenzione:
-   Hemm…scusa, è libero questo posto? –
Quando mi volto, vedo una ragazza minuta dai capelli viola con in mano un enorme album da disegno guardarmi timidamente. Le sorrido dolcemente facendole di si con la testa. Mentre si accomoda accanto a me mi intenerisco nel guardare i suoi modi di fare. In parte assomiglia a Kentin. Subito entra in classe un professore che poco dopo si presenta come Faraize, nostro nuovo professore di italiano e storia. Iniziano le presentazioni così scopro che la mia nuova vicina di banco si chiama Violette.
La giornata passa in fretta e l’ultima campanella suona. Esco dall’aula e mi dirigo verso la sala dei delegati, ho ancora dei moduli da consegnare. Busso alla porta ed una voce familiare mi dice di entrare. Oltre la soglia scorgo Nathaniel che mi sorride chiedendomi come può essermi utile. Subito il mio cuore sussulta e mi morsico la lingua. Non devo agitarmi per qualcun altro! Mi avvicino a lui e gli porgo i fogli che devo ancora consegnare e sgattailo rapidamente fuori. Recupero l’ombrello ed esco dalla scuola. Ormai non c’è più nessuno e sono rimasta sola in cortile. La pioggia non ha ancora smesso di scendere ed io apro l’ombrello. Davanti a me si prostra un enorme numero di pozzanghere ed un sorriso divertito mi dipinge improvvisamente il volto. Controllo che non ci sia nessuno nei paraggi e comincio a saltare da una pozzanghera all’altra. Mi diverto con poco. Ma il mio gioco viene spezzato da una risata fragorosa. Quando mi volto i miei occhi si sbarrarono. Castiel è li davanti alle porte del liceo e ride come un matto. Deve aver visto tutto la scena. Lo osservo mentre apre l’ombrello e mi passa accanto guardandomi divertito. Si limita a dirmi “Ranocchia” e poi se ne va come se niente fosse. Non conosco affatto quel ragazzo, ma mi sta già facendo saltare i nervi! Torno a casa tenendo il muso. Che pessimo inizio di giornata! Prego che i prossimi due anni non siano tutti così! Oh Kentin ti prego torna presto!! Passo il pomeriggio sui libri, mi sono ripromessa di diventare bravissima a scuola, per aiutare Kentin al suo rientro. La sera alle dieci sono già a letto e mi addormento tra mille ricordi e speranze.
 
Drin drin…drin drin.
La sveglia mi riporta alla realtà e come un koala mezzo addormentato allungo la mano per spegnerla. Mi tiro su e mi siedo sul letto, lasciando ricadere i miei capelli lungo la schiena. Afferro il cellulare, un messaggio. Sorrido. “Buongiorno piccola”. “Buongiorno a te tesoro. Come vanno gli allenamenti?” invio. Mi alzo e mi avvicino allo specchio osservandomi. Due anni sono passati ed il ritorno di Kentin è imminente. Non ho stretto legami con i miei compagni di classe in questo tempo a parte con Violette, che è sempre rimasta mia vicina di banco e con Nathaniel, con il quale parlo spesso dato che sono la rappresentante di classe. Ho passato il tempo a studiare ed a pensare a Kentin e per fortuna potrò rivederlo a breve. I miei capelli si sono allungati ed ora arrivano a metà schiena, li lego in una coda bassa a lato della testa come sempre, mi vesto ed esco di casa. È il primo giorno del terzo anno e per fortuna questa volta non piove. Sono passati due anni e qualche mese dalla partenza di Kentin, e so che presto lo rivedrò. Varco il cancello della scuola e cerco la mia aula. Mi avvicino alla bacheca e leggo: Terza A, secondo piano. Perfetto. Salgo le scale e comincio ad attraversare il corridoio del secondo piano. Non appena raggiungo la classe entro. Alcune persone stanno già posando borse  e tracolle suoi vari banchi per occuparli. Cerco Violette con lo sguardo ma non la trovo. Pazienza, arriverà prima o poi. Mi avvio al solito posto. Infondo all’aula accanto alla finestra e mi metto a guardare fuori. Poco dopo sento qualcuno gettarsi a peso morto sulla sedia accanto a me. Mi giro di scatto sorprendendomi di come sia stata poco delicata Violette ma subito sbianco.
Castiel si è appena seduto accanto a me ed io non capisco perché.
-   Che diavolo ci fai tu qui?! – io e Castiel non ci siamo più parlati da quella volta due anni prima, quando mi aveva dato della “ranocchia”. Quindi non so come mai ho così tanta confidenza con lui di punto in bianco. Il suo sguardo gelido incrocia il mio ed un brivido mi percorre la schiena. Poi mi ride in faccia beffardo.
-   È la mia classe –
-   Cosa stai blaterando?! Tu sei al quarto anno ricordi? –
-   È qui che ti sbagli. L’anno scorso ho fatto troppe assenze e ho perso l’anno. Per cui eccomi qui, ranocchia –
Il mio viso diventa ancora più pallido. Come cavolo può succedere una cosa del genere proprio adesso?! Subito dopo focalizzo il mio pensiero su come mi ha chiamata. Divento rossa di rabbia e gli sbraito contro:
-   Ranocchia a chi?! E poi perché diavolo ti sei seduto vicino a me?! Io ho già una compagna di banco per cui volatilizzati! –
-   Penso che sarà divertente prenderti in giro tutto qui. E sappi che chiunque fosse la tua vecchia vicina di banco ora non ha più importanza, perché questo è il mio posto da ora in poi! –
In quel momento vedo Violette varcare la soglia della classe. La guardo con aria supplichevole ma so che è terrorizzata da Castiel e che non si metterà mai contro di lui. Infatti la vedo accomodarsi in uno dei banchi davanti difronte alla cattedra. Perfetto…davvero perfetto. Questo si che sarà un anno orribile. La lezione inizia e Castiel comincia a darmi fastidio. Mi pizzica, mi lancia pezzi di carta e continua a chiamarmi ranocchia. Poco dopo sbotto e scatto in piedi chiedendo al professore di uscire dall’aula per andare in bagno. Quando esco mi dirigo alla macchinetta delle bevande e mi prendo un caffè. È solo il primo giorno, e voglio già ammazzare di botte il mio nuovo vicino di banco. Bevo in fretta il caffè e torno verso la mia aula, quando incrocio Nathaniel in corridoio con un plico di fogli in mano. Non ho nemmeno il tempo di pensare a qualcos’altro che lo vedo scivolare a terra spargendo i fogli ovunque. Subito gli corro incontro e controllo che stia bene. In quegli anni io e lui abbiamo stretto una bella amicizia. Essendo, come ho già detto, la rappresentante di classe passo regolarmente in sala delegati a consegnare fogli o moduli vari e spesso resto li tutta l’ora per chiacchierare con lui. Nathaniel mi fa segno di stare bene e lo aiuto a raccogliere i fogli. Poi mi dirigo con lui verso la meta e lo aiuto a riordinare tutto. Quando finiamo si accascia su una sedia esausto.
-   Meno male che mi hai dato una mano o sarei stato nei pasticci! –
-   Oh figurati è stato un piacere – gli rispondo sorridendogli dolcemente.
-   Senti…ti andrebbe di diventare la mia aiutante? Vedi ho sempre un sacco di lavoro da svolgere e una mano mi servirebbe proprio! E poi sei spesso da queste parti di tuo quindi non cambierebbe molto la tua situazione –
-   Ecco vedi…il fatto è che non sono proprio bravissima in queste cose –
-   Ma cosa dici! Ho appena visto il contrario! E poi potresti saltare le lezioni tranquillamente se devi darmi una mano! –
-   Accetto! – rispondo d’impulso. Ho appena trovato una scappatoia da Castiel, non posso farmela sfuggire.
Nathaniel mi fa un bellissimo sorriso che mi fa arrossire di colpo. Oh accidenti! Mi sono appena tirata fuori da un casino cacciandomi in uno ancora più grosso! Starò a contatto con un ragazzo che non posso negare ha fatto, almeno in parte, breccia nel mio cuore in questi anni. Maledizione! Kentin ma quanto ci metti a tornare?!


Commento Dell'autore: Ecco il secondo capitolo xD Spero non sia male e che vi sia piaciuto, appuntamento alla continuazione tra qualche giorno!!
   
 
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