Serie TV > Arrow
Segui la storia  |       
Autore: DarknessIBecame    04/09/2013    3 recensioni
Un calderone di FF (più o meno lunghe), tutte dedicate alla splendida Ainwen che mi sprona a scrivere.
La maggior parte avranno Olicity come protagonisti, ma alla fine, spero solo facciate un sorriso e magari una risata!
Non avranno cadenza precisa perché saranno caricate quando ispirazione chiama.
Enjoy!
Ultimo chap aggiunto (12/10/13): Let me go (WTH??)
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen, Tommy Merlyn, Un po' tutti
Note: AU, Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Semplice, facile, veloce. Indolore. Questo le aveva promesso Tommy, con i suoi due occhioni da cucciolo, quando le aveva chiesto di fermarsi giusto una mezz’ora alla festa che avrebbe dato al loro club quella sera.
“Per il mio compleanno, Lis. Eddaaaai.”
Un bambino sarebbe stato meno petulante.
Però non sapeva davvero resistere a quello sguardo, al sorriso che vi scorgeva ogni volta che lei lo assecondava nelle sue imprese.
Non sapeva se ringraziare Oliver per aver detto al suo amico la verità o meno, visto che ormai i ruoli sembravano essersi invertiti: Oliver era lo sconosciuto per Tommy e lei ne era diventata la migliore amica.
Aveva provato a far ragionare l’erede della stirpe Merlyn e sembrava che piano piano li stesse facendo riavvicinare.
Quindi quella sera avrebbe costretto anche Oliver e Diggle a salire con lei, mettendo finalmente il muso fuori dal seminterrato per una meritata pausa.
Per quel giorno aveva deciso di lasciare a casa i vestiti floreali e le stampe ed aveva optato per qualcosa di più sobrio, un blu scuro per un vestito sì professionale, ma anche più adatto ad una piccola folla di ricconi come quella che si aspettava di sopra.
Ovviamente coda, occhiali e rossetto rosa gomma da masticare erano al solito posto, ma si sentiva più a suo agio nel non attirare troppa attenzione su di sé. Dopotutto ci sarebbe stata anche Laurel, probabilmente. Non sarebbe mancata al compleanno di Tommy, anche se non si erano lasciati nel migliore dei modi.
Sospirando, era uscita di soppiatto dalla porta sul retro per non destare sospetti e rientrata con tanto di giacchetto, scortata dai bodyguard di Tommy.
Bel modo di passare inosservata, Felicity.
Scosse il capo quando vide Oliver, Tommy e Diggle avvicinarsi nello stesso momento per dire agli uomini di lasciarla andare. Se fossero stati i buttafuori del Verdant e non le guardie personali del festeggiato l’avrebbero riconosciuta subito, ma in questo modo forse era meglio; meno sospetti per gli invitati.
Sorrise quindi prima ai due energumeni che tornarono al loro lavoro e poi tornò con gli occhi sugli altri tre, alzando un sopracciglio prima di sussurrare.
“Non dovremmo attirare l’attenzione, non sulla piccola tecnica Miss Smoak.”
Oliver si irrigidì immediatamente, mentre Diggle la prese sul ridere come sempre e Tommy sbuffò, decidendo in quel momento che lei sarebbe stata l’anima della festa, insieme a lui.
Se la portò dietro per 5 minuti buoni, prima di lasciarla al bancone dove poteva rifornirsi di alcoolici e di qualche fetta di torta al cioccolato, che si era premurato di ordinare con ingredienti che non contenessero per alcun motivo noci o similari.
Sorridendo al solito barista, che la salutò con un cenno del capo, guardò per un attimo la pista da ballo dove tre delle persone che più care aveva sulla faccia della terra giravano, ognuno col suo portamento, ognuno con le sue caratteristiche. Perse così tanto tempo a studiarli – Oliver per la maggior parte del tempo, a dir la verità -  che non si rese neanche conto di quando iniziò la musica.
Fu solo quando la mano di Tommy la prese per il polso e cominciò a trascinarla verso la pista che lei sbattè più volte le palpebre, sentendolo addirittura cantare.
Confusa come termine per descrivere il suo stato al momento, era l’eufemismo di un eufemismo.

“She's up all night to the sun,I'm up all night to get some…She's up all night for good fun, I'm up all night to get lucky!”
Quel ghigno da orecchio ad orecchio gli fece meritare un’occhiata glaciale da parte della bionda, anche se il rossore diffuso dalle guance fino al collo faceva intendere quanto imbarazzata fosse. E ancora di più quando lui la prese con la vita con uno strattone e lei fu costretta ad aggrapparsi alla sua giacca grigio “Fumo di Londra” per mantenere il precario equilibrio che le serviva a muovere i fianchi insieme a quelli dell’amico, che la stava bellamente costringendo ad avanzare nel mezzo della pista.
“EUSTACE, cosa diamine pensi di fare?”
“Uh-oh, MEGHAN. Sto cercando di assicurarci il famoso "bacio del vero amore". Cavolo, non viene bene col tuo. Hai un secondo nome carino, tu!!”
Ed ecco che Tommy diceva qualcosa che la faceva ridere, lei si rilassava tra le sue braccia e continuava a ballare; certo, le mosse di Merlyn erano qualcosa di orribile, orribilmente osceno su quella canzone così…evocativa. Ma non le interessava, perché la gente intorno a loro aveva smesso di guardarli e pensava solo a ballare e divertirsi.
Dopo diversi minuti però cominciò a sentirsi osservata e, se la stretta del moro le dava qualche indicazione, era lo stesso per lui.
Fu solo quando una mano le si chiuse - di nuovo - attorno al polso, trascinandola via ad una velocità quasi sovrumana che riuscì a capire, prima ancora di vederlo, che quello era Oliver; estremamente teso, vibrantemente teso.
Chissà chi le passava certe parole, la sua mente era davvero iperattiva in certe situazioni.
“Oliver, cosa…?”
Non riuscì a finire la domanda, una specie di ruggito la bloccò e la convinse anche a fermarsi, tirando il braccio ancora in quella presa mortale. Irritata dalla smorfia di dolore che le era salita al volto nella frenata contro un Oliver che solo qualche secondo più tardi si era accorto del suo sforzo, mugugnò scontenta.
Ora non si sarebbe mossa di lì.
Cercò di incrociare le braccia al busto, ma ovviamente dovette farlo con un solo arto, visto che l’uomo di fronte a lei stava guardando il suo polso che teneva tra le dita, con rinnovato interesse.
“Quindi? Hai intenzione di spiegar…”
E anche quella domanda venne interrotta, ma questa volta da due labbra prepotenti che premettero contro le sue, tanta di quella forza da farla arretrare fino al muro in due passi.
“Quindi la prossima volta voglio essere io a cantarti Get Lucky, soprattutto se devi ballare in QUEL modo.”
E con questo, fu libera. Libera dalla sua mano, dal suo corpo, dalle sue labbra; mai dal suo profumo e dall’adorabile, odioso carattere che l’aveva fatta innamorare.



Non lo so. Commentate? Pretty please, il prossimo è già pronto. Magari mi date la spinta a scrivere di più, se vi piace.
Vevve/Dark
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Arrow / Vai alla pagina dell'autore: DarknessIBecame