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Autore: JDS    11/03/2008    0 recensioni
SPOILER7libro. Sono passati due anni da quando Voldemort è stato sconfitto e il Professor Piton si appresta a tornare all'insegnamento. C'è un personaggio nuovo. E un po' tutti gli altri.
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Questo capitolo è un po' più ricco del primo che forse era solo esplicativo. Lasciatemi una recenzioncina, grazie. Cercherò di aggiornare almeno una volta a settimana.
Apprendista Prof

Un urlo agghiaciante. Emily si alzò di scatto. Dannazione la sveglia! Dovrei cambiare il suono impostato come allarme. Ma prima: colazione! Si preparò, corse giù per le scale ( non voleva rinnovare la figura della sera prima), svoltò un angolo e si ritrovò a pochi centimetri alle spalle di una figura nera, che in quel momento si voltò di scatto. Il professor Piton! Questi aveva sentito improvvisamente una presenza dietro di sé e l'abitudine di proteggersi era così radicata in lui che aveva tirato fuori la bacchetta. Al suo gesto la professoressa era rimasta immobile e parecchio sorpresa. “Mi scusi, ma pensavo che fosse qualche studente che volesse finire male” ora era lei ancora più sconcertata, Piton si stava quasi divertendo. Poi fece per andarsene quando: “Be non direi...sono la professoressa Emily Parker, lieta di fare la vostra conoscenza” e sorrise “Severus Piton, Difesa Contro le Arti Oscure, buona giornata” rispose piattamente lui e se ne andò. Aveva sperato che fosse qualche studente (magari Grifondoro) per togliere qualche punto, era da parecchio che non lo faceva e comunque non aveva certo voglia di star lì a far convenevoli. Quella giornata passò davvero in fretta e non ci furono grandi novità, a parte il fatto che a pranzo Severus aveva scoperto che la Parker aveva lavorato in un negozio di prodotti di bellezza. Che gente manda il Ministero! E poi se pensava che la cattedra era quella di Pozioni, vedeva come infangato il ruolo che aveva ricoperto per tanti anni. Emily era di nuovo a pezzi quella sera. Quel giorno aveva dovuto lottare per avere la disciplina. L'ultima ora era stata la più pesante: alunni Serpeverde e Grifondoro del settimo anno. Ma sembrava che con qualche sgridata al punto giusto fosse riuscita imporsi. Incominciò ad essere un po' più famigliare con gli altri insegnanti che le avevano chiesto informazioni su cosa aveva fatto prima di arrivare a Hogwarts, si era un po' vergognata quando aveva amesso di lavorare per un negozio di articoli per l'estetica, ma gli altri non erano per niente sembrati scandalizzati. L'unico che era sembrato davvero stupito era il prof Piton. Era appena passata qualche settimana quando Minerva la prese da parte dopocena e le comunicò che avrebbe controllato i corridoi di notte. La prima ronda serale! Alle 22 incominciò ad aggirarsi per la zona che le avevanoassegnato. Era passata forse una mezz'ora quando senti un struscio dietro di lei , si girò di scatto, un'ombra era sparita dietro un angolo appena dopo le armature. Qualcuno probabilmente che non doveva essere lì. Si avvicinò lentamente senza fare alcun rumore. Appena giunta all'angolo estrasse la bacchetta mormorò una frase e una rete magica avvolse qualcosa. La tirò a sé e vide che aveva cattuirato un ragazzo, forse del terzo anno, lo liberò e guardò la cravatta: argento e verde. “Bene,bene” disse “un Serpeverde, allora non siete tutti così furbi..” lo osservò meglio, aveva in una mano una confezione di succo di zucca e nell'altra una bottiglia . Stava andando a qualche festa? Voleva appurare il suo dubbio quando sentì dei passi provenire da un'altro lato. Spinse il ragazzo dietro l'armatura e gli sussurrò “Stai fermo e zitto se no sono guai”. Perchè l'aveva fatto? Forse perchè lo capiva. A lei stessa era capitato di essere stata beccata a gironzolare a Hogwarts. Intanto un scuro individuo l'aveva raggiunta. “Buonasera”gli disse, Piton rispose con un cenno della testa, stava proseguendo quando si fermò di botto. “Senta, prima ho sentito come un rumore.. non è che era qualche studente?” chiese con fare inquisitorio. Metteva in dubbio le sue capacità. “No” rispose l'altra secca “non ho sentito nulla e comunque se qualche studente girasse fuori orario non avrei problemi ad identificarlo”, non l'aveva convinto perchè l'altro continuò “Be lei ha poca esperienza magari....” non fece in tempo a finire che l'accusata ribattè “Senta quando ero alunna mi è capitato diverse volte di sgattaiolare in giro fuori orario che ormai conosco tutti i trucchi.” Ma bene! Chissà se ha avuto anche tempo per studiare qualcosa tra una festa e l'altra? Sicuramente è raccomandata. Però a Piton sembrava strano che al Ministero si facessero aggirare in quel modo. Forse gli bruciava il fatto che lei si era divertita quando era giovane? Lui non aveva mai girato i corridoi la notte, non aveva conosciuto nessuno studente delle altre Case che lo invitasse ai festini e non si era mai azzardato a chiedere un appuntamento a Lily, fuori dall'orario per di più. Lui non aveva avuto tempo per divertirsi poiché si dedicava a letture importanti, che adesso gli tornavano sicuramente più utili. Salutò con un cenno “la festaiola” e con uno svolazzo del mantello sparì. Fiuu! Per fortuna se n'è andato. Forse non avrebbe dovuto rivelargli i suoi affari privati, ma a quanto pare erano serviti per convincerlo. Aspettò che fosse sparito dalla sua vista e ripescò il ragazzo dal suo nascondiglio era ancora impaurito. “ Hey adesso il peggio è passato, puoi rilassarti” subito apparì un po' di colore sulle sue gote. Sembrava un animaletto spaurito.Che tenerezza. Non aveva proprio voglia di punirlo. “Senti” disse “non ti metto in punizione perchè oggi è la prima ronda che faccio. Puoi andare pure alla tua festa. Però la prossima volta non sarò così buona, quindi non andare in giro quando non devi o almeno vedi di non farti beccare”. Il ragazzino, che non si aspettava quella reazione, rimase un attimo stupito, poi quando capì che non era uno scherzo mormorò un grazie e sgattaiolò via. Il giorno dopo la notizia era evidentemente circolata e ciò aveva contribuito ad accattivarsi molti studenti.
La professoressa di Pozioni in aveva conquistato tutti i professori con la sua energia e allegrezza. Aveva perfino stretto un'amicizia con Hagrid il guardiaboschi; l'aveva incontrato quando si era spinta fino alla Foresta Proibita. Era stato molto gentile con lei e le aveva raccontato dei suoi molteplici “animaletti”; da quella volta ogni tanto lo andava a trovare per prendere un tè nel pomeriggio e si faceva narrare delle creature della Foresta. L'unica persona con cui non aveva legato era l'insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure, era davvero scostante, manco lei avesse la Spruzzolosi. Tuttavia non c'erano stati problemi con lui, almeno fino al giorno prima delle vacanze di Natale. Si respirava l'aria natalizia solita e lei era contenta: il giorno dopo avrebbe rivisto tutte le persone a lei più care. Aveva fatto un po' di foto: con qualche alunno particolaremente simpatico, una con Hagrid che la sollevava da terra e coi professori a tavola. Tutto filava liscio come l'olio finchè non arrivò l'ultima ora di lezioni, tutti entrarono ordinatamente nell'aula e lei stava incominciando a parlare quando si accorse che mancava qualcuno: Pamela Bennet. Strano! Non è da lei saltarsi le mie lezioni, so che le sto molto simpatica. Guardò la classe “ Dove è Pamela?” un Tassorosso si mise a ridacchiare, fissò la sua compagna di banco, quella sembrava imbarazzata. Bene se non vogliono dirmelo ci penserò da sola a trovarla! “Io vado a cercarla” disse l'insegnante “Se qualcuno osa solo fiatare, lo metto in punizione per un mese!” ringhiò. Non le piaceva quella situazione. Chissà dove è quella ragazza? Magari le è successo qualcosa di grave. Non doveva neanche pensarci. Girò nelle stanze comuni delle varie Case, perlustrò ogni angolo del parco, passò pure in infermieria. Ma dove si è cacciata! Mm.. ma certo perchè non ci ho pensato prima: i bagni! Era lì che la gente amava nascondersi quando voleva stare da sola, l'aveva fatto anche lei. Appena aprì la porta del bagno femminile sentì dei singhiozzi provenire da uno dei gabinetti. “Pamela?” i singhiozzi aumentarono. “Senti mi sono preoccupata quando non ti ho vista, non sono qui per sgridarti, vorrei solo aiutarti e sapere cosa ti è successo” silenzio “Sai ci tengo ai miei studenti e io non mi muoverò di qui finchè non uscirai dal gabinetto e mi spiegherai tutto, non mi interessa di saltare una lezione, voglio solo non dover vedere qualcuno che piange mntre arriva Natale”. Un rumore di serratura e la ragazza uscì. Aveva gli occhi tutti rossi, ma per fortuna non era ferita. Emily fece apparire due comode seggioline dove si accomodarono. “ Allora? Affari di cuore?” tentò , l'altra annui e incominciò a parlare “ Vede il professor Piton....” Pamela innamorata di Severus?! Non ci poteva credere. Eppure, considerandolo meglio, non era certo da buttare via: alto al punto giusto, modi eleganti e sobri nel vestire, non era un palestrato ma come fisico non doveva essere niente male, occhi che potevano diventare magnetici, viso regolare e un naso un po' cascante che raffinava i tratti. Unici punti a sfavore i capelli che sembravano un po' unticci e il caratteraccio. Ma lei aveva già sentito di ragazzine innamorate di professori. L'alunna parve percepire la sorpresa della strega “ Forse è meglio che cominci dall'inizio. Lo conosce David Bagster?” Aahh ecco! E' un altro l'interessato. “Questo ragazzo mi piace da morire e oggi durante l'ora di Pozioni ho deciso di dirglielo. Sa era il giorno prima delle vacanze e dovevo approfittarne. Ho deciso di mandargli un bigliettino, ma Piton l'ha visto e glielo ha ritirato e..” qui ricominciò a lacrimare “ l'ha letto davanti a tutta la classe! ” scoppiò a piangere. Che farabutto! Quell'uomo non le era mai stato simpatico ma adesso aveva raggiunto il limite. Non sopportava i suoi modi di comportarsi con gli studenti, ma arrivare fino a questo punto, comunque ci avrebbe pensato più tardi. Tranquillizzò la ragazzina con una carezza materna, fece sparire le due seggiole e si diresse verso la classe con Pamela. “Sai all'inizio avevo capito che fossi innamorata del prof Piton” “ Davvero?” disse l'altra, si guardarono e scoppiarono a ridere.
Aveva finito di preparare il baule e raggiunse la Sala Grande per fare gli ultimi saluti. Eccolo quel uomo odioso! Non doveva neanche scomodarsi per raggiungerlo nei sotteranei e non gli interessava che ci fossero gli altri professori presenti. Si avvicinò “Professor Piton” lo interpellò, era l'unico insegnante che non chiamava mai per nome, “come si è permesso di trattare in quel modo Pamela Bennet?” lui si girò stupito e rispose “Ritirare un biglietto fa parte del lavoro di un insegnante, non ci trovo nulla di strano” “Ma leggerlo in classe davanti a tutti è un atto abominevole.”rilanciò l'altra. “Io ho fatto quello che ritenevo giusto, adesso avrà imparato la lezione e non si azzarderà più a inviare bigliettini durante la mia lezione” affermò piatto Severus, ma la strega non demorse “Non ha pensato che magari poteva ferire i sentimenti dell'interessata. Sono ancora ragazzini e alcuni più vulnerabili degli altri, soprattutto per quanto riguarda certe questioni, ma forse lei non è a conoscenza di queste cose” “Non permetto che una qualsisasi commessa della Bottega delle Fate giudichi i miei metodi scolastici. Si occupi piuttosto delle sue soluzioni rassodanti e dei miscugli antirughe.”replicò irritato il professore. Come osa? Mi sta dando della stupida dell'incompetente! Emily pensava che la questione si sarebbe risolta subito, ma adesso si passava ad insulti sul piano personale: “Lei non ha il diritto di offendere le persone se non le conosce! Crede che io sia una stupida ragazzina senza cervello? Che solo perchè sono gentile e carina con tutti mi hanno dato questo posto? Sappia solo che quando c'era Voldemort non ero certo a pensare di quale colore farmi le unghie!” Si voltò e andò in camera dove rimase chiusa fino alla sua partenza per tornare a casa. L'altro era rimasto meravigliato, quando gli aveva parlato del biglietto non si aspettava di litigare. Certo non era colpa sua, lei aveva iniziato a criticarlo per i suoi modi, ed era vero che la considerava una sciocca. Si complimentava da solo perchè per una volta era stato molto sincero con se stesso. “Quella” non l'avrebbe più avvicinato, ed era ciò che desiderava. Ma adesso doveva prepararsi per il Natale quando avrebbe visto una persona con cui gradiva stare.
  
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