Vita
da Mocciosus (Parte seconda)
Sospirai lentamente cercando di calmarmi. Non
ci voleva un veggente per capire a chi doveva quel tentativo di affogamento!
Uscendo dal bagno mi avviai il più velocemente
possibile dalla Sala Grande ma riuscii comunque e sentire le risa di una
cinquantina di alunni che mi seguirono fin nel parco. Mi tolsi il golf,
sperando che il tiepido sole asciugasse perlomeno la camicia.
“Ehi! Aspettami!”
Il cuore iniziò a battermi più forte all’udire
di quella voce limpida che mi chiamava indietro! Mi girai e vidi Lilian Evans
che mi veniva incontro scendendo di corsa le scale di pietra con un sorriso
dolcissimo tutto per me. I battiti del mio cuore si centuplicarono… Stiracchiai
la bocca in quello che sarebbe potuto sembrare un qualcosa simile a un sorriso
(Quel semplice gesto non mi veniva più naturale, non riuscivo nemmeno a
ricordare l’ultima volta che l’aveva fatto spontaneamente!). Lei mi aveva quasi
raggiunto…
“Cia…” incominciai a dire per la prima volta
felice i miei sentimenti cambiarono rapidamente quando vidi Lily oltrepassarmi
e andare oltre lasciandomi solo in mezzo al sentiero, le braccia leggermente
tese e un sorriso da deficiente che si era congelato sul mio viso.
Lentamente, quasi terrorizzato da quel che
avrei visto, mi voltai e vidi Lily che, raggiunta Alice eun altro paio di
ragazze, le aveva presa a braccetto e si era incamminata con loro verso la
capanna di Hagrid, probabilmente intenzionate a fare una visitina al
Guardiacaccia!
Delusione… Tremenda delusione bruciante…
Cretino io che mi ero anche illuso quando mi ero ripromesso di non farlo!
Rimasi lì, impietrito, senza sapere cosa fare. Avevo ancora una mezz’oretta
prima dell’esame e ripassare era fuori questione visto e considerato che ero
stato privato dei miei appunti. Ancora indeciso rientrai nella scuola e virai
immediatamente per i sotterranei dove difficilmente avrei incontrato molto
gente, erano pochi gli studenti che li frequentavano specie nelle giornata
estive! Quello sì che era il mio posto ideale; l’unico in cui mi sentissi a mio
agio! Lontano da sguardi di derisione mista a paura! Ne uscii solo pochi minuti
prima dell’inizio dell’esame. Nell’ingresso si era già riunita una piccola
folla di studenti del quinto anno (Quelli del settimo avrebbero sostenuto il
M.A.G.O. in seguito), tutti parecchio tesi e con in mano i libri, speranzosi di
rimediare con una lettura finale il mancato lavoro dell’intero anno.
Loro non c’erano ancora,
non c’era da stupirsene! Erano soliti arrivare in ritardo ad ogni singola
lezione dubitavo che una bazzecola come gli esami avrebbe potuto cambiare le
loro consolidate abitudini. Alle due precise le porte della Sala Grande si
spalancarono lasciando entrare una fiumana di studenti in corsa per la ultima
file. Entrai in tutta calma e presi possesso di un banchetto in un angolo, più
per abitudine a isolarmi che per il bisogno di copiare. Potter e Black
entrarono per ultimi, giusto un secondo prima che le porte si richiudessero.
Potter si lasciò cadere pesantemente in un posto in prima fila mentre Black
rimase indeciso al suo fianco. L’unico posto rimasto libero nella sala era a
parecchi banchi di distanza, giusto di fianco alla cattedra ma basto un
occhiata glaciale del moro per convincere uno spaurito ragazzo seduto appena
dietro Potter a cedere a Black il suo posto andando lui stesso ad occupare
quello vicino alla cattedra. Vidi disgustato Potter girarsi per sorridere al
compare prima che Vitius, che supervisionava l’esame, lo fece voltare
ricordando a tutti di fissare il proprio foglio di pergamena.
Con l’inizio dell’esame distolsi la mia
attenzione da quegli odiati individui per concentrarmi sulle domande che,
naturalmente, erano scontate e infantili. Scrissi ininterrottamente per tutte
le due ore dell’esame rispondendo a tutte le domande in modo esauriente e con
una calligrafia minuta, il capo chino sul mio lavoro. Aggiunsi anche alcune
conoscenze personali non tanto per distinguermi da quella massa di ignoranti ma
piuttosto per far comprendere a quegli incompetenti cosa fossero realmente le
Arti Oscure. Non mi importava degli sguardi stupefatti e sospettosi che i
professori mi avrebbero rivolto; c’ero abituato e ormai tutti nella scuola
erano a conoscenza del mio spiccato interesse e attitudine a quella materia
pericolosa e fuori programma.
“Ancora cinque minuti!”
La voce squillante di Vitius mi colse alla
sprovvista, erano già passate quasi due ore! Appoggiai la piuma d’oca sul
tavolo e rilessi lentamente il mio lavoro con una lieve smorfia di
soddisfazione: che mi venisse un colpo se non mi fossi assicurato almeno un
Eccezionale!
“Giù le piume!” squittì Vitius “Anche tu,
Stebbins!” scossi la testa incredulo, c’era veramente qualcuno così ottuso
da non riuscire a rispondere a quelle domande patetiche! “Per favore
restate seduti mentre raccolgo i compiti! Accio!”
Sentii un tonfo seguito da parecchie risate e
alzai gli occhi: il manesco professore era caduto a terra, sommerso da
centinaia dio pergamene. Alcuni studenti si alzarono per aiutarlo, io non mossi
un muscolo.
“Grazie… Grazie” ansimò il piccoletto una volta
di nuovo in piedi “Molto bene, potete andare!”
Mi alzai e mi avviai solitario verso il parco,
intento a rivedere le domande. Camminai meccanicamente fino al solito
cespuglio, gli occhi sempre fissi sulla pergamena e anche una volta seduto in
quell’ombra protettiva sia dai raggio di Giugno che da sguardi indiscreti, non
cambiai la mia attività. Furono solo degli acuti strillettini eccitati che
distolsero la mia attenzione dall’esame passato. Degli acuti strillettini che
conoscevo e arrivavano da un faggio in riva al lago poco distante dal mio
“nascondiglio”. Sapevo esattamente chi c’era sotto quell’albero… Affilai le
orecchie e potei udire anche la voce degli altri tre.
“Mettilo via, dai! Prima che il nostro amico se
la faccia addosso!” Sempre carino, Black! Anche con i suoi suddetti amici…
“Se ti da fastidio” Figuriamoci! Black è
l’unico a cui quel disgraziato da ascolto!
“Che noia. Vorrei che fosse luna piena” Ma
cosa diavolo significava questo? Che segreto nascondeva quei quattro? Mi
alzai lentamente e mi avvicinai quel tanto che mi bastò per sentire più
chiaramente quello che si dicevano senza perdermi nemmeno un fiato!
“Tu, forse. Dobbiamo ancora fare
Trasfigurazione: se ti annoi, puoi interrogarmi. Tieni…” Fissai sbigottito
Lupin che tendeva un libro a Black. Inutilmente. Ma possibile che non avesse
ancora capito con che gente aveva a che fare?
“Non ho bisogno di ripassare quella roba, so
già tutto”
Sussultai. Potter aveva improvvisamente girato
la testa e mi aveva visto. Mi abbassai di scatto, raccattai da terra borsa e
pergamene e mi allontanai il più velocemente possibile cercando di non dare
nell’occhio.
Ero già abbastanza lontano dal faggio quando
tirai un sospiro di sollievo; se avessero voluto fermarmi, l’avrebbero già
fatto! Era troppo bello per essere vero! Appena ebbi pensato ciò, una voce
arrogante e fin troppo vicina mi fece voltare di scatto.
“Tutto bene, Mocciosus?”
James Potter. Il mio acerrimo nemico. La
persona che più odiavo al mondo. Colui che tanto avrei voluto vedere
stramazzare al suolo e che mi aveva rovinato cinque anni della mia già patetica
esistenza, era dinnanzi a me, capelli al solito spettinatissimi e ghigno
strafottente.
Reagii come una molla a quella scena familiare
e ripetitiva; lasciai cadere la borsa e misi la mano alla bacchetta ma non feci
in tempo a pronunciare il mio incantesimo che Potter mi aveva già disarmato. La
mia bacchetta mi scivolò di mano e cadde lontana, dietro di me. Black, che
neanche a dirlo aveva già affiancato il suo amico, scoppiò in una risata simile
a un latrato. Due contro uno, tanto per cambiare e tanto per cambiare eravamo
già uno a zero per loro!
“Impedimenta!”
Sentii come una forza trascinarmi all’indietro
e buttarmi a terra dove rimasi, ansante.
“Come è andato l’esame, Mocciosus?”
“Lo tenevo d’occhio, aveva il naso incollato
alla pergamena… Con tutto l’unto che ci avrà lasciato, non riusciranno a
leggere una parola”
Sentii il campanello di curiosi che si era
formato intorno a noi scoppiare a ridere. Mi alzai guardando i due furente:
Black aveva smesso di guardarmi, improvvisamente concentrato su delle ragazze
che ridevano più stridule degli altri guardandolo in adorazione, a differenza
di Potter che non aveva spostato il suo sguardo arrogante da me, le labbra
tirate in un sorriso maligno e l’espressione divertita. Per lui tutto quello
non era che un passatempo! Lo divertiva rendermi ridicolo davanti a tutta la
scuola, lo elettrizzavano tutta quell’attenzione… Quella sua sicurezza, quel
sentirsi Dio… Mi mandava semplicemente in bestia! Sentii il sangue salirmi al
cervello…
”Aspetta…tu” ansimai fissandolo a mia volta,
l’odio che traspariva chiaramente dai miei occhi scuri “Aspetta… e vedrai!”
Black mi squadrò con disprezzo. Mai
minacciare James Potter davanti a Sirius Black! “Aspettare cosa?” mi
domandò gelido “Che cosa farai,Mocciosus, ci userai per soffiarti il naso?”
Non ci vidi più! Dalla mia bocca fuoriuscì un
misto di maledizioni, insulti e parolacce che si rivelarono perfettamente inutili
considerando che la mia bacchetta era a più di tre metri da me.
“Faresti meglio a lavarti la bocca”
Dimenticavo: Mai insultare Sirius Black davanti a James Potter! “Gratta
e netta!”
Non avevo ancora smesso di sibilare contro il
duo che sentii salirmi in gola un conato di vomito accompagnato da uno strano
sapore, come detersivo… Non feci in tempo a capire cosa stava succedendo che mi
ritrovai in bocca una disgustosa schiuma rosa. Mi sentii soffocare e
sputacchiai intorno cercando di liberarmi di quella saponosa sostanza che mi
otturava le vie respiratorie facendomi tossire e strabuzzare gli occhi…
“Lascialo STARE!”
Neanche le disastrose condizioni in cui versavo
poterono impedirmi di sollevare lo sguardo, a quella voce. Era lei! Lily era
ritta in piedi dietro James, le mani sui fianchi e gli occhi smeraldo
traboccanti di rabbia. Non ci potevo credere! Lily era l’ultima persona che in
quel momento, sottomesso a quello stronzo di Potter e vomitante saliva, avrei
voluto vedere!
“Tutto bene, Evans?” sentii Potter domandarle
con una voce innaturalmente profonda mentre provvedeva a spettinarsi i capelli
co la mano libera dalla bacchetta.
“Lascialo stare” sentii sibilare Lily “Che cosa
ti ha fatto?”
Nonostante la situazione non potei fare a meno
di provare una sorta di lievissima felicità pensando che Lily stesse prendendo
le mie difese contro Potter.
James finse di ragionare sulla risposta “Bè… E’
più il fatto che esiste, non so se mi spiego…”
Chissà perché ma mi aspettavo una risposta del
genere. Sentii le risate crescere di nuovo intorno a me. Notai che Potter era
completamente preso da Lily e anche Black sembrava essersi dimenticato di me
così provai titubante ad alzarmi seppur con qualche difficoltà causate dal
recente Incantesimo d’Ostacolo. Mi allontanai in direzione della mia bacchetta
continuando a lanciare occhiate tutt’intorno a me. La maggior parte dei ragazzi
ridevano ancora. Con sollievo notai che Lily non era tra questi, anzi, fissava
Potter con un’espressione tra l’incredulo e il disgustato.
“Ti credi divertente, Potter, ma sei solo un
bullo arrogante e prepotente. Lascialo Stare”
Potter non parve turbato de quelle parole ma si
rivolse a Lily col solito tono sicuro di se e arrogante “Solo se esci con me,
Evans! Esci con me e non alzerò mai più la bacchetta su Mocciosus”
Ecco, ero arrivato alla mia bacchetta! La presi
in mano; era giunta l’ora della vendetta…
“Non accetterei nemmeno se dovessi scegliere
tra te e una piovra gigante!” fece Lily gelida e perentoria.
Nonostante fossi preso nella recita
dell’incantesimo che si stava formando sulla punta della mia bacchetta, non
potei evitare di lanciare un’occhiata soddisfatta alla bella rossa. Se non
poteva essere mia, allora non poteva che farmi piacere che non sarebbe stata
nemmeno di Potter!
“Ti è andata male, Ramoso” assentì Black
energico. Poi si voltò e si accorse di me “EHI!”
Ma era troppo tardi. Puntai la bacchetta verso
Potter e ne scaturì un lampo di luce. Vidi una ferita sanguinolenta aprirsi
sulla guancia del mio nemico ma non feci in tempo a compiacermene che vidi un
nuovo fiotto di luce, questa volta indirizzato a me, e mi parve di levitare a
testa in giù. Mi guardai in giro per scoprire che non era una semplice
sensazione. Vedevo il terreno sotto di me e tutto intorno tante piccole
personcine capovolte. Le sentii ridere mentre un venticello fresco mi fece
accapponare le gambe. Sentii il vestito attorcigliarmisi intorno al corpo e
alla testa oscurandomi la visuale e mi resi conto con orrore che dovevo avere
le gambe nude e le mutande al vento! E la cosa peggiore era che Lily era lì e
aveva visto tutto!
“Mettilo giù!” le sentii gridare. E pareva
veramente arrabbiata mentre lo diceva.
“Ai tuoi ordini”
Sentii una spinta fortissima verso il basso
subito prima di schiantarmi a terra. Provai a rialzarmi ignorando per quanto
era possibile il dolore tremendo alle ossa ma un Pietrificus Totalis ben
piazzato proveniente dalla bacchetta di Black, mi fece ricadere a terra
di nuovo, le braccia e le gambe rigide come pali.
“LASCIATELO STARE!”
Storsi la testa giusto in tempo per vedere Lily
che alzava la bacchetta indirizzandola contro Potter.
“Dai, Evans, non costringermi a farti un
incantesimo”
“Allora liberalo!”
Pochi secondi e sentii come se le funi
invisibili che mi immobilizzavano fossero state slegate. Mi rialzai barcollando
senza avere la forza di fare nemmeno un passo.
“Ecco fatto” mi ghignò Potter “Ti è andata bene
che ci fosse Evans, Mocciosus…”
Evans… Era vero… In fondo se non fosse
intervenuta lei a quell’ora sarei stato ancora in aria a svolazzare con le
mutande in bella vista! Lei aveva preso le mie difese, era vero; ma mi aveva
anche visto nel momento più imbarazzante della mia vita! Chi glielo aveva
chiesto di aiutarmi? Cos’è? Gli facevo pena, forse?
Le parole mi uscirono di bocca spontaneamente,
inacidite dall’astio che in quel momento provavo contro tutto e contro tutti.
“Non mi serve l’aiuto di una piccola schifosa
mezzosangue!”
Lily trasalì.
Non feci in tempo a capire il significato delle
mie parole che realizzai che aveva appena fatto un’enorme cazzata! Mi morsi la
lingua… Troppo tardi!
“Molto bene” Lily mi si rivolse nel tono più
gelido che le avessi mai sentito “Vuol dire che in futuro non mi prenderò più
la briga di aiutarti. E se fossi in te mi laverei le mutande, Mocciosus”
Fu la mia volta di trasalire. Mai parole mi
avevano fatto più male! Non sapevo se a colpirmi di più fosse stato il tono
sarcastico con cui aveva sottolineato quello stupido soprannome (Adesso anche
lei si prendeva gioco di me, dunque?) o l’espressione disgustata sul suo volto!
“Chiedi scusa a Evans!” mi urlò Potter dando le
spalle a Lily. Non sapeva più cosa inventarsi per avere la sua approvazione!
Non sarei certo stato ai suoi ordini, questo era poco ma sicuro! Notai che
i suoi occhi, diversamente dal suo tono di voce, non esprimevano rabbia. Sapevo
benissimo che Potter non mi odiava! Semplicemente si divertiva a rendermi
impossibile la vita!
“Non voglio che mi chieda scusa perché l’hai
costretto tu!” strillò Lily che al contrario sembrava alterata come
poche volte nella sua vita “Siete uguali, voi due!”
Non cresi alle mie orecchie! Non avrei mai
immaginato che prima o poi qualcuno avrebbe avuto il coraggio di paragonarmi a
Potter! Eravamo come il giorno e la notte, noi due! Chiunque se ne sarebbe
accorto…
“Che cosa?” Potter aveva evidentemente
interpretato la cosa come il più grave insulto personale “Io non ti avrei MAI
chiamata una… tu-sai-come!”
“Sempre a spettinarti perché ti sembra
affascinante avere l’aria di uno che è appena sceso dalla scopa, sempre a
esibirti con quello stupido boccino e a camminare tronfio nei corridoi e
lanciare incantesimi su chiunque ti infastidisca solo perché ne sei capace… sei
così pieno di te che non so come faccia la tua scopa a staccarsi da terra! Mi
dai la NAUSEA” detto questo, Lily si
volto e corse mentre io mi rendevo conto, una volta di più, sul perché
l’ammirassi tanto, senza contare naturalmente quei suoi occhi stupendi, i
lineamenti delicatissimi e le belle gambe lunghe…
“Evans!” Potter cercò inutilmente di riattirare
l’attenzione della ragazza “Ehi, EVANS!” poi si rivolse al suo compare con
espressione leggera “Ma che cos’ha?”
Sembrava che fosse più o meno indifferente alla
cosa ma in tutti questi anni di tiranneggi avevo imparato a conoscerlo e sapevo
perfettamente che c’era rimasto male, e molto! Sì, posso dire con certezza che
James Potter sia la persona che conosca meglio di tutta Hogwarts così avrai
saputo anticipare con certezza quel movimento che fece parlando, quel
fastidiosissimo portarsi la mano trai capelli spettinandoseli…
“Leggendo fra le righe, amico, direi che
secondo lei sei un po’ presuntuoso” fece Sirius cercando di mostrarsi meno
divertito di quanto non fosse; cose del genere a lui non erano mai
capitate!
“Bene” questa volta Potter non provò nemmeno a
dissimulare il suo astio “Bene…”
Un nuovo lampo di luce mi accecò e mi ritrovai
nella stessa spiacevole situazione di poco prima. Testa in giù e gambe
all’aria… Che cretino! Ero rimasto a osservare il diverbio tra Potter e Lily invece
di approfittare per filarmela!
“Allora… Chi vuole vedermi togliere le mutande
a Mocciosus?”
Logico! Aveva perso la faccia con Lily e ora
doveva rifarsi con me davanti a tutta la scuola! Chiusi gli occhi sperando in
un intervanto divino che non avvenne… Quanto ancora avrei dovuto sopportare?
******
“Siete uguali, voi due!”
Quella sera, al consolante riparo del mio
baldacchino in velluto verde, quella frase continuava a rimbombarmi nella
testa. Cosa aveva voluto dire Lily con quella frase? Mi era parso di capire,
quella mattina, che Potter non gli stesse poi così indifferente come sosteneva
da tempo; questo avrebbe dovuto farmi interpretare quella frase come un segno
positivo? Mi maledissi da solo. La ferita che la certezza di non poterla mai
avere aveva provocato nella mia anima era già abbastanza profonda senza bisogno
di acuirla con false speranze! Probabilmente aveva sparato quello che secondo
lei sarebbe stato più terribile per Potter da sentirsi dire. Il peggior insulto
che le era venuto in mente… La disgustavo! Glielo avevo letto chiaramente in
faccia mentre mi consigliava di lavarmi la mutande. Mi aveva difeso solo per
andare contro a Potter, perché in fondo lui le piaceva ma lei non poteva
ammetterlo nemmeno a se stessa e i sentimenti che provava per lui erano così
confusi che la spaventavano e da sempre, il metodo di difesa più efficace, è
l’attacco! Questa era l’unica inconfutabile verità, che mi piacesse, oppure no!
Mi voltai su un fianco cercando di nascondere
un gemito provocato dai lividi che si estendevano su tutto il corpo, causa
delle varie cadute di quel pomeriggio da incubo. Se ripensavo alla giornata che
stava per finire, un pallore mortale si estendeva sul mio viso al ricordo di
quello che avrei etichettato come il giorno più umiliante della mia vita:
quello in cui mezza Hogwarts mi aveva visto in mutande! E per fortuna che la
McGranitt aveva pensato bene di farsi un giro nel parco proprio nel momento in
cui il fatto sarebbe diventato veramente spiacevole! E nonostante tutto
non erano finiti nelle grane! Lupin aveva fiutato il pericolo in tempo e si era
precipitato a salvare il culo ai suoi amici intrattenendo la McGranitt nel
tempo in cui Potter e il suo degno compare mi lasciarono cadere a terra e si
dileguavano tra la folla. Non ho nemmeno fatto il loro nome! Sapevo già come
sarebbe finita… Tutti avrebbero saputo che ero nel vero ma nessuno avrebbe
potuto fare niente perché era la mia parola contro la loro e, naturalmente,
quella di tutta la scuola che poteva affermare che ero inciampato da solo e
che Potter e Black erano in dormitorio al momento dell’accaduto! E le cose
sarebbero sempre andate così, loro avrebbero continuato a tiranneggiarmi in
ogni modo e io non avrei potuto fare nulla per difendermi! Fu in quel momento
che realizzai che non avrei tollerato altri soprusi del genere; fu in quel
momento, col cuore gonfio d’odio e desiderio di vendetta, che decisi di
accettare la proposta di Lucius… Per prostrarmi volontariamente ai piedi di dei
Serpeverde e obbligatoriamente a quelli di dei Grifondoro, tanto valeva la
prima opzione! Sì, sarei divenuto parte integrante di quel gruppo che tutti
dichiaravano come pericoloso ma che lo avrebbe salvato da qualcosa di
molto peggio, almeno dal suo punto di vista… Nessuno lo avrebbe più potuto
insultare in quel modo; ne allora, ne mai più!
Finitoooooo!!!!! Allora, che ne dite? Per la
prima parte ho riportato pari pari il dialogo presente nell’Ordine della Fenice
mentre l’ultima è stata una “Riflessione a fine giornata” perché il mio scopo (Sta
a voi dire se ci sono riuscita) era anche quello di provare a capire il perché
poi si è avvicinato a quella strada che lo avrebbe portato al marchio nero!
Bene, io dovrei avere finito… Riongrazio tutti coloro che hanno recensito la
prima parte cioè: Morgan_Snape (Io non posso dire che adori Piton ma senz’altro
lo ritango un personaggio molto interessante… Cmq grazie mille per la
recensione!), Patty (Felice che ti sia piaciuta! Un bacio forte), Daisy (Se non
sbaglio questa non l’avevi ancora letta, no? Bè, fammi sapere ! Mi mancherai in
questo periodo mentre sarò nel paesino coi russi, sai? Appena torno ci dobbiamo
vedere , capito? Divertiti a ginnastica col piccolo mostro! Tvtr..b!), Unholy
(Ho fatto più in fretta che ho potuto! Spero di non averti deluso con questa
seconda parte visto che ti piaceva tanto la prima…) e Sphinx (Sì, lo so sono u
a casinara! No è che all’inizio avevo scritto tutto in terza persona e poi ho cambiato
idea e sono passata alla prima quindi mi saranno sfuggiti dei pezzi… Felice che
ti sia piaciuta comunque!).
Cloudy