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Autore: Cloudy    14/10/2004    7 recensioni
La mia visione di Piton quindicenne nel giorno del suo G.U.F.O. di Difesa Contro Le Arti Oscure... Un viaggio lungo un giorno in una delle menti più contorte della saga secondo me!(Senza offesa per Piton, ovviamente!) Leggete e recensite in tanti! Un bacione
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton, I Malandrini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vita da Mocciosus (Parte seconda)

Vita da Mocciosus (Parte seconda)

 

Sospirai lentamente cercando di calmarmi. Non ci voleva un veggente per capire a chi doveva quel tentativo di affogamento!

Uscendo dal bagno mi avviai il più velocemente possibile dalla Sala Grande ma riuscii comunque e sentire le risa di una cinquantina di alunni che mi seguirono fin nel parco. Mi tolsi il golf, sperando che il tiepido sole asciugasse perlomeno la camicia.

 

“Ehi! Aspettami!”

 

Il cuore iniziò a battermi più forte all’udire di quella voce limpida che mi chiamava indietro! Mi girai e vidi Lilian Evans che mi veniva incontro scendendo di corsa le scale di pietra con un sorriso dolcissimo tutto per me. I battiti del mio cuore si centuplicarono… Stiracchiai la bocca in quello che sarebbe potuto sembrare un qualcosa simile a un sorriso (Quel semplice gesto non mi veniva più naturale, non riuscivo nemmeno a ricordare l’ultima volta che l’aveva fatto spontaneamente!). Lei mi aveva quasi raggiunto…

 

“Cia…” incominciai a dire per la prima volta felice i miei sentimenti cambiarono rapidamente quando vidi Lily oltrepassarmi e andare oltre lasciandomi solo in mezzo al sentiero, le braccia leggermente tese e un sorriso da deficiente che si era congelato sul mio viso.

 

Lentamente, quasi terrorizzato da quel che avrei visto, mi voltai e vidi Lily che, raggiunta Alice eun altro paio di ragazze, le aveva presa a braccetto e si era incamminata con loro verso la capanna di Hagrid, probabilmente intenzionate a fare una visitina al Guardiacaccia!

 

Delusione… Tremenda delusione bruciante… Cretino io che mi ero anche illuso quando mi ero ripromesso di non farlo! Rimasi lì, impietrito, senza sapere cosa fare. Avevo ancora una mezz’oretta prima dell’esame e ripassare era fuori questione visto e considerato che ero stato privato dei miei appunti. Ancora indeciso rientrai nella scuola e virai immediatamente per i sotterranei dove difficilmente avrei incontrato molto gente, erano pochi gli studenti che li frequentavano specie nelle giornata estive! Quello sì che era il mio posto ideale; l’unico in cui mi sentissi a mio agio! Lontano da sguardi di derisione mista a paura! Ne uscii solo pochi minuti prima dell’inizio dell’esame. Nell’ingresso si era già riunita una piccola folla di studenti del quinto anno (Quelli del settimo avrebbero sostenuto il M.A.G.O. in seguito), tutti parecchio tesi e con in mano i libri, speranzosi di rimediare con una lettura finale il mancato lavoro dell’intero anno.

Loro non c’erano ancora, non c’era da stupirsene! Erano soliti arrivare in ritardo ad ogni singola lezione dubitavo che una bazzecola come gli esami avrebbe potuto cambiare le loro consolidate abitudini. Alle due precise le porte della Sala Grande si spalancarono lasciando entrare una fiumana di studenti in corsa per la ultima file. Entrai in tutta calma e presi possesso di un banchetto in un angolo, più per abitudine a isolarmi che per il bisogno di copiare. Potter e Black entrarono per ultimi, giusto un secondo prima che le porte si richiudessero. Potter si lasciò cadere pesantemente in un posto in prima fila mentre Black rimase indeciso al suo fianco. L’unico posto rimasto libero nella sala era a parecchi banchi di distanza, giusto di fianco alla cattedra ma basto un occhiata glaciale del moro per convincere uno spaurito ragazzo seduto appena dietro Potter a cedere a Black il suo posto andando lui stesso ad occupare quello vicino alla cattedra. Vidi disgustato Potter girarsi per sorridere al compare prima che Vitius, che supervisionava l’esame, lo fece voltare ricordando a tutti di fissare il proprio foglio di pergamena.

Con l’inizio dell’esame distolsi la mia attenzione da quegli odiati individui per concentrarmi sulle domande che, naturalmente, erano scontate e infantili. Scrissi ininterrottamente per tutte le due ore dell’esame rispondendo a tutte le domande in modo esauriente e con una calligrafia minuta, il capo chino sul mio lavoro. Aggiunsi anche alcune conoscenze personali non tanto per distinguermi da quella massa di ignoranti ma piuttosto per far comprendere a quegli incompetenti cosa fossero realmente le Arti Oscure. Non mi importava degli sguardi stupefatti e sospettosi che i professori mi avrebbero rivolto; c’ero abituato e ormai tutti nella scuola erano a conoscenza del mio spiccato interesse e attitudine a quella materia pericolosa e fuori programma.

 

“Ancora cinque minuti!”

 

La voce squillante di Vitius mi colse alla sprovvista, erano già passate quasi due ore! Appoggiai la piuma d’oca sul tavolo e rilessi lentamente il mio lavoro con una lieve smorfia di soddisfazione: che mi venisse un colpo se non mi fossi assicurato almeno un Eccezionale! 

 

“Giù le piume!” squittì Vitius “Anche tu, Stebbins!” scossi la testa incredulo, c’era veramente qualcuno così ottuso da non riuscire a rispondere a quelle domande patetiche! “Per favore restate seduti mentre raccolgo i compiti! Accio!”

 

Sentii un tonfo seguito da parecchie risate e alzai gli occhi: il manesco professore era caduto a terra, sommerso da centinaia dio pergamene. Alcuni studenti si alzarono per aiutarlo, io non mossi un muscolo.

 

“Grazie… Grazie” ansimò il piccoletto una volta di nuovo in piedi “Molto bene, potete andare!”

 

Mi alzai e mi avviai solitario verso il parco, intento a rivedere le domande. Camminai meccanicamente fino al solito cespuglio, gli occhi sempre fissi sulla pergamena e anche una volta seduto in quell’ombra protettiva sia dai raggio di Giugno che da sguardi indiscreti, non cambiai la mia attività. Furono solo degli acuti strillettini eccitati che distolsero la mia attenzione dall’esame passato. Degli acuti strillettini che conoscevo e arrivavano da un faggio in riva al lago poco distante dal mio “nascondiglio”. Sapevo esattamente chi c’era sotto quell’albero… Affilai le orecchie e potei udire anche la voce degli altri tre.

 

“Mettilo via, dai! Prima che il nostro amico se la faccia addosso!” Sempre carino, Black! Anche con i suoi suddetti amici…

 

“Se ti da fastidio” Figuriamoci! Black è l’unico a cui quel disgraziato da ascolto!

 

“Che noia. Vorrei che fosse luna piena” Ma cosa diavolo significava questo? Che segreto nascondeva quei quattro? Mi alzai lentamente e mi avvicinai quel tanto che mi bastò per sentire più chiaramente quello che si dicevano senza perdermi nemmeno un fiato!

 

“Tu, forse. Dobbiamo ancora fare Trasfigurazione: se ti annoi, puoi interrogarmi. Tieni…” Fissai sbigottito Lupin che tendeva un libro a Black. Inutilmente. Ma possibile che non avesse ancora capito con che gente aveva a che fare?

 

“Non ho bisogno di ripassare quella roba, so già tutto”

 

Sussultai. Potter aveva improvvisamente girato la testa e mi aveva visto. Mi abbassai di scatto, raccattai da terra borsa e pergamene e mi allontanai il più velocemente possibile cercando di non dare nell’occhio.

Ero già abbastanza lontano dal faggio quando tirai un sospiro di sollievo; se avessero voluto fermarmi, l’avrebbero già fatto! Era troppo bello per essere vero! Appena ebbi pensato ciò, una voce arrogante e fin troppo vicina mi fece voltare di scatto.

 

“Tutto bene, Mocciosus?”

 

James Potter. Il mio acerrimo nemico. La persona che più odiavo al mondo. Colui che tanto avrei voluto vedere stramazzare al suolo e che mi aveva rovinato cinque anni della mia già patetica esistenza, era dinnanzi a me, capelli al solito spettinatissimi e ghigno strafottente.

 

Reagii come una molla a quella scena familiare e ripetitiva; lasciai cadere la borsa e misi la mano alla bacchetta ma non feci in tempo a pronunciare il mio incantesimo che Potter mi aveva già disarmato. La mia bacchetta mi scivolò di mano e cadde lontana, dietro di me. Black, che neanche a dirlo aveva già affiancato il suo amico, scoppiò in una risata simile a un latrato. Due contro uno, tanto per cambiare e tanto per cambiare eravamo già uno a zero per loro!

 

Impedimenta!”

 

Sentii come una forza trascinarmi all’indietro e buttarmi a terra dove rimasi, ansante.

 

“Come è andato l’esame, Mocciosus?”

 

“Lo tenevo d’occhio, aveva il naso incollato alla pergamena… Con tutto l’unto che ci avrà lasciato, non riusciranno a leggere una parola”

 

Sentii il campanello di curiosi che si era formato intorno a noi scoppiare a ridere. Mi alzai guardando i due furente: Black aveva smesso di guardarmi, improvvisamente concentrato su delle ragazze che ridevano più stridule degli altri guardandolo in adorazione, a differenza di Potter che non aveva spostato il suo sguardo arrogante da me, le labbra tirate in un sorriso maligno e l’espressione divertita. Per lui tutto quello non era che un passatempo! Lo divertiva rendermi ridicolo davanti a tutta la scuola, lo elettrizzavano tutta quell’attenzione… Quella sua sicurezza, quel sentirsi Dio… Mi mandava semplicemente in bestia! Sentii il sangue salirmi al cervello…

 

”Aspetta…tu” ansimai fissandolo a mia volta, l’odio che traspariva chiaramente dai miei occhi scuri “Aspetta… e vedrai!”

 

Black mi squadrò con disprezzo. Mai minacciare James Potter davanti a Sirius Black! “Aspettare cosa?” mi domandò gelido “Che cosa farai,Mocciosus, ci userai per soffiarti il naso?”

 

Non ci vidi più! Dalla mia bocca fuoriuscì un misto di maledizioni, insulti e parolacce che si rivelarono perfettamente inutili considerando che la mia bacchetta era a più di tre metri da me.

 

“Faresti meglio a lavarti la bocca” Dimenticavo: Mai insultare Sirius Black davanti a James Potter!Gratta e netta!”

 

Non avevo ancora smesso di sibilare contro il duo che sentii salirmi in gola un conato di vomito accompagnato da uno strano sapore, come detersivo… Non feci in tempo a capire cosa stava succedendo che mi ritrovai in bocca una disgustosa schiuma rosa. Mi sentii soffocare e sputacchiai intorno cercando di liberarmi di quella saponosa sostanza che mi otturava le vie respiratorie facendomi tossire e strabuzzare gli occhi…

 

“Lascialo STARE!”

 

Neanche le disastrose condizioni in cui versavo poterono impedirmi di sollevare lo sguardo, a quella voce. Era lei! Lily era ritta in piedi dietro James, le mani sui fianchi e gli occhi smeraldo traboccanti di rabbia. Non ci potevo credere! Lily era l’ultima persona che in quel momento, sottomesso a quello stronzo di Potter e vomitante saliva, avrei voluto vedere!

 

“Tutto bene, Evans?” sentii Potter domandarle con una voce innaturalmente profonda mentre provvedeva a spettinarsi i capelli co la mano libera dalla bacchetta.

 

“Lascialo stare” sentii sibilare Lily “Che cosa ti ha fatto?”

 

Nonostante la situazione non potei fare a meno di provare una sorta di lievissima felicità pensando che Lily stesse prendendo le mie difese contro Potter.

 

James finse di ragionare sulla risposta “Bè… E’ più il fatto che esiste, non so se mi spiego…”

 

Chissà perché ma mi aspettavo una risposta del genere. Sentii le risate crescere di nuovo intorno a me. Notai che Potter era completamente preso da Lily e anche Black sembrava essersi dimenticato di me così provai titubante ad alzarmi seppur con qualche difficoltà causate dal recente Incantesimo d’Ostacolo. Mi allontanai in direzione della mia bacchetta continuando a lanciare occhiate tutt’intorno a me. La maggior parte dei ragazzi ridevano ancora. Con sollievo notai che Lily non era tra questi, anzi, fissava Potter con un’espressione tra l’incredulo e il disgustato.

 

“Ti credi divertente, Potter, ma sei solo un bullo arrogante e prepotente. Lascialo Stare

 

Potter non parve turbato de quelle parole ma si rivolse a Lily col solito tono sicuro di se e arrogante “Solo se esci con me, Evans! Esci con me e non alzerò mai più la bacchetta su Mocciosus”

 

Ecco, ero arrivato alla mia bacchetta! La presi in mano; era giunta l’ora della vendetta…

 

“Non accetterei nemmeno se dovessi scegliere tra te e una piovra gigante!” fece Lily gelida e perentoria.

 

Nonostante fossi preso nella recita dell’incantesimo che si stava formando sulla punta della mia bacchetta, non potei evitare di lanciare un’occhiata soddisfatta alla bella rossa. Se non poteva essere mia, allora non poteva che farmi piacere che non sarebbe stata nemmeno di Potter!

 

“Ti è andata male, Ramoso” assentì Black energico. Poi si voltò e si accorse di me “EHI!”

 

Ma era troppo tardi. Puntai la bacchetta verso Potter e ne scaturì un lampo di luce. Vidi una ferita sanguinolenta aprirsi sulla guancia del mio nemico ma non feci in tempo a compiacermene che vidi un nuovo fiotto di luce, questa volta indirizzato a me, e mi parve di levitare a testa in giù. Mi guardai in giro per scoprire che non era una semplice sensazione. Vedevo il terreno sotto di me e tutto intorno tante piccole personcine capovolte. Le sentii ridere mentre un venticello fresco mi fece accapponare le gambe. Sentii il vestito attorcigliarmisi intorno al corpo e alla testa oscurandomi la visuale e mi resi conto con orrore che dovevo avere le gambe nude e le mutande al vento! E la cosa peggiore era che Lily era lì e aveva visto tutto!

 

“Mettilo giù!” le sentii gridare. E pareva veramente arrabbiata mentre lo diceva.

 

“Ai tuoi ordini”

 

Sentii una spinta fortissima verso il basso subito prima di schiantarmi a terra. Provai a rialzarmi ignorando per quanto era possibile il dolore tremendo alle ossa ma un Pietrificus Totalis ben piazzato proveniente dalla bacchetta di Black, mi fece ricadere a terra di nuovo, le braccia e le gambe rigide come pali.

 

“LASCIATELO STARE!”

 

Storsi la testa giusto in tempo per vedere Lily che alzava la bacchetta indirizzandola contro Potter.

 

“Dai, Evans, non costringermi a farti un incantesimo”

 

“Allora liberalo!”

Pochi secondi e sentii come se le funi invisibili che mi immobilizzavano fossero state slegate. Mi rialzai barcollando senza avere la forza di fare nemmeno un passo.

 

“Ecco fatto” mi ghignò Potter “Ti è andata bene che ci fosse Evans, Mocciosus…”

 

Evans… Era vero… In fondo se non fosse intervenuta lei a quell’ora sarei stato ancora in aria a svolazzare con le mutande in bella vista! Lei aveva preso le mie difese, era vero; ma mi aveva anche visto nel momento più imbarazzante della mia vita! Chi glielo aveva chiesto di aiutarmi? Cos’è? Gli facevo pena, forse?

 

Le parole mi uscirono di bocca spontaneamente, inacidite dall’astio che in quel momento provavo contro tutto e contro tutti.

 

“Non mi serve l’aiuto di una piccola schifosa mezzosangue!”

 

Lily trasalì.

 

Non feci in tempo a capire il significato delle mie parole che realizzai che aveva appena fatto un’enorme cazzata! Mi morsi la lingua… Troppo tardi!

 

“Molto bene” Lily mi si rivolse nel tono più gelido che le avessi mai sentito “Vuol dire che in futuro non mi prenderò più la briga di aiutarti. E se fossi in te mi laverei le mutande, Mocciosus

 

Fu la mia volta di trasalire. Mai parole mi avevano fatto più male! Non sapevo se a colpirmi di più fosse stato il tono sarcastico con cui aveva sottolineato quello stupido soprannome (Adesso anche lei si prendeva gioco di me, dunque?) o l’espressione disgustata sul suo volto!

 

“Chiedi scusa a Evans!” mi urlò Potter dando le spalle a Lily. Non sapeva più cosa inventarsi per avere la sua approvazione! Non sarei certo stato ai suoi ordini, questo era poco ma sicuro! Notai che i suoi occhi, diversamente dal suo tono di voce, non esprimevano rabbia. Sapevo benissimo che Potter non mi odiava! Semplicemente si divertiva a rendermi impossibile la vita!

 

“Non voglio che mi chieda scusa perché l’hai costretto tu!” strillò Lily che al contrario sembrava alterata come poche volte nella sua vita “Siete uguali, voi due!”

 

Non cresi alle mie orecchie! Non avrei mai immaginato che prima o poi qualcuno avrebbe avuto il coraggio di paragonarmi a Potter! Eravamo come il giorno e la notte, noi due! Chiunque se ne sarebbe accorto…

 

“Che cosa?” Potter aveva evidentemente interpretato la cosa come il più grave insulto personale “Io non ti avrei MAI chiamata una… tu-sai-come!”

 

“Sempre a spettinarti perché ti sembra affascinante avere l’aria di uno che è appena sceso dalla scopa, sempre a esibirti con quello stupido boccino e a camminare tronfio nei corridoi e lanciare incantesimi su chiunque ti infastidisca solo perché ne sei capace… sei così pieno di te che non so come faccia la tua scopa a staccarsi da terra! Mi dai la NAUSEA”  detto questo, Lily si volto e corse mentre io mi rendevo conto, una volta di più, sul perché l’ammirassi tanto, senza contare naturalmente quei suoi occhi stupendi, i lineamenti delicatissimi e le belle gambe lunghe…

 

“Evans!” Potter cercò inutilmente di riattirare l’attenzione della ragazza “Ehi, EVANS!” poi si rivolse al suo compare con espressione leggera “Ma che cos’ha?”

 

Sembrava che fosse più o meno indifferente alla cosa ma in tutti questi anni di tiranneggi avevo imparato a conoscerlo e sapevo perfettamente che c’era rimasto male, e molto! Sì, posso dire con certezza che James Potter sia la persona che conosca meglio di tutta Hogwarts così avrai saputo anticipare con certezza quel movimento che fece parlando, quel fastidiosissimo portarsi la mano trai capelli spettinandoseli…

 

“Leggendo fra le righe, amico, direi che secondo lei sei un po’ presuntuoso” fece Sirius cercando di mostrarsi meno divertito di quanto non fosse; cose del genere a lui non erano mai capitate!

 

“Bene” questa volta Potter non provò nemmeno a dissimulare il suo astio “Bene…”

Un nuovo lampo di luce mi accecò e mi ritrovai nella stessa spiacevole situazione di poco prima. Testa in giù e gambe all’aria… Che cretino! Ero rimasto a osservare il diverbio tra Potter e Lily invece di approfittare per filarmela!

 

“Allora… Chi vuole vedermi togliere le mutande a Mocciosus?”

 

Logico! Aveva perso la faccia con Lily e ora doveva rifarsi con me davanti a tutta la scuola! Chiusi gli occhi sperando in un intervanto divino che non avvenne… Quanto ancora avrei dovuto sopportare?

 

******

 

“Siete uguali, voi due!”

 

Quella sera, al consolante riparo del mio baldacchino in velluto verde, quella frase continuava a rimbombarmi nella testa. Cosa aveva voluto dire Lily con quella frase? Mi era parso di capire, quella mattina, che Potter non gli stesse poi così indifferente come sosteneva da tempo; questo avrebbe dovuto farmi interpretare quella frase come un segno positivo? Mi maledissi da solo. La ferita che la certezza di non poterla mai avere aveva provocato nella mia anima era già abbastanza profonda senza bisogno di acuirla con false speranze! Probabilmente aveva sparato quello che secondo lei sarebbe stato più terribile per Potter da sentirsi dire. Il peggior insulto che le era venuto in mente… La disgustavo! Glielo avevo letto chiaramente in faccia mentre mi consigliava di lavarmi la mutande. Mi aveva difeso solo per andare contro a Potter, perché in fondo lui le piaceva ma lei non poteva ammetterlo nemmeno a se stessa e i sentimenti che provava per lui erano così confusi che la spaventavano e da sempre, il metodo di difesa più efficace, è l’attacco! Questa era l’unica inconfutabile verità, che mi piacesse, oppure no!

 

Mi voltai su un fianco cercando di nascondere un gemito provocato dai lividi che si estendevano su tutto il corpo, causa delle varie cadute di quel pomeriggio da incubo. Se ripensavo alla giornata che stava per finire, un pallore mortale si estendeva sul mio viso al ricordo di quello che avrei etichettato come il giorno più umiliante della mia vita: quello in cui mezza Hogwarts mi aveva visto in mutande! E per fortuna che la McGranitt aveva pensato bene di farsi un giro nel parco proprio nel momento in cui il fatto sarebbe diventato veramente spiacevole! E nonostante tutto non erano finiti nelle grane! Lupin aveva fiutato il pericolo in tempo e si era precipitato a salvare il culo ai suoi amici intrattenendo la McGranitt nel tempo in cui Potter e il suo degno compare mi lasciarono cadere a terra e si dileguavano tra la folla. Non ho nemmeno fatto il loro nome! Sapevo già come sarebbe finita… Tutti avrebbero saputo che ero nel vero ma nessuno avrebbe potuto fare niente perché era la mia parola contro la loro e, naturalmente, quella di tutta la scuola che poteva affermare che ero inciampato da solo e che Potter e Black erano in dormitorio al momento dell’accaduto! E le cose sarebbero sempre andate così, loro avrebbero continuato a tiranneggiarmi in ogni modo e io non avrei potuto fare nulla per difendermi! Fu in quel momento che realizzai che non avrei tollerato altri soprusi del genere; fu in quel momento, col cuore gonfio d’odio e desiderio di vendetta, che decisi di accettare la proposta di Lucius… Per prostrarmi volontariamente ai piedi di dei Serpeverde e obbligatoriamente a quelli di dei Grifondoro, tanto valeva la prima opzione! Sì, sarei divenuto parte integrante di quel gruppo che tutti dichiaravano come pericoloso ma che lo avrebbe salvato da qualcosa di molto peggio, almeno dal suo punto di vista… Nessuno lo avrebbe più potuto insultare in quel modo; ne allora, ne mai più!

 

 

Finitoooooo!!!!! Allora, che ne dite? Per la prima parte ho riportato pari pari il dialogo presente nell’Ordine della Fenice mentre l’ultima è stata una “Riflessione a fine giornata” perché il mio scopo (Sta a voi dire se ci sono riuscita) era anche quello di provare a capire il perché poi si è avvicinato a quella strada che lo avrebbe portato al marchio nero! Bene, io dovrei avere finito… Riongrazio tutti coloro che hanno recensito la prima parte cioè: Morgan_Snape (Io non posso dire che adori Piton ma senz’altro lo ritango un personaggio molto interessante… Cmq grazie mille per la recensione!), Patty (Felice che ti sia piaciuta! Un bacio forte), Daisy (Se non sbaglio questa non l’avevi ancora letta, no? Bè, fammi sapere ! Mi mancherai in questo periodo mentre sarò nel paesino coi russi, sai? Appena torno ci dobbiamo vedere , capito? Divertiti a ginnastica col piccolo mostro! Tvtr..b!), Unholy (Ho fatto più in fretta che ho potuto! Spero di non averti deluso con questa seconda parte visto che ti piaceva tanto la prima…) e Sphinx (Sì, lo so sono u a casinara! No è che all’inizio avevo scritto tutto in terza persona e poi ho cambiato idea e sono passata alla prima quindi mi saranno sfuggiti dei pezzi… Felice che ti sia piaciuta comunque!).

 

Cloudy

 

  
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