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Autore: Lulu_An    05/09/2013    0 recensioni
Ada una ragazza quasi sedicenne, parte per Londra per studiare nella prestigiosa accademia di fotografia, e si trasferisce da suo cugino Harry, il quale le farà conoscere i suoi amici, e forse troverà anche un ragazzo tutti insieme l'aiuteranno a dimenticare il suo passato terribile e a superare le sue paure, spero vi piaccia..
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ada:’’Ti prego non interrompermi, se no non saprei come ricominciare…’’ dice voltandosi verso me, le annuisco e lei si rigira dandomi nuovamente le spalle Ada:’’ Avevo 9 anni, erano le 22.30 di sera, anche quella sera ero rimasta a casa da sola, mi ero chiusa in camera a chiave, stavo giocando con le bambole, con la bambola visto che ne avevo solo una, ad un tratto sentii un tonfo provanire dal piano d sotto, ma non me ne preoccupai più di tanto essendo consapevole che era appena rientrato mio padre come suo solito ubriaco, sentii i suoi passi pesanti lungo il corridosio, ciò satava a dire che mio padre si sarebbe precipitato nella mia stanza, ma quella sera ero tranquilla perché quando trovava la stanza chiusa a chiave non insisteva molto che io la aprissi, vidi la maniglia della porta abbassarsi più volte ogni volta sempre con più forza…’’ si fermo per agiustarsi il rossetto, stava usando la scusa del trucco per non ripensare veramente in fondo ai particolari ne sono sicuro, io continuai a guardarla dallo specchio, il suo sguardo non aveva nessuna intenzione di incontrare il mio, prese un respiro provondo, e chiuse con forza gli occhi come se volesse rimandare indietro le lacrime. Ada:’’ Dalla forza che usava, sembrava più ubriaco del solito, ciò mi preoccupava molto, continuò ad insistere per ancora 15 minuti fino a quando non inizio a gridare cose tipo: sei una puttana come tua madre, dovresti morire, non servi a nulla…’’ sospirò ancora una volta.. ‘’ rimase zitto per circa 5 minuti, ero convinta che se ne fosse andato quindi mi rilassai stendendomi sul letto e chiusi gli occhi ma…’’ Si giro verso me mi prese per mano e mi porto sul letto si stese a pancia in su e poggiando un braccio sui suoi occhi, io mi sedetti accanto a lei ,sospiro un’ultima volta e continuò a raccontare. Ada:’’ Quando a un certo punto senti un vetro rompersi in mille pezzi, giraai lo sguardo verso la finestra e mi ritrovai mio padere con una mano insanguinata e barcollante che veniva verso il mio letto urlandomi cose incompresibili, si piego per terra e raccolse un pezzo di vetro abbastanza spesso, inizio a spogliarmi, fino a quando non mi tolse le mutandine e mi procuro quel taglio, urlai dal dolore che mi stava procurando, e mi sferrò un pugno nello stomaco, poi si avvio verso la mia porta e prima di chiudersela alle spalle disse: mi hai rovinato la vita venendo al mondo puttana.. Poi si chiuse la porta alle spalle, andai in bagno e mi medicai la ferita, per fortuna che a scuola avevo fatto un corso di medicazione per bambini nel caso ci facevamo male da soli, ma non mi ero fatta male da sola era stato lui… Per una settimana non ero andata a scuola, così un giorno venne a trovarci Zio Gianni, che mi chiese il motivo per il quale non andavo a scuola , visto che lui è un maestro, trovai il coraggio e gli raccontai ciò che mi aveva fatto quell’uomo, così decise di chiedere la mia custodia all’assistente sociale, e denunciò mio padre il quale fù arrestato..’’ concluse il racconto con un sorriso vittorioso o di vendetta non so definire bene quale dei due fosse. Ada:’’ ed ora eccomi qua, che ho paura persino di essere toccata dal mio ragazzo..’’ ecco adesso ha iniziato a piangere, non ha pianto per tutto il racconto, ma forse questo le fa più male, la prendo tra le mie braccia cullandola e accarezzandole i capelli.. Io:’’Abbiamo tutto il tempo del mondo, io ti aiuterò, supereremo tutto questo insieme, fidati..’’ Ada:’’Non puoi continuare così. A stare dietro a me e hai miei picci’’ Io:’’Dai andiamo in cucina che mangiamo un po’ di gelato, per riprenderci entrambi’’ le dissi sforzandomi di sorridere e le asciugai le lacrime che ancora scendevano lungo le sue morbide guancie arrossate.. Ada:’’Al cioccolato??’’ Io:’’Si al cioccolato..’’ dissi prendendola per mano e avviandoci in cucina.. PARTE ADA: Mi sento strana, è la prima volta che racconto a qualcuno che non sia l’assistente sociale, ciò che mi ha fatto il mio papà quando ero piccola, Liam ha detto che mi aiuterà a superare tutto questo, ora siamo in cucina ma non sto dando molta importanza a cio che sta facendo Liam, sto solamente cercando di rimettere da parte quella parte del mio passato, anche se so che prima o poi riaffiorerà nel mio presente Liam:’’Noi siamo già a casa di El ci vediamo dopo, baci Harry e Mily’’ la voce di Liam mi distrae dai miei pensieri, mi ha appena letto il post-it lasciato sul frigo..
  
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