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Autore: louisjvoice    06/09/2013    17 recensioni
Il mio cuore diceva di farlo e che ne sarei stata capace mentre la mia testa diceva di non farlo perché lo avrei lasciato e se gli sarebbe capitato qualcosa forse non me lo sarei perdonato. Ero confusa. In quel momento non sapevo cosa fare. Volevo fare la scelta giusta. Ero stufa di fare sempre la stessa routine. Decisi.
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                  Breathe Slowly                                                                                             


Una donna con capelli neri come la pece,occhi dannatamente azzurri come il mare e un tailleur rosso come il fuoco,mi svegliò bruscamente, dal mio sonno lontano da tutti e da tutto. Era l'hostess,tolsi le cuffie prima di poter parlare con lei.
-Vuole qualcosa da mangiare o da bere?- chiese con voce dolce.
-No,grazie. Quanto manca a Los Angeles?- ribattei con voce assonata.
-Solo qualche oretta.- rispose
-Da quante ore siamo in viaggio?-chiesi con sicura di me
-Molte- disse vagamente.
Tirai fuori dallo zaino “il Grande Gatsby” e andai avanti a leggere dal punto dove mi ero fermata precedentemente. Passò il carro del cibo e delle bibite,dove presi una bottiglietta d'acqua,e un panino con la cotoletta. Riposi il libro nello zaino e cominciai a mangiare come mai non avevo fatto. Il che sembrava davvero strano.
Il pilota cominciò a dire la tipica frase che si diceva quando si era era giunti a destinazione,mi allacciai la cintura cominciai a guadare fuori dal finestrino dove si cominciava già a intravedere Los Angeles. Era cosi spettacolare,anche se la vedevo da sopra. Cominciavamo a decollare,un po' brusco a mio avviso,ma l'importante era arrivare sani e salvi. E infatti ci arrivammo. I passeggeri,compresa me,cominciammo ad applaudire.
-Ora siamo ufficialmente arrivati a Los Angeles- disse l'hostess facendo scatenare qualche risata tra i passeggeri. Presi il mio zaino,ed a uscire dall'aereo,assieme ai passeggeri . Il sole stava tramontando,il cielo era di quelle poche sfumature che si potevano vedere nel momento ed anche nei film,e pensai immediatamente “Quanto cavolo ho dormito?”,quasi e presi un respiro profondo. Stavo respirando un'ottima aria,ma per alcuni era tossica. Arrivai all'interno del aeroporto,e cominciai a seguire la gente che era con me nell'aereo. Era cosi strano,che mi trovai qua in questo fantastico aeroporto. Arrivai al nastro dove c'erano molte valigie di tutti,aspettai che vedessi la mia valigia. Riuscii a vederla. La presi. Mi guardai attorno per ammirare in questo momento dove ero. C'era gente molto di fretta verso il lavoro,o gente che voleva viaggiare,lo si capiva dalla quantità di valigie con sé,e qualcun'altra che baciava il suo ragazzo per un addio,con le lacrime agli occhi. “E' possibile che questo aeroporto è cosi affascinante e affollato allo stesso momento?” Pensai e “Sai,com'è siamo a Los Angeles”.Andai a cambiare una banconota da cinquanta euro al distributore automatico. Trascinai le mie gambe fino all'uscita dell'aeroporto,ero troppo stanca anche se avevo dormito sull'aereo e con lo zaino sulle spalle e la valigia trascinata dalla mia mano. Non avrei mai pensato che un giorno sarei mai riuscita a venire qua,dall'altra parte del mondo. Ovviamente il paesaggio era mozzafiato,tutte le star del cinema e anche cantanti famosi erano tutti qua nascosti da qualche parte a Los Angeles. Guardai alzando gli occhi al cielo e vidi molti aerei che facevano un via e vai. Guardai a destra e vidi una fila abbastanza lunga di taxi gialli.
-Mi può portare a Los Angeles?-chiesi al primo taxista che vidi.
-Ma ci siamo già- disse con tono ovvio.
Il taxista era un uomo di mezz'età,un po' robusto con la pancia,calvo.
-Intendo al centro di Los Angeles?Mi serve un hotel dove alloggiare- chiesi con voce tremante.
-Ho capito,signorina- esclamò.
Il taxista prese la mia valigia e la mise dentro al bagagliaio e io entrai nel taxi. Mise in moto il taxi e cominciammo a sfrecciare per le strade californiane. Ammirai attraverso il finestrino Los Angeles,bellissima come veniva illustrata nei telefilm. Dopo una ventina di minuti il taxi si fermò davanti allo hotel. Alzai lo sguardo verso l'alto e vidi una bandiera americana al centro attaccata. Era fantastico solo dall'entrata. Era circondato solo da verde,la natura. Aveva al centro una fontana circondata dal verde. Esternamente sembrava un castello,non volli immaginare l'interno. Era bianco,con tante finestre dello stesso colore. Il portone era a forma di un arco con sopra l'edera. Fuori dall'ingresso dell'hotel c'era un uomo che accoglieva gli ospiti,vestito in giacca e cravatta. Era cosi lussuoso che non volevo nemmeno immaginare il prezzo di una stanza. Il taxi si fermò. L'uomo vestito in giacca e cravatta mi apri lo sportello e ringraziai il signore. Apri il bagagliaio e presi la mia valigia. Mi fermai un attimo e pagai il taxista con i pochi soldi che avevo cambiato in aeroporto,e cominciai a dirigermi verso la hall,con la valigia e lo zaino. La hall,dalle pareti color panna,era fantastica,davanti a me c'era un piccolo tavolino in vetro,accanto c'erano dei divanetti in pelle bianca,sempre alla mia destra. Davanti a me c'era un ascensore e una scala a chiocciola. Invece alla mia sinistra c'era il banco della reception con una donna bionda,occhi marroni,indossava un tailleur verde acqua. Tutto era stato abbinato con stile,eleganza e delicatezza. E allo stesso momento era cosi raffinato e lussuoso.
- Buona sera,come posso aiutarla?-chiese
- Avrei bisogno di una stanza. Ne avete qualcuna disponibile?-
-Ora controllo-disse- …. Si ne abbiamo una disponibile,la 169 le va bene?-
-Certo quanto costa?
-Quante notti?-
-Intanto mi addebiti quattro giorni e tre notti-
-D'accordo- fece una pausa – Sono 1.299-
"Parecchi soldi per tre giorni spero di riuscire a trovare una dependance economica” pensai
-Accettate i contati euro?-
-Si-
Dopo aver dato i soldi e ricevuto la chiave elettronica della stanza mi ci diressi,seguendo le indicazioni della signora,prendendo l'ascensore. Cercai la mia stanza in ordine numerico, e infatti dopo qualche minuto,riuscii a trovarla. Passai la tessera nella fessura e la stanza si aprii. Appoggiai delicatamente lo zaino e la valigia a terra e cominciai a guardarmi intorno. La prima cosa che vidi era un bellissimo letto matrimoniale con le coperte bianche,c'erano anche delle poltrone beige scuro. Un tavolino di vetro era tra le due poltrone. Più in là verso sinistra vidi una vetrina in legno con all'interno una piccola tv e molto vicino c'era una scrivania in vetro,fantastica pure quella. Le uniche cose che non avevo visto erano il balcone,che dava una bellissima vista di Los Angeles, e il bagno,di cui mi importava poco. Guardai in alto,verso il cielo,era pieno di stelle. Mentre abbassai lo sguardo,vidi che sotto di me c'era una fantastica piscina. “Ho speso bene mille euro per questa stanza” pensai immediatamente. Ritornai dove avevo lasciato le mie cose,vicino all'ingresso della lussuosa stanza e cominciai a tirare fuori il cambio per fare il bagno,di cui avevo necessariamente bisogno di fare soprattutto dopo il faticoso viaggio. Tirai fuori dalla valigia una maglia della Carlsberg verde abbastanza grande,fino ad arrivare al ginocchio,l'intimo e le mise sopra al letto. Mi spogliai completamente. Presi un asciugamano,dalla mia valigia e me lo sistemai bene. .Entrai nel bagno,anche quello lussuoso. Presi anche le cose per il bagno,e le appoggiai al banco in marmo bianco,ed entrai sotto la doccia calda,anche se era estate o la sua fine. Presi un po' di shampoo e lo passai delicatamente sui miei capelli massaggiandoli,passai un po' bagnoschiuma sul mio corpo e fini con il getto freddo che colpiva il mio corpo. Dopo essermi lavata bene,uscii dalla doccia dalle piastrelle beige scure. Mi avvolsi nell'asciugamano,tirai su i capelli con una cipollina disordinata,andai a prendere i vestiti appoggiati sul letto e mi cambiai in bagno. Presi l'asciugamano bagnato e cominciai ad asciugare i miei capelli violentemente,finché non mi stancai,cioè dopo quattro secondi. Riposi tutto al loro posto e presi una copertina leggera sul letto e mi coricai sullo sdraio che c'era sul balcone e cominciai a guardare le stelle tanto illuminate.
“Non dimenticarti di farlo”
“Cosa?Non mi ricordo”
“Dai quella cosa”
“Non ho la più pallida di cosa tu stia parlando
“Devi bruciarla”
Rimasi qualche secondo a riflettere sul quel pensiero che mi sembrava cosi sconosciuto. E poi mi venne in mente,la cosa che dovevo fare per non farmi trovare da lui. Ci avevo pensato prima in aereo ma non ci avevo dato troppo peso e per quello che non mi veniva in mente,fino ad adesso. Andai in bagno e cominciai a cercare qualcosa di ferro dove potevo metterla. Alla fine trovai un cestino di ferro piccolo,ma andava bene. Spensi il mio iPhone,lo appoggiai su e tirai fuori la mia sim dell'Italia e la buttai dentro la cestino. Presi un accendino che avevo nello zaino e accesi l'accendino e la bruciai,successivamente la buttai dentro al cestino di ferro. La vidi bruciare fortemente,come vidi il mio passato svanire con lei. La fiamma si spense e io,tornai sul balcone,come se nulla di quello che avevo fatto precedentemente fosse successo,mi coricai sullo sdraio di legno,mi copri la coperta leggera e fini per guardare le stelle illuminare la notte. I miei occhi cominciarono a chiudersi da soli per via della stanchezza. Sembravano schiamazzi dei bambini che riuscirono a svegliarmi dal mio profondo sonno.
“Dai alzati,non vorrai mica,rimanere chiusa qua?”
“Adesso,mi alzo dammi cinque minuti”
“Dai,alzati”
“Dammi altri cinque dannati minuti”
“Siamo a Los Angeles,bisogna divertirsi. E sarà quello che farai tu,dunque alza quelle chiappe”
Mi alzai controvoglia dallo sdraio in legno,avevo dormito bene anche se un po' di freddo lo avevo sentito. Andai in bagno a lavarmi la faccia, e per la prima volta vidi sul riflesso dello specchio un viso riposato senza occhiaie,mi lavai la faccia con un po' di acqua. Andai dove lasciai la valigia,in cerca di qualcosa da mettere per uscire. Optai per una maglia larga degli Who e un paio di pantaloncini a vita alta neri e le Vans. Mi legai i capelli con un chignon disordinato. Misi in ordine la mia stanza e misi sotto al letto la valigia e lo zaino. Presi il portafoglio dove c'erano soldi e passaporto e telefono,uscii dalla stanza e la chiusi con la carta magnetica e cominciai a camminare verso la hall. Oggi c'era al posto della signora di ieri sera,un bel ragazzo abbronzato con l'apparecchio,al banco della reception.
-Mi scusi sa se di qua passano i taxi?-chiesi
-Penso di si,ma dovrà farsela a piedi per un po'-
Pensai “A piedi vedi Los Angeles oppure in un orribile taxi,o meglio un taxi fantastico?”
-Oppure?C'è un'altra scelta?-
-Noi offriamo un servizio di macchine ovviamente offerto dalla casa-cominciò a dire
-Va bene,accetto- dopo aver sentito le ultime tre parole,accettai immediatamente
“Beh,almeno risparmierò qualcosa”
-Vado a chiamare una macchina per lei,signorina- disse per poi sparire e ricomparire dopo qualche minuto – quando uscirà dalla porta chieda di un certo Paul-
-D'accordo-
Quando uscii vidi un uomo abbastanza grosso con indosso una giacca nera,camicia bianca e pantaloni intonati alla giacca,rasato e un po' di barbetta,appoggiato alla macchina. Mi diressi verso la sua direzione. E cominciai a pensare “Bene,Lara cosa fare sei a Los Angeles?Hai l'imbarazzo della scelta”
“Non saprei”
“Io avrei un'idea”
“Starbucks?”
“Devi fare colazione ed è il posto più adatto per mangiare”
“E Starbucks,sia”
Vidi l'uomo robusto appoggiato all'auto. Mi apri la portiera dell'auto,salii e la chiuse. Intanto si incamminò verso il posto da guidatore
-Dove la posso portare?- chiese dopo che salimmo in auto
-Dovrei comprare una sim,per il mio telefono-
-Bene,so dove possiamo andare-
Accese il motore della macchina e cominciammo a sfrecciare per West Hollywood. Guardai al di fuori del finestrino,vedendo un grande parco e curiosa feci uno sguardo interrogativo,e non riusci a capire come fece a sapere.
-Quello è il West Hollywood Park, è bellissimo dovrebbe andarci-
Lo ringraziai con lo sguardo e continuai ad ammirare l'esterno. Era cosi bellissimo ed diverso dall'Italia. Se per Milano mettevi qualcosa di troppo scollato c'era sempre qualcuno ad avere lo sguardo fisso su di te,a me questa cosa dava molto fastidio. Questo assieme altri motivi,mi spingeva a star sempre chiusa in casa,quando avevo finito le mie cose. La voce di Paul mi risvegliò dai miei pensieri,fermando la macchina ed accostando.
-Siamo arrivati.Siamo a Hollywood Boulevard- disse intanto che mi apriva la portiera – Qua troverà tutto quello che le servirà- disse per poi andare via assieme alla macchina.
“Ma ora che faccio?”
“Ti metti a girare per Los Angeles come una persona normale.”
Cominciai a camminare per Hollywood Boulevard ed ovviamente,gli sguardi indiscreti ragazze perfette non potevano non mancare. Mi guardai attorno,era cosi stupendo,era quasi un sogno essere qua. Ammirai le tante vetrine al mio fianco,con abiti magnifici ma anche il prezzo era abbastanza alto. Vidi un vestito fantastico blu acqua,corto fino al ginocchio,anche se non ero tipo di ragazza che se lo sarebbe mai messo,ma volevo provarmelo. Infatti entrai nel negozio. Venni subito invasa una dolce canzone lenta e anche subito dalla commessa che mi chiese la solita frase.
-Ha bisogno d'aiuto?- chiese una commessa bionda che a momenti le uscivano le tette
-No,grazie. Sto dando un'occhiata- risposi fredda
Cominciai a girare il reparto donna,ma non vidi niente che mi interessava. Decisi di andare pure nel reparto maschile,visto che la maggior parte mi mettevo maglie maschili e detti un'occhiata anche li, a certo punto la musica dolce che c'era prima spari e divenne Treasure di Bruno Mars. Combattei con me stessa per non cercare di ballare,ma persi e il mio corpo cominciò a ballare senza farmi vedere da nessuno,dopo qualche secondo smisi perché andai contro qualcosa o qualcuno.


Ashton's pov


-Allora come mi sta secondo te,Mike?-chiesi indicando la giacca marrone che avevo adosso
-Secondo me dovresti...- disse che non fece in tempo che qualcuno venne contro di me
-Scusami- disse distratta
-Tranquilla-
Era un bel bocconcino. Riuscivo a vederlo anche attraverso gli occhiali da sole. La ragazza aveva capelli ricci marroni come il cioccolato,occhi neri come la notte. Era abbastanza alta con dei pantaloncini che le mostravano le sue curve morbide fantastiche,non le avevo mai viste cosi,o almeno si le avevo viste ma alle ragazze che aprivano facilmente le loro gambe a chiunque.
-Allora stavo dicendo come mi sta Mickey?- chiesi come se lei non avessi interrotto niente
-Ma secondo me non va bene- disse
-Concordo con il ragazzo- s'intromise la ragazza indicando Michael – A me sembri un tipo più sportivo,non è vero?- chiese
-Infatti lo è- rispose Michael
-Gente,io sono qua e riesco a sentirvi- dissi con nonchalant – Visto che ti sai muovere bene perché non vieni a una festa con noi?- domandai
-Innanzitutto perché non vi conosco e in più non so bene il posto- cominciò a dir
-Beh per soddisfarti noi siamo Ashton e Michael- dissi indicando Michael- e per il posto ti facciamo da guide turistiche tanto non abbiamo impegni,giusto?-
Michael scosse la testa,segno di no.






Angolo autrice

Salve bella gente,allora innanzitutto mi scuso per il ritardo e anche per gli errori grammaticali,in questo momento sono un po' di fretta, e in più devo studiare per la scuola.Dico anche che questo capitolo non mi piace moltissimo. Ho impiegato tanto tempo perché ho notato che l'editor di EFP è cambiato totalmente,è diverso e strano. 
Come vedete Lara riesce a trovare un posto dove stare in questo periodo e qua incontra Ashton e Michael,due quarti dei coglioni. Ringrazio subito le persone che hanno recensito,cioè 14 cosa che non riesco a credere, e per le persone che hanno messo tra le preferite,seguite e ricordate. Questa fan fiction è molto importante per me. Vi chiedo umilmente se potete lasciare una recensione per farmi sapere che cosa ne pensate del capitolo e che cosa pensate che potrebbe succedere nel prossimo capitolo. Chiedo anche alle lettrici silenziose di fare un passo avanti e lasciare una piccola recensione.  Scusate se non ho risposto alle vostre recensioni,ma siete dolcissime,che mi sono sciolta completamente come il buro fuso nel microonde.
Su twitter mi potete trovare come @louisjvoice mentre gli altri contatti potete trovarli nel primo capitolo.


bacioni xx
lara. 

  
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