Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |       
Autore: ContessaDeWinter    06/09/2013    1 recensioni
Raccolta di drabble, partecipante al III turno del "Contest a turni e a Squadre: La Sfida dei Grandi Autori" indetto da fa92, sul Forum di EFP.
Primo Atto: Cade fuori e dentro la realtà, ripetutamente, osservando le luci dell'autostrada farsi troppo intense e brillanti nella notte.
Secondo Atto: Dodici rintocchi che sanno di dolore rappreso sulla pelle, odio, amore, distruzione.
Terzo Atto: Una chiave nella toppa. Gira lentamente per non far rumore. Ma, alla fine, è inevitabile.
Quarto Atto: Lui non ha volto.
Quinto Atto: L’ametista risplende nella luce soffusa di casa.
Sesto Atto: Non sarebbe dovuta finire così.
Settimo Atto: C’è un cadavere che galleggia sulla superficie cristallina dell’oceano.
Ottavo Atto: Ed è strana, in effetti, quell’ostinazione nel non voler piangere.
Ultimo Atto: Avevi solo sei anni e già inseguivi la libertà, con tutta te stessa.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nick sul forum: ContessaDeWinter
Nick su EFP: ContessaDeWinter
Squadra: Bianca
Giudice Responsabile: Andrea
Turno: III turno
Pacchetto se presente: /
Titolo Storia: Steps from Hell
Fandom e Pairing: / (è una raccolta di drabble originali)
Raiting: Arancione
Personaggi del fandom se presenti: /
Note dell’Autrice: Se non metto le note dell’autrice, all’inizio della storia, non sono contenta. Innanzitutto, questa raccolta è composta da drabble originali che seguono una linea concettuale abbastanza semplice. Sono consequenziali, ovvero andrebbero lette in un determinato ordine (benché, anche se prese singolarmente, dovrebbero risultare piuttosto chiare). Il contatore usato per il conteggio delle parole è quello di Word (spero non abbia fatto pastrocchi!): non tutte sono da 110 parole, anzi. la maggior parte sfiorano le 100 o giù di lì.
I due personaggi descritti nelle brevi storie che seguiranno, non hanno nome: tale espediente è utile per facilitare l’immedesimazione del lettore all’interno della narrazione.
Ho inserito le note/chiarimenti in merito ai singoli componimenti alla fine, ti prego di leggerle.
Buona lettura!
Un bacio,
_ContessaDeWinter
 
Steps from Hell

Sesto Atto.
 
Non sarebbe dovuta finire così (tra la cenere e la terra che penetra qualunque ricordo, rendendolo intimamente sporco). Non è quello il suo destino. 
Non può accettarlo, non davvero. Per un secondo rivede se stessa guardarsi allo specchio, serena nella sua tuta grigia di lana mentre legge un libro dalla copertina consunta.  
E capisce. 
Questa è la sua vita: una battaglia senza vincitori né vinti, una partita di scacchi giocata senza avversario (la Regina che mangia il Re ed indossa la sua corona, senza dar ascolto alle sagge torri onniscienti o ai pedoni, completamente annientati dagli alfieri presuntuosi). 
Il dolore è giustizia.
È il suo ultimo pensiero, da viva.
[109 parole.]
 
 
 

Settimo Atto.
 
C’è un cadavere che galleggia sulla superficie cristallina dell’oceano.
È preda delle correnti e delle onde che lo trasportano con loro, sorvegliandolo silenziosamente anche quando esso si accosta con troppa irruenza agli scogli, graffiandosi per sempre.
Fortunatamente, nessuno nota nulla.
 
Il corpo è nudo, traslucido, etereo. Le mani ed i piedi sono raggrinziti, mentre i capelli svolazzano attorno al viso, senza mai trovare pace.
È una donna, lo era stata, lo sarebbe divenuta col tempo.
Avrebbe avuto una famiglia, un paio di bambini da crescere, un marito lavoratore, una felicità discreta: cose da dire, roba da fare. Una quotidianità banale.
 
Eppure, eccolo lì.
Morente.
Perfetto.
Eterno.
 
[106 parole.]
 
 
 
Ottavo Atto.
 
Il funerale si conclude con Dies Irae, di Mozart.
C’è qualcosa di poetico che aleggia nell’aria, un suono dolcemente frastornato che impregna qualsiasi cosa, un trillo allegro ma sin troppo insistente per farsi carico della naturale dolcezza dei violini.
La signora vestita in nero guarda la bara della figlia, senza versare una sola lacrima. Ha sempre odiato manifestare così apertamente il proprio dolore e non cambierà il suo modo di fare, non in quella Chiesa gremita di persone, non davanti a Gesù Cristo o chi per lui.
 
Ed è strana, in effetti, quell’ostinazione nel non voler piangere.
Perché, in realtà, quella donna bramerebbe solo disperarsi per la propria miserabile vita.
 
[110 parole.]
 
 

Ultimo Atto.
 
«Ti ricordi quando, da bambina, rincorrevi le farfalle nel giardino dietro casa? Forse no, eri troppo piccola. Troppo piccola per capire quanto meravigliosa tu apparissi, in quei momenti.
Beh, io ero lì.
Accanto a te, la mano stretta nella tua (avevi così paura di lasciarmi andare via).
Avevi i capelli biondicci, più scuri dei miei, che parevano brillare in quel pomeriggio di fine settembre.
Avevi solo sei anni e già inseguivi la libertà, con tutta te stessa.
Quella farfalla, così colorata e bellissima, ti ha portata via da me, come uno spettro di un destino drammaticamente funesto.
 
Allora, bambina mia, ti ricordi?»
 
[102 parole.]
 
 

 
 
Ho alcune note da allegare:
 
  • Nell’Ottavo Atto, ho citato il Dies Irae (sequenza in lingua latina che descrive il giorno del giudizio universale, specificatamente l’ultima tromba che raccoglie le anime davanti a Dio, dove i buoni saranno salvati ed i malvagi condannati all’Inferno) in particolare quello di Mozart;
  • Nell’Ultimo Atto, infine, ho tentato di reinterpretare il prompt (ovvero, “spettro”) soprattutto dal punto di vista concettuale: lo spettro è il ricordo con il quale la madre parla e, allo stesso tempo, è una farfalla (simbolo di libertà ed innocenza).
 
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: ContessaDeWinter