'Ci credo' disse 'Credo ad ogni parola che hai detto, papà.' si rivolse a entrambi i suoi genitori 'C'è una cosa che non vi ho mai detto.' continuò 'Una volta a scuola, quando avevo sette anni, ho rifiutato di dare la mia merenda ad una ragazza e lei ha provato a picchiarmi, ma ogni volta che le sue nocche si avvicinavano a me, la mia pelle diventava una sorta di barriera protettiva, sembrava fatta di ferro ed é lei che si è fatta male.' Veronica si guardó intorno 'Queste cose strane capitano sempre quando provo sentimenti forti. Non ve l'ho mai detto perché avreste pensato che io sono pazza. Io vado in quel posto, Diagon Alley, con questo signore che voi vogliate o no.' concluse. 

'Tu sei un mago?' chiese Harry al professor Paciok.

Neville annuí.

'Provalo!' gli gridò Harry.

Mentre Neville tirò fuori una bacchetta, Dudley si mise le mani sotto il sedere come se avesse paura che gli spuntasse una coda. 

'Expecto Patronum' disse Neville e dalla punta della sua bacchetta uscì un animale d'argento. Era familiare a Dudley, il modo in cui l'animale dava un senso di calore, di speranza. Ricordò quella sera d'estate, i dissennatori, il solo pensiero gli faceva venire i brividi.

Harry annuì, apparentemente siddisfatto della dimostrazione

'Bene' disse il professor Paciok mettendo via la bacchetta mentre il patronus svaniva 'vedremo se sei degno di portare il nome del ragazzo che ha sconfi

A quelle parole anche Dudley si alzò. 'É stato lui?' la sua voce tremava 'Harry Potter ha sconfitto il Signore Oscuro?'

Neville sorrise 'Si, ed é vivo' disse 'i suoi figli sono studenti di Hogwarts' aggiunse. 

Dudley si sprofondò di nuovo nel divano. Era stranamente felice, felice di aver scoperto che lo avrebbe rivisto, che avrebbe rivisto Harry. Harry era il ragazzo che era stato trattato male da Vernon e Petunia Dursley, che aveva odiato Dudley per tutti i dispetti che gli aveva fatto, ma comunque non aveva permesso a quei dissennatori di succhiargli l'anima dalla bocca. Dudley provò ad immaginare come sarebbe stata la sua vita se Harry non avesse usato la magia rischiando di essere espulso dall'unico posto in cui era stato bene. "Una conchiglia vuota" Dudley si ricordò com'era quando il dissennatore era cosí vicino a lui. Aveva pensato alla morte, alla disperazione, aveva visto un bambino che piangeva davanti al portone di casa sua, poi aveva visto un ragazzo che lo maltrattava mentre lui pensava che d'ora in poi avrebbe fatto lo stesso con gli altri, infine aveva visto il suo gruppetto di amici che maltrattava Harry e lui che stava al gioco. Solo allora aveva pensato a quanto voleva bene al cugino che era quasi un fratello.

'I miei genitori' disse Dudley 'devono venire oggi, cosa diranno quando scopriranno che i loro nipoti, i miei figli sono... sono...'

'un mago e una strega' concluse soddisfatta Veronica.

Come se stessero aspettando questo momento da ore, il campanello suonó e quando Clarissa rientró in salone, era accompagnata da Vernon e Petunia Dursley, che chiesero subito perché la porta era stata buttata giú e cosa ci faceva uno sconosciuto in casa.

'mamma, papà' disse Dudley 'Harry e Veronica hanno ricevuto le lettere da Hogwarts' continuò 'e ci andranno' aggiunse. 

Vernon e Petunia rimasero lí a guardare Dudley.

Vernon alzó un sopracciglio e, senza aggiungere altro si giró, prese il polso di Petunia e se ne andó. Appena Petunia passó vicino a Dudley, gli sussurró: 'Hai fatto la scelta giusta'

'Andiamo?' chiese Veronica

'Si' rispose Neville

Harry e Veronica uscirono dalla stanza.

'Harry Potter è il mago più coraggioso che io abbia mai conosciuto' disse Neville

'Lo so' rispose Dudley, fiero di avere un cugino come Harry