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Autore: dahbanana    08/09/2013    5 recensioni
In un qualsiasi college di Londra, s'incrociano le vite di dieci persone.
Liam, fin troppo buono, altruista e razionale.
Niall, dolce e timido ma anche molto determinato.
Harry, ragazzo impulsivo che ama divertirsi e flirtare.
Zayn che è tutto un mistero.
Louis l'amante delle scommesse, abbastanza menefreghista che vive la vita un po' come viene, molto pieno di sé ed anche un po' viziato.
Tiffany, determinata ed orgogliosa, talvolta un po' infantile.
Joelle, che sembra essere una ragazza semplice e parecchio timida finché non la si conosce, e si capisce che in realtà é molto di più.
Caroline una ragazza francese molto riservata, dalla corazza dura.
Queen, che ama divertirsi e che se ne frega del giudizio degli altri.
E poi c'è Alex, la sorella di Tiffany, una ragazza che anche non frequentando lo stesso college, si ritrova coinvolta in tutto questo grazie al destino.
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“Dicono che l'amore sia uno dei sentimenti più forti che esista al mondo.
Che sia un sentimento talmente potente da riuscire a prendere il sopravvento su una persona.
Un sentimento capace di condizionare le tue azioni e le tue parole.
Un sentimento dal quale, nonostante i tuoi continui sforzi, non riuscirai mai a scappare.”
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo XXXVII


 

Pov Tiffany

Era sabato mattina ed ero appena tornata dalla mia corsa, quando sentii qualcuno bussare alla porta. Era Caroline. Mi disse che i suoi genitori stavano tornando da un viaggio e lei doveva andare a prenderli in aeroporto, quindi era passata da noi per chiedere se potessi fare da babysitter a sua sorella fino a dopo pranzo. Io accettai, adoravo i bambini.
Lei mi ringraziò tantissimo e disse che l'avrebbe portata entro una mezz'oretta.

Stavo giocando con Sophie, quando sentii qualcuno suonare il campanello. Era proprio giornata.
-Joe vai tu!- urlai senza però ricevere risposta, venendo costretta perciò ad andare io stessa, lasciando la piccola davanti alla televisione.
Quando aprii la porta mi trovai Zayn davanti. -Ciao- lo salutai sorpresa di vederlo lì.
-Ehi- mi salutò a sua volta, tirando qualcosa fuori dalla tasca e porgendomelo. -Ieri hai dimenticato il cellulare al capannone, e siccome non ci siamo messi d'accordo per oggi ho pensato di venire qui direttamente.- mi spiegò come a voler giustificare la sua presenza.
Infatti io e lui ci saremmo dovuti vedere prima che la festa cominciasse, dato che, essendo gli organizzatori, avevamo le ultime cose da sistemare.
-Certo... grazie- lo ringraziai afferrando l'iPhone che mi stava porgendo.
Rimanemmo un po' in silenzio mentre il suo sguardo mi perforava. -Vuoi entrare?- gli domandai leggermente imbarazzata.
Lui sorrise beffardo. -Non pensavo che Tiffany Morris sapesse arrossire- mi canzonò rimanendo appoggiato sullo stipite della porta.
A quelle parole cercai di cambiare immediatamente espressione -Non sono arrossita!- protestai innervosendomi.
-Certo- continuò ironico. In quel momento Sophie mi venne incontro, correndo con le manine alzate per farmi capire che voleva venire in braccio.
L'accontentai, guadagnandomi uno sguardo interrogativo da parte di Zayn.
-Caroline è andata a prendere i suoi all'aeroporto e mi ha chiesto di farle da babysitter.- gli spiegai semplicemente mentre Sophie mi toccava i capelli. A quanto pare le dovevano piacere parecchio, dato che non aveva smesso di giocarci da quando era arrivata.
-Fai anche la babysitter?- mi schernì Zayn con finta aria sorpresa -Assolutamente incredibile, non me lo sarei mai aspettato.- scosse la testa serio per poi scoppiare a ridere.
Sbuffai infastidita, muovendomi sul posto. -Trascorri ogni ora delle tue giornate a pensare male di me?- gli chiesi offesa.
-No, non ogni ora. Solo ventitré ore al giorno- mi rispose continuando a scherzare.
-Ah sì? E dimmi, cosa faresti durante l'ora rimanente?- gli domandai, tenendogli il gioco -La passi forse a studiarti delle risposte simpaticissime come queste che mi stai rifilando adesso?- continuai ironica.
-No- scosse il capo, facendosi più serio ed il suo sguardo più profondo -La passo pensando a come tu sia intelligente... piena di personalità... e bella.-
Rimasi paralizzata da quelle parole e da quello sguardo penetrante che mi stava rivolgendo.
Poco dopo Joe fece capolino dietro di me e, notando Zayn, lo salutò sorridendogli, spezzando definitivamente quell'atmosfera che era venuta a crearsi nell'aria.
Lui ricambiò il sorriso per poi rivolgersi a me -Ci vediamo un'ora prima per risolvere le ultime cose allora?- chiese per conferma, tornando alla sua solita espressione strafottente.
-Va bene- risposi ancora un po' scossa.
Rivolse un ultimo sorriso a Sophie che lo stava guardando incantata, e poi se ne andò.

 

Pov Liam

Uscii a prendere un po' d'aria, lasciandomi alle spalle la calca di studenti che si dimenava nel capannone, allestito da Zayn e Tiffany per l'occasione.
La festa d'inverno del college si stava rivelando un grandissimo successo, tutti si stavano godendo la serata, eppure io avevo sentito il bisogno di uscire a fare due passi.
Mi sedetti sul prato umido del parco adiacente al capannone, mentre una folata di vento gelido improvvisa mi accarezzò il viso, facendomi rabbrividire. Mi strinsi maggiormente nella mia giacca blu scura e cacciai le mani in tasca, mentre la pelle d'oca si faceva strada lungo tutto il mio corpo.

Alzai gli occhi verso il cielo stellato e non potei fare a meno di sorridere: era davvero un privilegio avere l'occasione di poter ammirare un cielo limpido a Londra.
-Liam?- la voce di Queen mi distrasse dai miei pensieri, facendomi voltare ad incontrare i suoi occhi color ghiaccio -È da mezz'ora che ti cerco- si lamentò arricciando le labbra rosee e perfette in un broncio infantile.
Le sorrisi intenerito e picchiettai sull'erba, facendole segno di sedersi accanto a me. Queen non se lo fece ripetere due volte e subito si accomodò al mio fianco, appoggiando la testa sulla mia spalla mentre io puntavo lo sguardo verso un punto lontano nell'orizzonte.
-Che ci fai qui, Payne?- mi chiese dopo lunghi istanti di silenzio.
-Guardo le stelle, tu?-
Queen scoppiò in una fragorosa risata, facendomi voltare verso di lei con un sopracciglio inarcato -Cosa c'è da ridere?-
Si concesse alcuni secondi per calmarsi e si asciugò una lacrima, prima di rispondermi -Oh Liam- scosse la testa con aria rassegnata -il tuo romanticismo riesce a raggiungere livelli mai visti. Sei proprio un tenerone!- esclamò ridacchiando, spettinandomi dolcemente i capelli.
Sbuffai infastidito. Mi ero stancato di essere etichettato da tutti come “il buono e dolce Liam Payne”!
-Non mi trattare come un bambino.- protestai, reso parecchio più suscettibile dall'alcool ingerito anteriormente. -Non sono sempre buono, né tanto meno perfetto.-
La bionda mi guardò stranita, prima di aprirsi in un sorrisetto divertito -Beh mi scusi tanto di aver offeso la sua virilità.- proferì ironicamente -Lo so bene che in fondo sei un ragazzaccio,- mi rivolse un occhiolino -ma devi ammettere che ti lasci andare difficilmente. Fai sempre la cosa giusta e sembra che prima di agire tu ci pensi almeno dieci volte.- si strinse nelle spalle, senza smettere di sorridere nemmeno per un momento.
-Non è vero!- esclamai immediatamente, facendole inarcare un sopracciglio in disaccordo.
-Va bene, allora dimmi, qual è stata la cosa più trasgressiva che hai fatto in vita tua?- mi domandò con tono di sfida.
Sbarrai gli occhi preso alla sprovvista e mi grattai la guancia ricoperta da un leggero strato di barba -Io... beh, io- cominciai a balbettare in difficoltà mentre Queen pareva sempre più divertita dalla faccenda -Adesso non mi viene in mente.- chiusi il discorso seccamente, voltando lo sguardo altrove.


Pov Queen

Risi di gusto, interrompendomi poi improvvisamente -Mi è venuta un'idea!- esclamai allegramente -Facciamo una gara: chi riesce a bere più stasera vince e potrà decidere la penitenza che dovrà eseguire l'altro.-
Liam si voltò di scatto verso di me. Il suo corpo parve tradire un conflitto interiore, esitò, strinse le mani a pugno ed infine, dopo lunghissimi secondi rispose -E va bene. Fatti sotto, ragazzina.-
Sentii uno stupido mezzo sorriso formarmisi sulle labbra e mi lasciai andare ad una risata mentre ci alzavamo, diretti all'interno del capannone.

 

Pov Tiffany

La festa era cominciata da tempo ed tutto era perfetto. Zayn era alla console, la gente ballava e tutti sembravano divertirsi.
Vidi Harry e Joe ballare insieme, ma poi li persi di vista.
-Ehi bellezza!- urlò Louis per cercare di farsi sentire, nonostante la musica fosse altissima.
Eravamo diventati davvero molto amici ormai.
-Louis!- risposi sorridente -Dove sono gli altri?- gli domandai, sistemandomi il tubino rosso che indossavo quella sera.
-Poco fa ho visto Harry insieme a Joelle. Liam è al bar con Queen e Niall era con me fino ad adesso. Ti va di ballare con noi?- mi chiese ammiccando con il suo solito sorriso sfacciato.
Risi divertita. -Certo!- accettai afferrando la mano che mi stava porgendo per portarmi in pista, dove l'irlandese si stava esibendo in strani passi di danza.
Ballai e risi per ore insieme a loro quando, sopraffatta dalla sete, dovetti fermarmi per raggiungere il bar.
Ordinai un drink e mi girai verso il palco, dove c'era la console.
Zayn era in compagnia di due ragazze bionde dall'aria stupida. Nonostante non potessi sentire quello che stessero dicendo, le vedevo ridere continuamente.
Zayn non era poi così simpatico. Allora perché continuavano a ridere quelle oche?
Presi il mio drink e li raggiunsi.
Lui si girò a guardarmi come anche le due ragazze, che mi rivolsero un'occhiataccia, infastidite dalla mia interruzione. Ora che ero vicina potevo vedere con chiarezza che una delle due, non fosse nemmeno bionda naturale.
-Evaporate.- mi rivolsi a loro due in modo che potessero sentirmi -Oh giusto, non dovete nemmeno sapere cosa significhi evaporare...- continuai perplessa -Beh sparite, qui non potete stare.-
Loro mi guardarono offese, capendo che gli avevo appena dato delle stupide. -Ah! Ti si vede la ricrescita- confidai alla più bassa delle due, che mi fulminò con lo sguardo. Queste si scambiarono un'occhiata indignata, per poi sculettare via, tornando in pista dove ripresero a ballare in modo provocante.
Zayn, dal canto suo, non aveva ancora smesso di guardarmi con aria divertita.
-Sai che non possono stare qui.- lo rimproverai con aria severa prima che un corto circuito facesse saltare la corrente.
Sgranai gli occhi, guardandolo preoccupata. -E adesso? Cosa faremo?- esclamai in preda al panico.
-Tu non lo so, ma io avrei un'ottima idea- rispose avvicinandomi a lui di scatto. E successe. Di nuovo. Le sue labbra sulle mie mentre le sue mani si posavano sulla mia schiena, abbassandosi poi sui miei fianchi per stringermi ancora di più a sé, cosicché i nostri corpi venissero a contatto. Stavolta però fu diverso. Sentii una scossa lungo tutta la schiena, mentre la lingua di Zayn si intrufolava nella mia bocca, per giocare con la mia.
Era la terza volta che mi baciava, ma quella volta però, non cercai nemmeno di liberarmi.
Il cuore prese a battermi forte. Non capivo! Che fosse perché...
Quando si separò col respiro affannato mi guardò dubbioso, inarcando un sopracciglio. -Non mi tiri uno schiaffo?- mi chiese ironico.
-No, non serve a nulla tanto. Sembra quasi che ti piaccia.- risposi stringendomi nelle spalle lasciate scoperte dal vestito, cercando di apparire indifferente a quello che era appena successo.
Poco dopo che ebbi finito di parlare, la corrente ritornò. -Che fortuna!- esclamai felice, battendo le mani.
-Non credo che la fortuna abbia a che fare con questo.- fece però lui sorridendo sghembo -Ho affittato un generatore d'energia di riserva, per qualsiasi evenienza sai.- concluse fiero facendomi l'occhiolino.
Prese il microfono, scusandosi per l'accaduto con gli invitati, per poi far ricominciare la festa.
-Ammetti che non ci avresti mai pensato.- asserì poi, incrociando le braccia e rivolgendomi uno sguardo di sfida.
-Diciamo che hai avuto una buona idea, una volta nella tua vita.- concessi con una punta d'ironia nella voce.
Mentre nelle sue labbra compariva un ghigno, fece per riavvicinarsi quando io gli tirai uno schiaffo, questa volta un po' meno forte degli altri.
Lui mi guardò sorpreso, scrollando subito dopo il capo sconsolato -Me lo sarei dovuto aspettare.- concesse mentre io scoppiavo a ridere.
Prima di allontanarmi mi girai un'ultima volta, sorridendo beffarda mentre lui scuoteva la testa rassegnato, non riuscendo però a trattenere un sorrisetto divertito.



Pov Queen

Mi portai alle labbra l'incavo della mano, leccandone via il sale ed il limone con cui l'avevo cosparso, prima di buttare giù lo shot di tequila in un solo sorso. Quando lo feci sbattere nuovamente sul tavolo, Liam, che doveva ancora posare il suo, si lasciò sfuggire un colpetto di tosse ed un sottile velo di lacrime andò ad appannargli gli occhi.
Mi ritrovai ad osservare incantata il modo assolutamente naturale in cui raccolse con la lingua alcune gocce sfuggitegli, che erano andate a depositarsi sulle sue labbra, mentre inevitabilmente pensieri poco casti si facevano largo nella mia mente.
-Ti serve un bavaglino?- lo provocai in tono canzonatorio.
-Scusa tanto se non sono abituato a bermi un'intera bottiglia di tequila ogni sera.- mi rispose lui, sorridendo a sua volta divertito.
-Bene, credo di aver vinto, allora.- dichiarai fiera.
-Credo proprio di sì- Liam ridacchiò, sporgendosi verso di me e posando una mano nell'incavo della mia schiena -Ammetto che non vedo l'ora di scoprire cos'hai in mente per me.- mi sussurrò all'orecchio con una voce roca e sensuale che non gli avevo mai sentito usare, mentre il suo respiro tra i miei capelli mi provocava brividi lungo tutto la schiena.
Quel gioco di seduzione era andato avanti tutta la sera, una volta tolta l'inibizione dall'alcool. Ero confusa, eccitata ed estremamente curiosa di sapere fin dove si sarebbe spinto.
-Ti va di accompagnarmi a casa?-
-Tu vuoi che lo faccia?- rispose a sua volta porgendomi un'altra domanda, e potei avvertire un leggero sfioramento delle sue labbra sul lobo del mio orecchio, che non fece altro che aumentare l'intenso stordimento di cui ero preda.
-Sì- risposi ancor prima di riuscire a collegare il cervello alla bocca.

 

Pov Caroline

-Carol, posso chiederti un favore?- mi chiese Tiffany, comparendo improvvisamente davanti a me e facendomi gli occhi dolci.
Sorrisi -Certo, dimmi pure.-
-Stanno finendo la vodka ma essendoci troppa gente al bancone, non hanno tempo di andare a prenderne altra in riserva, in più io non posso allontanarmi perché sono la responsabile della festa.- mi spiegò sorridendo angelicamente. -Potresti farlo tu?- quasi m'implorò, congiungendo le mani a mo' di preghiera.
-Nessun problema- risposi sorridente senza fare una piega. -Dov'è?- le chiesi a mia volta, intercettando per sbaglio, lo sguardo di Louis che, seduto ad uno dei divanetti insieme a Joelle e Harry, intenti a scambiarsi effusioni, non faceva altro che fissarmi insistentemente.
-Sul retro. È una specie di ripostiglio.- mi spiegò ed io annuii. -Grazie mille, sei un angelo.- aggiunse e, prima di sparire fra la mischia, mi stampò un sonoro bacio sulla guancia.
Cominciai a farmi spazio, riuscendo infine ad uscire dal capannone, dirigendomi sul retro. Entrai nel ripostiglio e cercai con lo sguardo le bottiglie di vodka, trovandole nel secondo scaffale, così mi avvicinai. Non appena ebbi allungato il braccio per prenderne alcune, due mani mi afferrarono saldamente i fianchi da dietro, facendomi sobbalzare per lo spavento.
-Carol sono io.-
Nel sentire quella voce mi voltai di scatto tra le sue braccia, lasciando perdere le bottiglie -Tomlinson ma sei scemo?- strillai alterata.
-Avanti Carol, non è il caso di fare una sceneggiata: mi hai praticamente invitato a seguirti.- mi rispose, ammiccando malizioso.
Alzai un sopracciglio -Stai scherzando spero! Io non ho fatto proprio niente.- replicai.
-Ah no?- mi chiese Louis, stringendo la presa intorno alla mia vita e avvicinandomi al suo petto -Eppure quello sguardo che mi hai lanciato prima di uscire mi è sembrato parecchio eloquente.- continuò prima di avvicinarsi pericolosamente alle mie labbra.
-A cuccia Tomlinson!- urlai prima di svincolarmi dalla sua presa, allontanandomi di qualche passo ed avvicinandomi ad una parete priva di scaffali.
Louis rise divertito, alimentando la mia irritazione, prima di riprendermi per i fianchi.
-Riuscirai a farmi impazzire uno di questi giorni.- mormorò avvicinandosi di un passo.
-Meglio così, almeno riuscirò a farti internare una volta per tutte.- replicai stringendomi nelle spalle. Louis intanto fece un altro passo in mia direzione -Dovresti ammetterlo.- disse improvvisamente, diventando serio.
-Cosa?- chiesi confusa, aggrottando le sopracciglia. Iniziavo davvero a perdere il filo del discorso.
Louis si aprì in uno dei suoi soliti ghigni -Che non puoi resistermi.- affermò sicuro di sé.
-Ancora con questa storia?- sbuffai, alzando gli occhi al cielo, mentre lui si avvicinava di un ulteriore passo.
-Dai ammettilo, così siamo tutti più contenti.- insistette continuando ad avvicinarsi, fino a spingermi contro la parete, intrappolandomi con il suo corpo. Perfetto Caroline, davvero perfetto.
Sbuffai, cercando di spintonarlo per allontanarlo da me, non ottenendo però alcun risultato.
Louis ridacchiò, prima di abbassare lo sguardo sul mio corpo per farmi una lastra dettagliata, facendo alzare ulteriormente la temperatura del mio corpo, ed infine si esibì nel suo mezzo sorriso sexy. -Niente male questo vestito.- mormorò allungando una mano per sfiorarmi un fianco, facendomi rabbrividire. -Forse un po' troppo corto.- soffiò a due millimetri del mio orecchio, accarezzando le pieghe dell'abito blu aderente che avevo deciso di indossare per l'occasione, fino a sfiorarmi la coscia, facendomi tremare inevitabilmente.
Stavo per urlargli contro di spostarsi, quando Louis tornò a puntare i suoi occhi blu su di me, cominciando a guardarmi come a volermi trapassare l'anima, prima di avventarsi su di me con foga.
Ragiona Caroline, reagisci!
Niente da fare, il mio cervello era andato. Non rispondeva a nessuno dei miei comandi e Louis sicuramente non mi aiutava. Mi mordicchiò il labbro inferiore, facendomi gemere dal desiderio, prima di intrufolarsi nella mia bocca con foga, con frenesia, con passione. Ah, al diavolo tutto!
Gli cinsi il collo con le braccia, così da avere un contatto più profondo finché, ad un certo punto, Louis si staccò dalle mie labbra, lasciandomi interdetta.
Cazzo, cazzo, cazzo: ci ero cascata di nuovo! Me l'avrebbe rinfacciato a vita!
Louis però, invece che smettere, cominciò a scendere verso il mio collo, lasciando una scia di baci che partiva dalla base per arrivare fino all'orecchio, avanti e indietro, come una splendida tortura che stava alimentando la mia perdita dei sensi ormai prossima. La sua mano intanto continuava ad accarezzarmi la gamba, sfiorandomi con i polpastrelli, facendomi attraversare da dei brividi, dei quali ero certa che si fosse accorto anche lui.
-Caroline- sussurrò al mio orecchio, con tono leggermente roco.
Oddio!
Louis mi mordicchiò il lobo leggermente -Ti voglio, adesso.-


Pov Liam

Una volta arrivati, chiusi la porta di casa alle spalle, rimanendo nella penombra del salone illuminato solamente dalle luci dei lampioni sparsi per il giardino circostante alla villa degli Olsen. Erano quasi le cinque di mattina, e a quell'ora George doveva essere in camera sua a dormire già da un bel po' di tempo.
Mi voltai, riuscendo ad avvertire nonostante il buio, l'azzurro perforante degli occhi di Queen vagare nei miei, e fu in quel momento che venni assalito da una consapevolezza. Molto probabilmente era dovuto all'alcool, ma io la volevo, volevo Queen in modo quasi doloroso.
Volevo sentire di nuovo le sue labbra infrangersi sulle mie com'era successo quel pomeriggio dentro alla sua piscina, volevo poter toccare ed ammirare il suo corpo per interno, ma cosa più importante: non volevo che fosse solo l'avventura di una notte.
Un silenzio teso e colmo di attesa calò su di noi, ansiosi ed incerti su quale sarebbe stata la prossima mossa, finché non presi una decisione.
Posai le mani sui suoi fianchi e mossi alcuni passi facendola indietreggiare fino a far appoggiare la sua schiena alla porta. Potevo sentire il suo respiro sempre più corto, mischiarsi al vago odore di alcool che ci avvolgeva entrambi.
La voglia di baciarla non faceva che crescere e il mio bisogno fisico di lei si era fatto quasi insostenibile, ma io avevo preso la mia decisione.
-Hai intenzione di baciarmi?- mi sussurrò improvvisamente Queen, impaziente.
Mi aprii in un sorriso ambiguo e scossi la testa risoluto.
Queen parve rimanere spiazzata da quelle parole, ma durò pochi istanti, finché non decise di ribaltare le posizioni costringendomi contro la porta, e senza darmi il tempo di reagire posò le labbra sul mio collo, facendomi irrigidire un attimo per la sorpresa, prima di tornare a posare le mani sui suoi fianchi, attirandola maggiormente contro il mio corpo.
La bionda sorrise sulla mia pelle prima di socchiudere le labbra con lentezza esasperante, e prendendosi il suo tempo per andare a saggiare il mio collo con la lingua. Non riuscii a trattenere un gemito strozzato e quando affondò i denti per mordermi nel mio punto più sensibile sussultai, e con una mossa repentina le afferrai i polsi, invertendo nuovamente le posizioni, bloccandola con il mio corpo. Ansimavo piano e presi un respiro per cercare di riacquistare un minimo di autocontrollo, che mi sarebbe sicuramente servito se volevo andare fino in fondo a quello che mi ero prestabilito di fare.
-Siamo ubriachi Queen, ed è molto tardi. Meglio se vai a dormire.- abbandonai la presa sulle sue mani e afferrai la maniglia della porta prima di sussurrare appena un “buonanotte” ed uscire di tutta fretta.


 

Pov Tiffany

La festa si concluse e, come secondo il patto, Zayn avrebbe dovuto pulire tutto da solo dato che aveva perso la scommessa che avevamo fatto tempo prima.
Ero già in macchina e Joe stava per partire, quando venni assalita da dei dannati sensi di colpa. -Aspetta!- esclamai togliendomi la cintura di scatto -Devo restare ho... una cosa da fare...- farfugliai frettolosamente mentre aprivo lo sportello dell'auto -Tu vai pure a casa però, prendo un taxi al ritorno.- scesi dalla macchina senza lasciarle il tempo di rispondere, dirigendomi verso il capannone sotto lo sguardo allibito inizialmente della mia migliore amica, che a mano mano si trasformò in uno malizioso e divertito.
Entrai cercandolo subito con lo sguardo, e lo trovai. Zayn era intento a raccogliere dei bicchieri sparsi, buttandoli in un sacco nero, quando parve accorgersi della mia presenza alzò lo sguardo.
-Che c'è? Dimenticato qualcosa?- chiese atono, continuando il suo lavoro annoiato.
-No, solo non credo sia giusto che tu pulisca tutto da solo.- risposi facendo spallucce.
Mi rivolse un debole sorriso per poi tornare a fare ciò che stava facendo.
Presi una scopa e cominciai a pulire, lasciandomi sfuggire un sorriso inconsapevolmente.
-Grazie.- esordì improvvisamente -Al solo pensiero che avrei dovuto pulire tutto questo da solo...- concluse lasciando in sospeso la frase.
-Non c'è di che- gli risposi per poi riprendere il lavoro.
Zayn fece partire una canzone, Chasing Cars degli Snow Petrol, la mia preferita. Mi voltai verso di lui con un'espressione sorpresa sul volto.
-Per rendere meno noioso il lavoro.- si giustificò per poi sorridermi.
Ricambiai il sorriso e mi girai, sentendo il cuore cominciare a battere più forte.
Dopo un po' sentii i suoi occhi puntati addosso.
-Se continui a guardarmi così non riuscirò mai a finire di pulire questo.- mormorai un po' imbarazzata, cercando in tutti i modi di controllarmi.
Lui mi prese una mano -Allora fermati un po'...-
Quel tocco e quella sua voce magnetica mi fecero rabbrividire. Alzai lo sguardo e mi ritrovai a perdermi nei suoi occhi, mentre le nostre dita si intrecciavano.
Questa volta fui io ad avvicinarmi per prima, molto lentamente, mentre lui faceva lo stesso.
I nostri nasi si sfiorarono e io chiusi gli occhi cominciando a sorridere.
Lui mi accarezzò i capelli portando infine la sua mano dietro al mio collo, mentre l'altra continuava intrecciata alla mia.
Aprii gli occhi incontrando i suoi e gli accarezzai dolcemente una guancia. Ci scambiammo un sorriso prima che le nostre bocche si sfiorassero delicatamente.
Accadde così velocemente che non riuscii nemmeno a capire chi avesse preso l'iniziativa. Le uniche cose che sentii furono le labbra morbide di Zayn e uno strano calore al centro del petto che si stava diradando velocemente per tutto il mio corpo. Le mie mani corsero al viso di Zayn per attirarlo verso di me tanto che mi alzai anche in punta di piedi, mentre una delle mani di Zayn prese a scendere lungo la mia schiena, attirandomi verso di lui.
Non seppi mai quanto durò quel bacio, l'unica cosa di cui potevo avere la certezza era di essere stata una stupida, una stupida per essere stata così testarda. Solo in quel momento capii ed ebbi la certezza di non aver mai fatto niente di più giusto che tornare in quel capannone quella sera.





 

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*SPAZIO AUTRICE*

Avete visto che questa volta non ci ho messo così tanto?
Vado di frettissima quindi non starò a dilungarmi ulteriormente, però aspetto ansiosamente di sapere il vostro parere, dato che questo è uno dei miei capitoli preferiti :)
Spero di essere riuscita sorprendervi almeno un po'.
Bacioni belle e al prossimo capitolo ♡


Come sempre ne approfitto per farmi un po' di pubblicità e vi linko la one shot che ho scritto, e il prologo della nuova long che sto cominciando a postare (ho già tutto in mente, sto solo cercando il tempo per scrivere il capitolo nuovo, ma proverò a farlo il più presto possibile) :):)

Bad Boy

 

 


O
ne Shot - Niall e Amy

 

 

*Ringraziamenti*

Ho notato che le vostre recensioni sono diminuite a dismisura, nonostante le visualizzazioni non siano cambiate così tanto, e questo mi dispiace davvero tanto. Non riesco a capire se si tratti solo dei ritardi o anche della storia che ormai non riesce più a coinvolgervi e non vi piace più :(
Ringrazio comunque tutte quelle che nonostante i miei ritardi continuano a leggere e a recensire e tutti quelli che hanno messo la mia storia fra le seguite/preferite e ricordate.


*Momento iperventilazione*

Come sempre: attente a non sbavare troppo, mi raccomando! ahahahah baci


  
    

 

 
 
  
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