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Autore: felt0ned    09/09/2013    5 recensioni
Tre migliori amici ( Priscilla Clush, Clare Swallow e Robert Swallow) che affrontano un viaggio che cambierà le loro vite sentimentali.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Heart By Heart
Capitolo 2 * Due mesi di inferno *

 

Non potevo crederci che fosse già il 13 Dicembre. Ogni giorno che passava da quel 15 Ottobre fu un'agonia, fra l'ansia, la frenesia, e la scuola. Passavo la maggior parte del tempo dagli Swallow, pensavo a studiare solamente gli ultimi 5 minuti dalla fine della giornata. Sono stata minacciata molte volte da mia madre, mi diceva che mi  avrebbe impedito di partire se avessi ripreso un'altra E, e quindi passavo due e tre giorni senza vedere Clare e Robert fuori da scuola, ma poi ricominciava tutto daccapo. Clare si era fidanzata per sole due settimane con il ragazzo che tanto le piaceva dall’anno prima, e fu uno strazio per me e Robert, perché non faceva altro che assillarci con tutte le loro smielate conversazioni, e ci lasciava spesso soli in casa per uscire con lui o per parlargli al telefono. Per Robert poi era un misto fra gelosia e rabbia, perché vedeva la sorella cambiata. Dopo due settimane o poco più tutto questo però finì, e lei ne fu devastata. Da una parte mi dispiaceva per il suo dolore, dall’altra ero felice, perché quel ragazzo non aveva avuto una buona influenza su di lei. Purtroppo però, non finì qui il tormento di quell’odioso Jonathan Green. Nella mia scuola era molto popolare, perché per tutti era bello, alto, biondo, ricco e infinitamente stronzo; questo a certe oche della mia scuola piaceva e come. Clare il giorno dopo la rottura non si presentò a scuola. Così Robert passò a prendermi con il suo motorino e andammo insieme. Quando scesi dalla sella notai che c’era qualcuno sulla nostra colonna.
<< Prix, che hai?>> mi disse Robert appena scesi dal motorino.
<< Stavo guardando quei cretini che stanno con Jonathan.>>
<< Che stanno facendo?>>
<< Sono sulla nostra colonna, di solito non si mettono mai lì Rob.>>
Robert mi aiutò a sfilare il casco e , presi gli zaini, ci dirigemmo verso scuola. Davanti alla colonna c’erano ancora Jonathan e i suoi amici; ridevano, e ci guardavano.
<< Rob, non guardarli.>> gli dissi io.
Non appena aprii bocca sentii qualcuno dire “ quella suora “ ed emettere una lunga risata. Vedevo con la coda dell’occhio che si stavano avvicinando.
<< La tua sorellina suora non è venuta oggi, Swallow? >> disse un ragazzo grassoccio che era nel gruppo con Jonathan.
Tutti gli amici di Jonathan, compreso lui, cominciarono a ridere.
<< Sh Lucas, non ti intromettere. Non lo vedi, è uguale alla sorella, un perdente. >> disse Jonathan, scoppiando in una fragorosa risata.
<< Wow beh, allora questo si che è un insulto>> dissi io, con non so quale coraggio.
<< E questa chi è Robert? La tua amica che ti mette le corna? >> e tutti ricominciarono a ridere.
<< Non toccare né lei né mia sorella >> disse Robert, era fuori di sé.
<< E altrimenti? Che fai?  Per proteggere tua sorella la suora e questa puttanella, poi? >>
<< Rob ti prego lascia stare..>> gli sussurrai nell’orecchio.
Non feci nemmeno in tempo a dirglielo che mi sfuggì dalle mani. Li ritrovai per terra a picchiarsi. Il problema è che loro erano venti, lui uno solo. Cercai di farmi spazio fra di loro, ma un amico di Robert, Jack, mi tirò fuori a forza da quel mucchio di gente che si picchiava.Grazie all’intervento del bidello Korbs, i ragazzi si divisero e lasciarono Robert a terra. Quel bidello era un po’ temuto da tutti, sembrava un armadio umano. Michael Korbs fu campione di una disciplina di non so cosa, e per questo era diventato così imponente e temuto da tutti. Non so perché un campione poi debba ritrovarsi a fare il bidello in una scuola. Ritornando a quello che successe, io avevo preso un bel pugno in pancia, e quando uscii fuori, e tutti furono allontanati, notai che Robert aveva un taglio in fronte, il naso sanguinante e la faccia livida. Giaceva lì per terra, mi si gelò il sangue.
<< Rooob! >> urlai violentemente.
Corsi e mi gettai a terra accanto a lui.
<< Dì qualcosa, ti prego Rob. >> dissi piangendo.
Presi dei fazzoletti e cominciai a tamponargli le ferite.
<< Vi prego, chiamate qualcuno che può aiutarlo, ha perso i sensi >> scongiurai, e Jack corse in infermeria.
Dopo pochi minuti Jack tornò. Avevano chiamato l'ambulanza, ma nessuno veniva a vedere come stava Robert.
<< Priscilla, vieni in classe, lascialo qui con il bidello, ora arriva l’ambulanza.>> mi disse Jack.
<< Ma stai scherzando? Entra, io rimango qui, vado con lui in ospedale. >> dissi quasi singhiozzando.
<< Non ti faranno entrare se non sei della sua famiglia.>>
<< Mi inventerò qualcosa. >>
<< Ok.. ma.. quando sai qualcosa, se sta meglio mandami un messaggio.>>

Annuii, e continuai a tamponargli le ferite. Dopo un minuto arrivò l’ambulanza e lo misero su una barella. Io seguii tutta la scena, ero proprio accanto a loro.
<< Come si chiama il ragazzo?>> chiese un uomo che scese dall’ambulanza alla preside.
<<  Lui è Robert Louis Swallow. >>.
L’uomo chiese altre informazioni alla preside, e mentre stava per chiudere il portello del mezzo, io mi avvicinai.
<< Lei chi è signorina?>>
<< Sono Priscilla Clush >>
<< Ha assistito all’aggressione?>>
<< Certo, sono la sua fidanzata, sono stata qui con lui per tutto il tempo che ha dovuto aspettare per essere caricato. >>
<< Ah okay signorina. Mi può ripetere ancora il suo nome?>>
<< Sono Priscilla Clush signore. La prego mi faccia venire con voi. >>
<< Il punto è che non credo che possa venire signorina. >>
<< Le do il numero della madre appena siamo sopra, la chiami e le confermerà tutto.>>

L'uomo fece un sospiro, guardò Robert, e poi ricominciò a parlare.
<< Se la mette così… >> mi disse quel tipo, e mi fece salire.
Già gli avevano messo la flebo. Io lo presi per mano, ma quel tipo poco dopo mi disse che dovevo lasciarla. Arrivammo in ospedale, e incontrai Marie e Clare. Era pallidissima, e piangeva a dirotto. Andai da lei, e la abbracciai forte.
<< Shh, Clare, è tutto finito, tranquilla.. >> le dissi con un tono amorevole.
<< Ma lo capisci che è colpa mia? Lo capisci che se non fosse stato per me lui ora non sarebbe in ospedale?>> mi disse singhiozzando.
Marie era scomparsa fra i corridoi. Era nervosa, mi salutò appena mi vide; mi fece un sorriso dolce, ma pieno di angoscia, e non la vidi più per un'ora o poco più. Durante l'aggressione io avevo incassato un bel pugno in pancia, e mi venne come conseguenza un livido abbastanza grande sull’addome, ma in quel momento per quanto potesse farmi male, nemmeno lo sentivo per l’ansia che avevo dentro. Passarono due ore prima che un altro medico entrò di nuovo nella sua stanza. Noi non potevamo entrare. Lo vedevo a malapena dalla finestra, ma aveva tutta la tendina tirata giù, quindi vedevo ben poco. In quelle due ore recuperai il rapporto con la mia migliore amica, non che lo avevamo rovinato, più che altro, ritrovò se stessa..
Il medico quindi entrò nella stanza, e vide Robert che riprendeva i sensi.
<< Signor Swallow? Signor Swallow?>>
Robert aprì gli occhi lentamente, e non capì all’istante che si trovava in ospedale.
<< Mi dica, come si chiama >>
<< mmh..Robert. >>
<< Ok, quanti anni ha?>>
<< 19..>>
disse con un tono esausto.
Passati dieci minuti , dopo che le infermiere lo sistemarono, il dottore fece a Robert un’altra domanda.
<<  Qual è il suo ultimo ricordo?>>
Robert ci pensò su un attimo.
<< una voce che dice ‘  ti prego Rob‘, non so se sia vero. Non ricordo altro successo prima. >>
<< Bene, vedo che sta cominciando a formulare frasi intere. E’ probabile che lo abbia sentito. Magari qualcuno che era con lei prima che le accadesse questo, come la sua fidanzata. >>
Robert capì solo la parola ‘fidanzata’ e si sconvolse.
<< E’ qui fuori, insieme a sua sorella , sua madre e suo padre. Vuole vederli?>>
<< Si certo. >>
disse lui con una voce fioca, ma in modo veloce.
Appena il dottore ci disse che si era svegliato ci abbracciammo tutti, e la madre e il padre entrarono per primi. Clare mi chiese di restare un attimo con lei.
<< Cosa gli dico? Gli farò schifo..>> e Clare iniziò di nuovo a piangere.
<< Scherzi? Se ce la farà ti abbraccerà ! Ti adora Clare, e di certo non è colpa tua se quello è un esaltato. Tranquilla, non vede l’ora di vederti. >>
Le scese ultima lacrima sulla guancia, sorrise, ed entrò lei per prima. Robert e i suoi genitori stavano ridendo e scherzando.
<< Robert..>> disse Clare.
Robert sorrise.
<< Ciao sorellina. >> le disse con un tono dolcissimo, e subito lei corse verso di lui.
In realtà non sapevo se gli avessero detto della storia della finta fidanzata. Cosa avrebbe detto di me? Rimasi sull’uscio della porta nascosta. Vedevo che guardava spesso fuori dalla camera. Poi decisi di sporgermi, e appena Clare mi vide soffermò il suo sguardo su di me, e tutti lo fecero, compreso lui.
<< Prix >> disse Robert.
Un sorriso di felicità mi venne spontaneo.
<< Ciao Rob.. come stai?>>
<< Bene e tu Prix?>>

Non stava bene in realtà, lo sentivo dal tono della voce e da come si muoveva.
<< Io bene tranquillo. >>
Mi stavo avvicinando a lui quando mi prese una fitta alla pancia, e tutti si girarono verso di me.
<< Che hai Prix?>> mi disse Robert, che quasi stava scendendo dal lettino dove era disteso.
<< Niente tranquillo Rob. >> dissi dolente.
Clare mi alzò la maglietta e vide l’enorme livido che avevo sulla pancia quasi violaceo. Rob fece di nuovo come per scendere da quel lettino, ma la madre lo fermò. Paul Swallow subito chiamò un’infermiera che mi medicò. Nel frattempo mi telefonò mia madre: mi chiedeva di tornare a casa il più presto possibile. Volevo parlare dell’accaduto a Robert da sola, ma ero certa che non ce l’avrei fatta.
Così l'infermiera mi accompagnò di nuovo fuori dalla camera di Robert, e incontrai Clare.
<< Clare io devo andare, posso parlare un attimo con Robert?>>
<< Si certo piccola, anzi se puoi starci tu un attimo che io, mia mamma e papà andiamo un attimo giù alla macchina per prendere le cose di Robert. Poi papà se ne va, e noi due rimaniamo un altro po’ poi torniamo con i mezzi. >>

<< Chiamo mamma e ci facciamo venire a prendere che ne dici?>> proposi a Clare.
<< Si dai è perfetto. Così mamma si riposa un attimo. >>
<< Ok, ora le dico tutto >>.

Appena Clare si allontanò, presi il cellulare, mandai un messaggio veloce a mia madre ed entrai nella camera di Robert. Sembrava che stesse riposando. Mi misi seduta vicino a lui e gli strinsi la mano.
<< Prix..>> sussurrò Robert. Mi alzai di scatto.
<< Rob, oddio, come stai? >> gli dissi, ma lui aveva ancora gli occhi chiusi. Poi sorrise, ma non aprì ancora gli occhi.
<< Meglio di sicuro. Chi ti ha fatto quello?>> si alzò, e indicò la mia pancia.
<< Nessuno Rob tranquillo, non ti preoccupare. Ti hanno messo i punti in testa?>>
<< Si, ma non è nulla di grave Prix.>>
<< Domani vado a scuola fino alle 10, poi esco e vengo qui da te. >>
<< Grazie per tutto quello che fai e hai fatto per me Prix >>
<< Cosa ho fatto per te Rob?>>

Robert sorrise. Aveva capito tutto, ma non mi disse nulla. Poi arrivarono Clare e Marie con tutte le cose di Robert.
<< Amore noi andiamo, ci vediamo domani mattina ok? >> disse Marie al figlio.
<< Certo mamma, a domani, buonanotte. >>
<< A domani fratellino. >>
<< A domani sorellina.>>
e si scambiarono un bacio sulla guancia.
<< Buonanotte Rob. >>
<< Buonanotte Prix. >>
andai li, e gli diedi un bacio sulla guancia, e lui mi sfiorò la mano.
Non furono i due mesi più semplici della mia vita, e non solo per questo. Quando tornai a scuola però scoprii con piacere che Jonathan Green e altri due suoi amici furono sospesi per dieci giorni.  Robert tornò a scuola dopo pochi giorni, e tutto ritornò alla normalità.
Dunque dove eravamo..?
Ah già!
Eravamo arrivati a parlare che era il 13 Dicembre, un giorno prima della mia partenza per Londra.
  
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