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Autore: Killapikkoletta    09/09/2013    1 recensioni
Kassy non accetta la sua nuova realtà. La sua nuova vita non fa per lei e non riesce a perdere le vecchie abitudini. Il suo clan la vuole cacciare e i suoi amici non sanno più che fare per convincerla a nutrirsi, ma lei proprio non ci riesce. Rinnegata dalla sua nuova famiglia ed evitata dalla vecchia, questa è la situazione di Kassy.... Tutto cambierà il giorno in cui si lascerà tutto indietro, per ricominciare nuovamente a sperare.....
Genere: Dark, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9

Family



È un po’ di tempo che camminiamo. Finalmente sono riuscita a trovare un sentiero per uscire da quella dannata foresta. A dire il vero il merito è stato più del piccolo Nicholas. Lui mi ha condotto per la giusta strada, cambiando direzione al momento giusto.
Lo sento accanto a me mentre canticchia felice, è così spensierato, e pensare che poco tempo prima era stato costretto a scappare da casa sua e rifugiarsi in un boschetto.
“Quanti anni hai, piccolino?” gli chiesi prendendolo in braccio.
Lui mi mostra fiero quattro dita, sventolandole di fronte ai miei occhi soddisfatto. Solo quattro, avrebbe avuto per sempre quattro anni. Sarebbe diventato adulto e in seguito anziano, ma sarebbe stato per sempre intrappolato nel corpo di un bambino.
Sorrido. “Allora sei grande!”
“Già, io ormai sono grande. E forte anche”, mi dice dandomi un pugnetto sulla spalla “ti proteggerò Leah!”
Gli scompiglio i capelli, provocando una sua risata “mi chiamo Kassidy, ma tu puoi chiamarmi Kassy”
“Kassy?” Mi guarda stralunato. Ho paura di aver distrutto i suoi sogni. Lui mi credeva una principessa, dolce e generosa e invece sono solo un vampiro troppo testardo. “Mi piace! Tu sei la mia mamma?”
Sobbalzo a quella domanda “No, io non sono la tua mamma”
Non voglio illuderlo, ma vedendo il suo sguardo intristirsi cerco un modo per risollevargli il morale. “La mamma è andata via qualche giorno e ti ha affidato a me.”
“Allora sei mia sorella!”
“Sì, piccolino, se tu lo vorrai lo sarò.”
Lo faccio scendere, stiracchiandomi le braccia mentre lui corre avanti a me, girandosi più volte per controllare che lo segua. È così carino.
“Dove andiamo?”
“Cerchiamo i miei amici, mi aspettano poco lontano da qui”, gli dico sperando sia vero. Credo fermamente che anche loro mi stiano cercando, ma una piccola, odiosa, parte di me continua a sostenere il contrario.
“Chi sono? Sono simpatici?”
“Oh sì, sono convinta che ti piaceranno”, gli confermo prendendo la manina che mi tende. “Si chiamano Tyler, David e… Shane.”
Sospiro. Mi manca. A volte mi sembra di sentire il suono profondo della sua voce o il suo dolce profumo in lontananza e questo non fa altro che alimentare la mia voglia di riabbracciarlo. E la mia sete. L’ultima volta non sono riuscita neanche a salutarlo. Avrei voluto parlarci, chiedergli del suo comportamento.
“Ti sta antipatico?” Nicholas interrompe i miei pensieri, guardandomi innocente.
“Chi?”
“Sciane” Mi fa ridere il suo modo di pronunciarlo. Non riesce a dire bene la S e la H assieme e il risultato è esilarante.
“No, mi è molto simpatico. È buono e gentile, anche se a volte mi fa arrabbiare”, dico persa nei ricordi “Ma è sempre pronto ad aiutarmi e sa sempre cosa dire per tirarmi su di morale.”
“Allora è il tuo migliore amico!”
“Sì, credo si possa definire così”
Migliore amico. Spero proprio di no. In questo momento non ho possibilità, ma se solo ci fosse un modo per ritornare umana… potrei sperare di avere una chance con lui! Una sensazione di calore mi invade, partendo dallo stomaco ed espandendosi in tutto il corpo. Ridacchio.
“Sbrighiamoci! Voglio conoscere i tuoi amici! E giocare con Sciane!”
“Si dice Shane, piccolino!”
Accelero il passo e lo supero, facendomi rincorrere. Lui ride mentre cerca di raggiungermi e io per fargli un dispetto mi nascondo dietro un cespuglio. Nicholas non vedendomi più, smette di ridere. Lo sento chiamarmi a gran voce e lo afferro per un piedino spaventandolo. Lui mi guarda imbronciato, ma subito ritorna il sorriso ad illuminare il suo tondo faccino. Gli occhi cremisi brillano di gioia. Scosto una ciocca di capelli biondi dalla sua fronte, scostandoli all’indietro. Nicholas fa lo stesso con una delle mie, afferrandola e rigirandosela tra le dita, creando il nodo più grande che io abbia mai visto, per poi lasciarla ricadere dietro la mia schiena.
Mi passo le dita tra i capelli, cercando di districarli e li intreccio fissandoli con un elastico. La lunga treccia nera mi cade pesante al lato del collo e Nicholas la guarda rapito dai miei rapidi movimenti. Lo carezzo sulla guancia e gli lascio un buffetto.
Lui si avvicina e mi dà un bacino delicato. “Sei la sorella migliore del mondo!”
Sento gli occhi prudermi, come se si stessero riempiendo di lacrime, ma rimangono asciutti. Sto iniziando a pensare veramente di essermi sbagliata, che in realtà io non ho mai pianto, o almeno non da qui a sei mesi.
Ricomincio a camminare, seguita dal piccolo Nicholas che mi riempie di domande su Shane e gli altri: Sono alti? Sono forti come lui? Sono buoni? Quanti anni hanno? Russano quando dormono?
A molte so rispondere, ma ad altre no. Mi accorgo di non conoscere quasi nulla della vita dei due Cacciatori. Tipo quanti anni hanno, o se hanno fratelli, oppure il loro colore preferito. Cose a cui non avevo mai pensato, ma che mi sarebbe piaciuto sapere.
Ci fermiamo per la notte ed io osservo il piccolo Nicholas addormentarsi fra le mie braccia. Respira tranquillamente. Ancora non si è reso conto che non ne ha bisogno. Canticchio un motivo di quando ero piccola, una ninnananna che mi aveva insegnato mia nonna.
Dormi piccolino dai non pianger più, tra le braccia mie sarai. Ti addormenterai, chiudi gli occhi e sognerai…
Mi soffermo a pensare alle parole di quel vecchio vampiro, mentre mi rigiro tra le mani il ciondolo che mi ha consegnato. Cosa c’entrava mia nonna con i vampiri? Come faceva a sapere che sarei stata trasformata? Troppe domande mi vorticano nella testa, facendomi credere che presto esploderà.
Apro il ciondolo. Sfioro delicatamente il profilo di mia sorella e della mia cara nonna. Mi manca da morire, Sarah. Era il mio punto di riferimento, la mia ancora di salvezza. Chissà se lei mi ha dimenticata, chissà se pensa a me? Vorrei rivederla. I primi tempi, subito dopo la trasformazione, avevo l’abitudine di seguirla. La pedinavo, giorno e notte, senza perderla mai di vista. Ma presto avevo capito che mi stavo solo facendo del male e avevo smesso.
Mi addormento pensando a mia sorella e alla vita che io ormai ho perso.
Quando le prime luci dell’alba rischiarano l’ambiente, cercando invano di penetrare la volta erbosa del bosco, mi sveglio. Avvolgo Nicholas con la mia felpa nera, in modo che nessun raggio di sole riesca a colpirlo e comincio lentamente a camminare, attenta a non svegliarlo.
Dopo poche ore, lui comincia ad agitarsi e ben presto apre gli occhietti, sfregandoseli con il dorso della mano.
“Buongiorno”, lo saluto raggiante. La sua compagnia mi fa un bell’effetto, mi rende meno malinconica e cupa. Lui annuisce sorridendo e si ributta sul mio petto continuando a farsi portare in braccio.
Improvvisamente mi blocco. Annuso l’aria circostante e Nicholas fa lo stesso, fissandomi con aria interrogativa. Un odore dolce, come di miele, pregna l’aria. Lo riconoscerei a kilometri, Shane. Finalmente li abbiamo trovati. Guardo Nicholas, spiegandogli che questo odore appartiene agli amici di cui gli parlavo. Lui in risposta inizia a correre seguendo la traccia, lasciandomi indietro.
Non lo seguo subito. Un altro odore mi colpisce il naso. Più acre e disgustoso: vampiri.
Spaventata, afferro Nicholas per le spalle e lo faccio voltare verso di me. Sto ansimando e non riesco a parlare. Mi si è serrata la gola dalla paura, ma non posso permettere che trovino il bambino.
Lo scuoto con violenza per attirare la sua attenzione. “Ascoltami bene, Nicholas. Segui la scia di odore dolce di cui ti parlavo e trova i miei amici. Sono tre ragazzi alti e buoni, dì che ti manda Kassy.”
“Tu non vieni?”
“Io ti raggiungo più tardi, devo dire qualcosa ad altri miei amici”, gli dico trascinandolo verso una fila di cespugli “raggiungi Shane senza farti vedere e digli che mi hanno trovata”
Nicholas mi guarda afferrandomi per la maglia e scuotendo la testa. So che non vuole lasciarmi, anche io vorrei scappare con lui. Ma facendo così saremo entrambi bersagli semplici e metterei in pericolo i miei compagni, di nuovo. Devo guadagnare tempo, permettergli di allontanarsi e raggiungere gli altri indisturbato. Lo guardo imperiosa e lo faccio accucciare dietro un arbusto.
Sento i vampiri sempre più vicini, ormai ci hanno raggiunto. “Corri, più veloce del vento e fai come ti ho detto!”
Vedo Nicholas titubare qualche secondo per poi schizzare via in un lampo.
Assumo una posizione d’attacco e quando vengo circondata inizio a ringhiare feroce. A capo del drappello c’è Allison più furiosa che mai, mi guarda con gli occhi rossi che brillano, pieni di vendetta.
“Sei sola”, gracchia iniziando a girarmi intorno “dove sono i tuoi amichetti? Ti hanno abbandonata? Oppure hai tradito anche loro, andandotene per non tornare più?”
“Ally, io ti voglio bene, non ti ho mai voltato le spalle, non ti ho mai tradita!”
“Zitta!”, urlò colpendomi allo stomaco e lasciandomi in ginocchio “sei una bugiarda!”
La guardo tristemente mentre riparte all’attacco. I denti scoperti. Evito il suo morso scattando sulla sinistra e colpendola con una gomitata alla nuca. Lei si allontana, massaggiandosi la parte lesa e indietreggia verso i suoi alleati, pronti ad attaccare ad un suo minimo cenno.
Allison solleva la testa e dieci di loro iniziano a correre nella mia direzione. Mi guardo intorno, cercando di pensare ad un modo per contrastarli contemporaneamente. Lo sguardo mi si ferma sui rami degli alberi.
Sogghignando, spicco un salto verso la loro cima e mi appollaio sul più alto. Molti dei vampiri fanno lo stesso raggiungendomi, ma io saltando di albero in albero iniziando a sfoltirne le chiome, lasciando che la luce del sole penetri indisturbata fino a riscaldare il suolo sottostante.
Grida lancinanti si espandono per la radura e molti dei miei nemici iniziano ad incenerirsi senza via di scampo. Una nuova sicurezza si impossessa di me, posso farcela. Posso resistere fino a quando Shane e i miei amici mi raggiungeranno.
Allison si copre con un mantello nero, tirando su il cappuccio fino a coprire completamente il volto e ringhiando parte all’attacco. Lo stesso fanno altri cinque vampiri.
Allunga un braccio verso di me, ma prima di raggiungermi è costretta a ritirarlo per non incenerirsi. Il mantello non riuscirà a proteggerla a lungo. La vedo contorcersi sotto la lana pesante e presto cade a terra in preda agli spasmi.
Rapidamente la raggiungo, prendendola tra le braccia e conducendola nel folto del bosco, dove in poco tempo si riprende. Lei mi guarda stralunata, come se non potesse credere a ciò che ho appena fatto. Cosa le avevano fatto? Il lavaggio del cervello? Lei è mia amica, non avrei permesso morisse di fronte ai miei occhi senza muovere un muscolo.
Una nuova certezza illuminava gli occhi della fulva vampira. I due rubini incastonati nel suo volto esprimevano un misto di emozioni: gioia, rabbia, sollievo, confusione…
La vedo aprire la bocca e indicare dietro di me. Non faccio in tempo a voltarmi. Qualcuno mi colpisce alla testa con una roccia. Cado pesantemente e vengo ferita ad un fianco. Una lama fredda penetra la mia pelle, scavando in profondità. Grido, dimenandomi con rabbia e scalciando per cercare di colpire il mio aggressore. Sento le mani di Allison chiudersi attorno alle mie, che stringono convulsamente l’elsa del pugnale, e tentare di aiutarmi a sfilarlo. Ma quello non si muove. Lo sento scivolare lungo l’addome, aprendomi uno squarcio dal quale il sangue esce copioso. Il dolore è talmente forte da non poter resistere, non sento più le gambe e sto perdendo il contatto con la realtà. Non oppongo più resistenza e il coltello è libero di proseguire la sua corsa fino ad uscire dall’altra parte.
Mi sento spezzata, come divisa a metà. La parte superiore del mio corpo è distante da quella inferiore. Mi sfioro le gambe, risalendo fino alla spalla. È tutto regolare. Mi porto la mano davanti alla faccia, è rossa, completamente.
La vista si annebbia e l’ultima cosa che vedo è lo sguardo preoccupato di Allison mentre si getta sopra di me, facendomi scudo con il suo corpo.
Scusate, non ce l’ho fatta.
 
 
Angolo Autrice:
Salve amici lettori! Vi avevo promesso un aggiornamento lampo ed infatti eccomi qui dopo solo una settimana! Si può dire sia una specie di record! Ringrazio sempre chi mi segue e chi trova un po’ di tempo per recensire la mia storia.
Anche questa volta Kassy è stata sconfitta, un po’ deboluccia come eroina non trovate? Ma in compenso Allison sembra rinsavita e cerca di proteggerla a costo della sua stessa vita, chissà se sarà sufficiente? Lo saprete nel prossimo capitolo che si chiamerà “Catch”
Purtroppo Shane in questo capitolo non si è visto, ma Kassy ha pensato a lui e al suo bel faccino!
PS: non vi sembra tenero il piccolo Nicholas??
Vi lascio con un grande bacio e spero ci risentiremo presto, ormai siamo agli sgoccioli, mancano pochi capitoli alla conclusione!
  
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