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Autore: pinkjude    10/09/2013    1 recensioni
Si svegliò di soprassalto. Erano circa due mesi che non sognava più quel casino; due interi mesi dopo cinque anni che era successo, era quasi un record! E adesso dopo neanche ventiquattro ore dalla telefonata di quel cretino si trovava ansimante e in un lago di sudore.
E l'ispirazione che viene quando dovresti fare altro..welcome!
rating arancione solo per il linguaggio..per ora ;D
Genere: Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Roronoa Zoro, Sanji
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
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Era caduto.
Non atterrato.
Caduto.
Una vergogna, ok che non si lanciava da un aereo da parecchio tempo ma ruzzolare come un moccioso alle prime armi era stato leggermente deprimente.
Si alzò il più velocemente possibile dando un’occhiata intorno, non lo vedeva.
 Sicuramente era atterrato poco distante, per fortuna non l’aveva visto se no sarebbe stato l’argomento della giornata.
Richiuse alla meglio il paracadute legandolo poi allo zaino e prese il macete, prestito di Eustass “Solo finchè non ti riprendi la tua spada..”  per farsi strada tra la vegetazione.
“Torciglio..dove sei?” cantilenò.
“Fai poco l’idiota e muoviti!”
Si guardò attorno e continuò a non vederlo anche se la voce gli arrivava forte e chiara, alzò lo sguardo e lo vide appeso a testa in giù come un salame, a quanto pare non era l’unico che si era arrugginito.
Lanciò uno dei coltelli che teneva a portata di mano tagliando di netto le corde per portarlo in verticale; con un po’ di fatica lo vide slegare il paracadute lasciandolo sull’albero e cadere a terra.
“Ho sempre odiato paracadutarmi..e poi quell’idiota poteva scegliere un luogo meno intrigato..”
“Non è colpa sua se sei così impedito..” scherzò aspettando che radunasse le sue cose, tirò fuori la bussola e cercò di orientarsi.
“Lascia perdere..” disse dopo avergli lanciato un’eloquente occhiata “dobbiamo andare di là..l’ho visto mentre scendevo..”
“Bene, in marcia allora..”
 
“ Muoviti..” lo riprese senza girarsi, non c’era bisogno di voltarsi per sapere che aveva rallentato il passo.
“E’ un’idea cretina.”
“Non ho mai avuto la presunzione che non lo fosse..”
“Quindi andremo la solo per ricognizione?” chiese ricapitolando.
“Andremo la solo perché mi hai voluto seguire, se no sarebbe stato un vado là..”
“Certo..ti conosco..vuoi che ti porti sulla coscienza se a forza di camminare ti vai a scontrare con il confine russo!”
“Non fare il figo..eri solo curioso..”
“Come te..”
“Non lo nego..e poi mi brucia ancora che quel pezzo di merda stava quasi per uccidermi..”
“Si..e poi seppellirlo è stata una faticaccia..”
 
“Perché non abbiamo mai sentito parlare di questo fenicottero?” chiese poco dopo accendendosi una sigaretta.
“Non lo so..ti ricordo che ci siamo fermati qui per -eventi misteriosi- e che a quanto pare è un trafficante di droga..non ci occupiamo di queste cose..”
“Fino adesso..”
“Era terrorizzata..non mi sembrava il caso di non far niente..se cerca di riprendersela con dei mercenari deve aver fatto qualcosa per pestargli i piedi..”
“Probabile..Ace si arrabbierà però..siamo andati via prima dell’arrivo della squadra di recupero..”
“E’ meglio che si occupi della ragazza e la porti sana e salva alla base, è una cittadina statunitense, troverà modo di tornare a casa.. e per quanto riguarda pugno di fuoco..beh lo sai che non sa fare gli appostamenti..”
“No infatti..”
“Allora caso chiuso..muoviti..”
 
“Cosa sarebbe secondo te questo posto?” chiese acquattandosi nell’erba.
“Una prigione..” disse con sufficienza.
“Mi sembri ottimista..per me è qualcosa di peggio..” chiarì prima di girarsi supino nell’erba tenendosi un occhio.
“Che cazzo hai fatto?” chiese preoccupato avventandosi su di lui.
“Un riflesso mi ha preso direttamente nell’occhio..”
“Un riflesso?”
“Credo di si..” si rimise a guardare nell’esatta posizione e venne colpito da un altro raggio.
“Non è un caso..”
“E’ un messaggio..”
“Cazzo dici..ti è entrato nel cervello il raggio altro che..”
“E’ morse, lo sta facendo con una borchia di metallo della mimetica..” spiegò tirandosi una spallina per produrre prove alla sua tesi.
“E’ un modo speciale per voi..”
“Per noi marine, si! È uno dei nostri, e deve essere recuperato..”
“Se lui ci ha visto sarà meglio che ci muoviamo prima che le sentinelle ci individuino” suggerì avanzando tra la scarsa vegetazione.
 
“Non sembrano esserci tante guardie..” gli comunicò dopo aver guardato nel mirino telescopico “due al cancello sud-est e un paio che fanno la ronda dietro ad intervalli di venti minuti.”
“Avranno pensato che basta il posto per scongiurare tentativi di fuga..”
“O forse c’è poca gente che è in grado di fuggire..”
“Solito?” chiese glissando sullo scenario poco allettante.
“Solito, vai che ti copro le spalle..” disse posizionandosi.
“Vedi di non sbagliarti e di sparare al mio di culo..”
“Sei sempre a parlare di culi..devo preoccuparmi marimo?”
“Fottiti..”
“Per l’appunto..” mugugnò.
 
Era arrivato di soppiatto, ucciso la guardia e rubato la chiave della cella con estrema facilità, o non erano abituati a venire assaltati e quindi erano li solo pro forma o erano stati addestrati poco e male. In entrambi i casi la cosa andava a suo vantaggio.
Una pallottola si conficcò nel muro vicino alla sua spalla destra e lo costrinse ad estrarre la spada.
Doveva ridare una lezioncina di aritmetica a mr torciglio..ne aveva dimenticato uno!
“Beh..tu chi sei?” chiese strafottente la guardia.
“Qualcuno che avresti fatto meglio a non incontrare..”
“Frase un po’ scontata..” si sentì apostrofare da dietro la porta appena finito di affettare la guardia.
La aprì con un fendente si ritrovò davanti la capigliatura più rossa che avesse mai visto.
 
Spiccavano nella foresta come sangue su di un muro bianco.
Erano terribilmente stupidi e cosa più tremenda era che avrebbero potuto ucciderli già una ventina di volte in altrettanti modi diversi e non se ne sarebbero neanche accorti.
Quello che non stavano capendo era che, dato che loro li avevano trovati relativamente molto in fretta, fossero ancora vivi, visto che in due giorni avevano fatto fuori una decina di uomini e altri quattro li stavano seguendo, neanche troppo nascosti se doveva essere pedante.
Aspettò che il suo cecchino fosse in posizione e quando ricevette il segnale lanciò i coltelli. Perforando due gole, e altrettanti morti fecero i due proiettili.
Vederli camminare come se niente fosse mentre avevano scongiurato la loro morte gli fece bollire il sangue nelle vene.
“Dobbiamo seguirli di nascosto ancora per molto?” ruggì togliendosi la bandana verde dai capelli per asciugarsi il sudore.
“..non saprei..attirano più nemici che il miele le mosche..non so..se aspettiamo li usiamo come esche e sfoltiamo un po’ il gruppo..”
“Poi magari muoiono..e siamo venuti qui per l’anima del cazzo..”
“Sembra che non ti fidi delle nostre abilità..”
“O no mi fido ma se continuano a girare per la giungla vestiti come dora la giovane esploratrice e non lo so..sono jeans e sandali? “ chiese sconvolto “ Credo che più che gli uomini del joker verranno uccisi da qualche serpente o ragno velenoso..”
“Vediamo dove vogliono andare poi agiremo di conseguenza..”
“Ok..” sospirò riprendendo il passo.
 
Si erano accampati poco lontani, il fuoco acceso, qualche schiamazzo. Sembrava tutto tranquillo.
La sentii urlare.
Svegliò con un calcio poco delicato il suo compare e si buttò in mezzo alle sterpi per salvarli.
Giunse appena in tempo per disarmare a mani nude l’ennesimo cretino che li stava seguendo, lo immobilizzò e gli prese la pistola puntando dietro di lui, sparò e uccise il complice.
“Quanti ce ne sono ancora?” ruggì contro l’uomo per niente paziente.
Glielo ripeté in spagnolo ma non rispose.
“Cosa dice?” chiese Sanji sbucando con una preda tenuta per la collottola.
“Niente..e il tuo?”
“E’ morto..”
“Ce ne sono tre allora..” rispose prima di infilargli una pallottola in mezzo agli occhi.
Scaricò la pistola e gliela porse.
“Bene Rufy cappello di paglia..finalmente ci si incontra..” iniziò sfoderando un sorriso inquietante.
“Chi siete voi?” chiese sospettoso parandosi di fronte alla ragazza.
“Amici..”
“Amici di Ace..” specifico Sanji.
“Mio fratello è morto..”
“Lo sappiamo..eravamo con lui quando è successo..”
 
Raggruppò un po’ di legna e tornò da loro seguito a ruota da Sanji che aveva seppellito alla meno peggio gli ultimi cacciatori di taglie che avevano avuto la sfortuna di incontrarli.
“E’ da due giorni che vi seguiamo e vi siete infilati in più casini di quanti ne credevo possibile..”
“Ecco perché non ci era più successo niente da quando avevamo lasciato la strada..”  si illuminò la ragazza “ c’eravate voi..”
“Sareste morti adesso..”iniziò trovando posto su di un masso mentre l’australiano li raggiunse pulendosi le mani sui pantaloni militari.
“ Il bastardo che ha ucciso mio fratello..è ancora vivo..dovevo fare qualcosa..”
“No, non lo è..” rispose Zoro causando un fremito nel suo compare.
“E’ impossibile dal fascicolo che mi ha dato mio nonno c’è scritto che è ancora vivo..”
“L’ha ucciso Sanji..” chiarì il punto “Ora ce ne andiamo da qui; abbiamo fatto una promessa ad Ace ed è quella di tenerti fuori dai guai..o almeno non farti ammazzare..”
“E la manterremmo..” concluse Sanji  guardandolo serio.
“E le fabbriche che ho fatto saltare in aria?” chiese confuso “ho creato danni a delle persone oneste? Pensavo fossero le sue..”
Zoro serrò la mascella “Danni si, a persone oneste no; è un’azione terroristica degna dei migliori Black bloc questo te lo concedo ma erano ex controllate del joker..imprese create da un criminale e usate da altri criminali per cui non hai fatto nulla di male..”
Sanji grugnì qualcosa di poco decifrabile ma per chi lo conosceva era valso più di mille parole.
 “Cercherò di far archiviare la faccenda come azione dimostrativa o che sei mentalmente instabile..”continuò alzandosi poi dallo scomodo masso e passandogli accanto guardando in tralice della serie –taci-.
 
“Non capisco una cosa però..” parlò per la prima volta la sorella di Nojiko.
“Dimmi bella crostatina..” piroettò Sanji facendogli venire la pelle d’oca, cambiava personalità più in fretta che un bipolare.
“A chi stai dando della bella crostatina?” chiese schifata tremando vicino al fuoco.
Zoro si levò la giacca e gliela buttò praticamente in testa “State salendo l’altopiano è ovvio che alla sera faccia freddo..ti pare che sia un abbigliamento adatto mocciosa?”
“Scusa come ti permetti di trattarmi così io..”
“Perdona la scarsa cavalleria del mio amico..voleva dire che siamo preoccupati per te..sai non vorremmo subire l’ira di Nojiko..” cercò di blandirla.
“Conoscete bene mia sorella?”
“Certo..eravamo con Ace la prima volta che si sono incontrati..”
“Voi due quindi lo conoscevate bene?” chiese curioso Rufy
“Si..io solo per tre anni..Zoro lo conosce da sempre praticamente..”
“Ci siamo arruolati lo stesso giorno, stessa caserma, stessi alloggi, stesse missioni..”
“Io so poco e niente di lui..credevo di trovare qualcosa in quei fascicoli ma a quanto pare erano solo delle menzogne.”
Zoro si grattò il sopracciglio e guardò il fuoco, Sanji sospirò tenendo gli occhi fissi nell’oscurità alle loro spalle.
“Cosa c’è ragazzi?” chiese Nami.
Sperò che il biondo avesse voglia di fare il logorroico appoggiandolo ma questa volta se la sarebbe dovuta cavare da solo, era state eloquenti quelle occhiate che non si sarebbe prestato a quella farsa.
Appurato che il suo compare non lo avrebbe appoggiato iniziò a raccontare le ultime ore di pugno di fuoco.
 
Erano addossati al muro bendati e stavano aspettando di essere fucilati.
Quella storia stava diventando ogni minuto che passava sempre peggio.
Sghignazzante a fianco dei fucilieri c’era lui, il personaggio più ambiguo che avesse mai visto.
Era inquietante.
“Quale è il piano?” chiese Sanji notando che c’era ancora tempo per far finta di spremersi le meningi e abbozzare una strategia.
“Non abbiamo bisogno di un piano..spariamo a raffica..” sogghignò la new entry del team.
Zoro guardò il proprio partner per un paio di secondi “non ho idee..”
“Allora ci affideremo al novellino!” sospirò cercando la migliore traiettoria di tiro.
“Coprimi le spalle..” gli disse appoggiando il piano, prima di dargli il tempo di controbattere, dirigendosi  verso il luogo dell’esecuzione.
Non avevano mai lavorato insieme ma doveva ammettere che il rosso era un portento, con semplici cenni erano riusciti a far fuori i fucilieri in contemporanea.
Il fenicottero era sorpreso ma non si scompose; tirò fuori le pistole che nascondeva sotto il colorato e non necessario pellicciotto rosa e le puntò sui prigionieri “Hey..piccole formichine..che ne dite di venire fuori..sappiate che non sono solo qui..se doveste uccidermi beh i vostri amici sarebbero spacciati ugualmente..”
Aveva già il colpo in canna e stava per sparagli dritto in testa ma un cenno di Ace lo fece desistere, uscì dal suo nascondiglio tenendo alte le mani.
“Butta anche il fucile..” gli disse sorridendo “Pensavo fossi morto.. Milhawk si sta rammollendo..” sghignazzò sparando a pochi centimetri da Nojiko che si accasciò a terra dallo spavento.
“Bastardo!”  sibilò.
“Come sei gentile a farmi i complimenti..dimmi quanti siete?” chiese falsamente gentile.
“Io e il biondo” rispose senza esitazione.
Un sorriso incredibilmente largo gli si fece spazio sul volto e in contemporanea sparò alla spalla di Ace.
“Ora..” disse continuando a sorridere “..voglio la verità..quanti siete?”
“In tre..”
“Oh..e il terzo chi sarebbe?” chiese curioso.
“Un marine che tenevi prigioniero qui!”
“Oh..Eustass si è riuscito a liberare..” disse grattandosi il mento con la canna della pistola.
Zoro annui.
“E’ utile un monco?” chiese senza smettere un attimo di ridere.
Sentì un proiettile sibilare vicino al suo orecchio e andarsi a conficcare nel muro dove pochi secondi prima era appoggiato  Doflamingo.
“Fu fu..qualcuno si è offeso..” sghignazzò ancora “ Bene..io me ne devo andare da qui..ho affari importanti..” disse mentre Zoro percepì chiaramente rumori di anfibi e di sicure tolte provenire alle sue spalle.
Credere che non ci fossero più soldati era stata una cazzata.
“Non  mi interessa dei tuoi affari, non ho voglia di catturarti, non ora almeno..” disse tutto ad un fiato mentre sentiva i polmoni bruciare dallo sforzo “Voglio che liberi i miei amici e noi ce ne andremo..”
“Fu fu che ragazzo spiritoso..non credo proprio..vedi la pollastrella sa un po’ troppe cose su di me e la mia –organizzazione-“ virgolettò usando le pistole.
“Non dirà niente..”rassicurò Zoro  cercando di prendere tempo; i rinforzi dei rinforzi non dovevano essere arrivati oramai?
“Non dirà niente perché sarà morta..” chiarì prendendo la mira.
“No!” urlò Ace cercando Nojiko e parandosi danti a lei.
Zoro scattò in avanti riprese la pistola e sparò a Doflamingo.
In ritardo.
Un solo proiettile era bastato per trapassare il cuore di Ace e parzialmente anche Nojiko.
“Beh mica male questi proiettili a punta cava..” ridacchiò prima di cadere rovinosamente al suolo colpito in mezzo alla fronte da Sanji.
Si buttò a fianco ad Ace scostandogli la benda appena in tempo per vedere i suoi occhi velarsi “stai sveglio cretino, non te ne puoi andare così..”inizio a dire premendo entrambe le mani sulla ferita.
“Nojiko?” chiese debolmente.
Buttò un occhio alla ragazza e vide che era svenuta “è ok..”
“Prenditene cura..”
“Stai zitto coglione te ne prenderai cura tu..” disse cercando di fare la voce dura ma sentiva che stava per cedere.
Si udì un’ esplosione, probabilmente Eustass alle prese con qualche bomba a mano e poi vide Sanji inginocchiarsi a terra vicino ad un sempre più freddo Ace.
 “Sempre a pavoneggiarti quando c’è una donna nei paraggi è?” cercò di sdrammatizzare pulendogli un rivolo di sangue che aveva cominciato a colare dalla bocca semiaperta.
Tossì nel tentativo di fare una risata “Promettetemelo..” ansimò.
“Non ti prometto niente stupido perché non morirai in questo posto dimenticato da dio!” ebbe ancora la forza di dire fissandolo negli occhi.
“Ok” sospirò tirando all’insù gli angoli della bocca in una parvenza di sorriso “..nel caso che..prenditi cura di mio fratello..”
“Va bene rompicoglioni!”
“Ok..” mugugnò Sanji alzandosi per far rinvenire Nojiko, se non lo salutava per l’ultima volta se ne sarebbe pentita per sempre.
 
Ancora prima di aprire le palpebre afferrò il polso estraneo ed estrasse il coltello dal fodero appoggiandolo poco delicatamente alla giugulare.
Aprì di scatto gli occhi capendo di star trattenendo un polso troppo sottile per essere quello di un nemico “Mocciosa avrei potuto ucciderti..” sibilò a pochi centimetri dal suo volto.
Gli tirò un pugno sullo sterno con la mano libera causandogli solo un po’ di solletico e un ghigno divertito.
Era veramente bella i capelli ramati sciolti sulle spalle e una maglietta attillata che sbucava da sotto la sua giacca troppo grande.
“Tu sei pazzo..” constatò strattonandolo per liberarsi.
La guardò negli occhi pochi secondi e la lasciò; si mise seduto in attesa di una spiegazione che però non arrivò.
“Allora?” chiese burbero “Che vuoi?”
Continuò a guardarla, si stava massaggiando il polso con una smorfia di dolore dipinta sul viso.
Senza accorgersene le doveva aver fatto male, slegò dal braccio la bandana e la bagnò con l’acqua fresca della sua borraccia.
“Fammi vedere..” disse cercando di essere gentile ma suonò più come un ordine.
Fece come le era stato detto, gli allungò il polso e se lo lasciò bendare con una delicatezza di cui non lo credeva capace.
Appena incontrato quella sera l’aveva spaventata a morte, sembrava un demone poi si era ricreduta quando lo aveva sentito parlare del suo amico e di sua sorella e adesso aveva ancora cambiato opinione quando aveva percepito odore di menzogna nell’aria, lui è di sicuro un super G I Joe  ma lei era una giornalista d’assalto, annusava l’odore marcio delle bugie a chilometri di distanza e doveva ammettere che lui trasudava menzogne da tutti i pori.
“Va meglio?” chiese finito la modesta fasciatura “Mi dispiace averti fatto male ma da dove vengo io se senti qualcuno strisciare vicino alla tua faccia è meglio non perdersi in inutili convenevoli!”
“Non ci avevo pensato..hai ragione..”
Annuì non staccandole gli occhi di dosso desideroso di fare ben altro con le sue labbra invece di fissargliele in attesa che proferisse parola.
“Lo so che hai mentito..” disse tutto ad un fiato spiazzandolo.






Salve a tutti..volevo scrivere un'altra cosa ma mi è uscita così!
Un sentito grazie a chi arriva fino in fondo ;)
baci 
pink
  
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